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  • I vecchi manuali di D&D su DMs Guild ora hanno un Disclaimer

    SilentWolf
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    • La WotC ha deciso di inserire nei vecchi manuali di D&D rilasciati sul DMs Guild un avviso sul loro contenuto, in modo da chiarire che quest'ultimo rappresenta la cultura del tempo in cui sono stati scritti e non i valori del D&D di oggi.

    Disclaimer: vista l'alta sensibilità del tema trattato in questo articolo (considerato Tema a Rischio, come specificato negli articoli 1.6 e 1.12 del Regolamento di Dragons' Lair), abbiamo deciso di disabilitare i commenti. Si tratta di una soluzione temporanea, che abbiamo deciso di adottare in attesa di poter introdurre una versione più aggiornata del Regolamento. Nei prossimi giorni, infatti, lo Staff di DL' si riunirà per definire nuove linee guida riguardanti proprio la discussione di argomenti simili. Nel frattempo ci scusiamo per il disagio.

     

    In linea con un annuncio sul trattamento della Diversità da lei rilasciato qualche settimana fa e in riconoscimento del fatto che, rispetto a 40 anni fa (quando D&D è nato), il mondo è cambiato, la Wizards of the Coast ha deciso di inserire all'interno dei vecchi manuali di Dungeons & Dragons pubblicati sul DMs Guild un Disclaimer riguardante il contenuto in essi trattato. Tale Disclaimer ha lo scopo di avvisare i lettori di oggi che quei manuali sono figli del loro tempo e che, quindi, possono contenere idee, concetti e affermazioni che non rispecchiano i valori del D&D di oggi. Un esempio di manuale in cui è stato inserito il Disclaimer è Oriental Adventures per la 1e.

    Qui di seguito potete trovare la traduzione del Disclaimer in italiano:

    Noi alla Wizards of the Coast riconosciamo che qualche contenuto ereditato (dalle edizioni precedenti) e disponibile su questo sito non riflette i valori del franchise Dungeons & Dragons di oggi. Qualche contenuto più vecchio potrebbe riflettere pregiudizi etnici, razziali e di genere che erano comuni nella società americana del tempo. Queste descrizioni erano sbagliate allora e sono sbagliate oggi. Quel contenuto è presentato così come è stato originariamente creato, perchè fare diversamente sarebbe come affermare che quei pregiudizi non sono mai esistiti. Dungeons & Dragons insegna che la diversità è forza, e noi ci battiamo per rendere i nostri prodotti di D&D il più accoglienti e inclusivi possibile. Questa parte del nostro lavoro non finirà mai.

    Ed ecco qui la versione originale:

    We at Wizards of the Coast recognize that some of the legacy content available on this website, does not reflect the values of the Dungeon & Dragons franchise today. Some older content may reflect ethnic, racial and gender prejudice that were commonplace in American society at that time. These depictions were wrong then and are wrong today. This content is presented as it was originally created, because to do otherwise would be the same as claiming these prejudices never existed. Dungeons & Dragons teaches that diversity is a strength, and we strive to make our D&D products as welcoming and inclusive as possible. This part of our work will never end.


    Tipo News: Cosa c'è di nuovo in DnD

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    Bille Boo

    Inviato

    1 hour ago, Nyxator said:

    Yep.

    I beholder sono mostri.

    Devo arguirne che per te la posizione di Wizards sarà sempre contradditoria e incoerente finché non si sarà eliminata ogni forma di Male dal gioco (intendo, ogni forma di Male diversa da quelle tipiche delle persone umane), inclusi beholder, draghi, demoni e diavoli?

    Grimorio

    Inviato

    41 minuti fa, Ian Morgenvelt ha scritto:

     

    Tornando al discorso, cosa avrebbe guadagnato la WotC rispondendo alle accuse di presunto razzismo nei confronti di orchi e drow pubblicando le immagini che mi hai mostrato? Nulla, perché avrebbe solamente evaso il problema presentato. Anzi, si sarebbe attirata altre critiche, probabilmente (come quelle nei confronti di Oriental Adventure). L'approccio sarebbe stato poco proficuo, alla fine, soprattutto per noi appassionati. 

    Invece ritengo che sarebbe stato poco proficuo per i guadagni della Wizards (nel breve termine) ma più proficuo per noi appassionati perché avrebbe scremato tutti quelli che seguono D&D come la moda del momento e non hanno amore per la sua storia e per i suoi grandi autori, come per esempio le persone che hanno scatenato questo putiferio che, come ha specificato @aza, neppure ci giocano.

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    Nyxator

    Inviato (modificato)

    7 minuti fa, Bille Boo ha scritto:

    I beholder sono mostri.

    E drow e orchi appartengono al fantasy e al folklore, ergo? 

    7 minuti fa, Bille Boo ha scritto:

    Devo arguirne che per te la posizione di Wizards sarà sempre contradditoria e incoerente finché non si sarà eliminata ogni forma di Male dal gioco (intendo, ogni forma di Male diversa da quelle tipiche delle persone umane), inclusi beholder, draghi, demoni e diavoli?

    Se arguisci quello temo tu stia leggendo a sbocconcelli. 

    Modificato da Nyxator
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    • Amministratore
    aza

    Inviato

    3 minuti fa, Bille Boo ha scritto:

    I beholder sono mostri.

     

    Per me anche gli Orchi sono mostri!

    L'idea che sia l'antropomorfismo a definire ciò che è buono da ciò che è cattivo è francamente puerile.

    Tra l'altro, su EnWorld c'è chi ha proposto di cambiare il nome al Monsters Manual, perché è offensivo verso certe creature che mostri non sono... ovvio.

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    • Grazie 3
    Ospite

    Inviato

    Boh? Io continuo a pensare che si stia esagerando quella che in fin dei conti è solo una parata di fondoschiena per prevenire o arginare sul nascere alcune prese di posizione che possono essere legittime o meno ma che farebbero perdere alla WotC soldi e tempo. Molto rumore per nulla e alla fine cambierà molto poco della sostanza delle cose.

    @aza ci sarà sempre qualche (scegli tu l'aggettivo, io dirò esagerato/provocatore/troll: vanno bene tutti per quello che sto per dire) che salterà fuori con qualche trovata più o meno sensata o assurda. Bisogna vedere se poi l'ascoltano. Il titolo "Monster Manual" è come il termine classe armatura o punti ferita. Fanno talmente parte del gioco che non cambieranno certo perché qualcuno si alza alla mattina con una trovata stramba.

    Bille Boo

    Inviato

    9 minutes ago, Nyxator said:

    Se arguisci quello temo tu stia leggendo a sbocconcelli. 

    Vedi che allora non ho capito.

    Mi dispiace. Non voglio essere provocatorio, sono davvero interessato a capire.

    Ho pensato che se togliessero quelle frasi sui beholder ci sarebbero comunque altri mostri "problematici" che si potrebbero indicare come fonte di contraddizione. Il che porterebbe a doverli "rivedere" proprio tutti, se si vuole evitare tale contraddizione.

    Dove ho sbagliato?

    Ian Morgenvelt

    Inviato

    1 ora fa, Nyxator ha scritto:

    Ovvero quale? Appurato che non c'è nessuno dei due problemi (associazione tra fantasia e realtà) e (drow tutti malvagi e ghettizzati) l'abbigliamento pesca da Forgotten Realms? 

    Il problema (che non esiste, sia chiaro, ma non è così agli occhi di un lettore abituale) è che nei manuali della 5° edizione i drow vengono descritti come una razza "crudele e malvagia", "corrotta dalla nascita" e via dicendo. Informandosi bene si capisce che non è così (infatti nella Sword Coast Adventurer's Guide si parla di Drizz't e Liriel Baenre e nel Mordekainen Tome of Foes viene descritto con attenzione il culto di Eilistraae), ma il lettore occasionale che si scaglia contro la Wizard non lo farà mai. Per questo ritengo che il disclaimer sia stata una scelta sensata: mette in pace chi denuncia e, a conti fatti, non toglie nulla agli appassionati.

    È una scelta "furba" e di mercato? Certo. Ma cosa potevamo aspettarci da una società che è riuscita ad affrancarsi da uno stretto controllo da parte della Hasbro da relativamente poco e che versava in cattivissime acqua fino a non molto tempo fa?

    53 minuti fa, aza ha scritto:

    Per me anche gli Orchi sono mostri!

    Un altro discrimine, almeno a mio parere, è che orchi e drow siano giocabili. Per questo attirano l'attenzione (oltre all'antropomorfismo, che ha certamente il suo peso).

    • Mi piace 2
    Ji ji

    Inviato

    On 8/17/2020 at 9:41 AM, Ian Morgenvelt said:

    E i cambiamenti a Ravenloft, a quanto si legge, riguardano la rappresentazione dei Vistani come rom e sinti da stereotipo. Verranno modificati con dei libri sull'argomento (forse dei manuali, quindi materiale d'ambientazione extra) con l'aiuto di un consulente, per renderli legati al vero folklore di questi popoli. Non riesco proprio a capire cosa possa esserci di negativo in una decisione del genere.

    Si va a perdere l'atmosfera del materiale originale. Gli zingari del romanzo di Bram Stoker sono quelli archetipici dell'immaginario occidentale e vittoriano. Qua non mi addentro in giudizi di merito; è specificamente una risposta alla domanda sui possibili risvolti negativi. Una decisa perdita di atmosfera. Per fare un altro esempio, si può giocare un'ambientazione di Cthulhu moderna, ma se si vuole l'atmosfera pulp del materiale originale bisogna accettare di calarsi nell'epoca di riferimento. E, aggiungo, è auspicabile farlo con riserva, ovvero tenendo ben distinto il mondo della fantasia da quello reale.

     

    • Mi piace 1
    Ospite

    Inviato

    28 minuti fa, Ji ji ha scritto:

    Si va a perdere l'atmosfera del materiale originale. Gli zingari del romanzo di Bram Stoker sono quelli archetipici dell'immaginario occidentale e vittoriano. Qua non mi addentro in giudizi di merito; è specificamente una risposta alla domanda sui possibili risvolti negativi. Una decisa perdita di atmosfera. Per fare un altro esempio, si può giocare un'ambientazione di Cthulhu moderna, ma se si vuole l'atmosfera pulp del materiale originale bisogna accettare di calarsi nell'epoca di riferimento. E, aggiungo, è auspicabile farlo con riserva, ovvero tenendo ben distinto il mondo della fantasia da quello reale.

    Si modifica (come e in che modo non lo sappiamo ancora) un aspetto marginale dell'avventura. Avessero toccato Strahd o il castello o la scelta casuale tramite i tarocchi di certi aspetti dell'avventura o robe del genere ci sarebbe da lamentarsi. Se cambiano la descrizione dei Vistani francamente chissene.

    Lord Danarc

    Inviato

    6 ore fa, aza ha scritto:

    Per me anche gli Orchi sono mostri!

    L'idea che sia l'antropomorfismo a definire ciò che è buono da ciò che è cattivo è francamente puerile.

    Tra l'altro, su EnWorld c'è chi ha proposto di cambiare il nome al Monsters Manual, perché è offensivo verso certe creature che mostri non sono... ovvio.

    Ora anche per me sono tutti mostri. O meglio sono tutte creature. È un gioco fantasy non è roba reale.

    cambiare nome al monster manuale mi pare na cavolata inutile. Bho si sfiora il ridicolo. Non esistono i drow o gli orchi. Chi si deve offendere se stanno nel MONSTER MANUAL? i PNG? Decisamente assurdo. 

    5 ore fa, Ian Morgenvelt ha scritto:

    Il problema (che non esiste, sia chiaro, ma non è così agli occhi di un lettore abituale) è che nei manuali della 5° edizione i drow vengono descritti come una razza "crudele e malvagia", "corrotta dalla nascita" e via dicendo. Informandosi bene si capisce che non è così (infatti nella Sword Coast Adventurer's Guide si parla di Drizz't e Liriel Baenre e nel Mordekainen Tome of Foes viene descritto con attenzione il culto di Eilistraae), ma il lettore occasionale che si scaglia contro la Wizard non lo farà mai. Per questo ritengo che il disclaimer sia stata una scelta sensata: mette in pace chi denuncia e, a conti fatti, non toglie nulla agli appassionati.

    È una scelta "furba" e di mercato? Certo. Ma cosa potevamo aspettarci da una società che è riuscita ad affrancarsi da uno stretto controllo da parte della Hasbro da relativamente poco e che versava in cattivissime acqua fino a non molto tempo fa?

    Un altro discrimine, almeno a mio parere, è che orchi e drow siano giocabili. Per questo attirano l'attenzione (oltre all'antropomorfismo, che ha certamente il suo peso).

    Per me i drow SONO una razza malvagia in quanto la loro societá li ha condotti a tale stereotipo. In una societá CM in cui vige una legge del più scaltro/forte e i bambini vengono educati ad essere menefreghisti e fregare gli altri per primeggiare (cfr. Primo libro di drizzt) pochi hanno la possibilità di porsi domande etiche visto che non sanno cosa sia il “bene” e la normalitá é che se la tua famiglia sgarra viene magnata da demoni evocati dalle altre famiglie senza pietá.

    Questi sono i drow. Poi non significa che non ce ne siano di buoni che riescono a sopravvivere e ad andarsene. Ma:

    - Senza un cattivo davvero cattivo la stessa figura dell’eroe ne esce sminuita

    - La strada del pentimento o della salvezza dalla malvagitá è romantica e molto bella da giocare.

    Se i drow non fossero come sono descritti verrebbe meno l’epicitá di queste due opzioni. Combattere l’isis o i nazi o bin laden mi pare che sia accettato da tutti e nessuno rompe se si generalizza dicendo che i nazi erano malvagi, anche se è esistito Shindler (me,bro del partito nazista ma che ha salvato migliaia di ebrei).

    • Mi piace 1
    Albedo

    Inviato

    5 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

    cambiare nome al monster manuale mi pare na cavolata inutile. Bho si sfiora il ridicolo. Non esistono i drow o gli orchi. Chi si deve offendere se stanno nel MONSTER MANUAL? i PNG? Decisamente assurdo. 

    I ragionamenti e quanto avete detto qui hanno tutti un difetto rispetto al disclaimer della WotC: siamo in Italia. Mi spiego meglio, al momento negli USA c'è un qualcosa che pur partendo da giuste basi, ormai -a mio parere personale - va anche oltre il ridicolo, però infiamma molto facilmente (a volte anche letteralmente) animi e cose. Il boicottaggio, il linciaggio mediatico sono cose che un'azienda non può permettersi se vuole vivere per cui, che ci creda o meno, deve fare delle scelte che sfociano in disclaimer, in ritiro di prodotti e così via.

    Penso che la WotC abbia scelto il minimo sindacale: metto un disclaimer e dove possibile non modifico nulla di quanto fatto.

    Se un giorno verrà il diversamente intelligente che -senza conoscere nulla o sapere nulla- vedrà che in un coso chiamato "manuale dei mostri", o (esempio PF) "bestiario" c'è un'immagine come questa e griderà al razzismo, al sessismo e quant'altro solleverà un tale polverone, troverà altri come lui che faranno lo stesso e l'unico che ci rimetterà sarà l'editore (mentre contro i vari -ismi non cambierà nulla di reale). Disclaimer e modifiche servono per prevenire queste cose. Un paravalanghe costruito in piena estate su un prato erboso: inutile (non c'è la neve!), rovina il prato! ecc, ma quando arriva la neve si è preparati.

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    Nyxator

    Inviato (modificato)

    53 minuti fa, Albedo ha scritto:

    Un paravalanghe

    A me par pure una presa per i fondelli, sia per chi invoca la bolla, sia per noialtri appassionati che vediamo la WotC far proclami e tirar cacca su TSR e autori vari senza neanche farsi la sbatta di ammorbidire il wording del beholder non d'archivio sul loro sito e sulla Volo's Guide.

    (e il colmo è che avevano lì bello che pronto il beholder 1.0 di Gygax pre Spelljammer e AD&D)

    Modificato da Nyxator
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    Ji ji

    Inviato (modificato)

    3 hours ago, Lord Danarc said:

    Peró non capisco perchè andrebbe ammorbidito il wording sui beholder

    Perché gli orchi, che sono sempre stati mostri, ora sono uno dei mille meravigliosi colori della diversità e godono di simpatia e diritti fondamentali. I Beholder invece rimangono mostri e possono/devono essere massacrati senza pietà.

    La discriminante? Il fatto che i primi siano più o meno antropomorfi e i secondi invece siano a forma di palla tentacolare. Non contano la coscienza, il libero arbitrio, le emozioni, la capacità di soffrire: conta solo il fattore forma. La forma e l'estetica sono le uniche discriminanti che ti selezionano come umano, capace di scelta e pieno di diritti, oppure mostro, cancro sociale motivato solo dal cieco odio e da estirpare. Con buona pace dell'inclusività.

    Modificato da Ji ji
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    • Grazie 1
    Bille Boo

    Inviato (modificato)

    Quindi, @Ji ji, tu pensi che andrebbe ammorbidito il wording di tutte le creature malvagie? Se si volesse dimostrare coerenza e inclusività, intendo.

    Ho provato a chiederlo prima a @Nyxator ma senza successo.

    Modificato da Bille Boo
    Ji ji

    Inviato

    2 hours ago, Bille Boo said:

    Quindi, @Ji ji, tu pensi che andrebbe ammorbidito il wording di tutte le creature malvagie? Se si volesse dimostrare coerenza e inclusività, intendo.

    Ho provato a chiederlo prima a @Nyxator ma senza successo.

    Portato all'estremo, sì. Che differenza c'è tra dire:

    1. uomini e semiumani possono essere buoni e retti, orchi e beholder e mind flyer no

    2. uomini e semiumani e orchi possono essere buoni e retti, i beholder e i mind flyer no

    Si sposta solo la virgola a destra di un posto, ma l'essenza è identica.

    Grimorio

    Inviato

    2 ore fa, Bille Boo ha scritto:

    Quindi, @Ji ji, tu pensi che andrebbe ammorbidito il wording di tutte le creature malvagie? Se si volesse dimostrare coerenza e inclusività, intendo.

    Ho provato a chiederlo prima a @Nyxator ma senza successo.

     

    1 minuto fa, Ji ji ha scritto:

    Portato all'estremo, sì. Che differenza c'è tra dire:

    1. uomini e semiumani possono essere buoni e retti, orchi e beholder e mind flyer no

    2. uomini e semiumani e orchi possono essere buoni e retti, i beholder e i mind flyer no

    Si sposta solo la virgola a destra di un posto, ma l'essenza è identica.

    Io invece ritengo che l'inclusività nei giochi di ruolo fantasy si debba vedere al tavolo, tra i giocatori, come è sempre stato tra l'altro, non nel gioco dove vigono i tropi del fantasy.

    Non si tratta di spostare una virgola, ma di spostare uno dei tropi più conosciuti del fantasy, ovvero le razze di luce e le razze di oscurità, le razze buone e le razze malvagie, che in alcuni mondi fantasy, a differenza che nel mondo reale che non c'entra nulla col fantasy, esistono eccome.

    Poi se si vogliono creare nuovi mondi che si discostano da questi tropi come Eberron o Exandria o Ravnica mi sta benissimo, ma che lascino stare quelli vecchi come i Forgotten Realms.

    Se alla Wizards vogliono davvero più inclusività allora che lascino mondi e lore per tutti i gusti e tutti i tipi di giocatori invece di forzare tutti i giocatori verso un unico punto di vista.

    • Mi piace 1
    Bille Boo

    Inviato

    29 minutes ago, Grimorio said:

    Io invece ritengo che l'inclusività nei giochi di ruolo fantasy si debba vedere al tavolo, tra i giocatori, come è sempre stato tra l'altro, non nel gioco dove vigono i tropi del fantasy.

    Non si tratta di spostare una virgola, ma di spostare uno dei tropi più conosciuti del fantasy, ovvero le razze di luce e le razze di oscurità, le razze buone e le razze malvagie, che in alcuni mondi fantasy, a differenza che nel mondo reale che non c'entra nulla col fantasy, esistono eccome.

    Poi se si vogliono creare nuovi mondi che si discostano da questi tropi come Eberron o Exandria o Ravnica mi sta benissimo, ma che lascino stare quelli vecchi come i Forgotten Realms.

    Se alla Wizards vogliono davvero più inclusività allora che lascino mondi e lore per tutti i gusti e tutti i tipi di giocatori invece di forzare tutti i giocatori verso un unico punto di vista.

     

    Questo mi pare ragionevole.

    Infatti, pur non seguendo il dibattito troppo da vicino, mi era parso di capire che la questione fosse non tanto l'esistenza e la rappresentazione del Male in D&D, quanto piuttosto il fatto che certe descrizioni e rappresentazioni "somigliassero" troppo da vicino a descrizioni e rappresentazioni storicamente utilizzate, nel nostro mondo e in altri contesti, per giustificare pregiudizi e discriminazioni tra persone.

    Se le cose stessero così, non ci sarebbe più da sorprendersi del fatto che mostri come i beholder (o draghi, o demoni) ne siano rimasti esclusi. Non perché si voglia negare il fatto che abbiano coscienza e personalità: l'esistenza di esseri che, pur avendo coscienza e personalità, sono totalmente e irrimediabilmente devoti al Male è, come si è detto, un assunto classico del fantasy che non si vuole smantellare di per sé. Tuttavia, per evidenti motivi, il rischio che la descrizione e rappresentazione di queste creature incorra in una "rassomiglianza" nefasta con descrizioni e rappresentazioni oppressive che hanno fatto parte del mondo reale è un rischio davvero minimo.

     

    Tra l'altro, come molti hanno fatto notare più volte, il disclaimer in sé è molto generico e per alcune opere l'aspetto più problematico non riguardava neppure orchi o altre razze immaginarie, ma proprio società e culture di umani (orientali, nomadi...), facenti parte di un mondo fantasy ma più o meno chiaramente ispirate a loro omologhi reali.

    Un altro problema ancora è quello della giocabilità di alcune razze (tra le quali non figura il beholder) e del conseguente desiderio dei giocatori di poter rivendicare, legittimamente, un comportamento diverso da quello che alla razza nel suo complesso viene attribuito dagli altrettanto leciti topoi fantasy.

     

    Da qui la difficoltà, almeno a mio parere, di discutere la questione come un blocco unico visto che si articola in vari filoni abbastanza indipendenti (per quanto l'origine, culturale, possa essere comune). Filoni tra cui:

    1. Certe rappresentazioni di società e gruppi di umani, in certe opere, potrebbero mettere a disagio certi lettori / giocatori.
    2. Certe rappresentazioni di razze immaginarie malvagie, in certe opere, potrebbero risultare problematiche qualora l'estetica, la terminologia e gli altri elementi della descrizione stessa risultassero troppo somiglianti a quelle (certo, del tutto indipendenti) associate a pregiudizi e discriminazioni esistenti ora o in passato nel mondo reale.
    3. Nel momento in cui una razza immaginaria, non umana, è giocabile, è utile permettere ai rispettivi giocatori di discostarsi anche molto dal comportamento tipico di quella razza. Di conseguenza, l'eventuale malvagità di quella razza dovrebbe essere di matrice sociale o culturale più che innata e irredimibile. (Concordo che questo punto, almeno per certe razze malvagie come i drow, era già stato risolto in questi stessi termini ben prima che la 5e venisse fuori.)

     

     

    Grimorio

    Inviato (modificato)

    17 ore fa, Bille Boo ha scritto:

     

     

    1. Certe rappresentazioni di società e gruppi di umani, in certe opere, potrebbero mettere a disagio certi lettori / giocatori.
    2. Certe rappresentazioni di razze immaginarie malvagie, in certe opere, potrebbero risultare problematiche qualora l'estetica, la terminologia e gli altri elementi della descrizione stessa risultassero troppo somiglianti a quelle (certo, del tutto indipendenti) associate a pregiudizi e discriminazioni esistenti ora o in passato nel mondo reale.
    3. Nel momento in cui una razza immaginaria, non umana, è giocabile, è utile permettere ai rispettivi giocatori di discostarsi anche molto dal comportamento tipico di quella razza. Di conseguenza, l'eventuale malvagità di quella razza dovrebbe essere di matrice sociale o culturale più che innata e irredimibile. (Concordo che questo punto, almeno per certe razze malvagie come i drow, era già stato risolto in questi stessi termini ben prima che la 5e venisse fuori.)

     

     

    Bene, analizziamole una per una allora:

     

    Certe rappresentazioni di società e gruppi di umani, in certe opere, potrebbero mettere a disagio certi lettori / giocatori.

    Questo è un falso assunto.
    Il caso di Oriental Adventures è nato dalla malafede e dall'ignoranza, la malafede di uno youtuber che per avere i suoi 15 minuti di fama warholiana ha attaccato il modulo e dall'ignoranza di chi gli è andato dietro. Basterebbe leggere il modulo per capire che non è affatto razzista ma anzi, è una lettera d'amore verso i miti e leggende orientali, né più né meno quello che hanno fatto i nostri connazionali del Mana Project verso i miti scandinavi con Journey to Ragnarok.

    Come ho scritto prima basterebbe leggere Oriental adventures, vediamone insieme qualche estratto:

    (traduzioni italiane realizzate alla buona con google)

    Spoiler

     

    What's this? Is the creator of this whole system about to state
    that Oriental character-types are unsuitable adventurers? Never!

    (Che cos'a significa tutto ciò? Il creatore di questo intero sistema vuole  affermare
    che i personaggi orientali sono inadatti a fare gli avventurieri? Mai!)

     

     

    In fact, this new book is aimed at providing players and
    Dungeon Masters with the material they need to develop the
    "other half" of their fantasy world, the Oriental portion. Once this
    has been accomplished, it will be possible for adventurers to
    roam the whole world, those from the Occident marveling over
    the mysteries of the East, while brave characters from the Orient
    journey to the West to learn about the strange and incredible lore
    which that land holds.

    (In effetti, questo nuovo libro ha lo scopo di fornire ai giocatori e
    Dungeon Masters con il materiale di cui hanno bisogno per sviluppare
    l' "altra metà" del loro mondo fantastico, la parte orientale. Una volta che questo
    è stato fatto, sarà possibile per gli avventurieri
    vagare per il mondo intero, quelli dell'Occidente si meraviglieranno dei
    i misteri dell'Oriente, mentre i coraggiosi personaggi dell'Oriente
    viaggeranno in Occidente per conoscere le strane e incredibile tradizioni
    che quelle terre detiengono.)

    The purpose of Oriental Adventures is to bring a new facet to
    the overall game. It offers what is essentially a whole new world
    for development of different AD&D game campaigns. The
    mechanics and rules are basically the same. How could they be
    different? We are all humans. The professions are fairly similar,
    but different enough to be exotic. One the exotic becomes mun-
    dane, the time has arrived for cross-cultural adventuring. This
    single volume brings you not only the world of the Far East, but
    also the meeting of East and West when the fullness of time war-
    rants such contact.

    (Lo scopo di Oriental Adventures è quello di portare un nuovo aspetto al
    gioco in generale. Offre quello che è essenzialmente un mondo completamente nuovo
    per lo sviluppo di diverse campagne di partite ad AD&D.
    Le meccaniche e le regole sono sostanzialmente le stesse. Come potrebbero essere
    differenti? Siamo tutti esseri umani. Le classi sono abbastanza simili,
    ma abbastanza diverse da essere esotiche. Quando l'esotico diventa mondano,
    è arrivato il momento dell'avventura interculturale. Questo
    volume unico ti porta non solo il mondo dell'Estremo Oriente, ma
    anche l'incontro tra Oriente e Occidente quando si sarò deciso che tale contatto si realizzi.)

    For one thing, I finally have the chance to introduce new readers and
    gamers to a long-time fascination of mine-the Orient. The Orient is rich in
    variety and diversification. Though there are similarities among its many
    lands, each land has its own unique outlook and style. This is part of what
    makes the Orient mysterious and exciting-the exploration and discovery
    of entirely different cultures. Thus, the Oriental Adventures book is broad
    in scope-it does not restrict itself to a single country or time period. Pre-
    sented here is material drawn from Japan, China, Korea, Mongolia,
    Southeast Asia, and the Philippines. The historical periods that provide
    inspiration are equally broad-Heian, Kamakura, Sengoku, and Toku-
    gawa Japan; Han, T'ang, Sung, and Ming China; ancient Korea; even the
    Mongol invasions.
    The second pleasure in writing this comes from the reading I had to do
    to prepare. The Oriental Adventures project spurred me to read materials I
    would otherwise never have seen.
    Some of it was thrilling and some not.
    The variety of topics was huge-legends, folktales, literary epics, genea-
    logical histories, philosophy, religion, poetry, architecture, land manage-
    ment, government, history, martial arts, sociology, anthropology, military
    affairs, economics, and fiction. The bulk of this material deals with Japan,
    with China a close second. This is not due to any oversight. Most of the
    material available deals with Japan,
    through the choice of various writers.
    From the standpoint of gaming, Japan's history and culture provides
    greater opportunities for adventure and advancement. Although often
    seen as a rigid society, Japan has had several periods of tumultuous
    upheaval where a person of any rank could make his name-the Sengoku
    period or the collapse of the Heian government being only two. Of course,
    anyone who looks carefully at China will find the same occurred there.
    However, fewer people cared to write about it.

    (Per prima cosa, ho finalmente la possibilità di presentare a nuovi lettori e
    i giocatori il fascino di una mia passione di lunga data, l'Oriente. L'Oriente è ricco di
    varietà e diversificazione. Sebbene ci siano somiglianze tra le sue molte
    terre, ogni terra ha la sua prospettiva e il suo stile unici. Questo fa parte di cosa
    rende l'Oriente misterioso ed emozionante: l'esplorazione e la scoperta
    di culture completamente diverse. Pertanto, il libro Oriental Adventures è ampio
    nell'ambito di applicazione-non si limita a un singolo paese o periodo di tempo.
    Viene presentato materiale proveniente da Giappone, Cina, Corea, Mongolia,
    Sud-est asiatico e Filippine. I periodi storici che forniscono
    l'ispirazione è altrettanto ampia: Heian, Kamakura, Sengoku e  giapponeToku-
    gawa ; Han, T'ang, Sung e Cina dell'epoca Ming; antica Corea; persino le
    Invasioni dei Mongoli.
    Il secondo piacere nello scrivere questo deriva dalle letture che ho dovuto fare
    per prepararrmi. Il progetto Oriental Adventures mi ha spinto a leggere  materiali che
    altrimenti non avrei mai letto
    . Alcuni erano elettrizzanti e altri no.
    La varietà di argomenti era enorme: leggende, racconti popolari, epopee letterarie,
    storie logiche, filosofia, religione, poesia, architettura, gestione del territorio
    ment, governo, storia, arti marziali, sociologia, antropologia, militare
    affari, economia e finzione. La maggior parte di questo materiale riguarda il Giappone,
    con la Cina al secondo posto. Ciò non è dovuto ad alcuna svista
    . La maggior parte del
     materiale disponibile tratta del Giappone
    , attraverso la scelta di vari scrittori.
    Dal punto di vista del gioco, la storia e la cultura del Giappone forniscono
    maggiori opportunità di avventura e progresso. Anche se spesso
    visto come una società rigida, il Giappone ha avuto diversi periodi di tumulto
    sconvolgimento in cui una persona di qualsiasi rango potrebbe farsi un nome: il Sengoku
    periodo o il crollo del governo Heian essendo solo due. Ovviamente,
    chiunque guardi attentamente alla Cina scoprirà che lo stesso è accaduto lì.
    Tuttavia, meno persone si preoccupavano di scriverne.)

     

    The world of Kara-Tur and the real lands that provide its inspiration are not
    necessarily those familiar to most DMs and players. There are many dif-
    ferences in dress, food, customs, and behavior-differences that are
    small in themselves, but when added together make a culture and style of
    life foreign to most players. This section of Oriental Adventures describes
    some of these differences, aiding the OM and players in capturing the feel
    and color of the world. DMs especially should note that this section does
    not and cannot describe all of the variety and richness of a land so differ-
    ent from those of the west. It is strongly suggested that further reading be
    done.
    The bibliography at the back of this book lists many titles that give
    more information and detail. The DM is strongly encouraged to read one
    or more of these titles.

    The customs and ways of life described in this section are not abso-
    lutes
    . Just because it is stated here does not mean this is the only choice.
    The Orient covers a vast number of different types of cultures, even more
    so when the different time periods are considered
    . What may be true in
    one part of the Orient may be entirely different in another part. Also, since
    this is a fantasy world, the DM should freely change or alter aspects of the
    world as he wishes.

    (Il mondo di Kara-Tur e le terre reali che forniscono la sua ispirazione non lo sono
    necessariamente quelli familiari alla maggior parte dei DM e dei giocatori. Ci sono molte dif-
    ferenze nell'abbigliamento, nel cibo, nei costumi e nelle differenze di comportamento che sono
    piccoli di per sé, ma quando sommati insieme creano una cultura e uno stile di
    vita estranea alla maggior parte dei giocatori. Questa sezione di Oriental Adventures descrive
    alcune di queste differenze, aiutando il DM e i giocatori a catturare la sensazione
    e il colore di questo mondo. I DM in particolare dovrebbero notare che questa sezione
    non può e non riesce a descrivere tutta la varietà e la ricchezza di una terra così diversa
    da quella dell'occidente. Si consiglia vivamente di leggere altri libri sull'argomento.

    La bibliografia in fondo a questo libro elenca molti titoli che danno
    maggiori informazioni e dettagli. Il DM è fortemente incoraggiato a leggere uno
    o più di questi titoli.

    I costumi e gli stili di vita descritti in questa sezione non sono assoluti.
    Solo perché è affermato qui non significa che questa sia l'unica scelta.
    L'Oriente copre un vasto numero di diversi tipi di culture, anche di più
     quando si considerano i diversi periodi temporali. Ciò che potrebbe essere vero in
    una parte dell'Oriente può essere completamente diverso in un'altra parte. Inoltre, dato che
    questo è un mondo fantasy, il DM dovrebbe cambiare o alterare liberamente gli aspetti del 
    mondo come desidera
    .)

     

     

     

     

    Come si può vedere Oriental Adventures non pretende di coprire tutta la diversità culturale dell'Asia, è un manuale per un gioco di ruolo, ma un manuale su cui sono state condotte molte ricerche prima di scriverlo. Certamente è facile sparlarne per uno youtuber millenial che ha tutte le informazioni che desidera a portata di click, allora non c'era internet nelle case e negli uffici, c'erano i libri e ovviamente più era in voga l'argomento più era facile trovarne, per questo Oriental Adventures si focalizza molto sul Giappone e poco sulle altre culture asiatiche, perchè il Giappone andava di moda allora e c'erano più informazioni sull'argomento, ed anche perchè andando di moda è quella cultura che avrebbe tirato maggiormente le vendite del manuale.

    Quando il manuale parla di esotismo, non lo fa riguardo alla pelle o agli occhi a mandola degli orientali (siamo tutti esseri umani), lo fa riguardo la loro cultura e le loro tradizioni che ancora oggi, nonostante grazie ad internet ed anime comprendiamo meglio, ci affascina e ci è misteriosa, figuriamoci negli anni 80 quando non c'era internet ed in USA l'animazione giapponese non aveva una presenza massiccia come da noi in Italia.  L' esotismo è persino accentuato se pensiamo agli usi e costumi dell'Asia intorno agli anni del nostro medioevo e rinascimento, quando i contatti erano minimi e usi e costumi di oriente ed occidente erano molto molto diversi, ed è a quel periodo che fa riferimento il manuale, non all'oriente moderno ed occidentalizzato. Un oriente ancor più esotico se visto in chiave fantasy, con razze giocabili e mostri di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima.
    In parole povere l'esotismo non riguarda il colore della pelle degli asiatici ma la loro cultura, i miti e le leggende. Perdiana, vicino al mio paese c'è un tempio buddista e ogni anno i monaci scendono in paese a chiedere l'elemosina e fare benedizioni vestiti "alla Raiden", sono bianchi come me, italiani come me, eppure per me rimangono comunque misteriosi ed esotici.
     

    Ora, consideriamo che documentarsi costa (circa 4€ per il manuale di Oriental Adventures in pdf) e che è più immediato e gratuito seguire il rant di uno youtuber e poi mettere su una folla inferocita su twitter che come tutte le classiche folle inferocite dei film è composta da gente che si è fatta infiammare dalle parole di una malelingua e non si è fermata a riflettere e a documentarsi ma è partita subito alla carica con torce e forconi a colpi di tweet e commenti. Quindi per come la penso io e per quel che concerne il caso delle Oriental Adventures non ci sono giocatori che si sentono a disagio per come certe culture sono state rappresentate ma giocatori che non hanno capito il senso del manuale, magari perchè neppure l'hanno letto.

     

    Certe rappresentazioni di razze immaginarie malvagie, in certe opere, potrebbero risultare problematiche qualora l'estetica, la terminologia e gli altri elementi della descrizione stessa risultassero troppo somiglianti a quelle (certo, del tutto indipendenti) associate a pregiudizi e discriminazioni esistenti ora o in passato nel mondo reale.

    Il problema qui deriva dall'avere l'occhio troppo corto in quanto a storicità. Il tutto nasce da questo articolo "Orcs,Britons..." che fa riferimento al colonialismo e al trattamento che i colonialisti hanno perpetrato verso i colonizzati, sostenendo che le descrizioni fatte allora per i popoli colonizzati siano simili a quelle fatte oggi nel fantasy per le razze umanoidi mostruose. Articolo poi ripreso da un'altra persona su Twitter (persona a cui neppure piace D&D) per attaccare usando gli stessi argomenti dell'articolo la descrizione degli orchi nella Guida ai Mostri di Volo.
    Anche questa affermazione, come quella riguardante le Oriental Adventures, nasce dall'ignoranza, e in questo caso anche dall'avere l'occhio corto verso storicità, miti e leggende europee. Gli orchi fanno parte dei miti europei sin dal medioevo, ben da prima del colonialismo spagnolo e inglese, e sono sempre stati esseri di fantasia usati per spaventare i bambini, perciò descritti come orribili bruti, sempre malvagi e in cerca di carne umana da divorare. Gli orchi di D&D non vengo descritti come si usava fare con i popoli colonizzati, vengono semplicemente descritti come Orchi, con le descrizioni che si usavano nei miti europei centinaia di anni prima del colonialismo.
    Stessa cosa per i Drow, mutuati dagli Svartàlfar della mitologia norrena, i quali vivevano nelle caverne buie di Svartalfàheim ed erano associati alla morte come gli Elfi di Alfheimr erano associati alla vita.
    Ora, personalmente considero coloro i quali sostengono che Orchi e Drow siano rappresentazioni razziste di popoli esistenti come considero i terrapiattisti e gli antivaccinisti: primo, le loro rivendicazioni sono assurde, secondo, esattamente come terrapiattisti ed antivaccinisti potrai proporgli un sacco di letteratura a riguardo che prova che abbiano torto ma loro tireranno fuori sempre quel singolo articolo che gli dà ragione.

    Spoiler

     

     

     

     

    Nel momento in cui una razza immaginaria, non umana, è giocabile, è utile permettere ai rispettivi giocatori di discostarsi anche molto dal comportamento tipico di quella razza. Di conseguenza, l'eventuale malvagità di quella razza dovrebbe essere di matrice sociale o culturale più che innata e irredimibile. (Concordo che questo punto, almeno per certe razze malvagie come i drow, era già stato risolto in questi stessi termini ben prima che la 5e venisse fuori.)

    Come dici anche tu, è stato già risolto per i Drow, ma anche per gli Orchi, nella 3a Edizione col supplemento Razze Mostruose che permetteva di giocare svariati tipi di mostri.
    Le razze mostruose PG sono avventurieri, e gli avventurieri di discostano dalla massa, si infilano in dungeon pericolosissimi a sfidare mostri mortali invece di passare il tempo come si addice alle loro culture, le razze mostruose avventurieri sono appunto quell'eccezione che conferma la regola, magari sono nati diversi, magari sono persone che sono nate malvagie ma che poi si sono redente, magari la malvagità della loro razza è stata mitigata dall'affetto ricevuto da piccoli,la redenzione o l'essere dei paria in fondo sono due famosi tropi.

     

    Modificato da Grimorio
    • Mi piace 2
    Bille Boo

    Inviato (modificato)

    Guarda, per essere chiaro: io personalmente non sono tra quelli che provano disagio né per le cose di cui al punto 1 né per le cose di cui al punto di 2.

    La differenza, credo, tra i nostri modi di pensare, sta nel fatto che io sarei in difficoltà all'idea di mettermi a dimostrare come il disagio altrui sia oggettivamente ingiustificato. Il disagio è una reazione emotiva e come tale non sempre (anzi, quasi mai) segue vie razionali. Oltretutto, nel momento in cui una persona avverte una sensazione di disagio, spiegarle quanto sia "sbagliato" da parte sua provarlo non serve a molto, non lo fa sparire.

    Perdonami ma mi sento in imbarazzo a portare questo dibattito sul piano del ciò che è e del ciò che non è. Non si tratta di dimostrare se orchi e drow sono, o non sono, rappresentazioni razziste di popoli esistenti: per me è pacifico che non lo sono. Si tratta di prendere atto che alcune cose possono generare determinate sensazioni a prescindere dalle intenzioni e dai fatti, perché stiamo parlando di un gioco e quindi del divertimento delle persone e delle emozioni delle persone: non è una scienza esatta.

    Per questo nei miei punti ho fatto attenzione a dire "potrebbero" e "certi lettori" e simili.

    Il disclaimer in questo senso non fa altro che avvisare le persone che c'è questo rischio.

    Da questo punto di vista, anche alcune reazioni al disclaimer hanno un profilo emotivo: facciamoci caso, alcuni non possono fare a meno di vederlo come un'accusa di colpevolezza alle persone che hanno lavorato a D&D in passato, o che amano il D&D passato ("stanno gettando fango su di noi / su Gygax / sugli utenti storici", etc). Al che si può rispondere cercando di discutere oggettivamente se è o non è un'accusa. Ma si rivela inutile perché quando qualcuno si sente urtato continua a sentirsi urtato.

     

    Come ho scritto altre volte, forse l'unica via di uscita è ammettere che non si tratta di una questione che si può risolvere in modo razionale, obiettivo e universale, perché non stiamo discutendo della forma della Terra (che è un fatto univoco) ma delle emozioni e sensazioni delle persone (che sono soggettive, variabili, talvolta illogiche, e mutevoli nel tempo).

    Quindi, prendere atto che se una persona è a disagio con qualcosa non devo spiegarle quanto si sbaglia a esserlo.

    E che dire che qualcosa può mettere a disagio qualcuno non vuol dire che chi ha creato quel qualcosa sia colpevole, né che lo sia chi invece quel qualcosa lo ama.

     

    Modificato da Bille Boo



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