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Classifica

  1. Airon

    Airon

    Circolo degli Antichi


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      1

    • Conteggio contenuto

      3.141


  2. Aerys II

    Aerys II

    Circolo degli Antichi


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      1

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      8.581


  3. artemis b. marthem

    artemis b. marthem

    Circolo degli Antichi


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      1

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      1.115


Contenuto popolare

Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 23/11/2005 in tutte le aree

  1. Geniale! La versione D&D di "Lo dico a tua mamma..." Mi ricorda molto Terminator 2. Il master vi ha rivelato che per batterlo devono unirsi due di voi?!? Intanto è stato mooooolto permissivo , poi direi che dovete applicare il metodo "Monkey Island": provate tutte le combinazioni possibili, che essendo limitate dalla logica (ad esempio, dubito che il master intendesse che entrambi i barbari devono andare in rage... ) non dovrebbero essere poi molte. Intanto, i 15 maghi vi accoppano, voi riempite di mezzafrustate il master e cambiate avventura. Alternativa? Correte ad ammazzare il generale, ma non prima di avergli cantato, come insegna De Gregori, "Generale, dietro la collina... C'è un Deva astrale, che si avvicina... Ci son due barbari lì vicino... Con un guerriero, e un paladino... Ed un teurgo e uno stregone... Con un guerriero senza cognome... E tutti insieme te le vogliono dare... Per poi scappaaaaaareeeee... La la la laaaaa... La la la laaaa..."
    1 punto
  2. Inventarsi le parole magiche e le componeneti somatiche è una delle parti più divertenti dell'interpretare un incantatore, come inventarsi stili di combattiemnto se sei monaco (ricordo la Tecnica dell'Abbattimento del Nido di Vespe del Mignottauro) quasi alla pari con l'inventarsi ballate se sei bardo. Io userei una lingua latineggiante per gli spell divini, magari un po' inquinata col celtico per il druido, ma tu devi interpretare uno stregone, vero? per di più elfo... allora direi che l'elfico di Tolkien vada benone come base, ci sono parecchie parole nelle varie Appendici, alcune con anche i relativi significati; ma come lingua base puoi prendere quello che vuoi. Puoi anche scegliere una lingua base diversa per ogni scuola di magia: che ne so, Valarin o latino per Divinazione, Draconico per Invocazione, Greco (che fa molto accademico, IMHO) per Trasmutazione... le componenti somatiche...idem, te le inventi e anche qui ci si può sbizzarrire ricordo ancora il mio gnomo trasmutatore, il gesto della palla di fuoco era bellissimo: ruotavo velocemente la mano sulla prima parola (Ashen...), tenevo alzato il dito indice strascicando la seconda parola (...Reeeetoooooreeeeem...), come se la palla di fuoco fosse una palla da basket che stessi facendo girare sul dito, e poi giravo il dito verso il nemico fulmineamente, con la terza parola (...Fiarlan!). Una figata.
    1 punto
  3. provo io,cercando di uguagliare il bellissimo inizio di shar Gaerthel si svegliò. La testa gli doleva, e il dolore premeva forte al livello delle tempie come se la sua testa fosse tra un'incudine e un martello. Si sentiva malissimo. Le ossa e i muscoli erano tutti uniti in un lancinante dolore che si faceva sentire non appena Gaerthel si muoveva. Provò ad alzarsi più volte, solo per venir ricostretto dal dolore ad adagiarsi sul suo letto di foglie. E sangue. In parte suo, in parte dei suoi compagni, in parte degli elfi scuri. Non riusciva a capire perchè, quella notte, sei maledetti elfi del sottosuolo li avessero attaccati. Che sapessero della missione? Impossibile. Non avrebbero potuto scoprirlo. Gli unici a conoscenza della delicata missione che era stata affidata a loro, una manciata di eletti, erano lui stesso e gli altri chierici che erano con lui, e Moradin. "Già, Moradin - pensò Gaerthel ignorando il dolore e accarezzandosi il martello che portava sul petto, un bassorilievo di eccezionale fattura frutto del lavoro di un suo confratello - che sia questo il suo disegno? Uccisi dalle nostre prede? Perchè, Moradin?" Iniziò a piangere in silenzio, guardando le fronde degli alberi sopra di lui. Poi tastò con la mano destra il punto dove erano entrati i dardi. Troppo profondi per estrarli e non rischiare di morire dissanguati. Troppo profondi per alzarsi e curarsi da soli. Semplicemente troppo profondi, come la città di quei maledetti elfi scuri. Troppo profonda per essere raggiunta in poco tempo, evitando ogni inconveniente. L'inconveniente si presentò quando, mentre erano in uno dei tunnel che portavano alla città degli elfi scuri, sei di essi erano sbucati dal nulla e li avevano attaccati. Non potevano sapere, non così bene da preparare un'imboscata. E quando i nani si erano organizzati per restituire il favore, gli elfi scuri li avevano accerchiati e uccisi tutti. "Tranne me." Pensò Gaerthel. Poi fu un attimo. Un fruscio, un sibilo, e poi qualcosa lo colpì alla testa, e ancora una volta nel giro di poche ore, Gaerthel sentì quella spiacevole sensazione di turbinio attorno a lui, mentre perdeva i sensi. Quando si svegliò, Gaerthel stava bene. <Buongiorno, nano.> Disse una voce soave alla sua sinistra, parlando comune, una voce che Gaerthel non poteva non riconoscere. Si voltò e inorridì. Un elfo dei boschi era davanti a lui, sorridente. <Come va la testa?> Continuò l'elfo. Gaerthel rimase in silenzio. La testa andava bene, ma l'elfo non aveva il diritto di saperlo. Allungò la mano sul fianco per cercare il martello, ma il quello stesso momento lo notò per terra, dietro l'elfo, troppo distante per essere raggiunto. Non gli restava nient'altro da fare che parlare. Non era mai stato un grande diplomatico con quelli della sua razza, figuriamoci con un elfo. <Bene, abbastanza bene, - brontolò burberamente - ma potrebbe andare meglio. Dove ci troviamo?> passo parola a chi voglia continuare
    1 punto
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