EDIT: cavolo, mi hanno preceduto!
Mi ergo a difesa di Hiade, sperando di interpretare al meglio il suo intento.
Su questo hai pienamente ragione, D&D 3.x ci ha "viziato", per così dire, regalandoci quella potenza che in realtà pochi eroi hanno. Non perché sui manuali ci sia scritto qualcosa che ci ha portato a questo risultato, ma "tra le righe" traspira la possibilità di avere pg potenti come niente fosse. Per carità, è normale volere il proprio personaggio invincibile, ma anche gli eroi sono esseri umani, mortali. E questo in D&D non succede (almeno non agli alti livelli).
In D&D 1° edizione, invece, la paura di perdere il proprio personaggio, di morire, c'era sempre (o almeno io la percepivo ), e lo stacco tra i due sistemi si sente.
Anche su questo hai ragione, per questo Hiade proponeva, in linea teorica, un nuovo sistema di regole D20 (discusso nell'altro sondaggio), da sposarsi con l'intento di questa ambientazione. Sempre di D20 si parla, ma accuratamente modificata allo scopo. Low magic, almeno secondo me, si traduce in magie rare e potenti, maghi ancor più rari, temuti, rispettati, popolani impauriti o in venerazione, leggende antiche e storie per bambini con protagonisti maghi eroi o nemesi del cavaliere di turno. Insomma, la magia è qualcosa di raro, studiarla e comprenderla pericoloso. Se in questo nuovo sistema/ambientazione i maghi fossero come quelli di D&D, allora ci sarebbe una corsa a chi vuole fare il mago, ci saranno gruppi di soli incantatori, "perché è più potente". Ovviamente questo non è possibile, e quindi il sistema "magia" va ovviamente adeguato in tutte le sue parti.
Certo, non giustifica una nuova ambientazione, ma ne è una parte. Se prendiamo una parte da Eberron, due da FR, tre da Dragonlance, ecco che abbiamo fatto una nuova ambientazione. Ovviamente è un copia-copia, a questo punto facciamone una nuova e risolviamo il problema.
Anche su questo hai ragione, ma avere gli strumenti per ottenere più narrativa meno "picchiaduro a scorrimento" è sicuramente più utile. Mehtyrfall trasuda narrazione, rimanendo comunque un manuale D20 di un'ambientazione.
Conosco solo FR quindi posso parlare solo a metà. In FR (e ci gioco da cinque anni) non ho mai avuto l'impressione di andare in un luogo inesplorato. Pericoloso si, ma viaggiare in lande desolate, questo no. Non che sia un punto importante del gioco di Ruolo, ma è un aspetto che è rimasto trascurato da tempo. Segregare un tipo di gioco a qualche luogo in un'ambientazione gigantesca non rende giustizia a questo tipo di avventura. Allo stesso modo non può essere l'unico tipo di avventura giocabile, ma darle più spazio è l'intento di quest'ambientazione, così come la caccia di tesori perduti, guidati da una leggenda millenaria, per metà falsa.
Dove? Non conosco un ambientazione con questo "ritorno alle origini", ma ne conosco poche, quindi non posso parlare. Già che in FR e Eberron esistono navi volanti, non possono essere.
Il fatto che il drago sia "il vero drago" non significa che il resto dei mostri deve essere di GS 1/2. Gli altri mostri continuano ad esistere, ma non c'è l'inflazione di GS enormi man mano che il livello dei PG aumenta. Ovviamente anche questo spunto può essere facilmente realizzato dal DM, ma il problema rimane lo stesso: deve essere realizzato. Perché quindi non fare un ambientazione che lo faccia per il DM? Se ai giocatori piace l'old-fantasy, diamoglielo.
Rendere il drago "un nemico mortale" non significa renderlo invincibile, ma un sistema adeguato di regole, bilanciato e corretto, può rendere quella che ora è una scaramuccia una vera sfida degna di canti e inni, da scrivere nella storia.
Le critiche sono sempre accettate, permettono di migliorare. Se a Leonardo Da Vinci non avessero detto "Secondo me la Gioconda è meglio vista dal davanti che di profilo" non avremo l'opera d'arte che abbiamo.
Per quanto riguarda modificare un ambientazione, perché mettersi li a cambiare tutto, rischiando problemi di "portabilità" (e chi fa informatica mi capisce), quando se ne può creare una da zero, con tutti gli elementi che ci piacciono, come ci piacciono?