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  • 1 mese dopo...
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9.

La barriera era di fronte a loro.

I suoi colori tenui, come di un arcobaleno leggermente velato che sta per scomparire, di cui indovini la sagoma che si staglia contro il cielo, creavano bellissimi giochi di luce.

I raggi del sole, che si erano fatti freddi man mano che procedevano verso nord, sembravano immergersi in una luce dorata quando attraversavano la misteriosa barriera.

Sharanna di certo non si aspettava nulla di cosi' bello, aveva immaginato il punto del non ritorno come qualcosa di triste, di desolato, quasi fosse la porta dell'inferno, dove nell'aria si respirava odore di morte e di terra umida.

Invece davanti a lei aveva luogo uno spettacolo magnifico, quell'immenso velo incorporeo, come mosso dal vento si radicava profondamente nella terra, per poi salire su fino al cielo, sempre ondeggiando, come se fosse sospinto da un flebile alito di vento.

Kyltha continuava ad andare avanti, anche se non era certo che il calcolo della distanza di Sharanna fatto ad occhio e croce fosse giusto.

Guardava innanzi, guardava, avrebbe vouto anche lui vedere, guardava ma non vedeva.

"Cosa succedera' adesso? La barriera ci fara' passare? Se mia madre e' giunta fino qui, chi mi dice che sia passata attraverso? Potrebbe anche essere morta tentando l'impresa. Infondo nessuno sa come funziona la barriera che separa il resto del mondo da questa terra di morte, ove gli spiriti inquieti ancora vagano cercando di annegare nel sangue il loro dolore. L'antico manoscritto, non parlava altro che della chiave, ma non diceva come usarla."

Kyltha era perso nei sui pensieri, Sharanna incantata a guaradare lo spettacolo innanzi a se'.

Nessuno dei due parlava.

"E poi la chiave, a cosa serve? ad aprire un varco nella barriera? A cos'altro.....? No no aprire un varco nella barriera, possibile che a questo sia destinata la chiave? Oppure...." si giro' a lanciare uno sguardo di sotterfugio a Sharanna "Piccola mia, quale e' il tuo vero scopo? per cosa sei stata designata? Io devo saperlo!"

Fu Sharanna a rompere il silenzio dopo poco:

<<Kyltha....>>

<<Che c'e' piccolina?>>

<<Nulla e' che......siamo troppo vicini, ferma Goccia di Rugiada, avviciniamoci a piedi.>>

<<Oh beh si certo te lo stavo per suggerire io.>>

"Maledizione devo stare piu' attento altrimenti rischio di tradirmi, non deve capire."

I due si avvicinarono a piedi, Kyltha seguiva ogni passo che faceva Sharanna, doveva apparire sicuro, fare esattamente cio' che faceva lei, non sapeva cosa vedeva piu' di lui, ne sapeva cosa aveva in mente di fare, ma doveva fidarsi, mai come adesso, ciecamente.

Sharanna aveva gli occhi lucidi, brillavano dei colori dell'arcobaleno, erano i colori della barriera che si riflettevano nei suoi occhi.

Ora che si trovava piu' vicina, le sembrava come una fitta maglia di ali di fata, che tutte assieme emettevano uno strano fruscio, quasi un lamento, ma prestando l'orecchio alla melodia s'intuiva che non era triste, era come il canto ammaliatore delle sirene, Sharanna sentiva la sua mano che si stava avvicinando alla rete, lo sentiva e ne era consapevole, ma non poteva fermarla, non poteva o non voleva? Qualcosa o qualcuno la stava chiamando, chiuse gli occhi, la sua mano sfioro' l'aria,come se questa fosse solida e avesse una consistenza, il suo corpo fu pervaso da un brivido, era come se avesse attraversato una sottile linea di calore.

Ritrasse la mano istintivamente.

Si volto' a guardare Kyltha, lesse nel suo sguardo qualcosa di enigmatico, qualcosa che non gli aveva mai visto prima, era come se....come se non riuscisse piu' a leggere nel suo cuore, perche'? Cos'era successo? era il contatto con la barriera?

<<Kyltha...?>>

Per tutta risposta lui continuava a guardarla.

<<E' ... e' strano.>> Sorrise <<prova dai!>>

Cosi' dicendo prese la sua mano, le loro mani unite attraversarono la divisione col mondo perduto, Kyltha senti' un fuoco ardente bruciargli l'anima, dovette trattenersi per non fare una smorfia di dolore.

Ritrasse la mano.

<< Si hai ragione e strano.>> Le disse sorridendole.

"Quanta meschinita' dietro il mio sorriso." Si soprese a pensare cio', infondo era sempre stato una persona cinica, abituato a prendere senza dare mai, solo con Sharanna fin dall'inizio era stato diverso, ma poi....poi erano successe tante cose che avevano cambiato per sempre la sua esistenza.

Riusciva ancora a tornare indietro di tanti e tanti anni, conservava ancora i ricordi del Kyltha che era stato, ma poi, poi si era troppo appassionato alle antiche arti arcane, aveva finito per aprire porte che dovevano restare chiuse, aveva spalancato un portone sul piu' lugubre abisso del male, era sceso all'inferno....e ne era tornato.

Gia', era come se fosse morto e rinato per la seconda volta, un rinascita nel sangue la sua.

<<Andiamo!>>

<<Ehi aspettami>> fece a tempo a prenderla per mano che Sharanna aveva quasi attraversato del tutto l'incantata barriera.

Il dolore che provo' fu lancinante, era un fuoco che non bruciava, almeno in apparenza, bruciava nel profondo, come se la sua anima corrotta alimentasse il fuoco invisibile che lo bruciava da dentro.

Il paesaggio, non era come sembrava visto dal di fuori, era brullo, desolato, il sole non si vedeva quasi piu', e una fitta nebbia densa di inquietudine scendeva su di loro.

Sharanna si fece piu' vicina al mezzo drow, si sentiva protetta quando era vicino a lui, lei che era stata capitano della guardia cittadina di una delle citta' piu' grandi e importanti del regno.

La nebbia ormai era fitta, tanto fitta che quasi procedevano a tentoni, il sentiero non si vedeva piu', non una luce, solo un grigiore soffocante si stendeva a perdita d'occhio.

Nessuno parlava, ma entrambi sentivano la stessa cosa, come se qualcosa si stesse facendo loro incontro, quasi come se un anello si stringesse loro intorno, e ci potevano giurare entrambi che non era nulla di gradevole.

La nebbia era sempre fitta, l'aria si faceva pungente, la luce gia' scarsa del giorno stava lentamente scemando nell'oscurita' tipica delle notti di lune calanti.

I due viandanti nella terra degli spiriti non potevano fermarsi a riposare, o il loro riposo sarebbe diventato eterno.

Kyltha fece salire Shrananna sul cavallo, mentre lui che ne teneva in mano le briglie l'avrebbe condotto a piedi, anche per tutta la notte se era necessario, non potevano fermarsi dovevano giungere alle montagne, il piu' presto possibile.

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