Sibilante e pungente come l'odore di un insetto, subdolo e opprimente come un testimone di Geova, vorace e famelico come una vongola (la famosa vongola vorace), attanagliato come un granchio al retino, unto e appiccicoso come le manine gommose in regalo nei pacchetti di patatine mi aggiro rovente.
Si perchè brucio, ardo, comusto (o come cavolo si dice) insomma, scotto. Gli Amerigani direbbero che sono hot, che dalle parti loro è pure un complimento. Qui invece, semplicemente, sono rovente e mi arrovello.
Se l'omicidio fosse depenalizzato, probabilmente avrei l'ergastolo uguale. Perchè soffoco la gente, la stendo, di alcuni mi faccio beffe, di altri ne faccio scempio. Taluni riesco addirittura a renderli inutili.
Ho solo un nemico che temo tantissimo, che l'ultima volta mi accolse con una musichina scema che mi gira ancora in testa e che non riesco a far svanire.
Mi prese alle spalle, mentre ero distratto a vedere i miei effetti su una formosa liceale, pronta a spogliarsi per me.
Arrivò come un fallo da dietro, talmente inaspettato che persi l'equilibrio.
Caddi e potei solo svicolare, ricacciato da dove ero venuto, ma ancora più agguerrito di prima.
Come un lembo di nebbia svanii, ma lasciando dietro di me una minaccia:
"Non mi coglierai di nuovo alla sprovvista, URURU SARARA!"
E adesso aiuto, sto impazzendo, vagheggio, vaneggio, viareggio, vo a reggio...vi prego, toglietemi la canzoncina dalla testa...
Altrimenti, afoso come solo io so fare, vi appiccicherò tutte le magliette addosso, vi disidraterò facendovi spendere interi stipendi in bottigliette d'acqua, vi bollirò in mare (che è già salato di suo) pare bere il vostro brodo mentre fate il bagno.
Vi prego, liberatemi da quest'inferno che mi fa ballare senza ch'io lo voglia.
Vi prego, aiuto
il vostro odiato Caldo
ururu....sarara....ururu....sarara....ururu....sarara....