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[Greyhawk] Il Ritorno dei Draghi


raemar

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Cerco di mostrarmi un po' più rilassata, anche se non lo sono affatto.

"Mi dispiace dovervi contraddire, gli dei solo sanno quanto vorrei che la minaccia fosse terminata, ma ho seri motivi di ritenere che quei sanguinosi attacchi siano stati solamente il primo sintomo di una piaga che sta per coinvolgere l'intera regione, e forse non solo..."

Abbasso il tono della voce su queste ultime parole, spostando il mio sguardo sul messaggero straniero.

"Mi rendo conto di come abbiate poco tempo e poca voglia di rimanere su questo argomento, ma credetemi se vi dico che non insisterei mai così tanto e non vi ruberei tanto tempo prezioso se la questione non fosse urgente e assolutamente non prorogabile."

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Resto alcuni istanti soppesando le parole di De Cobham e di Liarel. Il mio sguardo passa dall'uno all'altra più volte, prima che io, alla fine, prenda la parola.

Mi concedo un istante ancora per osservare di nuovo la lista di quei nomi, e butto un'occhiata alle lettere inviate dal mio signore, come a cercare di valtarne l'urgenza.

Non ho intenzione di deviare dalla mia missione, e ci sono troppe cose che mi passano per la testa, rmai da anni. Cerco di di sembrare più neutrale possibile, e, rivolgendomi all'Elfa, chiedo: Esattamente... Com'è la... Situazione?

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L'espressione si fa più seria, pensierosa, un poco cupa.

Verso un pò d'acqua nel bicchiere, per racimolare qualche istante di più, riflettendo intanto sulla recente discussione con Ardim, cercando di ricordarne i dettagli. Abbiamo parlato di molte cose, mi ha riferito più di un nome..

@dm

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*..e quelle stupide bestie continuavano a far capolino fra i mie pensieri! Santo cielo, dovrei imparare una buona volta a frenare la curiosità, e soprattutto a prestare massima attenzione a questioni di simile importanza! ..fortuna che avrei dovuto comunque parlare con loro, presto o tardi..*

Sollevo di nuovo lo sguardo, ora meno pensieroso, bevo qualche sorso. Sorrido.

"Le risposte che cerco, buon Terash, hanno per me grande importanza.. ma in fin dei conti possono attendere ancora un poco! Ora che abbiamo avuto modo di parlare, temo che voi, stranieri come me, non possiate essermi d'aiuto in questo."

"Ad ogni modo, Ardim si fida di voi... Ardim si fida di voi, e vi crede le persone adatte per aiutarmi." Sospiro, e scuoto un poco la testa. "Però, fino a che non troverò le informazioni che tanto cerco, non avrò modo di spiegarvi per cosa esattamente mi occorre un aiuto.", concludo, grattandomi la tempia con l'indice.

"Perdonatemi se sono stata un pò criptica!", ridacchio. Ma ora, se non vi dispiace, sarei davvero curiosa di ascoltare questa profezia e magari, se non avete troppo da fare, fare un salto da quel... Leedstit? Mi piacerebbe sapere qualcosa di più a proposito delle bestie dagli occhi di fuoco..."

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samirah e vincent laymann

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La situazione è delicata, tuttavia sotto controllo. De Cobham interviene in risposta alla domanda di Methevas con fare sufficientemente brusco da infastidirvi. E comunque, se necessita di ulteriori chiarimenti, questi dovranno aspettare. Notate che si muove nervosamente sulla sedia, spingendo faticosamente gli avambracci sui braccioli. Poi, dopo una pausa, con fare più cortese: Un gruppo di nobili, che parleranno a nome dei ribelli di Onnwal, stanno già marciando verso Irongate. Questo vi basti sapere, per il momento. E siccome, a quanto vedo da questa lista, uno di loro potrebbe aver perso una parente stretta nell'attacco di Faysage Dell, forse una figlia addirittura, credo prenderanno la questione sufficientemente a cuore. De Cobham accenna un sorriso, ma è evidentemente forzato. A ogni modo, ora devo congedarvi, un appuntamento importante mi attende. Pensa per alcuni istanti, poi procede. Di qui a due giorni, il prossimo Marittimo, qua nella mia residenza, si terrà un ricevimento in onore dell'inizio dell'Autunno. In quell'occasione, probabilmente, avrete la possibilità di conoscere gli altri consiglieri e credo potremmo discutere insieme sia del contenuto di queste lettere, il suo sguardo si posa su Methevas, sia delle altre informazioni che ritenete essere importanti relativamente a Onnwal, il suo sguardo si muove su Liarel. Vi farò avere degli inviti se mi fate la cortesia di dirmi dove alloggiate qui in città. Il suo tono di voce si è fatto, faticosamente, cordiale.

@Samirah

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Non hai mai visto quest'uomo, sei sufficientemente sicura che non conosca la tua vera identità, nonostante l'accenno al nobile in viaggio verso Irongate e alla sua parente morta ti abbia fatto correre un brivido lungo la schiena.
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Eheheh... occhi di fuoco alla luce del sole...

Recito, ridacchiando. Fisso il corvo, che è passato sulla mia spalla. Sento i suoi artigli affondare nella carne.

Andare a trovare il piccolo gnomo avido, sì. Splendida idea. Tutto va come deve andare

Salto giù dalla sedia, raccatto il bastone.

Cammineremo e parleremo. Chi sa dove trovare lo gnomo avido?

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Mi alzo a mia volta: "Certo che è strano il destino. Tre stranieri in terra straniera messi davanti ad un gioco di indovinelli. Per tenere tutte le carte in tavola, mia signora, io non ho ancora deciso se parteciperò al gioco. Ma devo ammettere che la cosa mi sta intrigando".

Aspetto che anche la nostra ospite si alzi: "Ho una vaga idea di dove si trovi l'abitazione di Leedstit. L'ingresso principale dovrebbe essere poco distante dal Municipio, verso il quartiere delle Forge, prima del Mercato Alto. Andiamo a chiedere a lui un po' di informazioni aggiuntive". Mantengo sempre una certa concentrazione sulle persone attorno a me, sperando che nessuno voglia procurarmi dei guai.

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Rispondo all'uomo mascherato con un cenno del capo ed un sorriso.

"Vi seguo."

Mi alzo e, prima di dirigermi verso l'uscita, mi avvicino al bancone per saldare il conto per tutti e tre, senza scordare di lasciare un paio di monete in più del necessario.

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ashrat, muso e morwen

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Uscite da La Spada Impavida e seguite Alì in mezzo alla folla del primo pomeriggio. Il sole è alto nel cielo e scalda buona parte delle vie di Irongate, non trovando resistenza alcuna nei bassi edifici che costellano la superficie della città. Alì si allontana presto dalla strada principale per condurvi per vie secondarie, vicoli di cui non eravate a conoscenza, passaggi sotterranei. In pochi minuti vi ritrovate nella Piazza del Municipio, teatro di un traffico continuo di persone che raramente viene interrotto. Aspettate per alcuni istanti Terash, attardatosi leggermente, quindi proseguite verso il Mercato Alto. Dopo alcuni metri, sulla sinistra, Alì si ferma e fa cenno verso una porta di legno su cui spicca una targhetta in metallo (non riuscite a riconoscerne la fonte) con una vistosa incisione: Tuaren Leedstit, esperto in minerali, metalli e altri prodotti della madre terra. In effetti, notate che la targhetta è più grande di quanto sarebbe necessario.

Bussate e per diversi minuti non sentite alcuna risposta. Riprovate nuovamente e poco alla volta iniziate a distinguere rumori confusi provenire dall'interno, fin quando la porta non si apre e lo gnomo che avete visto in mattinata di fronte all'abitazione di Ardim compare di fronte a voi. Vi squadra per un periodo di tempo sufficientemente lungo da essere chiamato un'"eternità" per uno gnomo, considerando anche il fatto che resta completamente in silenzio.

Bene, bene, bene, molto bene direi, se la mia esperienza non mi inganna, e difficilmente sono stato ingannato dalla mia esperienza di fronte a degli sconosciuti, salvo quella volta in cui mi fu presentato il primogenito del Duca di Womtham, durante il mio periodo di esplorazione dei sotterranei delle Colline Pietrose, bé ma quel ragazzo avrebbe ingannato anche gli occhi di uno degli Dei vista la quantità di trucco che usava per abbellire il suo viso e i capelli sproporzionatamente lunghi e raccolti in boccoli tutt'altro che mascolini, direi che abbiamo qui i primi arditi avventurieri che hanno deciso di rispondere al mio appello per aiutare me e, soprattutto, questo stupefacente angolo di civiltà che è Irongate. Mentre parla, con ampi gesti vi fa accomodare. Percorrete un lungo corridoio che si apre su diverse stanze con porte chiuse. Arrivate infine in un ampio salone al centro del quale è disposto un tavolino piuttosto ampio ricolmo di pergamene, appunti, scartoffie varie. Il fuoco nel camino è acceso, su di esso sta bollendo acqua. Nonostante siate chiaramente sottoterra, l'ambiente è piuttosto caldo. Leedstit vi fa accomodare su tre poltroncine, decisamente confortevoli anche per individui della vostra taglia, e si siede a sua volta di fronte a voi, dall'altra parte del tavolino, su uno sgabello spropositamente alto e all'apparenza tutt'altro che comodo. Ditemi, gradite un poco di te, ho appena messo a bollire l'acqua. Si tratta di una miscela particolare che mi è stata donata ormai diversi anni fa da un amico di Highfolk che ho in qualche modo, diciamo, tratto d'impiccio in una situazione piuttosto sconveniente. Eheheheheh. Piuttosto dolce, direi, tendente all'agrumato come retrogusto. Buono, purtuttavia. Senza nemmeno attendere una vostra risposta, si cala a fatica dallo sgabello e si dirige verso il fuoco. E ditemi, soprattutto, se la mia esperienza mi ha ingannato una seconda volta.

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Ashrat e Muso.. meritereste una decurtazione dei rispettivi Punti Esperienza per il solo fatto di aver fatto pagare una signora! ;-)

ashrat (for his eyes only)

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Durante il tragitto per l'abitazione di Leedstit, soprattutto quando Alì vi ha condotto per passaggi sotterranei, hai avuto più volte la sensazione, con il tuo compagno mascherato e Nimei a pochi passi da te, di rivedere brevi frammenti della visione della mattina. Non puoi fare a meno di chiederti chi siano e, soprattutto, dove siano, gli altri tre individui che insieme a voi, a quanto pare, creavano un gruppo.

freppi

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Arrivi rapidamente alla Piazza del Municipio, quindi svolti a destra verso il Mercato Alto. Non puoi nuovamente fare a meno di essere colpito dalla differenza di caos tra il quartiere ricco e il resto della città. Il sole sta ormai calando a Ovest, ma nonostante ciò le ombre dei bassi edifici di Irongate si proiettano sulle strade solo per pochi metri.

In breve, sulla sinistra della strada che stai percorrendo, riconosci quella che ti è stata indicata essere la casa di Leedstit. Una targhetta in metallo (non riesci a riconoscerne la fonte) su una porta in legno, con una vistosa incisione, ti annuncia che non ti sei sbagliata: Tuaren Leedstit, esperto in minerali, metalli e altri prodotti della madre terra. In effetti, noti che la targhetta è più grande di quanto sarebbe necessario.

Bussi più volte prima di ricevere una risposta. Alla fine viene ad aprire la porta un piccolo individuo, particolarmente magro, con dei caratteristici baffi ripiegati all’insù verso le estremità, un lungo naso a punta su cui sono poggiati in precario equilibrio due occhialetti rotondi, dei capelli che si potrebbero definire quantomeno scomposti nascosti parzialmente da un cappello decisamente troppo piccolo perfino per quell’individuo e delle mani che sembrano per certi versi sproporzionate. Indossa dei vestiti comuni, impreziositi con metalli di varia natura (alcune spille, una fibbia, un fermaglio per il mantello e così via). La tua attenzione non può che concentrarsi sulle sue dita, incredibilmente lunghe e sottili.

Bene, bene, bene, ottimo direi, finalmente sei arrivato.

Noti che Leedstit non ti ha riservato più che uno sguardo di sfuggita, come se ti stesse aspettando. Con una mano, fa cenno di seguirlo.

Bada, il lavoro da fare non è tanto, ma voglio che sia fatto bene, ci tengo particolarmente a che la famosa biblioteca della famiglia Leedstit sia riportata a buone condizioni. Ormai non ci metteremo mano, da quanto?, l'ultima volta sarà stata sicuramente quando il mio trisavolo, Quarris Leedstit scoprì le miniere di "Rubino del Ghiaccio" sulle Montagne Griff, minerale tecnicamente catalogato nei tomi della mia biblioteca di famiglia come "metallo prezioso n. 187". Scrisse così tanto in merito a quelle vene, sembrava essersene innamorato, benché il metallo in sé si rivelò essere niente più che un abbellimento, data la scarsa durezza intriseca e la difficoltà nel lavorare pezzi più grandi del mio pugno. EhEhEhEhEh. A ogni modo, dicevo che è da molto tempo che la nostra preziosa e illustre biblioteca di famiglia, certamente uno dei motivi per cui la gente, ancora oggi, visita questo straordinario angolo di libertà che è Irongate, non viene sistemata a dovere, da qui il mio desiderio di trovare qualcuno che se ne occupasse per me. Vedi, sono incredibilmente impegnato a descrivere quella che potrebbe essere la più grande scoperta e il coronamento di una vita di viaggi, spesso in ambienti scomodi e poco agevoli, benché la mia taglia, certamente, mi permetta di andare pressoché dovunque, che ho voluto definire provvisoriamente, ma mi pare un nome particolarmente azzeccato, ditemi voi se non è così?, illuminite, tecnicamente catalogato nei tomi della mia biblioteca di famiglia come "metallo prezioso n. 214". Per farla breve, non ho decisamente tempo di mettermi a riordinare tutti quei preziosi libri e tutti gli appunti che la mia famiglia ha accumulato nel corso dei secoli, non sai quanto sia lieto che tu abbia deciso di aiutarmi, e desidero tuttavia che tutto sia perfettamente in ordine il giorno in cui avrò completato la mia opera e la gente proverrà da ogni parte delle Flanaess per prendere visione di essa e dei primi campioni estratti di questo mirabolante minerale destinato a variare per sempre le nostre abitudini quotidiane e a portare rinnovato beneficio a questa meravigliosa perla nel deserto che è Irongate.

Hai provato, diverse volte, a intervenire nel flusso incontrollato di parole dello gnomo, ma senza alcun successo. Ti ha condotto lungo un corridoio che sembrava non avere mai fine. Siete evidentemente scesi in profondità. Dopo aver superato diverse porte nella quasi totale oscurità, Leedstit ne apre una alla vostra destra e ti si apre dinnanzi un ambiente che difficilmente potresti misurare a occhio, dal momento che è totalmente pieno di pergamene, scartoffie, libri più o meno corposi, documenti vari, mappe, e quanto altro sia stato concepito o ricavato dalla mente umana per recare segni di riconoscimento o parole.

Noti che Leedstit rimane per un attimo interdetto di fronte a quella vista, ma capisci subito che si tratta di una sorta di ammirazione. Probabilmente l'effetto che può avere l'eredità di generazioni e generazioni gnomiche sull'ultimo discendente della famiglia Leedstit.

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Davvero? Anche io sono al Bricco Purpureo! Esclamo con gioia improvvisa, e forse eccessiva. Resto alcuni istanti a guardare l'alfa e De Cobhan, i cui sguardi sono tuto fuorchè allegri: cerco di riassumere un po' di autocontrollo, quando mi rendo conto che la mia esclamazione stupita aveva un tono forse fuori luogo, vista la drammaticità degli ultimi discorsi.

No... Ecco... Sì, potete inviare anche a me... Tutto quanto... Al Bricco Purpureo. Grazie.

Faccio un mezzo inchino molto imbarazzato e faccio per andarmene.

Potrei tornare alla locanda, se nessuno avesse qualcosa in contrario.

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Un poco stordita -e tuttavia divertita- dal fiume di parole, approfitto di questa sua apparente pausa per rispondere, prima che riprenda con un altro aneddoto.

"Oh, nel mio caso.. temo di sì, signor Leedstit. A onor del vero, sono qui spinta soltanto dalla curiosità per quelle strane bestie di cui avete parlato oggi in piazza. Belve del colore della notte con occhi di fuoco.. Creature affascinanti, indubbiamente, ma credo anche troppo pericolose per me.", replico, un poco timidamente.

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Te? Come si può dire no a del te. Ci sono luoghi in cui un rifiuto del genere costerebbe una condanna a essere seppelliti nella sabbia rovente fino al collo, dopo che le palpebre sono state asportate. Terash lo sa. Lo ha visto

Mi agito sulla poltroncina, in cui mi trovo a pennello. Sussurro, appollaiato sullo schienale, osserva curioso la stanza. La sua voce risuona nella mia testa, si fa sempre più forte, mentre mi ricorda echi di cose ancora a venire. Guardo Nimei, e scuoto il capo alla sua affermazione sulle creature. Non rispondo volutamente alla domanda dello gnomo, in attesa di sentire cosa dirà ai miei due compagni.

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Siedo nel posto più defilato possibile. Non mi fido dello gnomo per come ha raccontato candidamente di aver mandato a morire degli avventurieri mentre lui si parava il posteriore. Se non stiamo attenti potremmo essere noi i prossimi. Ascolto la conversazione, rifiuto il te con un rapido gesto di diniego. Alla fine intervengo anche io con tono piatto: "Anche io sarei incuriosito da queste creature. Saremmo ansiosi di saperne di più, signor Leedstit, se foste così gentile da soddisfare la curiosità di tre ospiti".
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samirah e vincent laymann

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De Cobham vi congeda con un gesto del capo e un sorriso. Lo vedete sparire dietro una delle porte laterali. Il servo che vi ha portato fin lì vi attende oltre la soglia dell'ingresso della stanza, vi pare si chiami Dice. Vi accompagna fino all'uscita e vi saluta con un cortese inchino. La strada dinnanzi alla dimora di De Cobham è quasi completamente deserta, il che stride con ciò che invece accade in ogni altra parte della città in questi giorni di festa.

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Potete decidere cosa fare, potete chiacchierare un po' o fermarvi da qualche parte per pranzare, o ancora tornare in locanda e fare passare un po' di tempo (in questo caso, sarò io a dirvi quando rientrate in gioco). Decidete voi e fatemi sapere.

ashrat, muso e morwen

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Vedete Leedstit armeggiare con il bollitore e con alcune erbe mentre ascolta interessato quello che avete da dirgli. Interrompe ogni vostra frase con una considerazione personale. Troppo pericolose per te, certamente, o almeno posso immaginare che lo siano, gentile signora. E purtuttavia io vedo qua dinnanzi a me tre persone e non una. Forse in tre. O forse con altri compagni, replica a Nimei. Bene, bene, bene, molto bene, vedo che anche voi avete una certa esperienza del mondo, e che quantomeno avete visitato le vaste terre desertiche a Sud dell'Abbor-Alz, dove il thé viene considerato bevanda più che sacra agli Dei, anche se forse dovrei dire più che sacra all'arcimago Rary, dal momento che mi trovo a debita distanza dalle sue lunghe orecchie. Eheheheheheh, ribatte a Terash. Soddisferò questa e altre vostre curiosità, mio caro amico, se avrete la pazienza di ascoltare il mio racconto. E alla fine sarete voi a decidere se aiutarmi, o meglio se aiutare questa fantasmagorica oasi di luce che è Irongate, o se voltarci le spalle e andare per la vostra strada, risponde ad Alì.

Prepara nel frattempo due tazze di thè di dimensioni normali e le porge a Terash e a Nimei. Quindi si sistema nuovamente sul suo trespolo con una grossa tazza fumante tra le mani e inizia a raccontare.

Nel fiume di parole che vi sommerge, capite grosso modo come sono andate le cose. Leedstit ha assoldato un gruppo di tre avventurieri per accompagnarlo in una delle sue spedizioni nelle miniere fuori città, come spesso fa dal momento che da diverso tempo quelle miniere non sono sicure. Era già stato sul posto che desiderava visitare e vi aveva trovato in più di un'occasione alcune vene di un minerale di cui nessuno aveva mai registrato l'esistenza, una particolare roccia lievemente luminosa le cui piene proprietà si sprigionano una volta battuta fortemente con un martello o un altro oggetto simile. Mentre stava valutando come poterne asportare un pezzo per portarlo dinnanzi al Consiglio e al Sindaco Darg e iniziarne così un'estensiva estrazione, il gruppo è stato aggredito da due bestie, simili a cani ma molto più grossi, con gli occhi rossi e incredibilmente aggressivi. Avevate già capito che Leedstit non è persona che brilli per il coraggio. Ammette tranquillamente di aver raccolto le sue cose e di essere fuggito. Capite però anche che non vi è indifferenza nelle sue parole, si sente evidentemente in qualche modo responsabile per quello che è successo, nonostante il suo orgoglio gli impedisca di ammetterlo apertamente. Non si aspettava un attacco di quel genere, proprio no, al massimo alcuni goblin o qualche ragno che avesse fatto il nido da quelle parti, non certo queste creature, venute solo Garl Glittergold sa da dove, venute solo Garl Glittergold sa per quale scopo, creature orribili che ancora vedo la notte quando chiudo gli occhi. Feroci, senza alcun genere di ragione. Vorrei veramente non aver mai vissuto un'esperienza simile.

Dopo una lunga pausa e una lunga sorsata di thè (che nel frattempo Terash e Nimei hanno scoperto essere veramente di ottimo gusto, qualcosa che raramente nei rispettivi pellegrinaggi hanno potuto provare), Leedstit vi spiega che chiaramente non è disposto a perdere quei giacimenti di illuminite, qualcosa che a detta sua potrebbe tranquillamente cambiare la vita delle persone e portare nuovo fasto all'intera città. Vi dice che ha fatto ricerche, che crede di aver capito di quali bestie si tratti, che certamente un gruppo attrezzato e numeroso, diciamo cinque, sei unità, voi certamente avrete altre conoscenze, saprete di altri avventurieri, con gli adeguati strumenti, che certamente pagherò io di tasca mia, e l'adeguata preparazione, potrebbe senz'altro liberarsi di quegli esseri, portando grande giovamento non solo a me, non solo all'intera popolazione delle Flanaess, ma anche e soprattutto a chiunque desiderasse ritornare a solcare quelle miniere per riportarle all'antica attività.

Lo gnomo legge una certa perplessità sulle vostre facce. Probabilmente state cercando di prendere una decisione. Si alza dalla sua seduta, appoggia la tazza sull'ampio tavolino, si dirige nuovamente verso il fuoco. Lì a fianco c'è un tavolo più alto, su cui lo gnomo si issa a fatica, illuminato da una singola candela accesa. Ne trae un grosso tomo e lo sfoglia mentre viene nuovamente verso di voi.

Ecco. Ecco quello che sono riuscito a trovare. Non è molto, e certamente non si tratta di uno dei tomi meglio tenuti nella famosa biblioteca di Irongate, vi sono continue note e iscrizioni ai margini delle pagine, e tuttavia proprio una di queste iscrizioni mi ha permesso di capire con quali bestie abbiamo a che fare. Guardate, guardate. E vi porge il libro aperto alla pagina desiderata.

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Ascolto attentamente le parole dello gnomo, ora convinto del fatto che non è poi così un essere senza cuore come prima avevo pensato. Sicuramente gli gnomi avranno sempre un modo di pensare che troverò alieno e troppo complesso per la mia mente semplice, ma almeno questo che mi trovo davanti non è il mostro che supponevo. *Mastini ombra... mai sentiti... ma forse la faccenda vale la candela...*.

Guardo i miei compagni... *un vecchio dall'aria strana che sicuramente è molto di più di quello che appare, come me del resto. Se fossi io a fidarmi delle apparenze il mondo andrebbe proprio a rovescio*. Sorridendo sotto la maschera a questo mio ultimo pensiero guardo la ragazza. *E' molto abile con le parole, sembra intelligente e scaltra... sarà una buona compagna in mezzo ad una mischia? Chissà! Se devo fidarmi del mio istinto direi di sì, ma rimane sempre una sconosciuta*.

Alla fine prendo la mia decisione e mi rivolgo allo gnomo e ai miei due compagni: "non so ancora cosa abbiano deciso i miei compagni, ma credo che la storia che ci avete raccontato ora abbia destato il mio interesse. Se i miei compagni accettano l'incarico posso giocare questa partita. Pongo un'unica condizione personale. Non voglio attirare su di me più attenzione del necessario, quindi gradirei che il mio nome e il mio aspetto rimanessero in disparte. Se proprio dovrete nominarmi va bene il soprannome di Luna Oscura. Infine, purtroppo non conosco molta gente in città, se non un altro avventuriero che a quanto pare si è ritirato. Forse i miei due compagni qui conoscono altre persone adatte a questo lavoro".

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Annuisco alle parole di Alì. *E uno*

E' una proposta che potrebbe interessare Terash. Se anche Nimei verrà con noi, però.

Sorseggio il tè, riflettendo.

E se Terash potrà vedere gli altri membri del gruppo prima di decidere. Sorrido. Sussurro è molto esigente con i suoi compagni

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Abbastanza indeciso sul da farsi, resto alcuni istanti a guardarmi intorno, come aspettando qualcosa di improvviso, che piova dal Cielo.

Dopo alcuni istanti, con una voce ben poco ferma, mi rivolgo all'Elfa: Allora... Siete anche voi al Bricco Vermiglio...? Faccio una piccola pausa, per riorganizzare le idee. Purpureo! Sì, si, Bricco Purpureo!.

Distolgo rapidamente lo sguardo e torno a guardarmi intorno. Prima che la giovine possa rispondermi, faccio un'ultima domanda: Ma... Ecco... Siete arrabbiata con me?

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Durante il racconto dello gnomo, mi rammarico un pò per il senso di colpa che si percepisce nelle sue parole.

Seguito ad ascoltare, in silenzio. Quando ci porge il libro leggo e rileggo la nota a margine, cercando senza successo notizie di queste creature tra i ricordi dei miei studi passati.

***

"I-Io?". L'affermazione di Terash mi spiazza per un momento, me ne sfugge completamente la ragione. Segue un breve silenzio, poi prendo la parola, giacché è la mia risposta che attendono.

"Ho appreso l'arte della spada dai migliori maestri d'armi del Nyrond, e tuttavia non ho mai combattuto realmente. Non so davvero se sarei in grado di affrontare simili bestie, e non vorrei decisamente risultare un peso..". Lascio la frase a metà e rifletto un poco, con i numerosi dubbi riguardo alla questione che si riflettono direttamente sul volto..

"D'altra parte, esistono armi ben più affilate di una lama.. ed esistono arti che non di rado superano quella della spada.", affermo ora con sicurezza, le labbra increspate in un sorrisetto vagamente compiaciuto. "Per cui.. bè, d'accordo, accetto anche io l'incarico. Ma credo che cercherò di capire un pò meglio con cosa avremo a che fare, prima della partenza.."

*Se la faccenda è così importante per Irongate, fra l'altro, questa potrebbe essere un'ottima maniera perchè il mio nome arrivi fino alle orecchie dei consiglieri e del sindaco..* Mi consolo con questo pensiero, cercando di mettere da parte la preoccupazione per i rischi che l'incarico comporta e volutamente ignorando le successive parole che mi attraversano la mente: *..sempre che si riesca ad uscirne vivi..*

"Poi, chissà.. magari sarà anche l'inizio di una nuova storia..", aggiungo distrattamente tra me e me..

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