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  1. artemis b. marthem

    artemis b. marthem

    Circolo degli Antichi


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  2. Elayne

    Elayne

    Circolo degli Antichi


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    Ajle

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Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 03/01/2007 in tutte le aree

  1. Mi scuso in anticipo se qualcosa è già stato scritto in precedenza sullo stesso argomento. Masterizzo da qualche tempo, anni a dire la verità, in modo purtroppo e per vari motivi discontinuo. Ho iniziato a giocare con degli amici e mi ritrovo dopo almeno 8 anni ancora con gli stessi attorno al tavolo a giocare a D&d 3.5. Il fatto è questo: quando abbiamo cominciato a giocare, ovviamente, nessuno aveva mai giocato e giocando sempre e solo tra di noi il nostro modo di giocare non si è evoluto sul piano "inerpretazione" ma solo su quello "esperienza di regole", cioè quello che ci è venuto naturale inizialmente e che senza stimoli esterni si è fossilizzato. Quindi dopo tanti anni mi ritrovo a far giocare giocatori che non vanno più in la del solito "tiro due frecce", "lancio palla di fuoco", "lancio cura leggero". Zero interpretazione (neanche il mio amico che interpreta un adruida), zero cose che caratterizzino i personaggi (ossessioni personali, scopi individuali...) nulla che vada oltre la quest che gli metto davanti.. Vorrei cercare di condurli mano nella mano a un modo di giocare differente, più sentito per così dire, più interpretato, per non voler dire recitato. Quando leggo i vostri PbF muoio di invidia perchè vorrei masterizzare a gente così e non a giocatori che mettono impegno solo nello spulciare manuali alla ricerca di talenti e incantesimi sempre più performanti, senza capire che il DM (io) gli mette comunque davanti quest e nemici che siano alla loro portata, o leggermente sopra o sotto, indipendentemente da cosa mi tirano fuori dai manuali. Ovviamente io mi metto in gioco per primo, perchè il pesce puzza sempre dalla testa...quindi mi rimetto ai vostri consigli e suggerimenti.... Grazie anticipato.
    1 punto
  2. Per non dimenticare quando eravamo ed eravate pischelli... Ken Il Guerriero (eseguita dagli Spectra) Mai, mai scorderai l'attimo, la terra che tremò, l'aria si incendiò e poi silenzio E gli avvoltoi sulle case sopra la città, senza pietà Chi mai fermerà la follia che nelle strade va Chi mai spezzerà le nostre catene Chi da quest'incubo nero ci risveglierà Chi mai potrà? Ken, sei tu, fantastico guerriero sceso come un fulmine dal cielo Ken, sei tu, il nostro condottiero e nessuno al mondo adesso è solo Ken sei libero, l'unico, l'ultimo angelo Ken sei l'energia, l'azzurra magia Stella dell'Orsa Maggiore, stella su di noi Guerriero vai! Ken, sei tu, col pugno tuo più forte, tu che hai messo K.O. la morte Ken, sei tu, l'acciaio nelle mani, tu la mia speranza nel domani Mai, mai scorderai l'attimo, la terra che tremò, mai, mai tu vivrai giorni felici Stella dell'Orsa Maggiore, stella su di noi Guerriero vai!
    1 punto
  3. Non ho mai notato questo rischio. Almeno non personalmente. Rischi simili si hanno agli inizi del GdR, con i giocatori che appunto possono avere alcune difficoltà su questo argomento. Insomma, è una questione di parere personale. Infatti il mio discosta dal tuo. A me anche piace ruolare diversi PG, ma penso (imho) che ruolare lo stesso permetta una crescita interiore, di ruolo, e di gruppo, ben superiore a quello di ruolare sempre diversi PG (e quindi, non in maniera approfondita NEL TEMPO). Ognuno, in fondo, trova il suo tornaconto. E ora, in risposta al resto... Spoiler: Questo, con l'intervento di Aerys, va in una direzione abbastanza pericolosa. Si potrebbe discutere molto sull'argomento, e anche spingerlo oltre le potenziali responsabilità di Godric, andando verso quelle degli utenti. Sono potenziali, perché sono discorsi molto spinti, delicati, e complessi. E che secondo me vanno oltre il scopo di questo forum. Mi limiterò quindi a dare la mia opinione sull'argomento. Che sarebbe: Godric non mi ha mai dato quest'impressione. Eppure leggo le stesse cose che leggete voi. Visto che non conosco Godric personalmente, e che non ho nessuna ragione per difenderlo a priori o spiegarmi in sua vece, suppongo che la differenza nel PERCEPIRE le sue parole tra me ed altri che possono pensarla come Aerys e/o Phate sta nel fatto che riesca a leggere più a fondo il suo pensiero nelle sue parole, l'onestà di quest'ultime, e anche la naturalezza senza artificialità in esse. Il perché non è cosi misterioso: avrò magari avuto esperienze di vita simili, o magari siamo simili nel modo di esprimerci (e quindi capisco meglio quello che dice), o magari per un'altra ragione ancora. La cosa certa, è che Godric non mi da l'impressione che vi da a voi. Condivido alcuni dei suoi pensieri, non tutti, e avremo sicuramente una visione del paladino diversa (in quanto siamo, per definizione, persone diverse). Godric ha una passione certa per i Paladini, ma i suoi discorsi non mi sembrano da invasati. Ci vedo entusiasmo, onestà di pensiero, apertura (non nasconde quello che pensa). Posso capire che ad alcuni il suo modo di essere sembra esagerato, o non condiviso. Ma non ho notato nessun squilibrio mentale o capacità di non dissociare realtà vs D&D da parte sua. Credo semplicemente che è un po’ più idealista/utopista di molti, e che a volte si infervora, un po’ come un idealista/paladino, ma non ci vedo niente di male. Godric è una persona, diversa, da me, da voi. A me non disturba il suo modo di fare/esprimersi "diverso", anzi. Meglio questo modo di tanti altri. Edit: vabbeh.. Godric ha risposto prima di me.
    1 punto
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