Aerys II Inviato 4 Ottobre 2007 Segnala Inviato 4 Ottobre 2007 E' sempre un piacere leggere i tuoi racconti, ben scritti, sia da un punto di vista linguistico che di costruzione della trama. Inoltre si vede che il tuo stile è già ben formato, che non saltelli da una tipologia di racconto all'altra nel tentativo di trovarlo (e ogni riferimento è puramente casuale! ). Ti ringrazio: non ti sei limitata a dirmi "Wow che bello...", ma hai argomentato. Questa è un genere di critica che mi piace, lontano da quel sentore di "Siamo tutti bravi" di cui ti accennavo...
Aerys II Inviato 31 Dicembre 2007 Segnala Inviato 31 Dicembre 2007 Alle soglie del 2008, ho deciso di dare il via a un nuovo progetto... Per ora ci trovate soltanto un'introduzione piuttosto barcollante, ma conto di iniziare presto... http://lospacciastorie.blogspot.com/
Aerys II Inviato 4 Marzo 2008 Segnala Inviato 4 Marzo 2008 Alle soglie del 2008, ho deciso di dare il via a un nuovo progetto... Per ora ci trovate soltanto un'introduzione piuttosto barcollante, ma conto di iniziare presto... http://lospacciastorie.blogspot.com/ Scusate il doppiopostoppio, ma a breve arriverà la terza parte del primo racconto sul nuovo blog. Come sempre, se voleste passare e dare una letta mi farebbe piacere... Specie se seguissero critiche cocenti.
Aerys II Inviato 31 Marzo 2008 Segnala Inviato 31 Marzo 2008 Finalmente ho finito questo racconto. Riportarlo qui mi richiederebbe un cinque minuti di minima re-impaginazione, onde rimediare ai problemi intrinsechi del copia-incolla (corsivo dove serve, "a capo" quando è il caso...). Per ora segnalo che potete trovarlo qui, e che come al solito gradirei molto critiche anche pesantissime.
Aerys II Inviato 13 Aprile 2010 Segnala Inviato 13 Aprile 2010 Dopo più di due anni posto qualcosina. Niente di nuovo, in verità mi ero anche dimenticato che esistesse, si tratta di un brevissimo racconto inviato l'anno scorso a un concorso un po' particolare avente come tema il vino. Niente di che, ma già che è online ve lo passo. Magari avessi tempo!
esahettr Inviato 14 Aprile 2010 Segnala Inviato 14 Aprile 2010 Uei veccio, carino anche questo: leggero, sottile, e tre o quattro immagini di quelle giuste.... Sempre un piacere.... Senti, non è che potresti postare anche quello sulla fine del liceo, che non mi funzia più la pagina? Appropinquandomici anch'io, mi piacerebbe vedere cosa suscita. cia
Aerys II Inviato 14 Aprile 2010 Segnala Inviato 14 Aprile 2010 Quello era sul sito del buon vecchio Sharbert, che pare essere stato abbattuto. Potrei infilarlo su D'L credo, ma devo trovarlo. Cavolo, farà impressione! EDIT - Forse Shar ha conservato una copia del vecchio sito? RI-EDIT - Eccolo qui in pdf, non correggo nulla. And the story en .pdf
esahettr Inviato 15 Aprile 2010 Segnala Inviato 15 Aprile 2010 Te la menavi assai, ma commuove sempre.
Aerys II Inviato 15 Aprile 2010 Segnala Inviato 15 Aprile 2010 Menarsela era prerogativa dei ragazzetti come me, ai miei tempi.
esahettr Inviato 15 Aprile 2010 Segnala Inviato 15 Aprile 2010 E' un evergreen, fidati. Te lo dice un esperto.
Aerys II Inviato 2 Dicembre 2010 Segnala Inviato 2 Dicembre 2010 Iniziato revisione lungo (LUNGO) racconto anche grazie a nuove colonne sonore, caffè e prospettive di viaggio. Incidentalmente, a breve posterò qui qualcosina, aspetto prima che venga resa pubblica in altro loco.
Aerys II Inviato 7 Dicembre 2010 Segnala Inviato 7 Dicembre 2010 Scusate il post doppio. A seguito della pubblicazione su un altro sito, mi sembra fattibile postare anche qui come preannunciato. Con questa cosa (per la verità non troppo convincente, mi pare) sono arrivato secondo al premio nazionale di Poesia Fulvio Nuvolone (Sezione Giovani). Gradirei critiche costruttive e distruttive, anzi nel caso a qualcuno facesse piacere una discussione sarei molto contento: da sempre come alcuni di voi sapranno sono molto titubante sui complimenti di chi mi conosce di persona, perché temo l'effetto indulgenza. Purtroppo la pubblicazione online non favorisce il layout, sorry. Matrioska (Tre viste della stessa lignea sposa) S'alza la nebbia da questa tazza scura. Foglie sul fondo. Scruto e mi specchio, leggero m'appaio in una finestra chiusa: frecce a rilento contro il cielo rosso fuggono alla rinfusa. Vorrei seguirle, vorrei ma non posso volgere il volto al suolo staccando le suole, spiccando il volo anch'io in quel ciel vermiglio. Dentro al mio petto un'ansia s'è schiusa ch'eliminar non voglio. Come una tigre in gabbia rinchiusa, lento, gira il cucchiaio. Vento di sale, s'avanza nel mattino. Scia di delfini. Corre la nave, gridano i gabbiani, sputa l'Egeo che sbuffa, scivolan via scogliere ed altopiani. Nei nostri cuori resta delle campane il suono che si tuffa dai campanili in festa. Viaggia la nave, cantano i gabbiani, noi si scavalca l'onda, sempre più forte finché sia domani, finché si perda il senso della misura in ciò che ci circonda, questo catino immenso. È sola nel buio la foglia che non cade. Il nulla attorno. Viaggio con lento ma costante moto, volo ben oltre il cielo per sollevare anche questo velo da ciò ch'è ancora ignoto. È immensa la pianura delle stelle, attorno tutto tace, eppure ancor adesso non ha pace la spinta mia ribelle. Viaggio su viaggio, viaggio di mia sponte sempre più in là il confine dell'ambizione mia che non ha fine: toccare l'Orizzonte. Tu Uomo, cui il vagabondar s'addice, di questo ed altri mondi dio infelice, mai t'arrestar, e svela senza posa ciò che la bambola ti cela silenziosa.
Aerys II Inviato 20 Gennaio 2011 Segnala Inviato 20 Gennaio 2011 Aspetto la prossima settimana per sapere il piazzamento definitivo nel concorso del Laboratorio Gutenberg per racconti brevi, del quale sono stato ammesso alla fase finale. Una volta saputi i risultati (sui quali non nutro grosse speranze, in verità si tratta di un racconto molto buttato lì) se il racconto dovesse essere reso pubblico dagli organizzatori lo posterò anche qui. Nel frattempo, da un vecchissimo folder quasi perduto nei meandri del tempo, ho ripescato una cosa molto piccola che mi ero dimenticato. A dirla tutta, ho ripescato diverse cose, ma per ora posto questa. Si tratta di un esperimento, un racconto "sms" con cui avrei dovuto partecipare a un concorso una volta ma poi mi pare di aver desistito. L'idea è estremizzare la sintesi contenendo (suggerendo) una storia in circa 160 caratteri. Qui sforo leggermente (contando il titolo sforo molto) ma rileggerla mi ha fatto ricordare esattamente il perché l'avessi scritta e quindi la incollo qui: Bucolica Camilla si sdraiò all'ombra del ciliegio, nelle cuffie un vecchio pezzo dei Blue Öyster Cult. Attorno, l'Apocalisse sferzava anime: ora avrebbe potuto leggere in pace.
D@rkraven Inviato 23 Gennaio 2011 Segnala Inviato 23 Gennaio 2011 Attorno, l'Apocalisse sferzava anime: ora avrebbe potuto leggere in pace. Posso chiedere la parafrasi o è una di quelle immagini lampo che creano effetti di straniamento costringendo il lettore a rileggere il componimento convinto di aver tralasciato qualcosa? è un'effetto strano, che ho apprezzato molto, ma ora sono curioso.
D@rkraven Inviato 23 Gennaio 2011 Segnala Inviato 23 Gennaio 2011 Non saprei... mi ci sono avvicinato con l'attitudine di un perfetto estraneo, accettando ciò che succedeva come dato di fatto, immutabile ed impenetrabile. Qualcosa di simile a Walter Moers, se lo conosci. Scrittore bizzarro assai. Detto questo, ovviamente il lettore non sa chi, cosa, o chissà quale altro avverbio è 'Apocalisse'. Lo 'sferzare anime' mi suggerisce immagini strane e poco attinenti ad 'ombre di ciliegi': parlo soprattutto di 'Dante's Inferno', per capirci. in alternativa, può anche darsi che stia avvenendo l'armageddon, ipotesi nella quale il placido adagiarsi di Camilla acquisisce un ombroso senso... Se volevi spiazzare i lettori, ci sei riuscito
Aerys II Inviato 25 Gennaio 2011 Segnala Inviato 25 Gennaio 2011 Ti dirò, io tendo di solito a buttare il sasso e nascondere la mano, ovvero mi capita spesso che se faccio leggere qualcosa a qualcuno questo mi chieda "Ma c'è un seguito?" o "Ma alla fine perché così e non colì?". Questo mi fa molto piacere, perché mi piace innanzitutto che chi legge sia libero di fantasticare per conto suo, e secondariamente (o meglio, in alcuni casi) perché si tratta di varie storie ambientate nello stesso "mondo", quindi sono contento che si avverta la necessità di avere spiegazioni. Questo minuscolo raccontino appartiene al primo gruppo, quello dei "leggili se ti va e poi immaginati da solo quello che non ti mostro io".
D@rkraven Inviato 25 Gennaio 2011 Segnala Inviato 25 Gennaio 2011 Benissimo, capito. Quindi una intrinseca radice ermetica, quasi simbolista. Avevo apprezzato, ora apprezzo di più
Aerys II Inviato 25 Gennaio 2011 Segnala Inviato 25 Gennaio 2011 Ti ringrazio dell'apprezzamento (immeritato).
Aerys II Inviato 16 Febbraio 2011 Segnala Inviato 16 Febbraio 2011 Uppo la discussione perché ho appreso stasera di figurare nell'antologia composta dai testi dei finalisti di un concorso di cui onestamente avevo dimenticato l'esistenza (visto che non mi era mai giunta conferma dell'ammissibilità della poesia in questione). Già che il pdf della raccolta si trova qui pubblico anche su D'L il mio piccolo componimento, pensato più o meno come una "lode"/raffigurazione del sesso clandestino. Agave “Ach, alles ereignet sich einmal nur, aber einmal muß alles geschehen” (Michael Ende) La notte stringe in bocca un'illusione che il mattino con violenza strapperà, come un foglio di quel povero giornale abbandonato sull'orlo del sofà. La pioggia contro il vetro sta a guardare, fuori tutti fanno a meno di noi. Tu sorridi e sai che il senso di un errore è il rifiuto di un rimpianto che non vuoi. Mi costringo ad inghiottire una folata di promesse che non posso mantenere, non mi scordo che è stupenda la tua vita con un altro, che non dovrà sapere. Questa notte è solo il giro di una danza, la Ragione ci dividerà al mattino: tu e i tuoi dubbi rimarrete in questa stanza, io da solo mi rimetterò in cammino. Col respiro ti catturo avidamente, la vaniglia veglia in forma di vapore sul tuo corpo, che mi imprimo nella mente indugiando, sfiorandone il candore. Ticchettando fugge il breve paradosso, fragilissimo mantello di momenti che giocando ci siam cuciti addosso, rassegnandoci ad essere sospinti da una brezza così forte e così lieve. Questa nostra unica notte è così breve... 1
Messaggio consigliato
Crea un account o accedi per commentare
Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento
Crea un account
Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Hai già un account? Accedi qui.
Accedi ora