è facile sentirsi soli....è più difficile comprenderne il perchè...molti credono che questo sia un problema derivante dagli altri e che la nostra persona dunque nn è responsabile di ciò...o almeno non una parte troppo significativa...bhe il problema di interelazionarsi con gli altri è un grave problema,poichè ognuno ragiona in un modo derivante dall'esperienza,dalle situazioni e da tutto ciò che bene o male lo riguarda...Del resto quello che per me può essere divertente per altri può risultare il contrario e ciò sfocia nel problema di convivere con gli altri...Tuttavia la solitudine ,nella maggioranza dei casi, è un problema che proviene dal proprio io e che c'entra ben poco con gli altri...questa tesi si svincola in altre due possibilità,una è quella che è conveniente chiudersi in un mondo che prescinde dal reale e di cui la propria persona non è niente altro che un Dio finalistico in cui questa costruzione tende...ergo a questa persona diviene difficile socializare in una realtà in cui egli nn è il padrone e il fine a cui tutto tende...Un'altra possibilità è che l'animo di questa persona è troppo fine per la mediocrità generale,infatti essendo costui più fine e in grado di capire cose a cui gli altri nn riescono a tendere si sente isolato in quanto egli sente di essere leggermente superiore (questo prescinde dal fatto che costui poi sia saccente o meno,poichè chi è sublimemente fine rimane in uno stadio di modestia e di contrasto superiorità dell'io-modestia) e ciò lo fa soffrire in quanto non riesce ad accettare alcune "leggi" che regolano il comportamento nella nostra società...
questo è un po' una mia analisi...
Don Merry...