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  1. Joram Rosebringer

    Joram Rosebringer

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  1. vorrei sapere i vostri pareri sulla lettura io la trovo una via di fuga e voi?
    1 punto
  2. La licantropia (sarebbe meglio indicarla con "teriantropia," sia perché è più corretto semanticamente, sia perché fa più figo) di D&D è intesa come maledizione perché questa è l'accezione comune per la tradizione letteraria e folkloristica europea. Altre culture la concepiscono in modo diverso, basti pensare agli Indiani d'America, per cui la licantropia era una vera capacità sciamanica, riservata a pochi. Un po' tutti popoli hanno avuto teriantropi di vario tipo, ma pochi han riservato loro valore negativo. E proprio da questi trae spunto il MdM. -MikeT
    1 punto
  3. Vediamo di dare qualche giudizio più approfondito. In ordine alfabetico. Daredevil Narrare la storia di Daredevil a parer mio è più complicato che narrare quella dell'Uomo Ragno. Infatti quest'ultimo può vantare decenni di storie, cambiamenti radicali nella sua vita (il matrimonio, la morte di zia May, il divorzio...), restando però sempre un eroe con dei principi ben saldi. Daredevil invece è passato attraverso diverse fasi, da quella più scansonata e leggera degli inizi (sembrava un Uomo Ragno cieco e senza poteri di ragno) a quella più cupa, seria e matura del genio Frank Miller, con la morte della sua amata Elektra, la scoperta della sua identità da parte di Kingpin e la sua conseguente sconfitta e fuga in Canada per non essere ucciso. Raccontare quindi la storia di questo personaggio è un'impresa alquanto ardua, ma il regista/sceneggiatore (un fan sfegatato del diavoletto) ha fatto la cosa per me più sbagliata: mettere tutto insieme. Risulta quindi un Daredevil che ha a volte comportamenti tipici della fase cupa, a volte della fase "ridente" e a volte di quella più omicida e pazza. Elektra viene poi snaturata. E pensare che Frank Miller aveva scritto quel capolavoro che è "L'Uomo senza Paura" in cui riscriveva da capo le origini di Daredevil... sarebbe bastato prenderlo di sana pianta per creare un capolavoro. Pazienza. P.S.: da vedere assolutamente la "Director's Cut" del film. Sembra una cavolata ma cambia la storia radicalmente. Molto molto più bella dell'originale. Hulk La storia è quella. Bruce Banner, sottoposto a delle radiazioni Gamma, diventa capace di trasformarsi nell'essere più potente della Terra (non dimentichiamoci che in un crossover storico tra Marvel e DC, Hulk ha sconfitto Superman). Il tutto è però infarcito dei più recenti temi usciti dal fumetto, invece di parlare delle semplici trasformazioni come in passato: si parla del senso di libertà che ha quando è Hulk, della sua indola comunque buona, nonostante la facile arrabbiatura. Insomma un Hulk un po' più psicologico che cerca di spiegare le trasformazioni e il comportamento. Il film è mediocre e la trama a si può anche definire banale. Ma dopotutto va anche detto che, tralasciando la saga dell'Hulk grigio e quella della fusione delle personalità, non poteva poi essere tanto diversa, mettendo in conto che era anche il primo film e quindi quello destinato a narrare le origini. Senza contare che quelle saghe sopra citate prendono un arco temporale vastissimo e quindi non bastano neanche tre film per narrarle. A livello tecnico invece è un piccolo capolavoro. Gli effetti speciali sono pressoché perfetti e Hulk è reso con un realismo mai visto prima (con buona pace del mitico Lou Ferrigno, che fa un cammeo insieme a Stan Lee). Merito anche dello stesso regista Ang Lee che si è messo la tutina per simmulare i movimenti di Hulk... tanto che si può dire alla fine che Hulk è lui. Immenso il montaggio, efefttuato in modo da dare l'impressione di stare leggendo un fumetto. Veramente originale e ben fatto. In sintesi, un film sufficente, che semplicemente narra la storia di Hulk, senza picchi degni di nota, se non per motivi puramente tecnici (efeftti speciali e montaggio). Spawn Spiderman 1 e 2 Era il mio terrore eppure devo dire che è il mio preferito tra tutti i film presi dalla Marvel. Mi piace molto come hanno reso il personaggio, riflettendo esattamente lo spirito del fumetto, riassunto nella frase "da un grande potere derivano grandi responsabilità". Il primo ci presenta il personaggio e il suo dono/maledizione. Ci fa vedere le scelte, la sua corsa verso la donna che ama, il senso di colpa per aver fatto fuggire quel ladro che poi si è rivelato l'assassino di suo zio Ben. Il ragazzo cresce e diventa pianio piano uomo, anche se troppo in fretta. E l'uomo diventa eroe. Il secondo invece punta su questa frase ormai celebre di Stan Lee: "Peter Parker non è un eroe perché ha i poteri, ma è un eroe NONOSTANTE li abbia". E questo si vede attraverso le sue scelte, i suoi dubbi, le sue lotte interiori molto più pericolose di quelle spettacolari con il Dottor Octopus: il suo amico Harry odia l'Uomo Ragno e disprezza in parte Peter perché gli fa le foto; Mary Jane è stanca di aspettarlo e quindi ha una sua vita sentimentale che comunque distrugge Peter. E Peter deve fare una scelta tra esere un eroe e quindi tagliare tutti i ponti con sentimenti e amicizie... oppure essere un ragazzo normale e cominciare finalmente a vivere. Sceglie la seconda, eppure non riesce a non vedere la violenza nella città. La sua condizione psicologica gli fa perdere i poteri, ma nonostante questo, salva una bambina da un palazzo in fiamme. Finché riscopre se stesso nel vedere Mary Jane in pericolo (soprattutto dopo un bel discorso che gli fa zia May) e torna ad essere l'Uomo Ragno. Insomma... sono film che a mio parere centrano benissimo il personaggio ed il messaggio che il fumetto cerca di dare. Tecnicamente sono fatti benissimo (effetti speciali da paura e regia eccellente!), ma quello che più colpisce è che, nonostante nel secondo si possa denotare un certa lentezza iniziale e centrale, la cosa è da annoverare tra i pregi del film. Sembra come se Sam Raimi ci abbia voluto dire che un film sui supereroi non deve essere per forza pugni, calci e botte, ma anche introspezione e narrazione profonda. In breve... i miei preferiti. X-Men 1 e 2 Due gran bei film. Il primo risente un po' del budget limitato e di uno staff con il quale il buon Brian Singer non era abituato a lavorare. Ma comunque, come lo stesso regista ha ammesso, il primo altro non era che una presentazione dei personaggi, un prologo a quello che sarebbe stato il primo effettivo, ovvero X-Men 2. Tale notizia è confermata dal fatto che la durata del primo è decisamente breve. E' uno di quei pochi film che non risente tanto dello stravolgimento temporale, caratterizzando comunque benissimo i personaggi e creando una storia che riassume in maniera soddisfacente un po' tutto lo spirito del fumetto. Dopotutto, gli X-Men nel fumetto sono veramentetanti e gliene capitano veramente troppe. Non basterebbero intere serie di telefilm per narrare tutto, quindi l'impresa di Brian Singer (che ha cominciato a conoscere e leggere il fumetto proprio per girare il film) non è stata da poco ed i risultati comunque sono eccellenti.
    1 punto
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