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Ed ecco la continuazione che in tanti stavate aspettando. Spero non sia una delusione per voi.. buona lettura: CAPITOLO SECONDO-NUOVI INCONTRI, NUOVE VIE, NUOVI NEMICI- Che le mie umili parole siano calamite per l’attenzione delle vostre gentili menti, che il tempo sia gentile nello scorrere per voi che ne perdete per le mie povere espressioni. La forgia di cotante imprese è tutt’ora operosa ed il cammino dell’intrepido lettore ancora lungo. Per queste che sono le vie dell’etereo danzar di mente. Il ragno del fato tesse la sua tela ed i mortali si piegano al cospetto del suo volere. È l’ora del falco e dell’aquila. È l’ora del drago e dell’intrepido cavaliere. È l’ora dell’Eroe e delle sue epiche gesta. L’infedele, fredda, grigia, pietra si ostinava a stanziare dinnanzi al fiero passo dell’Eroe. “Eppure la santa luce della fede ti scalfirà,e dinnanzi al mio passo resteranno solo ceneri e fede in Gid,il Dio che ti punirà per la tua infedeltà e laicità” Detto questo il fiero braccio si mosse armato di baluginante spada, colpendo la pietra. “la luce ti punisca immondo masso!”Disse Godric all’infedele grigiume della fredda pietra. Ma seppur la forte fede guidava il paladinico arto, il freddo corpo non-morto rimaneva ad ostruire il passo dell’Eroe, che, fiero, continuava stoico la sua missione. “ma dannazione..” Si disse il paladino. Ma l’arguto crine riuscì a sciogliere l’intricato nesso, che la mente infedele rifiuta. “è una prova del mio Dio,scalerò l’infedele roccia come la luce scavalca l’ombra immonda del maligno!” Ed ecco il Paladino arrampicarsi con epica agilità sul freddo sperone. Ed intorno la foresta. Ed intorno al masso almeno un metro di sentiero e terriccio. Ma Godric ancora compiva la sua ascesa sullo spento masso. Al culmine, fermo, sostava dunque sui suoi eroici piedi. Saldo, osservava l’intorno, felice di avere intrapreso la volontà del suo Dio. “La fede è con ME!” E la forza paladinica si impossessò di lui, e fece in modo che la sua spada, scontrandosi con la fredda pietra, segnò con epico suono l’infedele freddezza del duro corpo inerme. Nemmeno lui sapeva, e nemmeno noi lo sappiamo a dire la verità, del perché di quel gesto. Ma la leggenda vuole che così sia. E chi mai siamo noi per contraddire La Leggenda? Nessuno. Come nessuno era, ma qualcuno diventò entrando a far parte dell’universo della Leggenda, l’essere che si aggirava per quello che ormai era luogo sacro a Gid. Scalpitanti passi da comune mortale, mantello verdeggiante del colore delle foglie rigogliose in primavera. Il cappuccio calato sul viso ed un sottile lama alla cintola. L’Eroe non perse tempo a domandare chi mai fosse l’essere indegno dell’ormai neobattezzato Sacro Bosco. “Ebbene tu, pellegrino di verde vestito, cosa mai verrai a fare in codesti luoghi di pace e sacra luce?” E l’umano,voltatosi ad osservare l’epico sembiante paladinico dell’Eroe, rispose come l’uomo risponde alla curiosa comare: “ i c***i tuoi mai?” E, sgomentato da cotanto villico fraseggio, saltò agilmente dall’alto masso e parlò dall’alto del suo eroico essere: “Mi pare di capire che il tuo intento sia di vagare solitario in questo verde luogo. Ma pentiti essere infedele, hai appena offeso un paladino di Gid!” Il villico allora togliendosi la copertura che,fino ad ora, aveva celato la gran parte dell’umano viso, disse: “Maronnasantissima..proprio un paladino mi doveva capitar di incontrare..che P…iacere incontrarvi qui o sommo esportatore di luce e verità!” E si inchinò. La soddisfazione occupò per un eroico istante il fiero volto del paladino, che, subito riprese: “La mia magnanimità mi porta a perdonare il vile essere che erra ma si pente. Dimmi allora, qual è il tuo nome? E soprattutto, cosa ti porta infine in codeste lande sperdute?” Da sotto la barba incolta l’uomo rispose: “mi chiamo Lothavier,e vengo da là,come il tuo intelletto ti suggerisce o sommo paladino. E passo di qui.. perché.. perché.. perché devo andare a trovare mio cugino..” E l’Eroe: “ma di qui in giù, nella mia direzione, non v’è alcun segno di vita” Ma il villico, con gli occhi che roteavano in segno di spasmodica.. voglia di muoversi, disse: “infatti.. mio cugino è morto..” L’Eroe si spense al sentir parlare della fredda morte, che, insieme alla Poca-Cola ed al Mec Donali, unica era riuscita a sconfiggerlo. Ma ripresosi con forzo stoico si congedò in fretta, come il suo interlocutore si augurava, e si diresse dalla parte opposta. Ad un certo istante un immondo epiteto echeggiò alle sue spalle. “PIR*A!!!!” E subito si girò, con scatto da campione olimpico, con l’affilato rasoio stretto in mano. MAGIA E SGOMENTO!! L’uomo, che tanto normale sembrava alla vista del campione, era scomparso. E già la paladinica voglia di rivincita sul male rodeva il pio animo lucifero di Godric paladino di Gid. Ma si costrinse ad avanzare, pensando che, un giorno o l’altro, il suo dio l’avrebbe ancora fatto ritrovare faccia a faccia con il suo attuale antagonista. Lothavier, si ripeteva nell’epica calotta, lo trovero! Ma gli eroici passi lo portarono presto all’uscita del Sacro Bosco. Ancora una volta i valorosi pensieri di Epica impresa riempirono il pio animo del paladino. Il fervore dell’Eroe lo portò ben presto lungo il corso di un largo fiume, che, data la sua alta conoscenza del territorio mondiale, sapeva identificare come “Il Fiume” ; chiamato anche “Il Fiume Largo” e altri nomi. Spesso si accampava nelle chiare notti che il fato offriva al suo fiero sguardo, e pensava, filosofeggiava, nella solitudine dell’ampio gioco che i pensieri potevano compiere all’interno del suo infinito spazio di sapienza. Spesso con aforismi degni del miglior W.Blake, ripetendosi spesso nei momenti in cui il suo forte fiato paladinico prendeva corpo in nuvolette di candido vapore sacro: “và che stasera fa freddo!” Oppure ancora: “Maronnasantissima..che paladinico ibernare codesta notte” Ma nulla lo fermava, né la fredda neve, né il più focoso deserto dove anche il torace più maschio ed impavido cede all’assenza del pio ossigeno. Ed il fato ancora resiste, e s’avanza dunque in ardite e paladiniche prove d’ardimento. S’avanza per noiosi chilometri, ed il vezzoso terreno verdeggiante sembra deridere la tempra paladinica del nostro Eroe. Ma nemmeno la scheggia più dura sfonderebbe il maglio dell’epico vigore. Ed ancora il nostro Eroe incontrò un bizzarro gnomico essere. Ed egli chiese: “Chi siete voi che attraversate questa sacra terra?” Ed il basso riprese: “Beh,vagavo per queste viette, ed anima alcuna vidi passeggiar per codeste lande strette. Chi siete dunque voi, di bianco vestito, che passeggiate cotanto fieramente?” E dall’alto del suo glaciale sguardo il paladino concesse la risposta: “Sono Godric Paladino di Gid, al servizio del bene cosmico e fautore della comune pace. Posso sapere con chi ho il dubbio piacere di parlare?” “Gnomo, la razza a cui appartengo, ed il nominativo con cui mi riconosco è Freppi. Mi domandavo dunque dove i vostri impavidi passi vi porteranno lungo questa via. Sempre di potere questo ardire realizzare.” Bizzarra è la mente umana, repentina dimentica ciò che solo ieri è stato, ma di fronte ad Eroi ed epiche imprese eccola farsi granito e le parole scolpirla, come col coltello romantici cuori nella corteccia d’albero, scolpita lo sia sempre questa storia. Quell’albero è La Leggenda. Quel cuore è il paladinico coraggio dell’Eroe. E il coltello..non lo so. E riprenderà ancora questa vicenda di Eroi, di draghi, e di creature dell’ombra. Chi il sopravvento avrà l’ardire di acchiappare? Nessuno lo sa. Lo vedremo..nelle trame del tempo. Alla prossima..1 punto
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Se non altro iniziano a mettersi al passo coi tempi...le prossime politiche le votiamo comodamente seduti in poltrona con un SMS al 484 632 (indicando nel SMS il nome del candidato che vogliamo mandare al Parlamento)... E tutte le settimane Nomination per la Finanziaria, Referendum antiabortisti, legalizzazione droghe leggere. Questa si che è Democrazia...1 punto
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ripensandoci la cosa migliore da fare sarebbe fare entrare più politici possibili in questa casa, chiuderli dentro e buttare via la chiave. In questo modo, giustamente, non faranno danni fuori!!!!!!!! P.S: sono curiosissimo di vedere Luxuria dentro lì.1 punto
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Io invece nello stesso letto. Così non si sa chi può aver più paura dell'altro e forse si zittiscono tutt'e due! Comunque è una cosa più che vergognosa, se mai diventasse realtà. Ma dai, personaggi della vita pubblica, gente (strapagata e privilegiata) che con il suo voto è potenzialmente in grado di decidere per il mio ed il tuo futuro, che si mettono a fare i Tarricone? RAPPRESENTANTI DEL POPOLO, ma in tal caso forse il problema sarebbe il popolo....1 punto
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... per i nomi elfici basta che apri l'armadio dei medicinali !!! Ricordo un vecchio giocatore che esordì "il mio elfo si chiama Antalgil": e non sapeve del noto farmaco che si chiama così !!!1 punto
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La materia verde è una sostanza bicomponente simile al pongo, che tu puoi "impastare" (è fatta da una metà gialla e una blu, e quindi ne esce fuori una sostanza verde). Una volta attaccata e fatta asciugare, diventa dura come la plastica delle miniature. Di solito viene usata per aggiustare i buchi e i problemi dello stampo delle miniature, ma non credo ci voglia un'eccessiva abilità per farla a forma di stalagmite.1 punto
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OK... vorrei un consgilio su come costruire un druido / Signore degli uccelli... sia per quanto riguarda talenti caratteristiche equipaggiamento ecc. sia per io GdR... Non so propio come farlo!!! Però non lo vorrei classico...ma vorreic ehs i distinguesse dagli altri druidi / Sifnori degli uccelli! Se avete consigli sono ben accetti!1 punto
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O anche lasciarla proprio scritta come si pronuncia: il mio Lipton Aisti era un halfling molto fortunato!1 punto
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