berzelius Inviata 1 Luglio 2008 Segnala Inviata 1 Luglio 2008 1) Diversi poteri, sia dei pg che dei mostri, rendono proni. Ma rialzarsi da proni è un azione? che tipo di azione è (standard, movimento, minore..)? provoca attacchi di opportunità? 2)Essere proni, tra le altre cose, comporta : "You’re lying on the ground. (If you’re flying, you safely descend a distance equal to your fly speed. If you don’t reach the ground, you fall.) non ho capito se una creatura volante, dopo essere caduta, giace sul terreno, o il fatto di cadere sostituisce l'effetto di giacere sul terreno. Inoltre, se ho velocità di volare 10, e sono a 20 quadretti dal terreno quando subisco la condizione di essere prono, prendo danni come se cadessi da 10 o da 20 quadretti? 3)Non ho trovato i danni debilitanti.. esistono ancora? se no, ce qualche modo per rendere inoffensivi i nemici senza ucciderli? (che non siano poteri come sonno)
mammolo1234 Inviato 1 Luglio 2008 Segnala Inviato 1 Luglio 2008 1) Non ne ho la certezza in questo momento, ma mi sembra che richieda un'azione di movimento alzarsi. Non provoca invece attacchi d'opportunità, dal momento che nè è inclusa nelle azioni che causano AdO, nè rientra nei tipi d'azione che lo determinano... Questo in termini di regolamento schietto 2) Allora per i danni da caduta, rifacendomi al tuo esempio, direi (e di nuovo) danni come se cadessi da 10 quadretti (diciamo che la tua capacità di volare ti permette un minimo di manovrare e quindi di attutire gli effetti... dopotutto può avere un senso) 3)Pagina 295 del PHB inglese dice: "Knocking creatures unconscious: when you reduce an enemy to 0 hp or fewer, you can choose to knock it unconscious rather than kill it [..]" Segue una breve spiegazione su come rianimare e cosa comporta un evento di tipo guarigione
Amministratore aza Inviato 1 Luglio 2008 Amministratore Segnala Inviato 1 Luglio 2008 1) Diversi poteri, sia dei pg che dei mostri, rendono proni. Ma rialzarsi da proni è un azione? che tipo di azione è (standard, movimento, minore..)? provoca attacchi di opportunità? 2)Essere proni, tra le altre cose, comporta : "You’re lying on the ground. (If you’re flying, you safely descend a distance equal to your fly speed. If you don’t reach the ground, you fall.) non ho capito se una creatura volante, dopo essere caduta, giace sul terreno, o il fatto di cadere sostituisce l'effetto di giacere sul terreno. Inoltre, se ho velocità di volare 10, e sono a 20 quadretti dal terreno quando subisco la condizione di essere prono, prendo danni come se cadessi da 10 o da 20 quadretti? 3)Non ho trovato i danni debilitanti.. esistono ancora? se no, ce qualche modo per rendere inoffensivi i nemici senza ucciderli? (che non siano poteri come sonno) Alzarsi da proni è un azione di movimento (pag. 289) Quando porti una creatura a 0 pf, puoi scegliere anzichè ucciderla di tramortirla (pag. 295) edit: non avevo visto risposta precedente
Dedalo Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Nota bene: in questa edizione puoi decidere se rendere priva di sensi una creatura al momento in cui la mandi a 0 punti ferita indipendentemente dal tipo di attacco usato. In altri termini puoi rendere privo di sensi un avversario con uno sciame di meteore.
Barentrak Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 In altri termini puoi rendere privo di sensi un avversario con uno sciame di meteore. Si in quanto non colpisci direttamente l'avversario ma tendi a fiaccarlo.
Dedalo Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Si in quanto non colpisci direttamente l'avversario ma tendi a fiaccarlo. Come non saprei, però questo dicono le regole. Sarebbe interessante leggere una descrizione di quel che accade.
Celya Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Quindi fammi capire...siccome le regole di D&D dicono (da sempre) che quando esegui con successo un qualsiasi attacco "colpisci" il bersaglio, la cosa si traduce per te (ogni volta) in una ferita visibile sul corpo del nemico (un taglio, un osso rotto, un livido ecc.)? Solo per capire come vedi la cosa. Mi incuriosisce. Per rispondere all'interrogativo di cui sopra, direi che fornire una descrizione sarebbe oltremodo semplice, oserei dire elementare. Richiede solo un minimo di immaginazione. E di voglia. Ci riuscivano addirittura i membri dell'A-Team con i proiettili (a non uccidere nessuno), figuriamoci se non ci riesce un mago! Il personaggio dirige l'incantesimo (in questo caso addirittura perfetto, oserei dire) per colpire l'area in cui si trova il bersaglio, evitando di far impattare le meteore direttamente su di lui o contro punti vitali del suo corpo. L'urto prodotto sul terreno (o contro lo scudo, perché no), è tale da mandarlo prono, da stordirlo fortemente e privarlo dei sensi. Invece di morire, egli striscia per qualche centimetro artigliando il terriccio, coperto da polvere e zolfo, pieno di lividi e qualche taglio ma ancora capace di respirare. 1
LetBloodline Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Come non saprei, però questo dicono le regole. Sarebbe interessante leggere una descrizione di quel che accade. Non ti arrivano in testa e spiattellano le meteore ma ti cascano vicino colpendoti con l'onda d'urto che ti stordisce Sì sì, lo so, i potrebbero essere migliaia di obiezioni con contro-obiezioni, correzioni etc etc etc migliaia di altri casi in cui decidere se non avesse molto senso stordire l'avversario con quell'attacco ma eviterei di entrare in una discussione simile. Sì le regole permettono talvolta di fare robe assurde. Sei un Master a cui non piace? Non le fai fare. Sei un giocatore a cui non piace? non le fai. E non parliamo di HR, parliamo solo che se il buon senso ti dice che quell'azione è impossibile anche se permessa nelle regole ti astieni dal farla, magari in altri contesti diventa possibile. Provaci gicando e vedi che non è tanto difficile come sembra
Dedalo Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Quindi fammi capire...siccome le regole di D&D dicono (da sempre) che quando esegui con successo un qualsiasi attacco "colpisci" il bersaglio, la cosa si traduce per te (ogni volta) in una ferita visibile sul corpo del nemico (un taglio, un osso rotto, un livido ecc.)? Dipende. Si tratta di danni letali o non letali? Nella 4a ed. questa differenza non c'è. Il personaggio dirige l'incantesimo (in questo caso addirittura perfetto, oserei dire) per colpire l'area in cui si trova il bersaglio, evitando di far impattare le meteore direttamente su di lui o contro punti vitali del suo corpo. Immagino che spiegazioni del genere siano adeguate anche a Black Fire o al soffio di un drago, giusto? O vogliamo parlare di Acid Wave? A wave of acid dissolves all creatures that stand before you. Sarà che a me risulta difficile immaginare di investire con un'ondata di fiamme o addirittura di acido un bersaglio al fine di...renderlo privo di sensi.
LetBloodline Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Sì sì, lo so, i potrebbero essere migliaia di obiezioni con contro-obiezioni, correzioni etc etc etc migliaia di altri casi in cui decidere se non avesse molto senso stordire l'avversario con quell'attacco ma eviterei di entrare in una discussione simile. Sì le regole permettono talvolta di fare robe assurde. Sei un Master a cui non piace? Non le fai fare. Sei un giocatore a cui non piace? non le fai. E non parliamo di HR, parliamo solo che se il buon senso ti dice che quell'azione è impossibile anche se permessa nelle regole ti astieni dal farla, magari in altri contesti diventa possibile. Riporto il mio post sopratutto per la parte in rosso dato che questa non è una sezione di discussione generale sulla 4° ma è la sezione per le regole e mi pare poco adatta a dibattere sui pareri personali Regolisticamente parlando si può fare anche con azioni su cui non ha molto senso se è questo che vuoi sentirti dire. Sono pochi però i giocatori e i Master di un certo livello che lo farebbero, spero che converrai su questo
Dedalo Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Regolisticamente parlando si può fare anche con azioni su cui non ha molto senso. Mi limitavo a constatare un fatto. Io ho risposto riguardo una regola, riferendomi ai dati nudi e crudi, e precisando con un esempio la portata della regola stessa. Altri hanno iniziato la diatriba, rispondendo senza citare regole ma basando la replica sul loro punto di vista senza appigli regolistici. A meno che non mi sia sfuggita la regola che supporta quanto segue: Si in quanto non colpisci direttamente l'avversario ma tendi a fiaccarlo. Sono pochi però i giocatori e i Master di un certo livello che lo farebbero, spero che converrai su questo Senza dubbio, anzi. E' solo uno degli innumerevoli casi in cui queste regole vanno...aggiustate.
LetBloodline Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Mi limitavo a constatare un fatto. Io ho risposto riguardo una regola, riferendomi ai dati nudi e crudi, e precisando con un esempio la portata della regola stessa. Altri hanno iniziato la diatriba, rispondendo senza citare regole ma basando la replica sul loro punto di vista senza appigli regolistici. Sei tu che hai chiesto come si spiegano le piogge di meteore, non puoi accusare gli altri di aver iniziato.. se non te lo ricordi.. Come non saprei, però questo dicono le regole. Sarebbe interessante leggere una descrizione di quel che accade. E' solo uno degli innumerevoli casi in cui queste regole vanno...aggiustate. chiamalo come vuoi =P Cmq stiamo andando OT e mi pare sia tutto chiaro quindi chiudiamola qui
Dedalo Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Sei tu che hai chiesto come si spiegano le piogge di meteore, non puoi accusare gli altri di aver iniziato.. se non te lo ricordi.. Leggiamo le date degli interventi. Nota bene: in questa edizione puoi decidere se rendere priva di sensi una creatura al momento in cui la mandi a 0 punti ferita indipendentemente dal tipo di attacco usato. In altri termini puoi rendere privo di sensi un avversario con uno sciame di meteore. Si in quanto non colpisci direttamente l'avversario ma tendi a fiaccarlo. Come non saprei, però questo dicono le regole. Sarebbe interessante leggere una descrizione di quel che accade. Pare che chi abbia iniziato la parentesi descrittiva senza regole di supporto, in un topic di regole, siano altri, così dicono gli orari. Se la si smette di negare i fatti si può terminare l'OT.
Celya Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Io (per quanto attiene il sottoscritto) non ho fornito nessuna regola proprio perché non c'è e (in questo caso) - secondo me - non ce n'è bisogno. Vedi Dedalo, nella tua foga di sottolineare l'ennesima (secondo te) "assurdità" della 4a Ed., hai tralasciato un particolare fondamentale: Tramortire un bersarglio (evitando di ucciderlo) non significa infliggergli danni debilitanti ma solo fermarsi appena in tempo per evitare - appunto - che tiri le cuoia. Non si parla di scegliere tra danno normale e non letale, perché questa differenza non esiste!!! Puoi interpretare tutti gli esempi che hai descritto (soffio del drago, incantesimi ecc.) secondo questo schema. In che maniera? Evitando di colpire il bersaglio con la meteora fatale, smettendo di soffiargli addosso le fiamme prima che venga del tutto carbonizzato o vanificando l'acido evocato da un potere con un gesto magico, nell'istante prima che si sciolga in un cumulo di resti informe. Forse il sistema dei danni - così espresso - è appena meno realistico del precedente, ma sinceramente - a fronte delle possibili spiegazioni che vengono in mente ogni volta, per ogni caso concreto - trovo che sia un sacrificio più che accettabile in funzione della comodità (unico sistema di calcolo delle ferite). Non riesco a capire, questa volta, le tue perplessità.
Dedalo Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 La discussione è interessante: pregherei i mods di tagliare le parti OT e convogliarle in nuovo topic. Vedi Dedalo, nella tua foga di sottolineare l'ennesima (secondo te) "assurdità" della 4a Ed., hai tralasciato un particolare fondamentale: Quanta "foga" traspare dai miei interventi. Tramortire un bersarglio (evitando di ucciderlo) non significa infliggergli danni debilitanti ma solo fermarsi appena in tempo per evitare - appunto - che tiri le cuoia. Un concetto interessante. In che maniera? Evitando di colpire il bersaglio con la meteora fatale, smettendo di soffiargli addosso le fiamme prima che venga del tutto carbonizzato o vanificando l'acido evocato da un potere con un gesto magico, Nell'istante prima che si sciolga in un cumulo di resti informe. Ergo è un trattenersi. A questo punto, stile Lubrano, sorge spontanea la domanda: e se ho scagliato il potere ad un avversario invisibile? Come posso "fermarmi" se neppure vedo che sorte sta avendo? Non solo. Cosa accade se vi sono più nemici nell'area di effetto del potere, e voglio eliminarne solo alcuni, salvando gli altri? Posso "trattenere" il potere solo in parte della sua sfera d'effetto? Inoltre, il manuale specifica che la scelta viene effettuata al momento in cui l'avversario finisce a 0 o sotto 0 pf. Quindi prima di questo momento la scelta è irrilevante. Ergo, come potrei limitare gli effetti di un potere quando esso è ormai fuori dalla mia sfera di controllo? Esempio semplice e chiaro: mago combatte con guerriero che ritiene nemico. L'intenzione del mago è uccidere. Tizia invisibile osserva lo scontro, ed è convinta che il guerriero avrà la meglio. Quando tuttavia vede il potere del mago in azione, teme il peggio. Il mago scaglia una devastante acid wave all'indirizzo del guerriero, e il suo intento è uccidere. Ma come azione gratuita la tizia urla al mago di avere pietà, e di fermarsi dal suo intento omicida. Il mago si avvede del fatto che quello che gli si para davanti non è il bersaglio che cercava da giorni. Che succede? Nonostante il potere sia stato scagliato e sia ormai fuori controllo, potrà comunque decidere che il guerriero sia semplicemente messo ko, ma non ucciso. Come lo spieghiamo? Posso continuare anche con altri esempi interessanti.
Celya Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Ma come azione gratuita la tizia urla al mago di avere pietà, e di fermarsi dal suo intento omicida. Dipende, forse spingere una persona a risparmiare qualcuno mentre quello stesso soggetto effettua il proprio attacco non è un'azione gratuita. Anche se lo fosse, poi, quando avrebbe luogo? nel mio round io ho già deciso di attribuire effetti letali al mio incantesimo? Le soluzioni possibili, quindi, sono due: O il bersaglio è stato ridotto a 0 pf prima dell'azione gratuita (perché questa ha avuto luogo dopo che io, nel mio round, ho speso la mia azione per lanciare quel dato potere); O il bersaglio viene ridotto a 0 pf dopo l'azione gratuita (perché l'azione gratuità è avvenuta - nonostante sempre nell'ambito del mio turno - prima della spendita dell'azione per l'uso del succitato potere). Solo nel secondo caso sarà possibile decidere di tramortire il bersaglio. La contemporaneità di cui parli non è mai stata ricreata da nessuna edizione di D&D: è quella della realtà, non di un gioco. Torniamo agli esempi comunque: quello del bersaglio invisibile è buono, così come quello dei multipli. Nel caso degli incantesimi (poteri) la risposta all'interrogativo è semplice. Non essendo la volontà del mago (in ultimo) quella di uccidere uno o più bersagli, l'incantesimo (che dalla volontà dell'incantatore è partorito) si adeguerà di conseguenza, evitando conseguenze letali per quei determinati bersagli. Mi sembra una spiegazione plausibile dato che è coinvolta la magia. Il potere diventa un'estensione reale del pensiero, preciso come un colpo di spada. Anzi, ancor più preciso. Forse col soffio del drago può sembrare più complicato, ma non è detto. Magari il drago rivolge la parte più letale della propria arma contro un solo bersaglio, investendo gli altri con lingue di fiamme (schizzi d'acido ecc.) dolorosi quanto basta per renderli inermi. Se accetti che chi attacca abbia un elevato controllo sui propri poteri e sulle proprie capacità, o si impegni per ottenere un risultato voluto, tutto questo diventa possibile. Ovviamente si dovrà adottare anche una minima dose di buon senso, o meglio, sarà il Dungeon Master ad avere il compito di decidere quando questa scelta (di chi effettua l'attacco) possa anche solo lontanamente essere effettuata (e secondo me è facile capirlo). Edito: scusa ma chi ha detto che un incantesimo appena lanciato è fuori dal controllo?
Dedalo Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Rispondo nella speranza che il topic sia scorporato, ovviamente. Dipende, forse spingere una persona a risparmiare qualcuno mentre quello stesso soggetto effettua il proprio attacco non è un'azione gratuita. Perché, gridare "No, fermo!!!" richiede molto? La contemporaneità di cui parli non è mai stata ricreata da nessuna edizione di D&D: è quella della realtà, non di un gioco. Dimentichi le azioni preparate. Oppure, nella 4a ed., di una immediate interrupt, che faccia apparire un avversario invisibile e mi consenta di capire che il mio bersaglio non deve morire, appartenendo egli ad una congrega da cui devo trarre informazioni precise. Nel caso degli incantesimi (poteri) la risposta all'interrogativo è semplice. Non essendo la volontà del mago (in ultimo) quella di uccidere uno o più bersagli, l'incantesimo (che dalla volontà dell'incantatore è partorito) si adeguerà di conseguenza, evitando conseguenze letali per quei determinati bersagli. Ergo l'incantesimo è meno letale in certe sue parti? Mi sembra una spiegazione plausibile dato che è coinvolta la magia. Il potere diventa un'estensione reale del pensiero, preciso come un colpo di spada. Anzi, ancor più preciso. E come la mettiamo con una freccia scagliata, o con più frecce scagliate come burst? Forse col soffio del drago può sembrare più complicato, ma non è detto. Magari il drago rivolge la parte più letale della propria arma contro un solo bersaglio, investendo gli altri con lingue di fiamme (schizzi d'acido ecc.) dolorosi quanto basta per renderli inermi. E se l'avversario è dietro un altro? Se accetti che chi attacca abbia un elevato controllo sui propri poteri e sulle proprie capacità, o si impegni per ottenere un risultato voluto, tutto questo diventa possibile. Elevato controllo che non si manifesta sotto mille altri aspetti. Ad esempio, diversamente dalla 3.x non è possibile ridurre il numero di danni inflitti con un potere. Ovviamente si dovrà adottare anche una minima dose di buon senso, o meglio, sarà il Dungeon Master ad avere il compito di decidere quando questa scelta (di chi effettua l'attacco) possa anche solo lontanamente essere effettuata (e secondo me è facile capirlo). Creando una HR? Edito: scusa ma chi ha detto che un incantesimo appena lanciato è fuori dal controllo? Dimostrami il contrario. Quali parametri puoi controllare di un potere che hai usato? Puoi mutare area d'effetto, bersagli, danni inflitti? Non puoi mutare niente, dato che le scelte vengono effettuate al momento della decisione. E' solo questa regola sul knocking unconscious che crea enormi discrepanze, che posso evidenziare con altri esempi se vuoi. Inoltre non hai risposto all'osservazione sul bersaglio invisibile. E ancora ti chiedo: se scaglio una freccia convinto che nell'oscurità si celi un avversario, e desidero ucciderlo, e con una immediate interrupt quello che io pensavo avversario esce dalle tenebre e si rivela per un mio alleato, come potrei io decidere che i danni inflitti dalla freccia ormai scagliata non lo uccidano? Potrei anche parlare di un macigno lasciato cadere sull'avversario, e via dicendo.
Celya Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Esclamare "no fermo!" secondo te equivale a far prendere di colpo coscienza al mago che quel bersaglio non è veramente colui a cui egli vuole dare la caccia? Caspita...persuasiva questa tizia invisibile, e pure espressiva! Interruzione immediata: forse non ci siamo capiti. L'interruzione immediata ha luogo prima che la mia azione - iniziata - abbia il suo compimento. - O decidi che l'interruzione è significativa (sotto il profilo del contesto) al punto da far ricredere chi usa un potere o sferra un attacco (e mi sembra evidente che con una freccia lanciata ciò non possa avvenire) sulla sua volontà di nuocere al bersaglio. - Oppure l'interruzione non è significativa abbastanza da implicare la possibilità, per chi agisce, di avere un ripensamento. E non sono situazioni difficili da dirimere nella realtà di una seduta di gioco. Non c'è bisogno di una frase nella regola che me lo spieghi. Azione preparata:...preparo l'azione del "se l'attacco del mago mi sembra letale allora cerco di fargli capire che quello non è il suo vero bersaglio?". Oltre che essere "buffa" mi sembra pure fuori del credibile, sicuramente non "tipicamente" preparabile. Potere e sua capacità di essere letale: si è così. Puoi decidere che per Tizio un attacco ad area sia letale e per Caio no, una volta che li hai mandati entrambi a 0 pf. Avversario dietro un compagno: cosa c'entra? Se è dietro un compagno non vuol dire che debba per forza beccarsi anche lui il fulcro dell'attacco. Magari il drago ha alzato il collo e diretto la sua arma in modo da colpirli entrambi ma ferendo meno gravemente il secondo. Oppure sono impilati come soldatini e "fissi e immobili" solo perché occupano due caselle in successione? Controllo del potere: non si manifesta sotto altri aspetti se non quello di decidere che possa o meno risultare letale. Magari usciranno opzioni che permetteranno di alterare i poteri in modi differenti, per ora questo è l'unico "controllo", se vogliamo chiamarlo così, che si può effettuare sullo stesso. Bersaglio invisibile: (probabilmente qui non avevo capito io) intendi, "non so della sua esistenza e quindi viene colpito casualmente dal potere?" vorrà dire che non potrò effettuare la scelta di cui stiamo discutendo. Perché? perché il buon senso me lo vieta e non c'è bisogno di nessuna regola specifica. Spiego definitivamente il mio pensiero. Il manuale parla chiaro: posso scegliere di tramortire oppure no. Se questa scelta - per circostanze oggettive - non può essere compiuta, ecco che le stesse divengono delle pregiudiziali, mi impediscono di operare tale decisione. Quand'è che non posso intervenire? Ogni volta che mi è impedito di applicare le mie facoltà di discernimento ai fatti in cui mi trovo ad operare. Se colpisco nel buio senza sapere chi vi si cela, evidentemente le mie scelte sono limitate. Se sono confuso, se ho scagliato un'arma a distanza, evidentemente è troppo tardi. Serve una regola per dirimere queste controversie? Nemmeno il "buon padre di famiglia" e "la diligenza dell'uomo medio" sono locuzioni spiegabili con esattezza, eppure sono criteri applicati tutti i giorni da giuristi e da profani del diritto nell'Ordinamento italiano.
Dedalo Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 Esclamare "no fermo!" secondo te equivale a far prendere di colpo coscienza al mago che quel bersaglio non è veramente colui a cui egli vuole dare la caccia? Caspita...persuasiva questa tizia invisibile, e pure espressiva! Se apparendo io riconosco in lei la persona che stavo cercando, e mi rendo conto di chi sia lo straniero che stavo attaccando, sì, è più che realistico. Interruzione immediata: forse non ci siamo capiti. L'interruzione immediata ha luogo prima che la mia azione - iniziata - abbia il suo compimento. Appunto. Dopo che hai scagliato, ma prima che colpisca. - O decidi che l'interruzione è significativa (sotto il profilo del contesto) al punto da far ricredere chi usa un potere o sferra un attacco (e mi sembra evidente che con una freccia lanciata ciò non possa avvenire) sulla sua volontà di nuocere al bersaglio. - Oppure l'interruzione non è significativa abbastanza da implicare la possibilità, per chi agisce, di avere un ripensamento. Temo tu non ricordi bene il funzionamento delle immediate interrupt. Te lo riporto per comodità: Interrupt: An immediate interrupt lets you jump in when a certain trigger condition arises, acting before the trigger resolves. If an interrupt invalidates a triggering action, that action is lost. For example, an enemy makes a melee attack against you, but you use a power that lets you shift away as an immediate interrupt. If your enemy can no longer reach you, the enemy’s attack action is lost. Come vedi, il nemico attacca, ergo la sua azione è già usata e decisa, ma tu ti sottrai all'attacco ormai iniziato, tanto che l'azione avversaria è persa. Ora tenta di nuovo di rispondere rispettando le regole. Azione preparata:...preparo l'azione del "se l'attacco del mago mi sembra letale allora cerco di fargli capire che quello non è il suo vero bersaglio?". Oltre che essere "buffa" mi sembra pure fuori del credibile, sicuramente non "tipicamente" preparabile. Posso fare mille esempi che ti aggradino se vuoi, ma il concetto è lo stesso, sussumibile in: come posso modulare gli effetti di un potere dopo che l'ho già scagliato/attivato? Posso farlo con un semplice tiro con l'arco? Potere e sua capacità di essere letale: si è così. Puoi decidere che per Tizio un attacco ad area sia letale e per Caio no, una volta che li hai mandati entrambi a 0 pf. Grazie, lo sapevo anche io. E' proprio questa l'assurdità. Avversario dietro un compagno: cosa c'entra? Se è dietro un compagno non vuol dire che debba per forza beccarsi anche lui il fulcro dell'attacco. Magari il drago ha alzato il collo e diretto la sua arma in modo da colpirli entrambi ma ferendo meno gravemente il secondo. Oppure sono impilati come soldatini e "fissi e immobili" solo perché occupano due caselle in successione? Allora ti chiedo: Poniamo che io sia un dragonborn. Ho il soffio: son troppo figo. Il DM mi dice che posso fare quanto tu hai appena scritto. Un avversario tiene in ostaggio un popolano (come questo si possa fare nella 4a ed. è argomento ulteriore su cui non mi soffermo), e il mio dragonborn pensa: io soffio, butto giù il tagliagole, e mi limito a stendere il popolano. A questo punto il logico dragonborn però si chiede: ma come? Posso decidere di rendere meno letale il mio soffio, ma devo comunque infliggere danni al popolano? Se ho tale controllo sul mio attacco, non posso semplicemente decidere chi danneggiare? Controllo del potere: non si manifesta sotto altri aspetti se non quello di decidere che possa o meno risultare letale. Bella incongruenza, soprattutto se noti che la scelta può avvenire anche dopo che vedo l'effetto del potere. Ossia, io posso scagliarlo con l'intenzione di danneggiare il più possibile, ma posso scegliere di non uccidere dopo che lo vedo cadere a terra. A questa incongruenza tu che spiegazione dai? Bersaglio invisibile: (probabilmente qui non avevo capito io) intendi, "non so della sua esistenza e quindi viene colpito casualmente dal potere?" vorrà dire che non potrò effettuare la scelta di cui stiamo discutendo. Perché? perché il buon senso me lo vieta e non c'è bisogno di nessuna regola specifica. HR. Il buon senso, non volermene, è una bella parola che è un po' troppo cangiante per essere usata come termine di paragone e riferimento regolistico. Inoltre non vedo riferimenti in merito. Quand'è che non posso intervenire? Ogni volta che mi è impedito di applicare le mie facoltà di discernimento ai fatti in cui mi trovo ad operare. Veramente il problema è un altro: puoi intervenire dopo che la tua azione è stata completata? Può la freccia risultare meno letale dopo che l'hai scagliata per uccidere? Se il tizio con l'immediate interrupt esce allo scoperto e non vuoi ucciderlo, ma la freccia è stata scagliata, potrai limitarti a tramortirlo? se ho scagliato un'arma a distanza, evidentemente è troppo tardi. Non secondo quanto dicono le regole. Altrimenti non si spiega perché la regola si applichi dopo che il soggetto è giunto a 0 o sotto 0, e non preveda invece un sistema, come nella 3.x, in cui la natura dell'attacco si dichiara prima di sferrarlo. Del resto potrei dire lo stesso per un attacco in mischia: se sferro con violenza un colpo di mazza ferrata alla nuca del mio avversario, convinto che reggerà il colpo e continuerà la battaglia, perchè quando lo vedo accasciarsi posso decidere che il colpo non mirava ad uccidere? Capisci l'incongruenza ora? Nemmeno il "buon padre di famiglia" e "la diligenza dell'uomo medio" sono locuzioni spiegabili con esattezza, eppure sono criteri applicati tutti i giorni da giuristi e da profani del diritto nell'Ordinamento italiano. Per favore, non entrare in un territorio così alieno ai concetti qui esposti. Sui parametri da te menzionati si sono spesi fiumi d'inchiostro, e il tuo paragonarli qui al "buon senso" è un ridurli a macchietta, dico sul serio.
Celya Inviato 10 Luglio 2008 Segnala Inviato 10 Luglio 2008 If an interrupt invalidates a triggering action, that action is lost. Sapevo come funziona l'interruzione, grazie, ma chi decide cosa invalida l'azione attivante? Le circostanze oggettive? Il DM? Il giocatore? Ciò deve per forza essere valutato caso per caso, evidentemente. L'apparire improvviso di un alleato dal buio è invalidante per qualcuno che scaglia una freccia nelle tenebre contro di lui, credendo di colpire invece un nemico? Puoi scegliere di si, e tradurre l'azione con un semplice: "stai per scoccare la freccia quando all'improvviso ti accorgi che quello nel buio è il tuo compagno, comparso all'improvviso con le mani alzate. Prima che l'irreparabile possa accadere, lasci di colpo la presa sul dardo, che cade inerte a terra tamburellando". Oppure puoi scegliere di no, e affermare: "ti accorgi troppo tardi che si trattava del tuo compagno, il dardo è partito e puoi solo sperare che, nella fretta, manchi il bersaglio". Muoversi per spostarsi al di fuori della portata di un'arma invalida senza dubbio l'attacco, lo dice il testo del potere da te riportato. In alcuni casi, invece, ti resta il dubbio, che permane proprio perché le situazioni possibili sono moltissime; ecco dove entra in gioco quello che prima chiamavo semplice buon senso. Esempio del popolano e del bandito: "tenere in ostaggio" che vuol dire? è legato e inerme ai suoi piedi? Lo tiene afferrato e fermo? Sono situazioni totalmente diverse l'una dall'altra. Dici di non voler entrare nel merito ma qui (perdonami) penso sia doveroso farlo. La scelta del tramortire o meno un bersaglio avviene quando lo stesso finisce a 0 pf, perché non esiste alcuna regola che mi imponga di dichiarare le mie intenzioni prima di agire. Esiste solo l'azione, che in questo caso è la medesima: colpire e infliggere conseguenze nocive. I pf sono un'astrazione, quindi anche i danni - che riducono il valore numerico degli stessi - possono esserlo. Non vedo problemi. Il masso che cade dall'alto? Anche io - su due piedi - penso che nel 90% dei casi possa apparire ridicolo, ma può risolversi alla stessa maniera. Se accetti che i pf siano un'astrazione, e vuoi stordire qualcuno senza ucciderlo anche precipitandogli un masso dall'alto, cercherai di fare in modo che la roccia non gli caschi in testa, ma gli ruzzoli su una gamba, oppure che venga colpito solo da alcuni detriti. Nemmeno la localizzazione dei colpi è mai esistita in D&D, ma non mi sembra che siano mai sorti problemi insormontabili nella descrizione di certi situazioni. Ripeto: se poi si trova ridicolo ricorrere a tale sistema non c'è bisogno di nessuna house rule particolare (cito la voce di wikipedia: "La creazione di house rules è prevista e addirittura incoraggiata dai progettisti di alcuni giochi. L'esempio più celebre è quello del gioco di ruolo Dungeons & Dragons, che viene quasi sistematicamente personalizzato dai gruppi che lo giocano. La documentazione ufficiale del gioco contiene consigli e indicazioni sui modi di personalizzare le regole ufficiali." Sul punto confronta la DMG 4th Ed. pag. 189 - Creating House Rules). Si decide semplicemente di optare per una scelta a priori di questo tipo: "vuoi tramortire il bersaglio o ferirlo per ucciderlo?"
Messaggio consigliato
Crea un account o accedi per commentare
Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento
Crea un account
Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Hai già un account? Accedi qui.
Accedi ora