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Mr. Ais Ti


Shar

Messaggio consigliato

Fresca fresca di lettura, puntuale come sempre esprimo il mio punto di vista ;)

E' bello anche questo, anche se ad essere sincera, all'inizio non mi aveva preso molto, bella la conclusione, sopratutto l'immagine del molo. Molto "realistico" (non essendo particolarmente ferrata in modi letterari di esprimersi virgoletto la definizione) nella descrizione.

Un altro buon lavoro direi ;)

E adesso aspetto il prossimo.....

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Buonasera a tutti, grazie per i complimenti (molti più di quanti ne meriti) e soprattutto per le critiche, che mi saranno di grande aiuto.

Un ringraziamento a Tahir per le sue precise informazioni: mi scuserai, ma sono (anzi, fui) un camminatore sulla Via della Mano Vuota :wink: , e di armi non ne ho mai usate molte...

Per il resto, che dire?

Intanto il culo flaccido ce l'avrai tu, caro il mio Real Ade... 8)

Non so quanto spesso visiterò questo Forum, dato che di tempo ne ho in generale molto poco (una sola parola: Ingegneria :( ), ma sarò molto felice di ricevere i vostri pareri!

Se volete passare a darmi un saluto veloce:

http://arturex.blog.excite.it

Ancora grazie a tutti, ciao ciao

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Intanto BENVENUTO :D in questo forum!

Io ho colto l'occasione di mezzora di tempo per leggere il racconto precedente, quello sul vampiro Kaiar Vemon.

L'ho trovato molto bello, l'atmosfera che hai creato era coinvolgente.

Forse un po' troppo macchinoso (per la mia mente lenta..) nelle descrizioni e in alcuni giri di parole, in cui facevo un po' fatica a cogliere i particolari, troppo preso dal risolvere le parole appena lette.

Ma comunque è molto bello, e lascia un sorriso sognante sulle labbra, a chi ama i vampiri. ;)

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Buonasera a tutti...

Ancora grazie a tutti, ciao ciao

1) era ora che ti facessi vedere , prode chierico!

2) BENVENUTO!!!

3) lascio a te la responsabilità di aggiornare questa pagina coi tuoi nuovi racconti!

4) ribadisco il sedere flaccido... soprattutto dopo tutti i pistacchi che ci siamo mangiati ieri sera... ;)

5) hai visto quanti nuovi ammiratori hai?

6) ancora un grazie (da ora in poi riceverete direttamente quelli di AerysII) a tutti quelli che hanno dedicato un po' di tempo alla lettura...

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  • 3 settimane dopo...

Sul Gazzettino di oggi, 7 Gennaio 2005, a pagina VIII, nonostante i gravissimi errori di ortografia sia del nome (ARTURO CAISSUT e non CASISSUT) e del sito (DIGILANDER.LIBERO.IT/REALADE senza WWW) e dello pseudonimo dell'autore (Mr. Ais Ti e non TII) e del nome di un certo autore "minore" (Talkien invece di Tolkien), c'è un articolo che parla del (e in cui parla il) nostro caro Aerys II... che con Dicembre è giunto all'ultimo capitolo di Sette mesi per sette racconti...

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  • 1 anno dopo...

Ho letto quello del suicidio del samurai, quello sul liceo, quello del genio e quello triste sull'amore... E appena finito questo posto andrò a leggermi gli altri.

Che dire Aerys? Ho 15 anni e non sono un critico letterario, ma di libri e racconti ne ho letti.

Indubbiamente i tuoi sono i migliori racconti del forum, con buona pace di noi altri imbrattatori di alberi fatti a fette. Sinceramente, anche a livello professionistico, mi è capitato di rado di imbattermi in arte di tale livello, davvero. Non solo la scelta stilistica e lessicale mi è sembrata quasi sempre imbeccabile (e guarda che questo da parte mia è un gran complimento! Anche quando leggo un libro, penso sempre cose come "quest'aggettivo è inutile", "questo termine non calza" eccetera...). Poi, ovvio, a volte pecchi di superbia e fai dei periodi inutili che volgiono dire soltanto "va' che figo sto metallaro tenebroso", ma ci si può lavorare. :mrgreen:

Imho potresti fare lo scrittore. Buona parte, la maggior parte a mio avviso, dei libri che vengono pubblicati è stilisticamente inferiore ai tuoi racconti, e da questo punto di vista potresti migliorare ancora molto, basta che ti eserciti. Riguardo alla "neccessità", invece, è evidente che non ti manchi.

EDIT: ho letto anche quello del vampiro pentito e del Mestro e la Margherita. Il giudizio non cambia.

RIEDIT: li ho letti tutti. Niente da dire.

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Ho letto quello del suicidio del samurai, quello sul liceo, quello del genio e quello triste sull'amore... E appena finito questo posto andrò a leggermi gli altri.

Che dire Aerys? Ho 15 anni e non sono un critico letterario, ma di libri e racconti ne ho letti.

Indubbiamente i tuoi sono i migliori racconti del forum, con buona pace di noi altri imbrattatori di alberi fatti a fette. Sinceramente, anche a livello professionistico, mi è capitato di rado di imbattermi in arte di tale livello, davvero. Non solo la scelta stilistica e lessicale mi è sembrata quasi sempre imbeccabile (e guarda che questo da parte mia è un gran complimento! Anche quando leggo un libro, penso sempre cose come "quest'aggettivo è inutile", "questo termine non calza" eccetera...). Poi, ovvio, a volte pecchi di superbia e fai dei periodi inutili che volgiono dire soltanto "va' che figo sto metallaro tenebroso", ma ci si può lavorare. :mrgreen:

Imho potresti fare lo scrittore. Buona parte, la maggior parte a mio avviso, dei libri che vengono pubblicati è stilisticamente inferiore ai tuoi racconti, e da questo punto di vista potresti migliorare ancora molto, basta che ti eserciti. Riguardo alla "neccessità", invece, è evidente che non ti manchi.

EDIT: ho letto anche quello del vampiro pentito e del Mestro e la Margherita. Il giudizio non cambia.

RIEDIT: li ho letti tutti. Niente da dire.

Folle! Come puoi alimentare in modo così indiscriminato il suo ego!!!! :banghead:

:mrgreen:

Scherzi a parte, li lessi quando li postasti e mi piacquero molto. ;-)

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  • 4 settimane dopo...

Uh... Leggo ora per la prima volta questo lussuoso topic e non posso trattenermi dall'affermare la mia totale e completa ammirazione per lo stile di Aerys-Ais-Ti, decisamente ben costruito e ricco di atmosfera.

Come mai nel racconto "L'Incontro" io, che non ti ho mai visto in faccia, ma ho solo notato qualche tuo frammento sul topic Noi, ho visto te nei panni dell'angelo? è una cosa cercata o casuale?

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be conoscendo l'autostima di Aerys, vederlo nei panni di un angelo sarebbe una cosa un pò riduttiva.

conoscendolo, lui sarebbe per lo meno Dio. sempre che non esista qualcosa di più potente ;)

E qui vedo la risposta adatta... "Qualcosa piuù potente di Dio? Ma IO!" :mrgreen:

scherzi a parte, ancora complimenti all'Aerys (che, complesso di superiorità o no, se li merita) e repa a Phate che mi ha spiazzato con la risposta sull'autostima di Aerys e mi ha reso chiaro ciò che tutti sottointendono come scontato quando parlano di Aerys stesso e ciò che pensa di sè... :mrgreen: Ach... devo ancora dare repa in giro ecc.ecc.ecc.

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  • 9 mesi dopo...

Sono Baha'n Lay, sono il Dio della Polvere. I miei occhi sono secchi e dorati.

Non sono un immortale dio altezzoso, mi distinguo da altri meno misericordiosi di me: come gli uomini nacqui, come gli uomini e tra gli uomini vivo, come gli uomini abbandonerò questo corpo mortale. E un altro ne prenderà il posto.

Gli anziani miei sacerdoti mi hanno rammentato che questo è il mio sessantaquattresimo avvento nelle sterminate Valli di Sabbia. Non ne ricordo la nascita, ma le creai io diversi secoli fa, spezzando la Grande Clessidra di Dumman nella Guerra della Genesi. Io ho generato e radunato i miei figli e le mie madri, io ho forgiato il fucile e la spada.

Non il cielo e non il vento: quelli sono opera della mia sposa eterna, Shayan'la, anch'essa alla sessantaquattresima venuta tra gli Uomini della Polvere.

Gli anziani mi hanno ricordato che insieme abbiamo dato i natali alla civiltà: suo il cannone di vetro per orientarsi con le stelle, suo il possente dirigibile che rigonfio solca i cieli, e permette ai miei figli di uscire dalle Valli quando è ora, e di tornarvi poi. Non lo ricordavo.

Non ricordo nemmeno la mia nascita, ma ricordo la nascita di lei: avevo quasi otto Estati quando venne al mondo. I bambini che da sempre abitavano con me nella Tenda di Pietra si erano appena avviati per la Marcia del Sole: essendo stata accertata le mia natura celeste, loro erano stati riconosciuti come falsi dei, e dovevano quindi partire verso lo sconfinato deserto.

Esiste un solo Dio della Polvere.

Nel pugno, stringevo una piccola trottola di legno e spago, ultimo dei miei balocchi.

Persi di lì a poco ogni interesse per le debolezze umane e infantili.

I sacerdoti mi insegnarono ad essere, un po' per volta, me stesso.

Quel giorno, in cui ancora stringevo la mia trottola, i falsi dei non versarono lacrime, mentre le loro madri piangevano e urlavano. Cuori deboli, cuori umani. Provai tenerezza per quelle donne credo, ma ovviamente non piansi.

Poco dopo, gli anziani mi portarono ad incontrare la mia sposa in fasce.

Ricordo il piccolo volto rosso di Shayan'la, il suo pianto dirotto, il sudore sul volto della madre stremata. Ora ha imparato, ora anche gli occhi di Shayan'la sono secchi: gli dei non piangono. Noi non sprechiamo acqua versandola a terra, noi la doniamo ai nostri figli e alle nostre madri.

Sono passate quindici Estati, da quel giorno, dal giorno in cui Shayan'la mi raggiunse strillando in queste Valli assolate per vivere nuovamente assieme. Per quindici anni, i sapienti l'hanno educata, come hanno educato me, risvegliando il nostro sapere, ripristinando la nostra coscienza.

Ora Shayan'la non è più una bambina piangente, è una dea.

E' la mia sposa e sorella. L'unica sposa, l'unica sorella possibile.

Ne è conscia. Sa di essere una divinità, conosce i doveri che questa condizione comporta. Conosce la gioia della perfezione divina e della comunione con me, unico suo pari.

E' stata la mia unica compagna, l'unico conforto nelle ore di solitudine. Solo lei poteva conversare con me, solo io potevo sfiorarne le forme oltre il velo.

E' stata l'ombra sulla mia testa nel giorno incandescente, il manto attorno alle mie spalle nella gelida notte. Se avessi sorriso, l'avrei fatto per lei.

Adesso, Shayan'la giace nel torpore dei dolci fumi dell'oblio.

Molti rametti di incenso si consumano lenti attorno al suo giaciglio di sterpaglie.

Presto, un'immensa candela senza cera si immolerà al vento e alla polvere.

L'ho guardata addormentarsi sulla pira unta: esile come un giunco, perfetta come un mio sogno.

C'è un posto accanto a lei, il mio posto. Mio e mio soltanto.

Esistiamo solo assieme, assieme ce ne dobbiamo andare.

Solo noi due possiamo donare ai nostri figli e alle nostre madri la pioggia, che da tanto si nega alle bellissime Valli di Sabbia.

I possenti dirigibili, dono della mia bellissima sposa ai mortali, già si gonfiano di aria calda, pronti al miracolo del volo. Gli equipaggi e la folla intonano assieme inni e canti, con cento voci e mille brusii. Molti piangono, in questa notte spolverata di stelle, forse tristi al pensiero che noi due stiamo per abbandonare questi caduchi corpi mortali.

Poveri umani.

Abbandoniamo questa effimera vita terrena per loro, per propiziare il ritorno della pioggia e una buona caccia all'esterno delle Valli. Torneranno con le stive piene di carne, pelli, prede, schiavi e metallo. Altri bambini, altre tende, altri dei nasceranno domani.

Tutto grazie a noi.

I sacerdoti ci hanno ricordato, in tutti questi anni, che da sempre i due dei immolano sulla pira le loro vestigia mortali, per il bene degli Uomini della Polvere.

Mi incammino, solenne e bellissimo come solo un giovane dio eterno sa essere, verso la mia stupenda Shayan'la.

Il suo respiro è lento, beato. I fumi non hanno ancora raggiunto le mie narici, ma già sento una curiosa leggerezza pervadermi, vedendo la mia unica compagna e sorella pronta al Passaggio.

Stupenda. Anche dormendo compie un miracolo, e senza muovere un dito o dire una parola fa scorrere davanti ai miei occhi tutta una vita trascorsa assieme.

Già si avvicinano gli anziani con le torce accese.

È strano il calore che mi si spande nello stomaco, il respiro si fa umido, un estraneo sapore naviga nella mia bocca.

Ancora non ho respirato, però, gli incensi del sonno: è il mio stesso respiro a sapere di dolce e salato.

Shayan'la dorme come la bambola che, bambina, non ha mai stretto al grembo.

Una debolezza con cui pago questo corpo mortale: la misericordia che mi fa scendere a spendere il mio tempo qui, nelle Valli di Sabbia, nasce credo dalla stessa fonte del tremore che ora mi avanza nello stomaco.

Sono le mie vestigia umane, forse, che cercano di sciogliersi in pianto.

Ma non piangerò: sono Baha'n Lay, sono il Dio della Polvere.

E gli dei hanno gli occhi secchi.

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E' sempre un piacere leggere i tuoi racconti, ben scritti, sia da un punto di vista linguistico che di costruzione della trama.

Inoltre si vede che il tuo stile è già ben formato, che non saltelli da una tipologia di racconto all'altra nel tentativo di trovarlo (e ogni riferimento è puramente casuale! :mrgreen:).

E poi l'atmosfera di questo racconto è particolare. Induce alla tristezza, ma allo stesso tempo è la condanna della tristezza stessa, parte incancellabile dell'animo umano e segno della sue debolezza.

Chissà, forse è meglio essere miseri esseri umani ma avere la libertà di piangere, che divinità dagli occhi secchi... chissà...

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