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  • Dopo 28 anni di storie epiche e mondi immaginari, Chris Perkins annuncia il suo ritiro da Dungeons & Dragons.

Su Twitter e Bluesky, Chris Perkins ha annunciato il suo ritiro da Dungeons and Dragons.

Chris Perkins ha iniziato a lavorare ufficialmente per Wizards of the Coast nel 1997 come redattore per la rivista Dungeon. Da allora, ha ricoperto i ruoli di caporedattore delle pubblicazioni periodiche di D&D, produttore senior, fino ad arrivare a essere Senior Story Editor per D&D 5e e Game Architect per D&D 5e 2024.

È anche noto per essere stato uno dei Dungeon Master di Acquisitions Incorporated.

Personalmente, mi mancherà il suo lavoro.

  Citazione

Oggi mi ritiro da Wizards of the Coast dopo 28 anni. Con il 50º anniversario di D&D che si conclude e i manuali revisionati che stanno andando fortissimo, questo è per me il perfetto finale da fiaba. Non vedo l’ora di godermi di nuovo D&D puramente come fan, sapendo che il gioco è in buone mani. Ci vediamo nel Feywild!

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Cosa c'è di nuovo in DnD

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Dracomilan

Circolo degli Antichi
(modificato)
comment_1912734

Già da qualche mese, col cambio di ruolo, aveva lasciato il suo handle @chrisperkinsdnd su Instagram, preannunciando un addio definitivo.

Di lui rimangono soprattutto le avventure per Dungeon Magazine, immaginifiche e sempre basate su un twist dei mostri, The Dungeon Master Experience, il manuale per master creativi scritto in forma di articoli sequenziali ai tempi di D&D 4, Acquisitions Incorporated, che rese possibili tutti i livestream successivi… e Curse of Strahd per D&D 5.

Edited by Dracomilan

Grimorio

Newser
(modificato)
comment_1912809

In ritardo di 20 anni, non gli perdonerò mai le bestialità fatte al canone dei Forgotten Realms nella 4a Edizione.

Salvatore e presumibilmente gli altri autori furono convocati, e gli fu praticamente detto quali cambiamenti ci sarebbero stati: non furono affatto consultati prima di questo evento. Quindi fu un grande shock per loro. Gli fu praticamente detto “Sentite qua, manderemo avanti la cronologia dei mondo di 100 anni.” Salvatore fu molto, molto, molto irritato. Poiché metà dei suoi personaggi principali erano umani, non riusciva a comprendere come avrebbe potuto risolvere la situazione. Citando le sue parole “un umano di 140 anni non combatte molto bene.” Salvatore scrisse una lettera molto lunga a vari Senior Editors della WotC chiedendo loro di riconsiderare i cambiamenti portati dall’edizione, ma chiaramente le sue parole non furono ascoltate. Presumibilmente molti altri autori furono contrariati, e nello specifico lo fu Ed Greenwood. Salvatore parlò di quando si concluse l’incontro del 2006 in cui furono esposti questi cambiamenti, ed egli lasciò la riunione assieme ad Ed Greenwood. Greenwood era praticamente alle lacrime. Si voltò verso Salvatore e gli chiese “Cosa facciamo ora?” Sembrava che non potessero cambiare le cose, a quel punto. Così Salvatore rispose “Dobbiamo essere più intelligenti di loro, e pensare sul lungo periodo.” Fu così che Ed e Salvatore cominciarono a riunirsi in segreto per ragionare su come aggiustare tutti i problemi dei Reami, prevedendo che la Wizard avrebbe compreso ad un certo punto di aver contrariato la maggior parte dei suoi fan.

Fonte: https://www.dragonslair.it/index.html/articles/ripartire-sempre-con-il-botto-r726/


In quanto Story Design and Development Manager c'era lui dietro a tutto questo.

È un'ambientazione di D&D e un’ambientazione di Forgotten Realms. Ha l’atmosfera dei Forgotten Realms, ma utilizza anche le meccaniche di gioco della Quarta Edizione e incorpora tutte le razze e le classi della 4E. La Spellplague e i suoi effetti sul mondo ci permettono di integrare le nuove meccaniche e gli elementi dell’ambientazione della 4E in modo coerente, senza dover ignorare il canone o riscrivere la storia. Gran parte del mondo non verrà colpita in modo disastroso. Non distruggeremo Cormyr, non raderemo al suolo Waterdeep né faremo esplodere Silverymoon, per esempio. Anche a noi piacciono questi luoghi. Tuttavia, ci sono alcune parti del mondo che non sono così amate e in cui non succede granché. Molte di queste aree probabilmente subiranno qualche tipo di cambiamento.

Un gran numero di persone hanno contribuito alla creazione dei Forgotten Realms della Quarta Edizione. Se quello che sentite non vi piace, vi invito a puntare il dito contro di me. Sono lo story manager di D&D, quindi la progettazione del mondo ricade in gran parte su di me e, solo secondariamente, sul mio team di designer.

Fonte: https://www.greyhawkonline.com/wogcomic/title/wogstrip144a.htm

Edited by Grimorio

  On 06/04/2025 at 14:49, Grimorio ha detto:

In ritardo di 20 anni, non gli perdonerò mai le bestialità fatte al canone dei Forgotten Realms nella 4a Edizione.

La cosa triste è che era l'ultimo designer alla WotC ad aver lavorato su tre edizioni di D&D.

Mi dispiace dirlo, ma ora restano soltanto designer decisamente meno significativi e capaci rispetto a lui... e non aggiungo altro.

Maiden

Circolo degli Antichi
comment_1912812

Sarà già al lavoro su qualcosa di più suo, ricordiamoci che i creatori alla fine soffrono sempre nel tenersi stretti alle regole aziendali. Non lo biasimo, alla fine come dice sta concludendo con il cinquantesimo, ci sta tutto. Cosa significhi per Dungeons and Dragons è presto per dirlo ma credo che come stiamo avendo modo di vedere, cambiando pian piano la ciurma, ci troveremo difronte a nuove visioni (cosa che è richiesta con l'avvento di Sigil).

  On 06/04/2025 at 15:16, aza ha detto:

La cosa triste è che era l'ultimo designer alla WotC ad aver lavorato su tre edizioni di D&D.

Mi dispiace dirlo, ma ora restano soltanto designer decisamente meno significativi e capaci rispetto a lui... e non aggiungo altro.

Mike Mearls ha lavorato solo su due edizioni e ha fatto un lavoro molto migliore di quello di Perkins. Date le ultime uscite è chiaro che chi lavora oggi su D&D non sia capace, ma non penso dipenda dal numero di edizioni su cui si ha lavorato ma piuttosto da incompetenza personale e assunzioni fatte non in base al merito e alle capacità ma in base alle politiche DEI così in voga presso tutte le aziende americane.

MattoMatteo

Circolo degli Antichi
comment_1912825
  On 05/04/2025 at 12:15, aza ha detto:

Non vedo l’ora di godermi di nuovo D&D puramente come fan, sapendo che il gioco è in buone mani.

Buone mani? Ma dove ç@##§ le vede "le buone mani"? Ma si rende conto del macello che stanno facendo alla Hasbro? eek-old

  On 06/04/2025 at 15:28, Grimorio ha detto:

Date le ultime uscite è chiaro che chi lavora oggi su D&D non sia capace, ma non penso dipenda dal numero di edizioni su cui si ha lavorato ma piuttosto da incompetenza personale e assunzioni fatte non in base al merito e alle capacità ma in base alle politiche DEI così in voga presso tutte le aziende americane.

Se uno è bravo è bravo, se uno è incompetente è incompetente... così com'è vero che non basta essere di colore/transgender/donna/omosessuale per essere bravo, essere di colore/transgender/donna/omosessuale non significa automaticamente essere incompetente... le politiche DEI non servono per assumere persone di colore/transgender/donna/omosessuale incompetenti, ma per dare a persone di colore/transgender/donna/omosessuale una possibilità di lavoro che altrimenti non avrebbero, perchè discriminati INGIUSTAMENTE per la loro appartenenza a gruppi "minoritari".

Grimorio

Newser
(modificato)
comment_1912828
  On 06/04/2025 at 17:44, MattoMatteo ha detto:

Buone mani? Ma dove ç@##§ le vede "le buone mani"? Ma si rende conto del macello che stanno facendo alla Hasbro? eek-old

Se uno è bravo è bravo, se uno è incompetente è incompetente... così com'è vero che non basta essere di colore/transgender/donna/omosessuale per essere bravo, essere di colore/transgender/donna/omosessuale non significa automaticamente essere incompetente... le politiche DEI non servono per assumere persone di colore/transgender/donna/omosessuale incompetenti, ma per dare a persone di colore/transgender/donna/omosessuale una possibilità di lavoro che altrimenti non avrebbero, perchè discriminati INGIUSTAMENTE per la loro appartenenza a gruppi "minoritari".

Non mi trovi d'accordo, siamo nel 21° Secolo, certe discriminazoni non avvengono più, soprattutto nelle grandi multinazionali. La competenza non ha pelle , né genere, né orientamento; chi è competente non ha bisogno di un'entrata privilegiata per essere assunto. Sono gli incompetenti che ne traggono il maggior profitto.

Edited by Grimorio

  On 06/04/2025 at 17:44, MattoMatteo ha detto:

Date le ultime uscite è chiaro che chi lavora oggi su D&D non sia capace, ma non penso dipenda dal numero di edizioni su cui si ha lavorato ma piuttosto da incompetenza personale

Si concordo, ma se devi lavorare a D&D IO pretendo che tu abbia giocato a tutte le edizioni (si compresa quella del 1974).

Il team di Mearls che partorì la 5e, per sua ammissione, giocò a tutte le edizioni del gioco... e usò consulenti esterni che conoscevano le edizioni pre-WotC molto bene.

Tra l'altro, uno di loro conferma che molte delle cose che oggi vediamo nell'edizione 2024 nacquero nel corso della progettazione della 5e e vennero accantonate perchè aggiungevano troppa complessità... giusto per dire com'è ridotto il team attuale di D&D.

Lord Danarc

Circolo degli Antichi
comment_1912856
  On 06/04/2025 at 14:49, Grimorio ha detto:

In quanto Story Design and Development Manager c'era lui dietro a tutto questo.

Ah non lo sapevo. Sono contento se ne sia andato allora. Ci mancherà meno.

  On 06/04/2025 at 14:49, Grimorio ha detto:

È un'ambientazione di D&D e un’ambientazione di Forgotten Realms. Ha l’atmosfera dei Forgotten Realms, ma utilizza anche le meccaniche di gioco della Quarta Edizione e incorpora tutte le razze e le classi della 4E. La Spellplague e i suoi effetti sul mondo ci permettono di integrare le nuove meccaniche e gli elementi dell’ambientazione della 4E in modo coerente, senza dover ignorare il canone o riscrivere la storia. Gran parte del mondo non verrà colpita in modo disastroso. Non distruggeremo Cormyr, non raderemo al suolo Waterdeep né faremo esplodere Silverymoon, per esempio. Anche a noi piacciono questi luoghi. Tuttavia, ci sono alcune parti del mondo che non sono così amate e in cui non succede granché. Molte di queste aree probabilmente subiranno qualche tipo di cambiamento.

Mi sembra uno dei discorsi di trump di questo periodo.

Bho vedo proprio una brutta china.

Grimorio

Newser
(modificato)
comment_1912870
  On 07/04/2025 at 06:47, Lord Danarc ha detto:

Ah non lo sapevo. Sono contento se ne sia andato allora. Ci mancherà meno.

Mi sembra uno dei discorsi di trump di questo periodo.

Bho vedo proprio una brutta china.

Un'altra parte di quanto scritto da Perkins che mi ero dimenticato di citare (e che adesso ho aggiunto al mio post orginale).

Un gran numero di persone hanno contribuito alla creazione dei Forgotten Realms della Quarta Edizione. Se quello che sentite non vi piace, vi invito a puntare il dito contro di me. Sono lo story manager di D&D, quindi la progettazione del mondo ricade in gran parte su di me e, solo secondariamente, sul mio team di designer.

La fonte è sempre: https://www.greyhawkonline.com/wogcomic/title/wogstrip144a.htm

Edited by Grimorio

  On 06/04/2025 at 17:53, Grimorio ha detto:

Non mi trovi d'accordo, siamo nel 21° Secolo, certe discriminazoni non avvengono più, soprattutto nelle grandi multinazionali. La competenza non ha pelle , né genere, né orientamento; chi è competente non ha bisogno di un'entrata privilegiata per essere assunto. Sono gli incompetenti che ne traggono il maggior profitto.

Non è una cosa su cui si può essere d'accordo o meno. La discriminazione sul posto di lavoro esiste eccome, perché comunque le multinazionali non ti assumono tramite un bot (che comunque può essere addestrato anche inconsapevolmente ad essere razzista/sessista/ableista...) ma in ultima analisi con colloqui diretti.

  On 06/04/2025 at 19:38, aza ha detto:

Si concordo, ma se devi lavorare a D&D IO pretendo che tu abbia giocato a tutte le edizioni (si compresa quella del 1974).

Non so, adesso è abbastanza superfluo.
Ovviamente essere un appassionato e conoscere a fondo il gioco (sia la lore che il lato meccanico) è molto importante. Ma non è fondamentale. Ci sono tante differenze tra, per dire, AD&D e D&D 5e che sinceramente conoscere uno non ha implicazioni sul giocare o il lavorare sull'altro.

Se mai il problema è proprio l'opposto: rimanere troppo attaccati alle edizioni precedenti mette a rischio la capacità di creare con obbiettività. Un buon esempio sono le Caratteristiche. Se vogliamo essere onesti al D&D moderno non servono quasi più, servono i modificatori alle Caratteristiche. Le abbiamo ancora come retaggio del passato, una sorta struttura vestigiale.
Poi concordo che dipartire troppo dalla tradizione (come ha fatto la 4e per certi versi) scontenterà automaticamente i fan. Ma è un discorso ancora diverso.

  On 07/04/2025 at 08:25, Pippomaster92 ha detto:

Non è una cosa su cui si può essere d'accordo o meno. La discriminazione sul posto di lavoro esiste eccome, perché comunque le multinazionali non ti assumono tramite un bot (che comunque può essere addestrato anche inconsapevolmente ad essere razzista/sessista/ableista...) ma in ultima analisi con colloqui diretti.


È una cosa su cui si può benissimo essere in disaccordo, ognuno è libero di pensarla come crede.

  On 07/04/2025 at 08:25, Pippomaster92 ha detto:

Se mai il problema è proprio l'opposto: rimanere troppo attaccati alle edizioni precedenti mette a rischio la capacità di creare con obbiettività. Un buon esempio sono le Caratteristiche. Se vogliamo essere onesti al D&D moderno non servono quasi più, servono i modificatori alle Caratteristiche. Le abbiamo ancora come retaggio del passato, una sorta struttura vestigiale.
Poi concordo che dipartire troppo dalla tradizione (come ha fatto la 4e per certi versi) scontenterà automaticamente i fan. Ma è un discorso ancora diverso.

È vero ciò che dici, ma tutto dipende dall'obiettivo che si vuole raggiungere con D&D. Capisco il tuo punto di vista, e concordo sul fatto che rimanere ancorati rigidamente alle vecchie edizioni possa ostacolare la capacità di innovare con obiettività; tuttavia, a mio parere, se si interviene su elementi distintivi come le Caratteristiche, le classi e il sistema magico, bisogna chiedersi con onestà se quello che rimane sia davvero ancora Dungeons & Dragons.

Per me, infatti, ciò che rende D&D "D&D" è proprio quell'insieme specifico di convenzioni e strutture che, sebbene siano certamente migliorabili e possano essere considerate superflue da un punto di vista puramente meccanico, definiscono il carattere unico del gioco stesso. Se si eliminano le Caratteristiche numeriche sostituendole completamente con i soli modificatori, se si annacquano le classi fino a renderle generiche, se si stravolge il sistema magico tradizionale, quello che si ottiene potrebbe essere anche un buon gioco di ruolo—magari persino migliore sotto alcuni aspetti—ma semplicemente smette di essere Dungeons & Dragons.

Ci sono decine di regolamenti di ruolo che, sotto l'aspetto del game design puro, funzionano meglio di D&D: più snelli, più intuitivi, più coerenti internamente. Se dunque l'obiettivo è esclusivamente quello di avere un gioco "meccanicamente ottimizzato", non ha davvero senso continuare a chiamarlo D&D, specialmente se ciò comporta sacrificare quei tratti iconici che definiscono da mezzo secolo la sua identità.

D'altronde, esperimenti che hanno tentato di rivoluzionare radicalmente l’impianto di D&D, rompendo troppo con la tradizione consolidata, sono già stati fatti e sappiamo tutti com'è andata: la Quarta Edizione è il perfetto esempio di come allontanarsi troppo dal nucleo originale del gioco porti inevitabilmente a una frattura della community e a risultati commerciali deludenti.

Le Caratteristiche numeriche, in particolare, sono certamente un'eredità dal passato, ma proprio il fatto che siano rimaste lì per quasi 50 anni dimostra che ormai non rappresentano solo un valore meccanico. Sono diventate parte integrante dell'identità culturale e narrativa del gioco stesso, qualcosa che dà immediatamente al giocatore una sensazione di familiarità e immersione, mantenendo una continuità storica e simbolica che non si può misurare solo in termini di funzionalità pratica.

Quindi sì, hai ragione quando dici che non è strettamente necessario conoscere o giocare tutte le edizioni precedenti per sviluppare o giocare a un'edizione attuale. Ma allo stesso tempo, se vogliamo mantenere ciò che rende davvero unico D&D, non possiamo prescindere da una comprensione profonda e rispettosa della sua storia e delle sue convenzioni. Altrimenti, tanto varrebbe semplicemente orientarsi verso altri regolamenti, che già offrono soluzioni più razionali, eleganti o innovative, senza dover snaturare una tradizione ormai consolidata.

  On 07/04/2025 at 09:10, aza ha detto:

D'altronde, esperimenti che hanno tentato di rivoluzionare radicalmente l’impianto di D&D, rompendo troppo con la tradizione consolidata, sono già stati fatti e sappiamo tutti com'è andata: la Quarta Edizione è il perfetto esempio di come allontanarsi troppo dal nucleo originale del gioco porti inevitabilmente a una frattura della community e a risultati commerciali deludenti.

Anche il passaggio alla 3.X non è stato morbido eppure ha avuto un bel successo. Ma si potrebbe dire che già in quel momento il gioco è cambiato parecchio sotto molti aspetti, sia prettamente meccanici che non.

  On 07/04/2025 at 09:10, aza ha detto:

bisogna chiedersi con onestà se quello che rimane sia davvero ancora Dungeons & Dragons.

Per me, infatti, ciò che rende D&D "D&D" è proprio quell'insieme specifico di convenzioni e strutture che, sebbene siano certamente migliorabili e possano essere considerate superflue da un punto di vista puramente meccanico, definiscono il carattere unico del gioco stesso.

Ma allo stesso tempo, se vogliamo mantenere ciò che rende davvero unico D&D, non possiamo prescindere da una comprensione profonda e rispettosa della sua storia e delle sue convenzioni. Altrimenti, tanto varrebbe semplicemente orientarsi verso altri regolamenti, che già offrono soluzioni più razionali, eleganti o innovative, senza dover snaturare una tradizione ormai consolidata.

Per lo più ciò che rende D&D quello che è... è il marchio registrato XD
Capisco l'attaccamento emotivo che è più che lecito (parliamo di una passione e un hobby, non di tagliaverdure di nuovo modello), però poi il discorso va un po' sul vago e filosofico. Cioè, è la nave di Teseo in due accezioni diverse.

  • Da un lato possiamo dire che ormai il D&D attuale con tutti i cambiamenti piccolini tra le varie edizioni non è più il D&D delle origini.

  • Ma possiamo anche intendere che D&D è qualcosa di diverso dalle sue parti. La nave di Teseo è la nave che Teseo ha usato nella sua missione, e rappresenta l'impresa a prescindere dal fatto che sia fisicamente la nave originale oppure no.

Calabar

Circolo degli Antichi
comment_1912934
  On 07/04/2025 at 08:25, Pippomaster92 ha detto:

Non so, adesso è abbastanza superfluo.
Ovviamente essere un appassionato e conoscere a fondo il gioco (sia la lore che il lato meccanico) è molto importante. Ma non è fondamentale.

Naturalmente si possono avere ottime idee senza conoscere a fondo tutte le edizioni di D&D. Anzi, non conoscerlo affatto portebbe portare idee fresche a cui chi è ancorato alla tradizione può avere maggiore difficoltà ad arrivare.
Però conoscere il passato aiuta anche a non ripeterne gli errori o a essere consapevoli di cosa non funzionasse bene a andasse migliorato, e questo è decisamente valido quando si parla di costruire un regolamento che funzioni.
Probabilmente la cosa migliore sarebbe avere una squadra molto varia, ma credo che alla fine le decisioni dovrebbero essere prese da chi ha profonda conoscenza del sistema nelle sua varie incarnazioni.

Lord Danarc

Circolo degli Antichi
(modificato)
comment_1912936
  On 07/04/2025 at 09:33, Pippomaster92 ha detto:

Anche il passaggio alla 3.X non è stato morbido eppure ha avuto un bel successo. Ma si potrebbe dire che già in quel momento il gioco è cambiato parecchio sotto molti aspetti, sia prettamente meccanici che non.

Vero, ma era comunque D&D e nessuno si è messo a dire questo non è D&D o a pensare che il gioco fosse stato così stravolto da essere praticamente un gioco diverso, cosa invece accaduta con la 4e, e infatti la gente ha continuato a giocare con quello che D&D era, ma non ne aveva il nome (pathfinder).

Quindi alla fine la sostanza vince sulla forma :D

Diciamo che definire D&D non è semplice, ma è decisamente più semplice definire cosa non è. E in ogni caso a fare entrambe le cose sono i giocatori, non presi singolarmente, ma come "corpo" unico, (siamo uno sciame ahahahah). Ci saranno frange e persone che la pensano diversamente, ma quando la maggiorparte si muove verso una direzione li è dove si definiscono le cose (e non parlo solo di acquisti, quelli vengono definiti anche da altri fattori, come la questione dell'OGL ecc). E i giocatori hanno riconosciuto molto chiaramente ocsa è D&D e cosa non lo è. La 3e e la 5e lo erano, la 4e no.

Edited by Lord Danarc

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