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TRAMA:

I genitori tossici di Sasha lo hanno isolato crescendolo in una comunità di recupero e, alla loro morte, lo hanno abbandonato in un limbo di dolore. Costretto a lasciare il centro di accoglienza dopo la fuga del direttore - l'unica persona nella quale riponeva la sua fiducia - Sasha fatica a trovare il suo posto nel mondo.

Silvio Muccino sceglie - per la sua prima pellicola - di adattare il romanzo scritto assieme a Carla Vangelista, un caso letterario con le sue trecentomila copie vendute, un'opera quasi destinata al grande schermo fin dalla sua ideazione.

Per gonfiare il parco-attori, Muccino ha reclutato artisti di talento (cito solo Arnaldo Catinari e Tonino Zera), i quali però stentano lo stesso a decollare in un contesto di situazioni e luoghi forse troppo scontati e fissi nell'immaginario collettivo. Per stessa ammissione del regista, Parlami d'amore è un film zeppo di citazioni, forse troppe o troppo ardite, perché riferite ad un cinema di altra (ed alta) levatura, o più semplicemente destinato ad un pubblico differente.

Il film ha ottenuto un riconoscimento "di interesse culturale"; non voglio dire che non lo abbia meritato ma, come tutti i film che parlano di dolore, il rischio è quello di non andare oltre la voglia nuda e cruda di "emozionare" il pubblico, senza comunicare qualcosa.

Il tema della dipendenza (droga, alcool, gioco d'azzardo) è affrontato con un certo giovanile qualunquismo, mentre molto ben riuscito è - a mio avviso - il percorso parallelo dei due personaggi principali che, seguendo strade completamente differenti, arrivano a capirsi e ad abbandonarsi l'uno all'altra.

I personaggi soffrono forse tutti di certi stereotipi, apparendo spesso leggermente inverosimili, come inverosimili sembrano alcuni dialoghi tra i giovani debosciati della Roma bene e il piccolo-falegname-di-provincia-Sasha.

Il film non mi è dispiaciuto, perché la regia sembra - in un certo senso - un curioso miscuglio tra suggestioni sentimentali tipiche del cinema d'oltreoceano e psicodramma all'italiana.

Da vedere.


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Principali partecipanti

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Inviato

Sono molto curiosa di andare a vederlo...e non mi dispiacerebbe nemmeno leggere il libro...speriamo di riuscire a fare entrambe le cose...:-D

poco ma sicuro, il libro è molto meglio del film

Consiglio personalissimo, leggiti prima il libro e poi guarda il film! Così molte cose che nel film saranno spiegate poco e male, il libro ti aiuterà a capirle meglio.

Se tu facessi il contrario, l'eventuale delusione per il film potrebbe toglierti la voglia di leggere il libro e questo sarebbe un peccato, in effeti.

Inviato

poco ma sicuro, il libro è molto meglio del film

Consiglio personalissimo, leggiti prima il libro e poi guarda il film! Così molte cose che nel film saranno spiegate poco e male, il libro ti aiuterà a capirle meglio.

Se tu facessi il contrario, l'eventuale delusione per il film potrebbe toglierti la voglia di leggere il libro e questo sarebbe un peccato, in effeti.

giusto...come molti altri film...rovinano veramente la voglia di leggere il libro...proprio come il film di Eragon (bruttissimo) ed il libro (bellissimo)

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