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  1. Meriadoc Altocolle

    Meriadoc Altocolle

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Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 09/10/2006 in tutte le aree

  1. Allora..io usavo un programma di diagnostica la cui versione gratutita e scaricabile, se pur limitata riconosceva tutta la robba montata sul pc .. Mi pare si chiamasse EVEREST ultimate edition.. non posso essere più preciso perchè adesso non ce l'ho più, però credo proprio che fosse quello. Non so se è il prog più adatto, magari ne esistono di migliori ma ora come ora non mi viene in mente altro Ciaoo
    1 punto
  2. beh merry.. hai studiato psicologia..o è semplicemente il tuo studio di filosofia che ti riporta a questi ragionamenti? Magari è tutta farina del tuo sacco..( ) beh..(anche se questo intervento l'avrei visto bene nel topic "filosofeggiando"..in cui magari riporterò..)io credo che la tua analisi.."empiristica" sia in parte esatta..anzi..completamente esatta..ma,diciamo,incompleta(ovviamente in come la vedo io..poi ognuno ha i suoi pareri etc etc..). Certo..l'uomo tende sempre a voler essere padrone del suo mondo..(ognuno vive in un suo ed unico mondo..di cui una parte prescinde da quello degli altri..e che resta isolata almeno in parte..lo diceva Kant e lo riprende poi,in maniera eccellente,Aldous Huxley in "le porte della percezione")e a condizionare gli altri in modo che seguano il suo filo logico..o il suo pensiero personale.. ergo..la solitudine è anche prerogativa del capo..(ce lo ricordiamo tutti il"Macbeth"di shakespeare no?),solo chi si trova in una situazione di subalternità ha la possibilità di essere "socialmente attivo"..e,ancora,chi ha la libertà totale ha la possibilità di essere "socialmente attivo"..il problema è che,ritornando al ragionamento iniziale,l'uomo per natura è un essere egoista e tendente a sovrastare l'altro..(come ci diceva il caro vecchio Rousseau..o meglio..il buon vecchio hobbes..corretto però da Hume..che arginò il pensiero abbastanza "estremista"del collega),quindi tende ad assumere una posizione di"comando"sugli altri individui ogni volta che se ne presenti l'occasione.. e dunque tende alla solitudine..soffrendo per la sua situazione "antisociale"..il problema è nella crescità della società..che ci insegna ad essere egoisti..ed insieme ad essa è la natura stessa dell'uomo..che tende all'autolesione..ed anche all'egoismo per la "sopravvivenza"..(ed è forse la sopravvivenza che viene travisata nella nostra epoca..con cose superflue..che ci riempono la vita di cose inutili..di troppo..che ormai reputiamo indispensabili..e che contribuiscono a renderci più egoisti di quello che già siamo..).. L'uomo è anche portato al confronto. Al confronto sociale e verbale..(anche se quello fisico viene letto come quello più frequente..ma di questo discorso bisongerebbe "analizzare"l'ego del soggetto in particolare a contatto con la società moderna e non..quindi non mi dilungo troppo)che porta alcuni individui all'analisi ed alla crescita personale..(altra forma di egoismo..non in senso negativo..l'egoismo penso possa essere anche positivo..)ecco che nasce l'intellettuale..(alcuni di animo sensibile ed alcuni no)che,immancabilmente,sente dentro di sè la sua "superiorità" rispetto alla mediocrità..ma di solito non la sbeffeggia..e cerca financo di nasconderla..perchè sente che potrebbe spingerlo alla sua emarginazione totale.. Ecco forse la figura più solitaria di tutte..l'intellettuale..che,sebbene ammirato,è la maggior parte delle volte solo.. Ma non per questo solo..visto che esistono individui capaci di capire queste cose,individui capaci di integrare il"genio" e l'intellettuale..il capo..individui intelligenti..(ma non per questo buoni) che spinti dalla compassione(che crea amicizia..non è una cosa negativa..la compassione ci rende amici l'uno dell'altro..e anche l'ammirazione..[anche se quest'ultima in maniera più complessa])integrano socialmente l'individuo letto dalla"società" come inadatto o "diverso"-- La società la maggior parte delle volte sbaglia..peccato che siamo noi a costituire la società.. l'uomo tende a socializzare ma,al contempo,a rimanere solo..purtroppo l'egoismo ci porta a questo.. Riflessione lunga la mia..e spero di essere riuscito a farmi capire in tutto.. ci tengo a far presente che il discorso di Merry vorrei integrarlo al mio..ricordando inoltre che la mia era una riflessione personale di"completamento"del discorso di merry.. quindi lo ringrazio molto per avermi dato questo spunto per una riflessione che spero risulti completa(se non lo è vi prego di completarla e di farmi presente in cosa deficita).. infine un saluto al caro ferion..che si è visto "riempire" il topic con dilungamenti di questo genere..che volevano essere solo un omaggio alla sua poesia..che fa riflettere un po ognuno di noi.. grazie Ferion;-)
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  3. è facile sentirsi soli....è più difficile comprenderne il perchè...molti credono che questo sia un problema derivante dagli altri e che la nostra persona dunque nn è responsabile di ciò...o almeno non una parte troppo significativa...bhe il problema di interelazionarsi con gli altri è un grave problema,poichè ognuno ragiona in un modo derivante dall'esperienza,dalle situazioni e da tutto ciò che bene o male lo riguarda...Del resto quello che per me può essere divertente per altri può risultare il contrario e ciò sfocia nel problema di convivere con gli altri...Tuttavia la solitudine ,nella maggioranza dei casi, è un problema che proviene dal proprio io e che c'entra ben poco con gli altri...questa tesi si svincola in altre due possibilità,una è quella che è conveniente chiudersi in un mondo che prescinde dal reale e di cui la propria persona non è niente altro che un Dio finalistico in cui questa costruzione tende...ergo a questa persona diviene difficile socializare in una realtà in cui egli nn è il padrone e il fine a cui tutto tende...Un'altra possibilità è che l'animo di questa persona è troppo fine per la mediocrità generale,infatti essendo costui più fine e in grado di capire cose a cui gli altri nn riescono a tendere si sente isolato in quanto egli sente di essere leggermente superiore (questo prescinde dal fatto che costui poi sia saccente o meno,poichè chi è sublimemente fine rimane in uno stadio di modestia e di contrasto superiorità dell'io-modestia) e ciò lo fa soffrire in quanto non riesce ad accettare alcune "leggi" che regolano il comportamento nella nostra società... questo è un po' una mia analisi... Don Merry...
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