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[Dimensioni] Glennascaul (Cap 2)


mantis

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Inviato

Dopo la brutta esperienza, dirigendovi ai piedi della collina, la donna che avevate incontrato prima vi corre incontro e, vedendo il figlioletto, scoppia in un pianto di felicità. Stringendo il bambino a se vi ringrazia singhiozzando: <<Grazie signò, me l'avete arportato vivo...Grazie, grazie con tutto il cuore!>>

La donna è stremata e anche voi, dopo questa esperienza, non vi sentite proprio pimpanti. Flann ha un braccio gravemente ferito, che continua a perdere sangue e le sue vesti sono tutte sporche di terra e sangue.

<<Andiamocene di qui, prima possibile. Mizar dovrebbe aspettarci all'entrata della città, non vorrei che quei lupi tornassero con i rinforzi. Non credevo nemmeno esistessero belve così grosse...>> dice Myrsus.


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Inviato

Flann non risponde alle parole di Myrsus; si limita a fare stancamente un cenno affermativo con il capo e continua a camminare, sostenuto da Quan.

Inviato

Scendete velocemente e con affanno la collina attraversando il bosco ed arrivando, dopo pochi minuti, nel luogo dove vi eravate divisi con Mizar, che vi sta aspettando.

<<Maledizione, i guardiani non ci fanno entrare. Non si fidano ed è troppo tardi. Dovremo passare la notte fuori dalle mura.... Ma chi è questa ragazza? Che è successo a Flann?>> Dice stupito

Inviato

"Perfetto direi, di male in peggio. Dici che non ci farebbero entrare nemmeno per riportare indietro la madre ed il suo bambino?"

Spoiler:  
Mantis, ma io quella presenza minacciosa ed oscura non la sento più?? A me la cosa puzza...
Inviato

Approfittando della sosta Flann si accascia al suolo per riposare.

"Io temo, Hurik, che le guardie non apriranno lo stesso. Spero di sbagliarmi. Ci sono alcune cose che non riesco bene a mettere a fuoco in questa situazione..." e così dicendo lancia uno sguardo alla donna "... quello che è successo lassù..."

Un attimo di silenzio, poi si scuote e riprende a parlare, con estrema fatica.

"Messer Mantis, ti prego, prova nuovamente a convincere le guardie. Siamo in pericolo qui all'aperto. Donna! Tu le conosci di certo le guardie all'ingresso. Non puoi aiutarci ad entrare?"

Inviato

La ragazza vi ascolta per un attimo, preoccupata di riportare a casa il suo bambino prima possibile. <<Signò, voi avete salvato 'l mi fiolino. Venite a casa mia, vi ospiterò io. Abito laggiù, fuori dalle mura. A quest'ora non è più possibile entrare nel paese. Andiamo, presto, 'l mi fio ha giò sofferto 'n bel po'.>>

Detto questo vi fa cenno di seguirla.

<<Poi mi spiegherete bene cosa è successo.... Per ora questa donna sembra l'unico modo per evitare una notte fuori e, visto l'andazzo delle ultime notti, non facciamoci pregare... Non ditegli del cadavere!>> Aggiunge Mizar sottovoce.

Spoiler:  

@Hurik: per ora quella strana senzazione è svanita, ma è durata fin tanto che siete arrivati in cima alla collina.

Inviato

Mentre inizia a seguire la ragazza aggiunge, ancora lievemente assorto nei suoi ragionamenti "Come criticare le guardie? Di questi tempi precauzioni e paura non sembrano mai essere abbastanza..."

Mentre si allontanano dalla porta del villaggio riprende la sua concentrazione e si mette in ascolto di possibili nuove minacce *Sperin ch'al sedi sigûr..*

"Ragazza, perché vivi al di fuori delle mura del villaggio?"

Spoiler:  
Scusate l'assenza ed il ritardo ma tra lavoro ed influenza poi non sono riuscito ad essere molto presente..
Inviato

<<Mi padre è 'n contadino e viviamo fuori dalle mura da quando so migna... Così potemo guardar meglio le bestie e coltivare i campi.>> Risponde la ragazza alla domanda di Quan.

Dopo poco arrivate difronte ad un casolare in pietra, circondato da altre case. Ci sono luci accese e alcune persone che parlano ad alta voce. Vedendovi due di loro vi corrono incontro: <<Fia, fia mia.... Du eri gita, io e tu padre ce semo tanto preoccupati.>> Dice una donna di mezza età in un dialetto quasi incomprensibile, piangendo. Poi si abbracciano felici e spaventati e tutto il vicinato tira un sospiro di sollievo vedendo che state bene.

<<Grazie, grazie messeri che avete arportato mi fia sana e salva. Luminens sia benedetto!>> dice il padre, un uomo tozzo e pelato dal colorito rubicondo. <<Venite, venite a rinfrancarvi nella nostra casa...>>

Mizar, approfittando della confusione vi dice: <<Lasciamo il carretto col morto dietro casa, dicendo che ci sono merci da trasportare. Meglio che non sappiano cosa vi è là dentro. Non so cosa avete fatto a questa ragazza, ma approfittiamo della loro ospitalità, un piatto di minestra calda è quello che mi ci vuole!>>

Inviato

L'atmosfera calda ed accogliente delle case dei contadini riporta la mente di Flann ad altri tempi e luoghi, facendo nascere un sorriso nonostante la situazione.

*Brava gente. Di questi tempi l'ospitalità è cosa rara*

"Sai Quan" dice a voce bassa, rivolgendosi con un luccichìo allegro negli occhi al suo compagno che ancora lo sorregge "Sono i momenti così che rendono la vita di un vagabondo degna d'esser vissuta. Un attimo prima combatti per la tua vita, un attimo dopo sei al caldo, con una ciotola di zuppa tra le mani e magari del vino. E chissà cosa ci riserverà il destino domani?"

Il sorriso sul suo volto tirato dalla stanchezza si allarga in un ghigno, mentre aggiunge "Amico estralo... come diceva una volta un tale che conoscevo: 'la vita, mio caro... è un balocco!' "

Spoiler:  
Una birra a chi indovina la citazione! ;-)
Inviato

Andate pure dentro, ci penso io a sistemare il carro. Poi arrivo anche io. Aiutate Flann a rimettersi, ne ha viste delle belle a quanto pare.

Fuori la notte è buia, ma Hurik è abituato. Non gli è mai piaciuto star solo nella notte, ma si è dovuto abituare. Troppe i volte i suoi vagabondaggi l'anno costretto a notti sotto le stelle, troppe volte l'oscurità del crepuscolo è stata la sua unica amica.

Con questi pensieri per la testa, Hurik stancamente si mette a sistemare il carro. La giornata è stata lunga e un buon pasto caldo e un letto sono quello di cui adesso avrebbe bisogno...

Spoiler:  
io ci provo... citazione dal film "i picari" di Monicelli...
Inviato

Quan si guarda attorno circospetto, con un misto tra sospetto e curiosità *A erin agns ch'a no viodevi un tal lûc!* poi inizia un po' a rilassarsi sentendo il calore dell'ambiente.

*Un balo.. ce??* "Flann, non so cosa sia un balocco, non conosco così bene la vostra lingua... ma io ho imparato a mie spese che la vita è sempre sacrificio, lotta e sofferenza, alle volte rallegrati da momenti di pace e tranquillità." poi guardando nel cielo scuro della notte "Domani ci attende l'addio al loro amico, se dobbiamo credere alle parole di Mizar e la ricerca di un rifugio sicuro per la notte sul nostro cammino per Daverlana. Non vedo altro che ci attende...". Il suo tono è serio ma non triste, come se questo fosse quello che la vita gli ha insegnato.

Inviato

Al sentire la seria risposta del compagno il sorriso di Flann si allarga. "Suvvia, mio coraggioso amico, diciamo la medesima cosa. Solo, da punti di vista diversi. Se non ci fossero le difficoltà della vita... come faremmo ad apprezzare le piccole cose belle che ci capitano? Ma sono solo sciocche parole le mie, un guitto ferito che vaneggia... a stomaco vuoto, per giunta. Non prendermi sul serio, Quan, e dimentica il balocco... è solo un gioco da bambini, e come tale lo lasciamo."

Ciò detto, strizza un occhio al compagno e si accascia su una sedia tirando un sospiro di sollievo.

Spoiler:  
Una birra per Elin! :beer2:
Inviato

I contadini vi fanno entrare in casa offrendovi cibo e ristoro. La casa è agreste ed essenziale, ma accogliente. Mentre la ragazza si prende cura del suo figlioletto, lavandolo e pulendolo, i genitori vi fanno mettere comodi, dandovi nuove vesti asciutte e del buon cibo, cercando di alleviare e medicare le ferite di Flann. Intanto Hurik sistema il carro di fuori.

Il cibo è buono e vi rimette in sesto: fagioli, zuppa di minestra, carne di maiale insaccata e, la specialità, tuberi arrosto... Deliziosi.

Notate che nella casa vivono i due genitori con la loro giovane figlia e il suo bambino, ancora sconvolto dall'accaduto.

Spoiler:  

@Flann: recuperi 1 punto vitalità.

Inviato

*Ah, un ğûc... propit vêr...* Alle parole di Flann un velo di tristezza compare sul viso di Quan "Flann, un tempo la mia vita era un gioco ma poi ho scoperto che come tutti i giochi può rompersi... ed il mio gioco si è rotto, ed eccomi qua, a vagabondare in terre straniere."

Il profumo della cena interrompe le sue parole e sembra far svanire la tristezza che si era posata su di lui.

Dopo la cena si rilassa ed inizia ad osservare quell'ambiente così diverso dalle locande ed anche dai luoghi in cui è cresciuto *No l'è come cjase me, ma l'è biel...

Dome le frute cun i genitôrs, dulà isal l'omp? Al jentrarà alc cun i lôvs ed il frutut?*

Inviato

"Oh. Le mie più sincere scuse, amico Quan, se con le mie parole ho sollevato il velo su spiacevoli ricordi."

Con la mano sana Flann solleva un boccale di birra, all'indirizzo del suo compagno estralo, per poi rivolgerlo verso tutti i presenti, in un brindisi silenzioso.

"Però a volte, mio enigmatico compagno, le storie tristi sono più facili da sopportare se condivise con qualcuno. E se c'è un pregio in questo menestrello, è quello di saper ascoltare una storia, tanto quanto ama raccontarle. Se mai volessi condividere il tuo fardello con qualcuno, ti prego di prendermi in considerazione."

Inviato

Finito di sistemare il carro, Hurik entra in casa, ansioso di mettere del cibo caldo in bocca e passare una notte al riparo di 4 mura. Silenzioso come suo solito, aspetta che i genitori della ragazza gli preparino da mangiare.

Un sorriso abbozzato è tutto quello che il ragazzo riesce a tirare fuori quando gli viene servito il piatto fumante. Un sorriso sincero, ma malinconico. E' troppo tempo che qualcuno non si prende cura di lui, troppo tempo che non riceve le attenzioni di una famiglia.

"Grazie..." si lascia sfuggire dalle labbra, forse con voce troppo flebile per essere udito, forse troppo tardi per dimostrare la sua gratitudine.

Inviato

Dopo che avete finito di mangiare, oramai si è fatta una certa ora, la ragazza, di nome Arianne, messo a letto il bimbo, torna da voi a ringraziarvi ancora. Sembra comunque preoccupata per ciò che è stato fatto al bambino e non capisce perchè lo abbiano preso senza fargli del male.

Poi chiede delle informazioni sul vostro conto: chi siete, dove state andando e così via.... per conoscere, dice lei, coloro hanno salvato suo figlio.

Iniziate così a parlare del più e del meno...

Spoiler:  

Se volete chiedere qualcosa di particolare questo è il momento giusto.

Inviato

“La nostra storia? E' presto detto, Arianne. Tutti noi siamo fedeli servitori e famigli del messere che qui siede al vostro desco” e nel dir così rivolge un cenno cortese verso Mizar “un ricco e nobile signore il cui nome ti sarà di certo familiare. Egli appartiene infatti all'antica ed onorata schiatta dei De Bernard, che risiede a Lumismia da generazioni. Il mio savio signore, messer Mizar, è diretto verso Daverdana ove intende curare certi suoi affari. Oltre non oso dire, se non che abbiamo l'onore di essere la sua scorta in questo viaggio.”

Dopo una breve pausa ad effetto, Flann si gira verso gli altri compagni e prosegue:

“L'illustre studioso che siede al fianco del nostro signore è Myrsus, il suo saggio attendente nonchè rinomato uomo di scienza. I due silenziosi quanto valorosi guerrieri, le nostre coraggiose guardie del corpo, rispondono ai nomi di Hurik ed Atul. Buon ultimo questo umile menestrello chiacchierone, che ha la ventura di chiamarsi Flann e che si dichiara ora e sempre al tuo servizio, mia giovane dama.”

Il tono scherzoso della presentazione di Flann è però di breve durata. Il suo affilato volto pallido, reso ancor più scarno dalla debolezza e dalla perdita di sangue, si gira serio verso i compagni.

“Devo ammettere che i timori di Arianne a proposito di quanto avvenuto nel bosco sono anche i miei. Il nostro intervento sembra aver interrotto una qualche sorta di... rito.”

Così dicendo estrae dal borsa la strana sostanza che aveva trovato nella bocca del piccolo; e tenendola sul palmo aperto della mano la espone agli sguardi dei presenti.

“Ecco. Questa... roba era stata messa nella bocca del piccolo di Arianne.”

*E soprattutto nella mia... dea Wingran, proteggimi*

Inviato

Guardando alla luce la sostanza estratta da Flann, sembra essere del terriccio con minuscoli punti bianchi.

Myrsus, tremendamente incuriosito, si avvicina per osservare meglio il materiale. Poi, dalla sua borsa, estrae una lente e, alla luce di una candela si mette a scrutare. Vedete la sua faccia passare dall'interessato all'allarmato.

<<Hai detto che questa roba stava nella bocca del piccolo? Questo mi preoccupa! Signora...>> dice alla donna <<... datemi del sapone. Flann, brucia quel sacchetto e lavati bene le mani. Arianne, il vostro bimbo deve essere lavato con cura, soprattutto nella bocca, anche all'interno. E' in gioco la sua vita...>> dice serio.

<<Fate come dice, e non perdete tempo.>> Aggiunge Mizar parlando alla famiglia

A queste parola, tutti, allarmati, obbediscono.

<<Credo che abbiamo a che fare con qualcosa di molto pericoloso. Queste sono arti oscure e perverse messe in atto da qualcuno che conosce profondamente le vie del male. Non abbiamo a che fare con un semplice brigante vagabondo, ma qualcuno, o forse più di uno, che hanno contatti con le forze oscure. Seguaci di qualche dio perverso.>> Dice Myrsus.

Inviato

"Al solito il nostro amico Flann parla per tutti noi, e come sempre ci riesce in modo migliore rispetto a come potremmo fare noi..."

Un sorriso esce dalle labbra del ragazzo, divertito dalle parole scherzose del compagno.

Poi torna serio, e si rivolge nuovamente a tutti, ma più in particolare ai suoi compagni di ventura.

Ciò che dice Mizar corrisponde perfettamente a quanto vi avevo detto. Avvertivo nel bosco una presenza ben più terrificante di quattro lupi di montagna.

Non vorrei farvi preoccupare troppo, ma nemmeno essere incauto. Propongo di non andare a letto tutti insieme incuranti di quello che è successo, ma piuttosto di fare dei turni, per tenere la situazione sott'occhio. Mi offro di fare il primo, dite che ne pensate."

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