Airon Inviata 19 Maggio 2008 Segnala Inviata 19 Maggio 2008 Ok, iniziamo. Scriveremo in prima persona al tempo presente. Quando alla descrizione di ciò che volete fare corrisponde un'azione di gioco, aggiungetela dopo il post, tra parentesi quadre, aggiungendo il vostro bonus relativo. I tiri li farò io. ES: sono abbastanza scioccato da ciò che ho appena visto, e cerco di avvicinarmi di soppiatto al camion per scoprirne di più. [prova di stealth (+8) per avvicinarmi al camion, prova di notice (+7) per ascoltare cosa dicono] Il discorso diretto lo vorrei in grassetto e i pensieri in corsivo. Vedete voi se invece del grassetto volete usare colori diversi per il parlato. A me non cambia nulla. Vorrei che postaste i messaggi richiesti nel topic delle comunicazioni. è il 15 aprile 2020 (martedì), e il 4 giugno si terranno le elezioni per il nuovo presidente della FEU.
Balder Inviato 22 Maggio 2008 Segnala Inviato 22 Maggio 2008 Divisione Anglosassone dell'Exa. Ore 19.30. Sto finendo di cambiarmi negli spogliatoi dei soldati. Oggi è stata una tranquilla giornata di routine e ne ho approffittato per allenarmi con gli altri commilitoni. Sono appena uscito dalla doccia, i piedi nudi lasciano orme bagnate nelle piastrelle, un asciugamano stretto in vita nasconde le nudità. Mi dirigo verso il mio armadietto quando sento suonare il cellulare. Senza aver bisogno di andare a rovistare tra gli abiti, il cellulare va in vivavoce e apre la chiamata. "Pronto, Amore? Riesci a venire per cena?" La calda voce di Kate riempie lo spogliatoio ormai vuoto. "Ciao Kate. Sì, il tempo di asciugarmi e sono lì da te." "Ok a dopo, non fare tardi!" Mando l'impulso al cellulare di chiudere la telefonata. Mi rivesto e lascio la sede dell'Exa. Mi avvicino alla macchina e salgo. Metto in moto e l'autoradio mp3 va subito a selezionare "Wind of Change" degli Scorpions. Una canzone perfetta mentre scorro l'autostrada inglese con il sole che scende sulla brughiera. Arrivo davanti al mio appartamento in meno di mezzora. Salgo i pochi gradini che mi separano da casa mia. Apro e l'odore di carne con spezie mi accoglie. "Kate? Sono a casa."
DarKnight Inviato 23 Maggio 2008 Segnala Inviato 23 Maggio 2008 E' da quasi un mese che sono tornato a Roma, dopo i tre anni di addestramento in sede EXA. Ufficialmente l'assenza è stata spacciata per viaggio di studio e la laurea ormai è come se fosse stata presa. Dopo aver rivisto alcuni vecchi amici ormai alle prese con le loro vite non mi restava altro che trovarmi un lavoro/passatempo di copertura. Il vecchio negozio di computer dove lavoravo part time è fallito e al momento sto ancora cercando un impiego. Per il momento l'indennizzo della EXA mi basta per un paio di mesi d'affitto, ma presto o tardi dovrò trovare qualcosa da fare per mangiare. Passeggiando per il Lungotevere senza meta, come ormai sono solito fare quotidianamente ogni sera, ripenso ai giorni in cui la mia vita cambiò radicalmente. Non mi è ancora chiaro quanto siano puliti gli affari della EXA ma se l'alternativa è quella del fuggitivo allora molto meglio far parte dei "cacciatori". E poi c'è stata la scelta. Sul momento non ci ho pensato un attimo, via da Ginevra e ritorno a Roma, ma adesso che sono qui qualche ripensamento in effetti c'è...
chandwick Inviato 23 Maggio 2008 Segnala Inviato 23 Maggio 2008 Ginevra, ore 17:30. Ho appena finito il mio lavoro quotidiano, come sviluppatore di software per un'azienda locale. Sono già passati 3 anni da quando sono stato assunto, e a far pian piano riconoscere le mie potenzialità. Torno a casa di corsa, per evitare il traffico, e godermi una tranquilla cenetta con Claudia.
vitellio Inviato 26 Maggio 2008 Segnala Inviato 26 Maggio 2008 Orbita Terrestre, ore 18:00 GMT. Silenzio, pace, tranquillità. Solo dopo che, dietro ordine dell'EXA, avevo iniziato a rimuovere alcuni detriti spaziali, lasciati dai centinaia di esperimenti compiuti negli ultimi decenni del secolo scorso, ho compreso quanto mi rilassasse questo posto. Lontano da tutto, dalle preoccupazioni, dagli impegni, potevo finalmente concentrarmi e riflettere. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, diceva un vecchio film di quando ero giovane, ed a volte le responsabilità che sarebbero potute gravare sulle mie spalle, dati i miei poteri, mi tengono sveglio la notte... quando voglio dormire. Quantò sarebbe durato, però questo momento di pace? quanto a lungo, prima che i miei doveri mi richiamassero sulla terra? L'EXA pretende molto, da coloro che potevano dare molto... e così deve essere, visto l'importanza che ha nello scenario internazionale. Sicuramente aveva i suoi lati oscuri, come tutte le cose, ma con il tempo, lavorandoci dall'interno, sicuramente si sarebbe trovata una soluzione... d'altronde, quando ero giovane, era l'america ad essere la superpotenza, e le bastardate da essa compiuta erano assai maggiori rispetto a quelle fin'ora compiute dall'EXA. Chissà come andrà l'elezione del nuovo presidente... Spoiler: il flusso di coscienza continua finchè viene interrotto...
Airon Inviato 28 Maggio 2008 Autore Segnala Inviato 28 Maggio 2008 Nate Hai appena finito di cenare con Kate e stai guardando con lei un film in TV, quando il tuo cellulare, apparentemente inerme, invia un segnale silenzioso che i tuoi sensi percepiscono. Avvii mentalmente la comunicazione, cercando di non perdere il filo del film. «Buonasera, agente Grey» riconosci con sorpresa la voce bassa e con accento tedesco che ti risuona nella testa: è quella di Gunther Schott, agente MH003, con cui hai passato molti dei tuoi giorni da matricola nella base di addestramento nelle Alpi svizzere. «L'EXA ha bisogno di lei. Si tratta di un incarico della massima segretezza nel quale collaborerà con altri agenti da altri Paesi. La informo che potrebbe richiedere più di qualche giorno. I suoi superiori nella divisione inglese sono già avvisati. Il suo trasporto passerà domani, 16 aprile, alle ore 9 PM di Greenwich, 1200 metri sulla verticale della porta di ingresso di casa sua. Si faccia trovare molto puntuale. Le auguro una buona serata.» Di colpo la voce nella tua testa sparisce e ti ritrovi in fissa davanti al film. Kate è abbracciata e te, la scena è piuttosto emozionante. Tu neanche te ne accorgi. *** Alessandro Non sono passate che poche settimane dal tuo ritorno a Roma. É primavera e fa caldo, più clado di quanto non fossi abituato nelle Alpi svizzere. Roma ti sembra cambiata ma sai che è solo per via delle imminenti lezioni: la campgna elettorale non ha fatto prigionieri e l'Urbe nella sua interezza è tappezzata di manifesti con promesse da parte dei candidati di turno. É soprattutto la faccia sottile e brizzolata di Pietro Costa, unico candidato italiano, a sorridere dai manifesti. Sei appunto fermo a leggere l'annuncio di un pubblico dibattito quando senti una voce alle tue spalle. «Spero davvero che non vinca. Ne ho avuto abbastanza di governi italiani per subirne uno anche in Europa.» Ti volti e riconosci Giovanna Treves nella donna di mezz'età dai folti capelli rossi, elegante nel suo tailleur d'alta sartoria e negli occhiali dalla montatura costosa. É stata lei a insegnarti ad incanalare e dirigere con precisione le correnti elettriche che generi: ricordi le innumerevoli ore passate a mirare ai bersagli mobili, le tue dita coperte di scariche azzurrine, le sue di fuoco scarlatto. «Signor Goletti, a quanto pare l'EXA ha bisogno dei suoi talenti prima del previsto.» il tono è gentile e ironico, ma sai che sta impartendo un ordine. «Parteciperà ad una missione della durata prevista di qualche giorno, assieme ad agenti più esperti. Non serve che le ricordi che ogni missione affidatale dall’EXA è strettamente confidenziale e segreta. Il suo trasporto è già stato organizzato: si faccia trovare domani alle dieci meno un quarto davanti alla porta di questo indirizzo. Non bussi, suoni al numero 18. Sia puntuale. Farà conoscenza con uno dei suoi compagni nella missione: credo che lo troverà un incontro molto interessante. Oh, l'indirizzo... è un piccolo test extra. Le auguro una buona serata, agente Goletti.» Il tempo che impieghi ad abbassare lo sguardo per prendere l'oggetto che ti passa e quando rialzi la testa della donna non c'è più traccia, se non un vago odore di bruciato. In mano hai un cubo di metallo di circa 5 cm per lato, senza, apparentemente giunture né imperfezioni lungo la superficie. *** Mike Il ritorno a casa non impiega che qualche minuto alla tua velocità, ma per te ogni minuto è dilatato, hai del tempo per pensare e accorgerti di ciò che ti circonda. Mentre tagli per un campo e ti lasci alle spalle la strada trafficata, il tuo cellulare vibra. Le tue percezioni dilatate ti permettono di riconoscere diverse vibrazioni come diversi suoni, e riconosci la frequenza dell’EXA. Rispondi istantaneamente, ed è la voce di Gunther Schott, il gigantesco austriaco che è stato a lungo il tuo addestratore a parlare. «Buonasera, agente Eagle» La sua voce profonda ti parla in un inglese con un certo accento tedesco. Sai che è meglio non interromperlo. «L’EXA ha bisogno dei suoi servizi. Il briefing si terra domani 16 aprile nella sede centrale a Ginevra. Confido che il suo addestramento sia tale per cui non necessiti di indicazioni né di trasporto.» Questo ti riporta alla mente le ore passate a spingere le tue gambe oltre ogni limite, le corse notturne sul lago di Ginevra a seminare il JetScafo guidato da Schott. «Sia puntuale per le ore 11.45 PM locali all’ingresso agenti. L’incarico la vedrà affiancata a diversi agenti europei e potrebbe durare diversi giorni. Inutile ricordarle che la segretezza sulle missioni affidatele da Ginevra è totale. Le auguro una buona serata.» Una mosca si disintegra sulla tua fronte e ti riporta alla realtà. Anche se l’adrenalina nel tuo corpo ti spingerebbe a correre e correre e correre, sei quasi a casa e ti conviene rallentare per non essere notato. *** Davide È solo dopo diversi minuti di contemplazione del globo terrestre che vieni riportato alla realtà. Il comunicatore che di consueto porti all’orecchio crea istantaneamente una bolla attorno alla tua testa per permettere alle onde sonore di propagarsi. La voce è quella di Rosa Sàmson, numero uno dell’EXA e tuo diretto superiore. «Agente Ronchin, buonasera» ti parla in italiano perfetto: solo le r tradiscono la sua origine francese. «Il suo contributo è richiesto ancora una volta dall’Europa. In questo momento il suo comunicatore sta ricevendo le specifiche della parte preliminare: dovrà recuperare uno degli agenti che l’accompagneranno nella missione. Il briefing vero e proprio avverrà nella sede di Ginevra alle ore 24.00. So che sarà puntuale con i suoi compagni. Buon rientro nell’atmosfera.» Resti dove sei, in orbita sullo zenit della Grande Muraglia Cinese, mentre un segnale acustico ti avverte che il comunicatore ha caricato i dati del tuo incarico. La bolla artificiale si ritira, tornando ad esporre il tuo volto allo spazio. [il comunicatore dice che ti devi far trovare il 16 aprile alle ore 22.00 (orario di Ginevra) a Roma, sul tetto di un palazzo di cui ti viene fornita l’ubicazione]
Balder Inviato 29 Maggio 2008 Segnala Inviato 29 Maggio 2008 Mi riprendo, guardo la tv come se nulla fosse accaduto, ma Kate si accorge di qualcosa e mi guarda in silenzio. La fisso a mia volta, non me la sento di dirle una bugia, non avrebbe senso. "Era l'Exa. Domani mi vogliono a Ginevra per una missione. Potrei stare fuori per alcuni giorni. Ovviamente non posso dirti nulla, anche perchè al momento non so nulla... " Kate annuisce in silenzio e mi abbraccia. Non ci diciamo nulla, stretti nell'oscurità del salotto illuminati dallo schermo del televisore. Rimaniamo così per diverso tempo. Si fa ora di andare a letto. Prima di coricarmi preparo l'abbigliamento per domani. Stretto a Kate mi addormento.
DarKnight Inviato 29 Maggio 2008 Segnala Inviato 29 Maggio 2008 "Veloce e diretta come al solito" penso mentre mi rigiro tra le mani il cubetto. Ripeto mentalmente le istruzioni ricevute per fare mente locale e comincio a rincasare continuando a giocherellare con quello strano oggetto. Non cavando un ragno dal buco provo ad interfacciarmi mentalmente con il cubo concentrandomi, "forse ha qualcosa di elettronico al suo interno essendo apparentemente inutilizzabile dall'esterno, odio questi stupidi giochetti, cosa gli costava dirmi dove dovevo andare?". [uso Datalink e se serve faccio un check di Conoscenza Tecnologia (+11)]
vitellio Inviato 29 Maggio 2008 Segnala Inviato 29 Maggio 2008 *Bene, bene, bene... una nuova missione. Era da molto che non visitavo Roma... Penso che vi farò un giretto, questi giorni, in attesa del momento prestabilito. Chissà chi saranno i miei compagni... E chi dovrò prelevare.* Pensato questo, mi dirigo in prossimità della città, rientrando nell'atmosfera una volta raggiunto lo spazio aereo italiano, e raggiungendo la periferia della città ad inizio nottata, per poi dirigermi verso il centro, con passo spedito. *Bene... questa notte vediamo un po' che locali sono aperti...* Sorrido, vedendo le splendide luci che illuminano la notte Romana.
chandwick Inviato 30 Maggio 2008 Segnala Inviato 30 Maggio 2008 Riduco la velocità per evitare di essere notato e giungo finalmente a casa. Anche Claudia ha già terminato il lavoro, ed è in soggiorno che mi aspetta seguendo alla tv la sua soap preferita. "Ciao tesoro, sono a casa." "Com'è andata la giornata?" Dopo averla ascoltata, le descrivo la telefonata. "A me bene, purtroppo ho ricevuto una chiamata dall'EXA..." E, tirando un sospiro, continuo a raccontare "Domani dovrò essere in sede a Ginevra per effettuare il briefing di una nuova missione che mi allontanerà per qualche giorno". "Non so di cosa si tratti, ma anche se lo sapessi non potrei dirti nulla, a scapito della tua incolumità" Noto in lei una visibile preoccupazione, ma nulla di diverso dal suo solito stato d'animo quando ricevo una chiamata di questo tipo. "Non preoccuparti, andrà tutto bene, vedrai" e mi siedo vicino a lei a tranquillizzarla, in attesa dell'orario di cena.
freppi Inviato 30 Maggio 2008 Segnala Inviato 30 Maggio 2008 Ginevra, laboratori di sperimentazione EXA - Centro di Diagnostica e Controllo - 8° livello sotterraneo ore 13:57:03 Detesto quest'odore pungente ... Bip .. bip .. bip .. bip .. bip .. biiiiiiip .. scansione competata: la voce femminile e metallica mi avvisa che il processo è terminato. Era ora, sono più di tre ore che ho il cu*o incollato a questa lastra gelida! Attendo che la capsula piombata, che mi ritrovo avvolta attorno all'intero corpo, si apra e mi lasci respirare un po' di quella che oggi come oggi spacciano per aria. Finalmente posso camminare: esco dal buco d'acciaio e rapidamente mi rivesto nell'anticamera. Uno pseudomedico in camice bianco con l'aria da scenziato pazzo entra e comincia a parlare a vanvera di cose che nemmeno capisco. Lo lascio continuare ed esco dalla stanza: mi viene appresso e continua imperterrito. Ma come si spegne questo tizio? E' come un ronzio fastidioso che disturba i miei pensieri. Raggiungo l'ascensore ed entro dentro; mi giro e interrompo bruscamente l'uomo: Va bene Doc, tralasciamo i particolari ... i risultati? Il camice bianco balbetta e bofonchia qualche numero e ricomincia il suo chiacchiericco per me senza senso, ma subito si ridimensiona quando cupo inarco le sopracciaglia e lo squadro infastidito: Beh Maggiore, senza un'analisi statistica accurata non posso dire nulla di certo ma credo ci sia stato un incremento dello 0.06% della capacità reattiva delle cellule a ... Le porte dell'ascensore si chiudono ... lui ovviamente rimane fuori. Soddisfatto di questo risultato positivo mi dirigo verso l'ufficio del mio superiore. A quanto ne so oggi dovrei ricevere le informazioni per la prossima missione: bene, sono proprio curioso di sapere quali soggetti sono stati scelti, nonchè l'incarico ... Istantaneamente, mi blocco. Che idiota ... eppure dovrei essere il primo a sapere che qualcuno potrebbe facilmente leggere i miei pensieri superficiali, soprattutto in questo posto! dico ridendo beffardamente di me stesso. Quindi riprendo a camminare e comincio a canticchiare una canzone per tener occupata la mia mente. Fuori piove. I'm singing in the rain ... just singing in the rain ... what a glorious feeling i'm happy again ...
Airon Inviato 19 Giugno 2008 Autore Segnala Inviato 19 Giugno 2008 Alessandro Non appena espandi le tue percezioni per interfacciarti con il cubo, ti rendi conto che come prevedevi è un dispositivo elettronico. Provi una consueta e fastidiosa sensazione: minuscole scariche elettriche attraversano la parete interna del tuo cranio, creando una rete di impulsi che hai imparato a decifrare. La tua vita perde la messa a fuoco mentre ti colleghi mentalmente al dispositivo. Mandi un impulso di comunicazione ed immediatamente recepisci l'indirizzo: è una via che conosci bene, non molto lontana da dove sei cresciuto e notoriamente tranquilla. Stai per disconnetterti quando senti un'altra serie di impulsi Agente Goletti, questo messaggio la informa che il suo uso di poteri metaumani su questo comunicatore ha innescato il timer del meccanismo di detonazione. L'esplosione avverrà tra 5 secondi netti.[/CODE] In una frazione di secondo la comunicazione si interrompe e la tua vista riprende focus: entrambi i tuoi occhi sono fissi sul cubo metallico che reggi in mano. *** [b]Davide[/b] É sera, fa caldo, e Roma è piena di gente che entra ed esce dai locali, bevendo e scherzando. L'innaturale capacità del tuo udito ti fa localizzare la posizione di persone e macchine intorno a te senza problemi, e riesci a muoverti agilmente senza rallentare il passo anche nelle zone più affollate. Manca ancora un po' di tempo all'orario convenuto per l'appuntamento e fino a quel momento sei libero. *** [b]Zavulon[/b] Sei appena uscito dall'ascensore e cammini tranquillo al piano degli uffici direttivi quando senti «[color="black"]Ehi, ragazzino[/color]!» alle tue spalle. Chiunque raggiunga un livello tale da aver accesso al dato della tua età biologica non può fare a meno di chiamarti così. Il soggetto in questione è Konrad Heichmann, numero quattro dell'EXA. É uno dei pochi che ti chiama così anche faccia a faccia e non dietro le spalle. Lo guardi, muscoloso nella tuta protettiva, capelli dal taglio militare e splendenti occhi grigi. Tecnicamente è un superiore, ma non hai mai badato alle formalità. «Cosa vuoi, nazi?» rispondi seccato. [color="Black"]«Stai andando a rompere le palle alla Sàmson? Beh, non farlo. Il tuo briefing coi ragazzini è stato spostato alle 24.00, adesso è in videoconferenza con Parigi. Anzi, se entri adesso può darsi che stavolta ti ammazza sul serio. Perchè non provi?».[/color] Ti sta ridendo in faccia con la sua mascella quadrata e i suoi trentadue denti bianchissimi. Tu stai per andare in missione, non avrete una sessione di addestramento allo scontro fisico per almeno un paio di settimane.
vitellio Inviato 19 Giugno 2008 Segnala Inviato 19 Giugno 2008 Guardandomi attorno, mi godo appieno la sera nella città e, avvicinandomi ad un bar, mi siedo, in attesa dell'ora. Quando, poco dopo, si avvicina una cameriera, le sorrido. "Uno Spritz, prego." *Mi godrò l'atmosfera di una Roma estiva, finchè ne ho la possibilità* Quindi, sorseggiando la bevanda e sgranocchiando lo snack portatomi, osservo la gente che passa, aspettando l'ora prefissata.
DarKnight Inviato 1 Luglio 2008 Segnala Inviato 1 Luglio 2008 Riprendo coscienza e guardando ancora un po stranito il cubo realizzo il significato delle ultime parole ricevute... "Cinque secon... ca**o!!" senza particolari attenzioni lancio in aria il cubo verso l'alto e il più velocemente possibile, stringendo gli occhi di riflesso e preparandomi alla detonazione...
freppi Inviato 2 Luglio 2008 Segnala Inviato 2 Luglio 2008 Sei appena uscito dall'ascensore e cammini tranquillo al piano degli uffici direttivi quando senti «Ehi, ragazzino!» alle tue spalle. Chiunque raggiunga un livello tale da aver accesso al dato della tua età biologica non può fare a meno di chiamarti così. Il soggetto in questione è Konrad Heichmann, numero quattro dell'EXA. É uno dei pochi che ti chiama così anche faccia a faccia e non dietro le spalle. Lo guardi, muscoloso nella tuta protettiva, capelli dal taglio militare e splendenti occhi grigi. Tecnicamente è un superiore, ma non hai mai badato alle formalità. «Cosa vuoi, nazi?» rispondi seccato. «Stai andando a rompere le palle alla Sàmson? Beh, non farlo. Il tuo briefing coi ragazzini è stato spostato alle 24.00, adesso è in videoconferenza con Parigi. Anzi, se entri adesso può darsi che stavolta ti ammazza sul serio. Perchè non provi?». Ti sta ridendo in faccia con la sua mascella quadrata e i suoi trentadue denti bianchissimi. Tu stai per andare in missione, non avrete una sessione di addestramento allo scontro fisico per almeno un paio di settimane. Lo guardo con occhio indifferente mentre se la ride e mi parla. La sua testa squadrata sarebbe perfetta appesa ad un muro, come quei trofei che i cacciatori sono soliti imbalsamare ed esibire nella loro ... Il pensiero nasce spontaneo e sfugge al mio controllo ... e la cosa non mi dispiace, tant'è che inarco leggermente le labbra quasi in un impercettibile sorriso beffardo e, se non lo faccio, quantomeno mi immagino di farlo. Ruoto gli occhi e lo fisso diritto nelle pupille, cercando un profondo contatto di sguardi: Morire non è mai stato un problema per me ... "Checcman!" Mantenendo gli occhi fissi su di lui, mi inumidisco lentamente le labbra, solo per stizzirlo ulteriormente, e poi continuo: Devo ancora fare i compiti per casa, ma quando avrò finito ... avremo tutto il tempo per "giocare" un po', visto che smani dalla voglia ... fino ad allora vedi di non rompermi le palle!
Airon Inviato 3 Luglio 2008 Autore Segnala Inviato 3 Luglio 2008 Alessandro Fai in tempo a fare due passi che alla tue psalle senti un rumore di energia emessa, ma non violenta come in un'esplosione, bensì controllata. Ti volti lentamente e vedi il cubo a mezz'aria, integro, circondato da una sfera di energia. Ancora una volta senti una voce nella tua testa. Questa volta è un messaggio registrato, e la voce è quella di Giovanna Treves. «Niente paura, agente Goletti. Questo era solo un test: non avremmo certo messo in pericolo dei civili con un vero ordingo esplosivo. Se l'esplosione fosse stata reale, avrebbe provocato la distruzione di un piccolo quantitativo di arredo pubblico» il campo di energia, atto a simulare il raggio d'azione dell'esplosione, tocca infatti un lampione e qualche pezzo di muro «senza perdite di vite umane. Ha reagito d'istinto, agente Goletti, ma è stato efficace. Le auguro una buona riuscita nella sua missione.» Detto questo il cubo si deframmenta in tanti piccoli rottami che cadono a terra sparpagliati. Non c'è modo di intuire che un secondo prima erano parte di un congegno di altissima tecnologia. *** Zavulon «E bravo il ragazzino, studia... chissà che la prossima volta che i tecnici ti metteranno le mani addosso non riescano a ficcarti un po' di cervello in quel cranio...». Entra in un ascensore e dopo pochi istanti è a dieci piani di distanza. Ti dirigi al tuo alloggiamento un po' seccato. Ti tocca aspettare mezzanotte per il briefing.
DarKnight Inviato 3 Luglio 2008 Segnala Inviato 3 Luglio 2008 Impreco sottovoce scuotendo la testa, "Maledetti loro e i loro dannatissimi test!!" poi riprendo a camminare con aria visibilmente contrariata, i capelli si rizzano leggermente e sento il formicolìo tipico di quando emetto elettricità... "No, devo calmarmi, non voglio dargli la soddisfazione di avermi fatto incazzare" scuoto ancora la testa e ritorno calmo, espirando lentamente aria dai polmoni, come ho imparato durante l'addestramento. Mi tornano in mente le parole della Treves <<Gli improvvisi sbalzi d'umore sono una conseguenza dei tuoi poteri, devi imparare a controllarti se non vuoi diventare un pericolo per chi ti sta intorno>>, proprio da lei, che ho visto incendiare in un attimo tutto il contenuto delle sale d'addestramento più di una volta. Un sorriso si forma spontaneo a questi pensieri, mentre mi accorgo di essere ormai arrivato a casa. Preparo velocemente lo zaino per il viaggio, pochi vestiti, "tanto mi forniranno la solita uniforme ridicola" penso, anche se è l'unico indumento in grado di resistere alle mie scariche di massima potenza mi ha sempre dato l'impressione di sembrare un idiota.
Airon Inviato 8 Luglio 2008 Autore Segnala Inviato 8 Luglio 2008 Nate Scattano le 20.55 sullo schermo del tuo comunicatore: il tuo trasporto è in arrivo. Equipaggiato con la tuta da incursore dell'EXA, abbracci teneramente Kate prima di uscire dalla porta di casa. Sei esattamente dove devi essere, davanti alla soglia della porta d'ingresso, sulla cui verticale passerà il tuo trasporto. Alee 20.59.45 ancora nessuna traccia di velivoli. Mancano pochi secondi all'ora X quando un sibilo attrae la tua attenzione: nella penombra del tramonto, vedi un pezzo di cielo vagamente triangolare muoversi rapidamente verso casa tua. Alessandro Con lo zaino sulle spalle, ti trovi davanti all'indirizzo appreso dal cubo. É un'edificio come tanti a Roma, non particolarmente nuovo, non fatiscente, l'unica cosa per cui spicca è la sua imbarazzante anonimità. Sono le 21.44 sul tuo orologio. Davanti a te sta il citofono. Davide Ti stai godendo la serata romana quando uno sguardo distratto all'orologio di una farmacia ti informa che mancano pochi minuti all'appuntamento. Sono le 21.53 e il rendez-vous è a diversi isolati da qui.
vitellio Inviato 8 Luglio 2008 Segnala Inviato 8 Luglio 2008 Guardando l'orologio, mi stupisco di come sia volato il tempo. Poso qualche euro sul tavolo del bar, per pagare la consumazione, quindi mi alzo, iniziando a dirigermi verso la zona di prelievo. *Uff... dovrò fare in fretta...* Inizio a muovermi per le strade, andando ad un passo veloce quando sono in vista di qualcun'altro, ed accelerando bruscamente in strade dove sono solo. Arrivato quindi sul retro dell'edificio, inizio a salire con calma, senza fare troppo rumore, per vedere chi vi è ad attendermi. Spoiler: Se sono in ritardo, l'ultimo minuto do un accelerata ed arrivo in orario.
DarKnight Inviato 9 Luglio 2008 Segnala Inviato 9 Luglio 2008 Cerco l'interno 18 sul pannello del citofono e premo il pulsante corrispondente. Per un attimo ho la sensazione di aver appena compiuto un gesto del tutto inutile, ma mi scuoto subito da questi pensieri ribilanciando il peso dello zaino sulla spalla sinistra.
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