Michel Gondry, è un regista particolare, con uno stile piuttosto innovativo e una lunga esperienza nel mondo dei videoclip (guardate ad esempio http://www.youtube.com/watch?v=iiHZ73LskaM, questo , o
).
Tra le sue opere cinematografiche, che non sono poi molte, Eternal Sunshine of the Spotless Mind (che mi dicono sublime, ma che l'adattamento italiano ha cannibalizzato e mascherato da porcheria, cambiando il bellissimo titolo in un odioso Se mi lasci ti cancello, con il risultato di tenere molti benpensanti un po' distratti (ad esempio me ) lontani dalle sale durante la proiezione...), nonchè, e qui entriamo IT, L'Arte del Sogno.
Chiariamo subito: potrebbe farvi ca*are, oppure mandarvi a letto con una strana ma piacevole malinconia. Io rientro nelle vittime del secondo effetto.
Un po' grottesco, leggermente più complicato del previsto, naturalmente onirico, il film di produzione italo-francese parla del rapporto neanche troppo inusuale tra Stéphane e Stéphanie, novelli vicini di casa e invischiati nella propria timidezza/fragilità. Stéphane, in particolare, soffre mi pare fin dall'infanzia di una (mai palesemente dichiarata durante il film) patologia mentale, non riuscendo a distinguere pienamente il sogno dalla realtà. Tutta la pellicola è giocata su questo continuo alternarsi/fondersi di reale e immaginario, con un contrasto sempre meno marcato tra la grigia e banale quotidianità di Stéphan ("il tuo vicino, e un bugiardo") e le delicate scenografie della sua dimensione onirica, dove aleggiano di continuo l'ombra del padre (messicano) morto, una tenera soggezione nei confronti della sessualità, ma anche tutta quella creatività che il Mondo reale impedisce di manifestare appieno, soprattutto per via dello scoglio rappresentato dalla grande timidezza del protagonista.
Stéphanie, invece... Beh, guardatevelo e fatemi sapere, soprattutto se l'alternativa è Tre metri sotto Terra.