MadFairy Inviato 23 Agosto 2005 Segnala Inviato 23 Agosto 2005 doppio brivido. In memoria di una donna Maya... perchè... pulsa dentro il cuore. Fa parecchio, parecchio male. Vivo nell'animo di quella donna, e il dolore è troppo. Una giornata con te.. perchè la conosco, e non l'avevo -ovviamente!!- mai letta, o sentita... ma la conosco... la vivo.... ...e grazie, perchè mi ha dato un dolce sorriso.
MadFairy Inviato 26 Settembre 2005 Segnala Inviato 26 Settembre 2005 non le senti fin troppo leggere fin troppo pesanti segnano senza che tu povero cuore possa far nulla le vedi brillare riflesse nello specchio lì, davanti a te simboli di una verità che non vuoi vedere e chiare cristalline ti stringono ghiacci attorno a pensieri ti lasciano nel nulla ti lasciano nel cuore LACRIME!
Lindir Inviato 2 Ottobre 2005 Segnala Inviato 2 Ottobre 2005 E in questa notte di luna nuova, nulla illuminerà i silenzi, i sospiri, i pianti, e i desideri di coloro che guardando il cielo cercheranno qualcosa che darà speranza ai loro sogni. Nulla illuminerà i desideri degli uomini, in questa notte di luna nuova, notte in cui non vi è niente di certo nemmeno la luna. Un elfo Oscuro senza patria vagando in superficie in una notte senza luna LINDIR di nessun casato che valga la pena nominare
MadFairy Inviato 3 Ottobre 2005 Segnala Inviato 3 Ottobre 2005 Schiava L’emozione ti brucia nel cuore Ti senti ferita tradita abbandonata Da un cuore che non ti ascolta da un cuore che sceglie per te E tu schiava di quest’emozione Non puoi Non vuoi Non sai liberartene Perché seppur schiava sua seppur controvoglia provi il sottile piacere di sapere di cosa morire ----- Poesia allo specchio del futuro.
Sir Rohem Inviato 3 Ottobre 2005 Segnala Inviato 3 Ottobre 2005 Un viaggio un po' ovunque straniero stranito un dolce sorriso nel lago di amara incertezza
Aurian Inviato 11 Ottobre 2005 Segnala Inviato 11 Ottobre 2005 Silenzio Il riposo di una mente che macina il grano seme di un terreno lontano; poi la siccità dell'uomo indifferente: tutto ciò che rimane è niente. Uno sguardo vaga allibito, lo scambiarsi di impressioni è frutto di mille emozioni ma ogni tipo di ritmo intriore è proibito. Pericoloso è colui che sfida il nulla, divisore del mondo un sospiro di troppo ma poco è saggio farsi stordire dalla brama di un dolce oppio: la parola si spande come l'onda dal centro al bordo di un ampolla. V'è allora la necessità di un silenzio interiore, già l'antico e pur vero Agostino prevenne l'insegnamento che l'uomo avrebbe lasciato indenne, solo così del bene il genere umano sarebbe stato fruitore.
Lùthien Inviato 11 Ottobre 2005 Segnala Inviato 11 Ottobre 2005 Dolce profumo profumo di ricordi ricordi lontani lontani silenzi silenzi assordanti assordanti canzoni canzoni d'amore amore dolce... Scritta di getto qui per voi;-)
MadFairy Inviato 16 Ottobre 2005 Segnala Inviato 16 Ottobre 2005 E allora amiamoci Amiamoci così Senza dircelo Senza volerlo Senza crederci Senza un perché Amiamoci così Come due amici Come due amori Come due amanti Come due amati Amiamoci così Non cerchiamo in fondo Solo la possibilità Seppur remota Di non doverlo ammettere? E allora amiamoci così Silenziosamente Ma amiamoci
Ragnarròk Inviato 19 Dicembre 2005 Segnala Inviato 19 Dicembre 2005 consapevolezza sul far della sera siamo ottimi insegnanti ma già alle prime luci dell'alba siamo pessimi studenti
Rija the dark knight Inviato 27 Dicembre 2005 Segnala Inviato 27 Dicembre 2005 Malinconiche note scivolano via come neve che cade come lacrime di cristallo. Trova un modo per volare raggiungi te stesso raggiungi la vita. Non aver paura di perdere qualcuno, perchè tutto è eterno luce che non si spegne mai. E io verrò da te, attraverso l'oscurita attraverso la nebbia ti aiuterò a volare ancora più lontano. Ma poi dovrai proseguire da solo, dopo io non ci sarò più. Ma non ti dirò di non piangere perchè non tutte le lacrime sono un male. Gli ultimi due versi sono vera e propria violazione di copyright, penso abbiate capito da cosa.
Death_Roller Inviato 9 Gennaio 2006 Segnala Inviato 9 Gennaio 2006 Masticando aria amara, memori della stupidità umana attendiamo il ritorno di cupi silenzi Questa è una mia creazione sarebbero gradite le critiche Davvero come vi sembra 1
esahettr Inviato 10 Gennaio 2006 Segnala Inviato 10 Gennaio 2006 bellissima, veramente. vuoi le critiche? e critiche avrai a parte gli scherzi credo ce criticare, sia in senso negativo che positivo, un frammento di queste dimensioni sia molto difficile. in poesie del genere ciò che conta è l'emozione che le parole ti trasmettono (se riescono a farlo). a me quest'emozione l'hanno data.
Death_Roller Inviato 10 Gennaio 2006 Segnala Inviato 10 Gennaio 2006 bellissima, veramente. vuoi le critiche? e critiche avrai a parte gli scherzi credo ce criticare, sia in senso negativo che positivo, un frammento di queste dimensioni sia molto difficile. in poesie del genere ciò che conta è l'emozione che le parole ti trasmettono (se riescono a farlo). a me quest'emozione l'hanno data. Grazie del complimento, per il fatto che sia molto corta è proprio per quello che hai scritto tu: a me le poesie devono dare emozioni e quindi preferisco gli ermetici...
Wolf Inviato 15 Marzo 2006 Segnala Inviato 15 Marzo 2006 Mi inserisco un attimo qua. Non so se è il posto giusto, ma la posto lo stesso. L'ho appena sentita, recitata con molto trasporto da un mio collega di caserta, spontanea e a memoria. Magnifica, cosi. Io vulesse truva' pace Io vulesse truvà pace; ma na pace senza morte. Una, mmieze'a tanta porte, s'arapesse pè campà! S'arapesse na matina, na matin' 'e primavera, e arrivasse fin' 'a sera senza dì: "nzerràte llà!" Senza sentere cchiù 'a ggente ca te dice:"io faccio...,io dico", senza sentere l'amico ca te vene a cunziglià. Senza senter' 'a famiglia ca te dice: "Ma ch' 'e fatto?" Senza scennere cchiù a patto c' 'a cuscienza e 'a dignità. Senza leggere 'o giurnale... 'a nutizia impressionante, ch'è nu guaio pè tutte quante e nun tiene che ce fà. Senza sentere 'o duttore ca te spiega a malatia...'a ricett' in farmacia... l'onorario ch' 'e 'a pavà. Senza sentere stu core ca te parla 'e Cuncettina, Rita, Brigida, Nannina... Chesta sì...Chell'ata no. Pecchè, insomma, si vuò pace e nun sentere cchiù niente, 'e 'a sperà ca sulamente ven' 'a morte a te piglià? Io vulesse truvà pace ma na pace senza morte. Una, mmiez' 'a tanta porte s'arapesse pè campà! S'arapesse na matina, na matin' 'e primavera, e arrivasse fin' 'a sera senza dì: "nzerràte llà!" Edoardo de Filippo. 1
Aurian Inviato 19 Aprile 2006 Segnala Inviato 19 Aprile 2006 Persone Vecchi ignoti dalla consapevolezza lontana, ricordi profondi con una memoria profana, giovani indifferenti che guardano al cielo, molte fanciulle che sognano il vero. Ed ecco che le abitazioni divengono prigioni, le strade testimoni di peccati e provocazioni, un urlo molesto risuona lontano, ricordo di un sogno ormai vano.... L'alba portatrice di novelle, ma il compito più aspro tocca alle stelle, detentrici di quelle speranze che solo la mente o il cuore mantengono vivi nelle persone ai propri valor attente.
esahettr Inviato 28 Aprile 2006 Segnala Inviato 28 Aprile 2006 Questa poesia è il biglietto di addio di un ragazzo che si è suicidato, negli USA. Imho è bellissima. Una volta, su un pezzo di carta gialla con le righe verdi, scrisse una poesia, e la intitolò "Chops", perchè quello era il nome del suo cane. E i versi parlavano di lui. Il professore gli diede una A e una stella dorata; e sua made la appese alla porta della cucina e la lesse a tutte le zie. Era l'anno in cui Padre Tracy portò tutti i ragazzi allo zoo, e li lasciò cantare sull'autobus; l'anno in cui nacque la sua sorellina, con quelle unghiette minuscole, senza capelli. Sua madre e suo padre si baciavano sempre, e la ragazza dietro l'angolo gli mandò un biglietto di San Valentino con una fila di X. e lui dovette chiedere a suo padre cosa significassero. E suo padre, la sera, gli rimboccava sempre le coperte. Era sempre pronto a farlo. Una volta, su un pezzo di carta bianca con le righe blu, scrisse una poesia, e la intitolò "Autunno", perchè quella era la stagione nella quale stava vivendo, e i versi parlavano di questo. Il professore gli diede una A e gli chiese di scrivere in modo più chiaro; sua madre non la appese alla porta della cucina, perchè aveva appena imbiancato. E i ragazzi gli dissero che Padre Tracy fumava sigari, e lasciava i mozziconi sui banchi, e a volte questi facevano dei buchi. Era l'anno in cui sua sorella mise gli occhiali con le lenti spesse e la montatura nera; e la ragazza che abitava dietro l'angolo rise, quando le chiese di andare a vedere Babbo Natale. E i ragazzi gli spiegarono perchè i suoi genitori continuavano a baciarsi: suo padre non gli rimboccava mai le coperte, e s'infuriava se glielo chiedeva piangendo. Una volta, su un pezzo di carta strappato dal suo taccuino, scrisse una poesia, e la intitolò "Innocenza: una domanda", perchè questo era il quesito che si poneva su di lei, e i versi parlavano di questo. Il professore gli diede una A, e gli lanciò uno sguado strano, serio; e sua madre non la appese alla porta della cucina, perchè non gliela fece mai leggere. Era l'anno in cui Padre Tracy morì, e lui dimentico come finiva il Credo degli Apostoli. Sorprese sua sorella a fare sesso in veranda, sul retro; e sua madre e suo padre non si baciavano mai, e non si parlavano. E la ragazza che abitava dietro l'angolo si truccava troppo, e lui tossiva quando la baciava, ma la baciava lo stesso, perchè era la cosa giusta da fare. Alle tre del mattino si infilava nel letto, e suo padre russava rumoroamente. Ecco perchè, sul retro di un sacchetto di carta marrone, provò a scrivere un'altra poesia, e la intitolò "Il nulla assoluto", perchè i versi, in realtà, parlavano di questo. E si diede una A, e si tagliò i suoi dannatissimi polsi. E la appese alla porta del bagno, perchè questa volta, pensò, non sarebbe riuscito a raggiungere la cucina.
Fiore di Loto Inviato 29 Aprile 2006 Segnala Inviato 29 Aprile 2006 Questa l'ho scritta una sera di tristezza... Quando la tua spada colpirà il mio petto ti guarderò dritto negli occhi vedrai il mio sguardo spegnersi e la tua anima morirà con me Breve ma intensa...
Sabaudian Inviato 30 Aprile 2006 Segnala Inviato 30 Aprile 2006 Evidenzia il vero dolore della guerra. Tutti i reduci che ho conosciuto mi hanno detto più o meno la stessa frase: "Tirare il grilletto è facile, ma è vedere quello che succede dopo che è difficile" Un bel frammento, comunque, intenso e diretto.
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