Dedalo Inviato 15 Febbraio 2008 Autore Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Quindi voi premiate anche un discorso ridicolo, che fa acqua da tutte le parti, se rappresenta un tentativo sincero di interpretazione? Io non riuscirei mai ad operare in tal senso. Applicando il vostro modo di masterare, sessioni cruciali di gioco, con personaggi importanti della trama, o momenti in cui ci si gioca anche la vita misurando le parole, con i PG che svolgono il ruolo di ambasciatori in regni lontani e potenzialmente ostili, vengono ridotti ad una farsa. Sarà anche un gioco, ma non mi ci vedo a fare una partitella a calcetto con bambini di 6 anni.
Krinn Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Un "discorso ridicolo che fa acqua da tutte le parti" non è un buon esempio di "tentativo sincero di interpretazione". Esistono penalità di circostanza se uno tenta di far credere a una guardia di essere un lammasu trasformato in halfling da uno stregone malvagio... *questo* è un discorso ridicolo che fa acqua da tutte le parti, e ha la sua (adeguata) penalità alla prova ben delineata nel manuale, se proprio uno vuole fare il tiro (ma le possibilità di riuscita sono quantomeno scarse anche se il suo pg è un manipolatore mentale provetto). Si comincia sempre dal basso per raggiungere le cime più alte, o anche per fermarsi a metà strada.
Dedalo Inviato 15 Febbraio 2008 Autore Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Un "discorso ridicolo che fa acqua da tutte le parti" non è un buon esempio di "tentativo sincero di interpretazione". Esistono penalità di circostanza se uno tenta di far credere a una guardia di essere un lammasu trasformato in halfling da uno stregone malvagio... *questo* è un discorso ridicolo che fa acqua da tutte le parti, e ha la sua (adeguata) penalità alla prova ben delineata nel manuale, se proprio uno vuole fare il tiro (ma le possibilità di riuscita sono quantomeno scarse anche se il suo pg è un manipolatore mentale provetto). Si comincia sempre dal basso per raggiungere le cime più alte, o anche per fermarsi a metà strada. 1) Hai fatti riferimento alla tabella concernente l'abilità Raggirare, mentre qui si parla di Diplomazia; 2) Le tue sono iperboli, non discorsi ridicoli che fanno acqua; 2) Se un giocatore dichiara di aver fatto del suo meglio, ma quanto riesce ad ottenere sono frasi scontate, di poco conto, non all'altezza del ruolo ricoperto nel caso concreto, che risultano così ridicole, e le cui motivazioni fanno acqua, tu cosa fai? Merin lo premia se tira un buon dado. Tu? Sei anche tu della scuola "si impegna ma non è dotato"?
Magnifico SIRE Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Quindi voi premiate anche un discorso ridicolo, che fa acqua da tutte le parti, se rappresenta un tentativo sincero di interpretazione? Io non riuscirei mai ad operare in tal senso. Applicando il vostro modo di masterare, sessioni cruciali di gioco, con personaggi importanti della trama, o momenti in cui ci si gioca anche la vita misurando le parole, con i PG che svolgono il ruolo di ambasciatori in regni lontani e potenzialmente ostili, vengono ridotti ad una farsa. Sarà anche un gioco, ma non mi ci vedo a fare una partitella a calcetto con bambini di 6 anni. secondo me su questo punto sei un po' troppo estremo...come dice Krinn, il fatto che si privilegi il tiro dei dadi al bel discorso reale non significa che i giocatori possano sparare la prima buffonata da pagliaccio davanti al re e poi dicano "adesso fammi tirare"! Ma, sempre secondo me, significa che il giocatore cercherà comunque di fare un bel discorso o di spiegare il succo del suo discorso, che magari potrà anche sembrare banale e ingenuo se quel giocatore non è un grande oratore... il successo di quel discorso però sarà affidato prevalentemente ai dadi e ai gradi in "diplomazia"...non mi pare che sia una farsa se davanti al re il giocatore dice: "il mio PG cerca di convincerlo della gravità della situazione...ovviamente cerco di parlare in modo adeguato e convincente. gli dico che deve aiutarci!..." ...non sarà stato Cicerone nel foro, ma così anche un giocatore scarso nel parlare, se si è messo tanti gradi in diplomazia, potrà godersi il ruolo di un PG diplomatico in grado di convincere importanti PNG e influenzare le sorti della storia. Naturalmente questo è UNO stile di gioco....lo stile che invece privilegia il discorso reale è molto bello e altrettanto condivisibile, io stesso per esempio preferisco il tuo stile e valuto molto anche il discorso reale. Naturalmente quest'ultimo stile ricrea delle situazioni molto più drammatiche in gioco, con vere parole cariche di importanza ed emozione...è molto raffinato ed estetico, d'altra parte però necessita da parte dei giocatori una bravura interpretativa che non tutti possiedono, limitando così certi giocatori... è solo questioni di gusti e scelte.
Longino Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Il trucco sta nel saper calibrare i bonus e malus di circostanza, ma per il divertimento dei giocatori sarebbe bene evitare di svantaggiare chi non ha la parlantina solo per delle questioni di forma. Il gioco di ruole serve anche a poter evadere i propri limiti per un po', e a mio avviso un successo per quanto "fittizzio" potrebbe anche aiutare chi ci sta di fronte a superare la propria timidezza. Punendo inesorabilmente chiunque non soddisfi i nostri standard non esorteremo nessuno verso il miglioramento del modo di giocare, ma lo porteremo solo verso il risentimento e la sfiducia nelle proprie capacità. Risultato : non ci si diverte, quindi non si cerca di migliorarsi; chiudendo così il cerchio e facendo morire il gioco. 2
Krinn Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 1) Hai fatti riferimento alla tabella concernente l'abilità Raggirare, mentre qui si parla di Diplomazia; 2) Le tue sono iperboli, non discorsi ridicoli che fanno acqua; 2) Se un giocatore dichiara di aver fatto del suo meglio, ma quanto riesce ad ottenere sono frasi scontate, di poco conto, non all'altezza del ruolo ricoperto nel caso concreto, che risultano così ridicole, e le cui motivazioni fanno acqua, tu cosa fai? Merin lo premia se tira un buon dado. Tu? Sei anche tu della scuola "si impegna ma non è dotato"? Io pure lo premio se tira un buon dado, dopotutto è il pg che ha gradi in diplomazia, non il giocatore. Ci sono comunque penalità e bonus di circostanza, e si può usare anche la tabella di raggirare in tal senso. Come ho detto, a seconda di ciò che si mette sul piatto della bilancia (come inimicizia razziale, doni in oggetti preziosi a un drago vanitoso, eccetera) si può ottenere un bonus di +5 o +10, o un malus di -5 o -10 alla prova, ma solo in base a ciò che effettivamente si dice e al suo peso nella conversazione, non al come lo si dice o con che inflessione. Questo sta al pg e alla sua abilità di diplomazia, non a quella del giocatore. Non credo che d&d debba essere un gioco d'elite, degno solo dei più grandi attori
Magnifico SIRE Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Ci manca solo che dica "parlo così come mi viene, con due frasi senza consecutio temporum, e spero gli vadano bene, altrimenti ciccia." :-D:-D ah ah ah!... se un mio giocatore dicesse una roba simile davanti al Re finirebbe col suo PG a marcire in galera per un bel pezzo...(uhm...veramente dipende da che Re...potrebbe finire sbattuto semplicemente fuori dal palazzo oppure potrebbe finire crocifisso...)
Lascar Dhemel Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Al mio tavolo funziona in questo modo: -ogni giocatore ruola(interpreta+recita)come meglio gli riesce. Io prediligo il ruolo diretto, perciò si ruola ogni cosa. -sono io a dire ai giocatori quando e se tirare il dado. Il risultato del dado può condizionare l'esito finale, tuttavia ciò che conta è quello che si è detto nella fase del ruolo -un giocatore più abile nel parlare non ottiene più vantaggi da uno meno esperto. Infatti a me basta che uno ci provi, facendo del suo meglio e mostrandosi interessato. Poi sulla base delle conoscenze che ha il master sul personaggio(ad esempio se è noto per le sue capacità diplomatiche), si tenderà a prendere una decisione finale. Quindi: tentativo del giocatore+tiro eventuale di dado+capacità del personaggio(a cui il master e gli altri giocatori si devono attenere)=esito finale della "prova"
Magnifico SIRE Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Al mio tavolo funziona in questo modo: -ogni giocatore ruola(interpreta+recita)come meglio gli riesce. Io prediligo il ruolo diretto, perciò si ruola ogni cosa. -sono io a dire ai giocatori quando e se tirare il dado. Il risultato del dado può condizionare l'esito finale, tuttavia ciò che conta è quello che si è detto nella fase del ruolo -un giocatore più abile nel parlare non ottiene più vantaggi da uno meno esperto. Infatti a me basta che uno ci provi, facendo del suo meglio e mostrandosi interessato. Poi sulla base delle conoscenze che ha il master sul personaggio(ad esempio se è noto per le sue capacità diplomatiche), si tenderà a prendere una decisione finale. Quindi: tentativo del giocatore+tiro eventuale di dado+capacità del personaggio(a cui il master e gli altri giocatori si devono attenere)=esito finale della "prova" Quoto in toto! esattamente come funziona da me!!
Phate Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Entro nel topo anche se il discorso è già avviato da un pò. Imho ruolare vada bene, ma fino ad un certo limite. 2) Se un giocatore dichiara di aver fatto del suo meglio, ma quanto riesce ad ottenere sono frasi scontate, di poco conto, non all'altezza del ruolo ricoperto nel caso concreto, che risultano così ridicole, e le cui motivazioni fanno acqua, tu cosa fai? IMHO che un amster conosca i suoi giocatori, sa (o immagina) se il giocatore si sta sforzando di ruolare al meglio il suo pg o se non ha voglia di mettersi d'impegno per un pò. Anche perchè, estremizzando il discorso di dedalo, per ruolare un ladro che forza una trappola bisognerebbe per lo meno che il giocatore sapesse come si forza una serratura, così come per fare il bardo il giocatore dovrebbe per lo meno suonare uno strumento decentemente? non credo. Anche perchè un conto è giocare di ruolo, un altro è interpretare dei ruoli fissi. occhèì, non avrò la parlantina di un venditore di termoventilconvettori all'equatore, ma se voglio ruolare il paladino, perchè non posso farlo? e se sono bravo a fare solo il paladino ma non ho i tiri per fare nemmeno un commoner di livello inimo che faccio, mi attacco? o tiro le terne fino a quando non riesco a trovare un compromesso accettabile?
Magnifico SIRE Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Anche perchè, estremizzando il discorso di dedalo, per ruolare un ladro che forza una trappola bisognerebbe per lo meno che il giocatore sapesse come si forza una serratura, così come per fare il bardo il giocatore dovrebbe per lo meno suonare uno strumento decentemente? non credo. Sì, in realtà il discorso è un po' diverso perchè scassinare una serratura, suonare una melodia con l'arpa o tirare un colpo di spada sono azioni che chiaramente esulano dal tavolo di gioco e quindi vengono per forza descritte e immaginate (e di conseguenza vengono gestite interamente dal regolamento del gioco)...invece "parlare" è una delle poche cose che i giocatori possono fare in prima persona, una delle poche cose in cui il giocatore può sovrapporsi direttamente al suo PG e quindi...in certi stili (come quello di Dedalo suppongo, ma anche nel mio) è comprensibile che si cerchi di rendere questa sovrapposizione al massimo permettendo così di svincolarsi un po', per quanto riguarda il "parlare", dal regolamento, che serve appunto a regolamentare ciò che appartiene alla sfera dei PG e dell'immaginato e che non può essere direttamente svolto dai giocatori. Comunque in generale sono d'accordo con te. PS OT: questo discorso mi rammenta un po' quello (famosissimo) sugli indovinelli e sul metagame:...è giusto porre gli enigmi ai giocatori o bisogna far tirare sull'intelligenza?
Strikeiron Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Dedalo, ammetti però che una persona possa evolvere ed imparare? Ovvero può partire non avendo idea di che cosa voglia dire ruolare e poi ci prenda gusto e scopra che l'interpretazione del personaggio assume più concretezza e profondità....
Krinn Inviato 15 Febbraio 2008 Segnala Inviato 15 Febbraio 2008 Dedalo, credo che tu richieda dei parametri troppo elevati per cominciare una campagna a d&d. Troppo elevati rispetto a quelli che richiedono molti di noi, me compreso. Nessuno però può dire all'altro quale sia il metodo *giusto* di giocare di ruolo, dato che lo scopo è comunque quello di divertirsi. C'è chi si diverte cercando di emulare attori provetti, e chi invece gioca con più leggerezza. Io preferisco pensare a D&D come a un gioco cui chiunque possa giocare, non solo chi sia uscito a pieni voti dal DAMS
Dedalo Inviato 16 Febbraio 2008 Autore Segnala Inviato 16 Febbraio 2008 Dedalo, ammetti però che una persona possa evolvere ed imparare? Ovvero può partire non avendo idea di che cosa voglia dire ruolare e poi ci prenda gusto e scopra che l'interpretazione del personaggio assume più concretezza e profondità.... I miei giocatori hanno imparato, infatti. All'inizio suscitavano le ire dei loro interlocutori, venivano arrestati, si lasciavano sfuggire un particolare che rivelava la loro identità o le loro intenzioni e il corso degli eventi prendeva un'inattesa svolta... Questo è gioco di ruolo. Mi dici cosa imparo se io ed i miei compagni tiriamo dadi e ci basta dire al DM "mi esprimo con cortesia e chiedo che vengano accolte le nostre richieste"...18, ok.
Longino Inviato 16 Febbraio 2008 Segnala Inviato 16 Febbraio 2008 I miei giocatori hanno imparato, infatti. All'inizio suscitavano le ire dei loro interlocutori, venivano arrestati, si lasciavano sfuggire un particolare che rivelava la loro identità o le loro intenzioni e il corso degli eventi prendeva un'inattesa svolta... Questo è gioco di ruolo. Mi dici cosa imparo se io ed i miei compagni tiriamo dadi e ci basta dire al DM "mi esprimo con cortesia e chiedo che vengano accolte le nostre richieste"...18, ok. - 10/15/20 di circostanza perchè il giocatore non ha neppure provato a ruolare il tiro di diplomazia, il tiro di diplomazia fallisce e tu a fine sessione gli spieghi perchè. Comunque, dubito fortemente che tu non "chiuda un occhio" quando i giocatori fanno degli errori nei loro tiri di diplomazia, quindi secondo me stiamo tutti dicendo la stessa cosa, ma per una ragione che non capisco qualcuno vuole essere più uguale degli altri.
Strikeiron Inviato 16 Febbraio 2008 Segnala Inviato 16 Febbraio 2008 I miei giocatori hanno imparato, infatti. All'inizio suscitavano le ire dei loro interlocutori, venivano arrestati, si lasciavano sfuggire un particolare che rivelava la loro identità o le loro intenzioni e il corso degli eventi prendeva un'inattesa svolta... Questo è gioco di ruolo. Mi dici cosa imparo se io ed i miei compagni tiriamo dadi e ci basta dire al DM "mi esprimo con cortesia e chiedo che vengano accolte le nostre richieste"...18, ok. Sono d'accordo con te. Però magari c'è una dicotomia tra l'interpretazione del personaggio e quello che dicono le regole. Per esempio un giocatore, introdotto alla corte di un re, potrebbe interpretare in modo eccezionale il proprio personaggio, al fine di ottenere qualcosa. Poi magari, dietro richiesta del master il giocatore fa una prova su diplomazia ed il risultato del dado viene 1. So che il discorso che faccio è un po' una banalizzazione-estremizzazione dei concetti, ma può accadere. E' ovvio che il compito del master dovrebbe essere quello di tener conto allo stesso tempo della capacità dei giocatori di interpretare i propri personaggi, rapportati al contesto in cui essi si trovino e la legge di Murphy dei dadi. Certo se in una sessione ci si limita (in qualità di master) ad affidare tutte le vicende alla volontà aleatoria del dado questo svilisce il gioco di ruolo. Ma come ben dice Magnifico Sire come fa un ladro a "interpretare" lo scassinamento di una serratura? Certe azioni purtroppo ricadono sul semplice risultato di un tiro (questo sta nella meccanica del gioco). Sta al master discriminare quelle situazioni in cui è opportuno che il giocatore tiri un dado o meno, per esempio con un tiro "alla cieca" (ovvero il giocatore tira un dado dietro lo schermo del master, senza vederne il risultato) ed una conseguente "interpretazione" di ciò che può accadere. Anche perché se io tiro un 18 so che è un buon tiro e che avrò successo, se faccio una prova di diplomazia o scassinare serrature e non so quanto sia venuto di dado dovrò interpretare il mio personaggio di conseguenza, cercando di adattarmi rispettivamente alle reazioni dei miei interlocutori od a ciò che mi accade intorno: la botola scricchiola, il cigolio della molla carica la balestra dietro la porta e così via.
Aerys II Inviato 16 Febbraio 2008 Segnala Inviato 16 Febbraio 2008 @Dedalo: scusa l'intromissione e l'analisi forse un po' banale del tuo ragionamento, ma non ho capito bene che peso tu dia in tutto questo all'abilità Diplomazia, al mero risultato numerico ottenuto sommando modificatore di Carisma e bonus/malus vari. Voglio dire, trovo sacrosanto che tu da ruolista faccia un discorso del tipo "Tu giocatore non puoi limitarti a dire "Provo a corrompere la guardia" e tirare un dado, devi interpretare il tuo ruolo e convincere il PNG con le giuste argomentazioni", come fai notare sminuendo questo lato della questione si finirebbe a giocare a Monkey Island, dove i dialoghi erano una lista di frasi preparate e bastava imbroccare quella giusta. D'altro canto, però, la Diplomazia è un'abilità cui è stata data una rappresentazione numerica, in parole povere è uno dei numeri sulla nostra scheda... Tu di questi numeri che te ne fai? Se posso ipotizzare dove vada a parare il tuo ragionamento, il valore è per te un indicatore per stabilire se il giocatore stia o meno ruolando coerentemente alle capacità del tuo personaggio, giusto? Voglio dire, trovo difficile aspettarmi che un giocatore di ruolo che mostra una competenza come la tua riguardo alle regole si limiti a ignorare la presenza di un parametro che le regole stesse codificano... Chiedo questo ragguaglio perché in effetti se adottassi in futuro (ho pochissima esperienza come Master) la tua linea di condotta (e mi piacerebbe, visto che trovo potenzialmente molto più divertente la parte interpretativa che quella del "Venti!!! Diciotto!!! Uno... :-(") mi troverei sinceramente interdetto di fronte a un barbaro con Carisma 6 che mi fa una filippica contro il malvagio tiranno della lontana contrada di Uxhelminburgs per convincere il già titubante capitano delle guardie a lasciar andare il gruppo dalle prigioni, e anzi a unirsi agli eroi per ribaltare il regime... A quel punto cosa dovrei fare? Che peso dare all'abilità e che peso dare alle parole del giocatore?
Merin Inviato 16 Febbraio 2008 Segnala Inviato 16 Febbraio 2008 Sulla tua ultima domanda Aerys mi autocito: Altrimenti, dovrei concedere che un barbaro con bassa intelligenza e il carisma di un ciocco di legno da ardere e vestito con una pelle di lupo addosso e che non si lava da un mese vada dal Re e poiché il GIOCATORE ha una parlantina da far invidia ad un vero diplomatico, in gioco, pure se non ha gradi in diplomazia e fa 2 col dado, far funzionare l'abilità. Non lo vedo corretto...io non lo vedo corretto, poi gli altri master facciano quello che vogliono Non lo permetto...o meglio, penalizzerò, o non lo premierò, mettetela come volete, il giocatore e a fine sessione glielo spiegherò. E' come su un giocatore che interpreti un personaggio con intelligenza 5 mentre si rapporta agli altri giocatori/png usasse un linguaggio aulico...gli farei notare la discrepanza fra quello che è il giocatore e quello che è il personaggio, a lui la scelta se continuare (ed essere penalizzato con i PE) o decidere di interpretare correttamente il personaggio. Detto questo è altresì difficile fare l'opposto, come si diceva, interpretare un personaggio con intelligenza 22/25, punteggio che nella realtà non ha nessuno, porta a fare delle scelte di tipo regolistico. In caso in cui per la risoluzione di un problema il giocatore col PG con INT 25 non ci arrivasse, probabilmente darei un "aiuto" al personaggio per comprendere meglio il tutto. Sempre secondo il principio che è bellissimo ruolare tutte le situazioni, ma ci sono anche le regole, per fortuna, a compensare le mancanze. Impossibile per un giocatore poter interpretare personaggi che abbiano caratteristiche e/o abilità non al di sopra della media, ma quasi impossibili, anche senza il quasi. Intelligenza 25 così come Diplomazia 40 sono IMPOSSIBILI da interpretare. Seguendo il ragionamento di Dedalo, non si deve permettere a chi non può interpretarlo correttamente, di fare personaggi con tali punteggi, pena il NON FUNZIONAMENTO e la NON APLLICAZIONE delle regole previste dai manuali. Allora interpretiamo tutti degli impiegati e degli operai con tutti i punteggi a 10 e siamo tranquilli di poter interpretare bene il nostro ruolo. Peccato che stiamo parlando di un gioco. Il bello di questo gioco è il potre interpretare, con tutti i limiti del caso, il potente mago che grazie alla sua intelligenza salva il villaggio raggirando il drago che minaccia la popolazione. Interpretare un bardo che sappia suonare e comporre melodie e poesie che facciano commuovere e struggere le persone al solo suono delle prime parole/note...e personaggi con una parlantina ed una dialettica da far invidia a un Machiavelli, che possono modificare il corso degli eventi e gli effetti di certe azioni solo parlando. E' un gioco, lo si fa per divertirsi. Si INTERPRETA....ma in caso di NECESSITA', nel DUBBIO, CI SONO LE REGOLE a supportare le mancanze di noi poveri comuni mortali che a differenza di altri, evidentemente, non siamo in grado di interpretare un diplomatico con diplomazia 40, intelligenza 25 ecc ecc. Il gioco prevede l'interpretazione, è il bello di questo gioco, ma guarda caso alla Wizard hanno stabilito ANCHE delle regole per gestire il superamento o meno di certe prove, anche relative all'interpretazione e all'interazione fra personaggi. Ciò, a mio modestissimo e umilissimo parere, permette di poter gestire con completezza e versatilità tutte le dinamiche, diplomazia compresa. Caso per caso , giocatore per giocatore, gruppo per gruppo, situazione per situazione, è possibile comportarsi e gestire le cose in maniere differenti oppure simili ma con sfumature diverse, ma e ripeto MA, se un personaggio ha un punteggio di diplomazia altissimo e con un prova di abilità mi arriva a superare CD impossibili, io come master, NE DEVO TENERE CONTO e comportarmi di conseguenza, altrimenti torniamo al discorso iniziale del giocatore che va dal master e gli dice "senti bellino....ho speso 20 gradi in diplomazia, io ci provo ad esprimermi al meglio delle mie possibilità per aggiungere il giusto colore e spessore al mio personaggio, ma che facciamo? Se non me la fai funzionare dimmelo che quei 20 gradi li metto ad acrobazia, visto che in quel caso non mi chiedi di buttarmi dalla finestra facendo un triplo avvitamento carpiato aterrando senza farmi male sulla punta del dito miglnolo della mano sinistra per dimostrare che so interpretare un PG con acorbazia 40 "
Dedalo Inviato 16 Febbraio 2008 Autore Segnala Inviato 16 Febbraio 2008 - 10/15/20 di circostanza perchè il giocatore non ha neppure provato a ruolare il tiro di diplomazia, il tiro di diplomazia fallisce e tu a fine sessione gli spieghi perchè. Comunque, dubito fortemente che tu non "chiuda un occhio" quando i giocatori fanno degli errori nei loro tiri di diplomazia, quindi secondo me stiamo tutti dicendo la stessa cosa, ma per una ragione che non capisco qualcuno vuole essere più uguale degli altri. Forse tu non mi conosci bene quanto altri utenti. Ti basti sapere che nella mia campagna se il tuo PG muore e nessuno ti resuscita sei fuori. Ma come ben dice Magnifico Sire come fa un ladro a "interpretare" lo scassinamento di una serratura? Certe azioni purtroppo ricadono sul semplice risultato di un tiro (questo sta nella meccanica del gioco). Diplomazia non è tra queste. Se posso ipotizzare dove vada a parare il tuo ragionamento, il valore è per te un indicatore per stabilire se il giocatore stia o meno ruolando coerentemente alle capacità del tuo personaggio, giusto? No, è la componente non linguistica. Ribadisco: ora immagina di osservare il casting del Grande Fratello, e di chiedere ai vari soggetti che si presentano di interpretare una scena tratta da "C'era una volta in America", e poi di vedere la scena così come si svolge nel film, interpretata da Robert de Niro. Le stesse, identiche parole susciteranno un effetto completamente diverso, perchè la voce, la mimica, lo sguardo, il gestire le pause e quanto fa parte del bagaglio di un attore consumato faranno la differenza. Ecco Diplomazia. Dammi la tua battuta, e vediamo chi l'ha interpretata: Robert de Niro o Medioman. Allora interpretiamo tutti degli impiegati e degli operai con tutti i punteggi a 10 e siamo tranquilli di poter interpretare bene il nostro ruolo. Speak for yourself. senti bellino....ho speso 20 gradi in diplomazia, io ci provo ad esprimermi al meglio delle mie possibilità per aggiungere il giusto colore e spessore al mio personaggio, ma che facciamo? Se non me la fai funzionare dimmelo che quei 20 gradi li metto ad acrobazia, visto che in quel caso non mi chiedi di buttarmi dalla finestra facendo un triplo avvitamento carpiato aterrando senza farmi male sulla punta del dito miglnolo della mano sinistra per dimostrare che so interpretare un PG con acorbazia 40 Hai speso 20 gradi, ma dimentichi che questo è un gioco di ruolo. Quella è la porta, nell'altra stanza c'è un Xbox360 pronta per te. mi troverei sinceramente interdetto di fronte a un barbaro con Carisma 6 che mi fa una filippica contro il malvagio tiranno della lontana contrada di Uxhelminburgs per convincere il già titubante capitano delle guardie a lasciar andare il gruppo dalle prigioni, e anzi a unirsi agli eroi per ribaltare il regime... Questo è un altro esempio di giocatore che non sa ruolare.
Merin Inviato 16 Febbraio 2008 Segnala Inviato 16 Febbraio 2008 Hai speso 20 gradi, ma dimentichi che questo è un gioco di ruolo. Quella è la porta, nell'altra stanza c'è un Xbox360 pronta per te. riporto: io ci provo ad esprimermi al meglio delle mie possibilità per aggiungere il giusto colore e spessore al mio personaggio Tu giochi di ruolo ma se non consideri, nel contesto della frase ipotizzata da un ipotetico giocatore, la parte che ho riportato, mi vengono da pensare due cose (siamo in ipotetica ....opinione personale, non verità assoluta) : 1) Il gdr per voi è un lavoro e non un gioco per divertirsi 2) siamo di fronte a uomini perfetti, master e giocatori .... allora non sai quanto vi invidi Dimmi Dedalo, spiegami quindi il perché dalle REGOLE è previsto che Diplomazia sia gestibile come prova di abilità con tanto di tiro di dado e superamento di una CD per modificare effetti e atteggiamenti dei PNG/mostri. Evidentemente, usando il tuo stesso linguaggio, i creatori di D&D devono essere degli ottimi giocatori di Xbox 360. Alla fine, tanto non si evolve, sai qual è il bello del gioco di ruolo? Che entrambi, pur adottando modalità di gestione diverse, quando non opposte, ci divertiamo con i nostri rispettivi gruppi...e questo secondo me è la cosa più importante 1
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