[con pg coboldi- Ricky Vee] La caduta del drago

[Vincent Laymann]

"Ne siete sicuro, potente Delkinur? Se siete stanco, posso fare io il primo turno, per voi", dico, con un fare più umile possibile.

Sono stanco, molto stanco, ma non posso mancare di rispetto al potente signore della magia che viaggia con noi.

Forse, se mi impegnassi a fondo, potrei riuscire a fare sia il suo turno che il mio...

Forse...

Uff, sembra davvero difficile...

[Vortas]

"eccellente"

io farò il terzo turno allora,a dopo

detto ciò mi giro verso l'angolo più buio del mio riparo e cerco di dormire in attesa del mio turno.

[Glaimbar]

"bah non sarebbe male far fare a questo possente guerriero anche il mio turno...così potrò riposarmi tutta la notte..aaah...però c'è quel kukakru che già mi sta addosso non voglio che io perda credibilità adesso"

"No, mi dispace Kherek non posso lasciarti fare questo sforzo sei già andato a cacciare; farò io il primo turno!"

"questa ormai è la mia decisione non cambierò idea"

[Vincent Laymann]

"Uff, meno male... Due turni non li avrei retti, probabilmente...

Ma che sto pensando? Animo! Sei un figlio della casta più nobile del clan: questi pensieri sono indegni!"

"Come desiderate, potente Delkinur. Dunque io farò il quarto turno."

E detto questo, mi congedo, in cerca di un giaciglio.

[Glaimbar]

"allora è deciso incomincerò io a fare il turno di guardia"

"speriamo solo non debba fronteggiare da solo qualche belva feroce..con questa luce che mi acceca non sarà facile"

poi rivolgendomi all'intero gruppo "riposatevi pure voi , e tu" indicando kukakru e usando un tono abbastanza tagliente " quando ti toccherà sarò io a svegliarti"

[Ashrat]

Assopito, le voci dei compagni mi giungono da lontano. Non capisco cosa dicono, ma non credo che si tratti di qualcosa di interessante, quindi mi lascio sprofondare nei sogni. Un sogno strano, in cui il mio maestro gioca a dadi con un drago dalle scaglie nere. Il maestro perde. Guarda verso di me, si stringe nelle spalle, e viene ingoiato dalle fauci del drago. Che poi si volta verso di me.

"Tocca a te ora?" mi chiede...