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[Mokuren] Come fare avverare una profezia


Mokuren

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Scendo dalla scaletta di corda con tanti scricchiolii della stessa, pensando ad ogni gradino che si stia per spezzare.

Fortunatamente arrivo a terra senza troppi problemi, mantenendo l'equilibrio nonostante il traballare della nave stessa.

Impreco in nanico: "Dannata bagnarola!"

Quindi rispondo all'uomo che ci ha interpellati.

"Se la ciurma fosse ubriaca, sarebbe un buon segno, invece non solo siamo gli unici a bordo, ma non c'è nemmeno un goccio di birra!!

Beh, piacere! Mi chiamo Rurik, e grazie per averci dato una mano a fermare questo pezzo di legno..."

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"Ma che razza di storie son- EHI! VOI! INDIETRO! NON C'E' NIENTE DA VEDERE!".

Una mediocre folla si sta iniziando ad accumulare, nonostante i rimproveri dell'uomo con la barba e qualche suo scagnozzo. "Comunque voi non me la raccontate giusta, ne ho sentite di storie da marinai nella vita e sappiate che ci sono bambini che raccontano balle migliori!".

"Capitano, che facciamo? Non abbiamo mai visto una nave del genere".

"Ah!", sputa per terra come in disprezzo, "Non voglio entrare in questo affare nemmeno se fosse pieno di rum! Lascia che se ne occupino i militari".

"Di cosa dovremmo occuparci, precisamente?".

Il capitano e il suo scagnozzo sobbalzano vedendo spuntare dal nulla una giovane con un cappotto lungo di color marrone chiaro al centro e scuro ai lati, chiuso da due file di bottoni e con il colletto alto, porta a tracolla un'arma lunga senza lama e sotto i pantaloni della divisa spuntano due stivali pesanti. Persino il vociare dei curiosi sembra essersi attutito.

Poco dopo, dalla folla spunta un giovane uomo con una divisa analoga, più un berretto romboidale, tutto questo mentre il capitano del porto inizia a spiegare: Non... Non lo so! E' attraccata una nave in un modo indecente, sembrava guidata da degli ubriachi, poi scendono questi cinque terricoli e dicono che la ciurma e sparita e non sanno dove sono".

La donna vi guarda, ha un'espressione assolutamente imperscrutabile mentre vi squadra rapidamente uno ad uno, dopodiché si rivolge al capitano, "Molto bene sir Zanguria, se non vi è di troppo disturbo devo ora chiedervi di separare i curiosi dai vostri uomini, dopodiché di far perquisire la nave".

"Ah, sì, sì tenente".

"Non dai curiosi, s'intende".

Lui le lancia un'occhiata come se si sentisse preso in giro, ma invece che risponderle ricomincia a sbraitare verso la folla.

"Mi scuso anticipatamente per il pessimo benvenuto che dovete aver ricevuto", dice poi il tenente rivolgendosi a voi; porta in effetti dei gradi sul petto e sulle spalle, ma sono diversi da quelli dei vostri corpi militari, "Sir Zanguria è allergico al lavoro e alla responsabilità".

L'uomo con la barba bianca si gira un attimo come se l'avesse sentita benissimo, il che non è difficile, ma si limita a riprendere a urlare e filtrare la folla a strattoni e spintoni.

"Il mio nome è Helen Qeryl, tenente del corpo esploratori della IX divisione del genio militare dell'esercito di Sua Maestà. Lui è il mio assistente, il caporale Rushie Findhorn. Non ho potuto fare a meno di notare il vessillo della vostra nave, e le vostre presentazioni mi hanno ulteriormente incuriosita. Invero, vorrei chiedervi di seguirmi alla capitaneria di porto, così che possiamo parlare della vostra situazione senza che uomini dalla scarsa eleganza intralcino i nostri discorsi"

La sua voce non è proprio monotona, neanche fredda, è più... Come dire, è semplicemente molto controllata.

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*RUM?!?

Finalmente ci avviciniamo alla civiltà!*

Al suono della parola rum i miei occhi si gonfiano di stupore e piacere, perso nei pensieri di alcol tra le mie vene.

Quasi non mi accorgo di tutto il putiferio che sta accadendo, e interdetto, lascio volentieri che sia Ingvarr o qualcun altro a prendere parola...

*Meglio lasciar parlare i linguacciuti... Speriamo ci scappi un po' di liquore...*

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*Santo Bahamut... di male in peggio... Possiamo dire addio alla nostra nave...

Almeno colei è chiaramente una persona di buone origini...*

"E' un piacere finalmente incontrare una persona di alto rango ; mi chiamo Erenia Silverhand, e non abbiamo niente in contrario nella perquisizione della nostra nave.

Ci sono però un paio di oggetti che dovremo prima ricuperare.

O forse l'abbiamo già fatto, Ingvarr ?"

Guardo anche Thysistra per conferma.

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Seguite Helen fino in capitaneria, dove entra come se fosse sua, togliendosi l'arma da tracolla e affidandola al suo assistente Rushie.

L'interno dell'edificio è in mattonelle bianche e verde acqua da altezza fianco in giù, è a metà via tra un ufficio disordinato e la sala di una normale casa. Un tavolo in angolo raccoglie la maggior parte delle scartoffie, e Helen con un rapido gesto mette da parte le scartoffie sul tavolo in centro, rotondo e liscio con una certa cura barocca nei dettagli

"Prego", vi invita lei, "Fate come se foste a casa vostra, dovrebbero esserci abbastanza sedie per tutti. Rushie, ti dispiace portare qualcosa per i nostri ospiti? E già che passi in cucina, posso chiederti di portarmi la borsa?".

"Signore, er...", fa lui imbarazzato, "Dovremmo tornare al comando entro sera, non so se abbiamo tempo per questo...".

Lei infila la mano nel cappotto ed estrae un orologio da tasca legato con una catenina d'argento e lo apre, guardandolo contrariata, "Suvvia Rushie, siamo di fronte agli abitanti del continente perduto, un po' di rispetto per i loro problemi".

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*continente perduto ???

Accidenti...*

Stupita dalle ultime parole dell'ufficiale, rimango bocca aperta per un attimo, prima di riprendermi.

"Perduto ?

Sapete quindi che arriviamo da un altro continente ???

Forse ci può spiegare a questo punto un pò meglio cos'è successo... come dice il mio compagno Ingvarr, non abbiamo noi stessi molte spiegazioni al riguardo.."

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"Invero, credo abbiate frainteso le mie parole".

Lo dice con tutta tranquillità, sistemandosi distrattamente i polsini dell'uniforme, "Sicuramente conoscerete la leggenda del continente perduto, ma se è vero che è da lì che venite, deduco che non lo chiamate nello stesso modo. Dopotutto, sarebbe come se chiamassi il mio assistente "colui che non ha un nome", non sarebbe molto carino".

In quel momento, Colui Che Non Ha Un Nome torna con la borsa del tenente, appoggiandola sul tavolo, "Signore, dovremmo davvero...".

"Cielo, guarda che ore sono", fa lei con pacato e fintissimo stupore guardando l'orologio da tasca, "Sono le cinque, Rushie. Non ti avevo chiesto di portare qualcosa ai nostri ospiti?".

"Sì ma-".

"Gradirei del té con i biscotti che il capitano finge di non sapere dove siano. I signori gradiscono qualcosa? Vi prego di non fare complimenti", chiede rivolta a voi.

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*Humm...*

Il silenzio tenuto fin'ora, che avevo usato per valutare la situazione, poteva giungere al termine.

*Visto che sembra sappia qualcosa, tanto vale che sputiamo il rospo per intero.*

Mi accingo quindi a parlare.

"Come ha giustamente, è bene chiamare i luoghi con il proprio nome. Proveniamo da Marrand, nel Regno di Dalmar, parte del continente che chiamiamo Crastiel, e siamo stati inviati in esplorazione, al fine di trovare il leggendario nuovo mondo, dal Re Nier Yuman Dalmar IV°."

Quindi sorrido.

"Ma prima di iniziare con le reciproche domande, credo proprio che accetterò il vostro invito. Farebbe piacere anche a me una tazza di the, grazie."

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Yonas era appoggiato, leggermente in disparte, con la schiena alla parete, una gamba flessa con la suola degli stivali sul muro. Ascoltava il dialogo, e al gentile invito, timidamente disse: "Se possibile, gradirei dell'idromele, e magari della frutta secca..."

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Colui Che Non Ha Un Nome porta ciò che avete chiesto, allegando al té dei biscotti spessi e, a dire il vero, un po' meno morbidi di quanto non sembrino a prima vista, ma pare siano di gradimento da parte del tenente.

Il vino è, stando all'etichetta, un "Braziel secco 1687", e ha in effetti un sapore secco accompagnato da un forte retrogusto di fragola. Il té ha un colorito arancione scuro e un sapore che raschia un po' la gola e non sa per niente di arancia. La birra sembra "normale", è chiara e non ha niente di particolare. Sembra quasi da meno.

"E così siete alla ricerca di un nuovo mondo", commenta alla fine Helen, "Invero, spero ne abbiate trovato uno di vostro gradimento. La domanda che ora mi sorge spontanea è: cosa intendete farne, ora che l'avete trovato, e soprattutto come farete a ritornare per confermare l'avvenuta scoperta?".

Vi scruta quindi facendo trasparire una certa dose di interesse dalla sua aria estremamente raccolta e disciplinata.

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Dopo avere ingoiato di traverso il vino alle parole dell'ufficiale, dallo stupore, la mia espressione prende una connotazione di "ignoranza."

*Bella domanda...

Francamente non saprei come rispondere...

Ingvarr sicuramente se la caverà meglio di me su questo punto.*

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Sorseggiando il the, fisso in volto la nostra ospite.

*Bella domanda...*

Mi accingo quindi a rispondere.

"Nel nuovo mondo siamo sbarcati solo da pochi minuti, Frau Qeryl... ma a quanto pare, la prima impressione è eccellente su tutti noi. Purtroppo non vi sono fra noi maghi abbastanza potenti da poterci trasportare fino a casa istantaneamente, ed è sicuramente un viaggio che dura oltre un mese, quello che ci attende di ritorno in nave. Per non parlare del fatto che siamo rimasti senza equipaggio. Quindi penso che rimarremo almeno per un poco qui, ad osservare meglio questo nuovo continente, e quindi poter riportare indietro più notizie. Per quanto riguarda il viaggio di ritorno, penso che sarebbe d'uopo organizzare in futuro una nave con dei vostri rappresentanti, magari comprendendo anche degli arcanisti di un certo potere, per poter conoscerci meglio reciprocamente e stabilire una via più breve rispetto a quella marittima."

Faccio una breve pausa, continuando a sorseggiare il the.

"Lasciatemi dire, mia signora, che il vostro the è delizioso."

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