@Megres: Methyrdom, non MethyrDom!!! Che zio Celya ci tiene allo spelling!
Ovviamente si scherza! Dunque, a questa domanda devo prendere un bel fiato!
Premetto che quando parlo di qualità dell'ambientazione parlo proprio della parte contenutistica (che poi è quella che mi interessa: sebbene anche l'occhio voglia la sua parte, l'importante è il succo!).
Cosa mi piace:
In primissimo luogo avete il merito di essere riusciti in un'impresa che ha dell'incredibile, ovvero dare spessore alla classe dello Stregone!
Lo Stregone, nell'accezione basilare, soffre di una fatale discrepanza tra la sua descrizione regolistica e la sua (peraltro asciutta) caratterizzazione verbale.
Non ho ancora capito, di fatto, quale espediente vi abbia consentito di operare questa magia ma credo in realtà che la figura dello stregone spicchi grazie ad un'alchimia di fattori minuscoli e fondamentali, nessuno dei quali da solo sarebbe stato in grado di elevare questa classe dove finalmente voi l'avete portata. Potremmo parlarne via MP se vuoi perchè qui mi dilungherei troppo. In ogni caso, lo stregone in MethyrFall è un miracolo!
Secondariamente cito la sezione di regole riguardanti l'interpretazione dell'allineamento. Non avendo ancora attuato un vero playtest, io e Megres abbiamo avuto la netta impressione che la progressione verso gli status di Devoto, Icona e Incarnazione possa risultare incredibilmente lenta.
In una prima istanza Megres l'ha lamentato come un difetto. Io invece ho trovato che la cosa sia molto sensata. Ogni mito, ogni confessione, ha i suoi santi ma solitamente le incarnazioni si contano davvero sulla punta delle dita; se non sull'unica punta di un gomito, come in tutte le religioni di stampo messianico, dal mitrismo al cristianesimo.
Trovo quindi assai sensato che solo una serie di contingenze precise, unite ad una forte interpretazione dell'allineamento e all'affrontare rischi davvero immensi, possa portare ad un simile status.
Dopo questo genere di considerazioni, ora io e Megres conveniamo su questa visione, forse inferita erronamente... mi piacerebbe sapere la tua in proposito.
In generale devo sbrodolare complimenti a nastro per il taglio dialettico dell'opera in generale. Si vede che conoscete bene l'Italiano e devo dire che purtroppo di questi tempi è cosa rara. Se qualcuno ha mai pensato che un manuale di DnD debba essere davvero considerato un'opera letteraria, dovrebbe leggere MethyrFall che è forse l'unica vera concretizzazione dell'assunto. Di certo la più alta, senza nulla togliere alla sua concorrenza.
Altra cosa che mi ha da subito affascinato è stata la vostra capacità di sorvolare su molti clichè ormai propri del fantasy e di giustificarne invece molti altri in modo finalmente sensato. Avete tritato e reimpastato tutto, dalle tipiche caratterizzazioni delle razze e delle classi, al concetto di religione, a quello di bene e male (finalmente intesi come orientamenti morali e non assolitismi stereotipali, il che li rende concetti molto più interpretabili e più facili da vivere intimamente)... Non avete avuto paura di distaccarvi da convenzioni ormai calcificate e avete portato avanti un mondo basato sullo studio attento delle relazioni sociali e culturali. Questo è uno dei maggiori punti di forza dell'ambientazione: indubbiamente la ragione per cui Cyphelas pulsa di vita vera, resipira al ritmo delle sue genti e non si piega alla più cruda e volgare applicazione della fantasia sfrenata.
Termino con un'altra nota di merito che mi sorge spontanea. Il coraggio di distaccarvi stilisticamente dalla struttura dei manuali classici ha reso MethyrFall un manuale che si legge come un romanzo.
Le razze si conoscono mentre si legge la storia del mondo, ad esempio, e questo è il modo migliore di presentarle. La storia è fatta di genti e le genti sono un tutt'uno con la storia. Una divisione schematica sarà comoda per chi scrive ma non è appagante per chi legge.
Sul lato delle critiche invece, devo dire che sebbene apprezzi molto le tavole di MethyrFall e consideri discreta la sua impaginazione, è un peccato non aver avuto modo di creare un prodotto più appagante. Forse non tutti si possono permettere una serie di illustrazioni di Uderzo, per carità, ma globalmente si può dire che è un peccato. Un po' come vedere la Aniston in tuta da palombaro: il succo c'è ma... è un peccato... punto!
In definitiva la mia valutazione è ovviamente largamente positiva. Sono abbastanza convinto che come tutte le opere d'ingegno, MethyrFall avrà i suoi punti deboli e nel masterizzarvi una campagna vi incapperò.
Per ora non ho molto di cui lamentarmi comunque!
A presto