Classifica
Contenuto popolare
Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 14/02/2008 in tutte le aree
-
Non ho letto tutti i post precedenti,ma la discussione è interessante e dirò la mia che poi non è che la mia personale esperienza. Da quando iniziai ho cominciato da subito a fare il Master,già nella prima edizione e lo facevo avendo letto pochissimo il manuale,alla fine cosa serviva?un pò di inventiva e fantasia,le tabelle dei mostri e sapere come si fa il tiro per colpire...tutto il resto?si improvvisava...e nessuno si è mai lamentato,tutt'altro. Ma quelli erano bei tempi,i manuali non erano tanti e non erano dei mattoni era sicuramente più facile. Ma il tempo passa e come ben si sa non si può fermare il progresso e quindi ecco le nuove edizioni con manuali sempre più numerosi e sempre più complicati e grossi. A costo di farci una brutta figura,ma voglio essere sincero fino in fondo,dirò questo:io lo faccio ancora il Master,lo faccio perchè mi piace e perchè in gruppo di 6-7 persone ci vuole qualcuno che dia il cambio al master primario e quindi lo faccio io. Ma voi pensate davvero che mi sono letto tutti manuali che sono usciti? Solo due Giocatore e Master e qualche complete...e nemmeno me le ricordo tutte le regole...l'altra sera nel pbc non mi ricordavo nemmeno come funzionava lo scacciare... Che schifo penserete,ma come si fa a masterizzare in queste condizioni? Purtroppo succede che chi inizia in una certa maniera come me,con uno stile basato tutto sulla improvvisazione e sulle regole più che basilari,dopo non cambi il suo stile nemmeno con l'uscita di altri 16000 volumi. Non mi riesce di cambiare e non mi viene voglia di legermi tutti i manuali,proprio no. Certo masterizzo solo ai bassi livelli,fino al 15° max perchè più in su la conoscenza ci vuole. Il fatto della grossa mole da acquisire è una aggravante per chi adesso vuole fare il Master,nel mio gruppo nessuno ha voglia,sarà per questo?Lo fanno fare a me che faccio schifo eppure si divertono. La cosa più importante per me ed è quella che secondo me fa di un Master un bravo Master non sta tanto nella conoscenza(che è importantissima sia chiaro)quanto nel saper coinvolgere i pg. Se inventi una campagna coinvolgente e i pg li vedi che hanno voglia di continuare perchè si sono presi bene,poi se non ti ricordi qualche regola passa in secondo piano,l'importante sono i pg,che si divertono,sono coinvolti perchè la missione è sorprendente,rischiosa,comica,intricata. La conclusione è,e forse sono impopolare dicendo questo,che per essere un bravo Master basta forse l'inventiva e certamente avere voglia di farlo. Tutti possiamo essere Master,tutti. La conoscenza arriva dopo,e non è la cosa più importante,certo poi dipende da persona a persona,ma credo che la penuria dei Master sia in primis data dalla troppa quantità di cose da sapere e lavoro da fare. Io non faccio altro che prendere un foglio e scrivere la storia e poche note tecniche il resto lo metto in game,dialoghi,mostri ecc... Basta poco davvero. E bambini che mi state seguendo da casa...non emulatemi,io ho sempre le mie personali filosofie,ma non dò un metodo da seguire,fate sempre e solo di testa vostra;-) Il mio metodo credo sia il più sbagliato possibile,ma (a meno che tutti i pg con cui ho giocato mi mentano)si sono sempre divertiti con me,forse perchè hanno saputo guardare oltre le mie lacune regolistiche e si sono divertiti a giocare perchè la storia è bella...comunque non mi pongo come modello e non prendetemi come esempio. Ma sarei un bugiardo e un ipocrita se dicessi che per fare il Master ci vuole bla bla bla e io faccio bla bla bla...io faccio così e basta. Ma forse chissà magari ci saranno più Master però2 punti
-
Ti dico anch'io la mia. innanzi tutto volevo complimentarmi per questo topic: argomenti come questo centrano la mia idea di un forum dove ci si possa dare consigli veri su come migliorare le nostre avventure. Passando ai miei consigli (che si vanno ad aggiungere e a tratti a sovrapporre a tutti quelli ottimi già espressi): Perchè i giocatori si affezionino ad un PNG occorrono diversi elementi. 1) Sicuramente deve essere ricorrente. Devono averlo come punto di riferimento tra un avventura e l'altra. Presiede per esempio il tempio/caserma dove i PG vivono o dove si recano dopo ogni avventura a riposarsi, curarsi, riferire l'esito delle missioni. In questo caso meglio se è un PNG famoso: cioè, fai parlare di lui altri PNG minori. Fai sì che i PG incontrino nel corso delle loro avventure o della vita in città altri personaggi vari che possono dare ai PG il loro parere su quel PNG. testimonianze di cosa ha fatto in passato, impressioni sul suo attuale ruolo e personalità. Questo lo investe di importanza (naturalmente senza esagerare...dico ogni tanto). 2) Deve essere bello da giocare, cioè i giocatori devono divertirsi quando c'è lui, non vuol dire che debba essere un buffone (evidentemente no!), ma che lo sentano come un personaggio "interessante". Come fare? caratterizzalo bene, dagli una personalità non piatta e banale ma ben definita e con qualche "particolarità" che possa generare scene simpatiche. 3) Deve essere "legato ai PG": questo è facile, è il loro maestro, si interessa a loro, gli stanno simpatici, investe su di loro per il futuro della sua scuola/tempio...meglio se il legame è anche "affettivo"...per esempio i PG odono una conversazione in cui il paladino parla dei PG (favorevolmente o comunque con affetto) a sua figlia o ad un altro personaggio. Altra carta giocabile per legarlo fortemente ai PG: egli salva la vita a un PG oppure i PG la salvano a lui (meglio in quest'ultimo caso se in modo indiretto, per esempio durante una missione i PG scoprono e sventano un complotto/imboscata che doveva portare a un attacco a sorpresa contro il paladino, sua figlia e la loro scorta, i PG avvertono il paladino in tempo), o ancora meglio: i PG salvano sua figlia... il difficile di questi "salvataggi" (se vuoi cimentarti in questa carta) è che non siano fatti capitare in modo troppo sfacciato e "previsto" quindi: attenzione! Con moderazione e in rare occasioni potrebbe partecipare a dei (piccoli) pezzi di avventura (avventure particolari) insieme ai PG. Altrettanto utile ciò che tu stesso hai detto: quando hanno già un po' di familiarità e stanno cominciando a "riconoscerlo" come parte importante della loro storia, sarebbe carino far giocare ai PG un po' di pezzi di "vita in città" tra un'avventura e l'altra in cui possano frequentare meglio paladino e figlia. Passiamo al pathos...come ordire la tua strada verso le lacrime? 4) Rendilo profondamente "umano". Significa che devi ficcarci qualche antinomia. Se il suo ruolo è quello di un potente veterano paladino giustamente mostrerai il suo valore e la sua potenza ma allora procurerai di mostrare anche la sua debolezza! per esempio qualche viziuccio come la passione per il buon vino che avevi in mente, meglio ancora se debolezza di tipo affettivo, per esempio ha perso la moglie e ora quando si parla di lei si commuove e diventa un debole. altri esempi di possibili antinomie: severo ma in fondo tenero... spiritoso e buffo ma nei giusti momenti diventa serissimo... vecchio e umile ma fortissimo guerriero... onorato e stimato come grande eroe del passato ma ormai vecchio, debole e stanco... in apparenza freddo, rigoroso e bacchettone ma ama la figlia e farebbe per lei qualsiasi cosa, ecc... 5) rendilo un "grande": i giocatori/PG devono percepire la sua grandezza senza che gli venga spiattellata davanti agli occhi. per esempio lui è sempre molto modesto ma si viene a sapere per vie traverse che in passato è stato un eroe leggendario e ha compiuto grandi sacrifici per il bene e grandi gesta, oppure i PG odono una conversazione dove apprendono che il suddetto paladino compie una grandissima rinuncia (un'importante promozione, un grande onore, potere, ricchezze...) per la sua integra correttezza oppure per amore della figlia...o addirittura per poter restare il maestro dei PG! 6) rendilo una "speranza", questo renderà drammatica la sua morte: Fai sapere ai PG che tutta la città spera e confida in quest'uomo. che la figlia lo ama moltissimo, che tutti sperano in un futuro migliore grazie alla sua opera, fai in modo che gli stessi PG (o almeno uno di essi) investano il loro futuro nel legame che hanno con lui/sua chiesa/suo tempio. Che nessuno si immagini la sua morte (gli stessi PG lo considerino il classico PNG importante che ci sarà sempre). fai sì che parli spesso con loro del futuro, come gli piacerebbe, e che si immagini la sua vita e i suoi progetti felici futuri (una volta finita la guerra di turno, una volta respinto il male, una volta andato in pensione, terminata la costruzione della cattedrale, ecc...) Fai sì che ad un certo punto diventi importante nella storia della campagna, per esempio diventa una spina nel fianco dei cattivoni, i PG scoprono complotti contro di lui, è un importante ago della bilancia per questioni doplomatiche fra degli stati...ecc... Ultime ma non meno importanti le progressive allusioni al rapporto privilegiato tra il PG e sua figlia, alle speranze, ai rimproveri, alle messe alla prova... Anche l'idea che si "scontri" spesso verbalmente con uno degli altri PG (il ladro caotico) non è affatto male. ovviamente non è che devi fare tutte queste cose per forza! (anche perchè molte di esse saranno incompatibili con la tua idea del personaggio stessoe l'importanza che vuoi dargli nella campagna) diciamo che sono solo vari spunti che ti possono essere utili. Peraltro ha ragione Jack Ryan, potresti costruire tutto questo con gran fatica e poi...magari per un colpo di sfortuna muore prima del previsto! stai ben attento e comunque non basare la trama su questo, anche per non accentrare troppa attenzione e importanza su un PNG! alla fine sono i PG i protagonisti. Se ogni secondo gli parli di 'sto tizio magari ottieni l'effetto contrario... Buon lavoro!1 punto
-
Ecco il mio "bimbo", che per ora sta dandomi grandi soddisfazioni... - Cabinet Thermaltake Matrix Black (nero) con alimentatore Enermax Liberty da 700 W componibile, 2 ventole da 12 cm di raffreddamento per dischi e MB; - Scheda madre ASUS M2N-SLI Deluxe; - CPU AMD Athlon X2 64 6000+ (Dual core 3,0 GHz), dissipatore a pompa di calore con 2 ventole; - 3 x 1GB RAM Kingstone 800 MHz + dissipatori e ventola dedicata; - 2 x HDD Seagate 250 GB SATA2; - Masterizzatore LG Multi - DVD-RAM e Dual Layer (rigorosamente nero); - Scheda video XFX NVIDIA 8800GTS Extreme Edition 640 MB PCI-E; - Schermo 17" LCD Samsung SyncMaster 710N; - Tastiera Microsoft Wired Keyboard 300 nera; - Mouse Logitech MX-510 Wired Nero-blu; - Casse Creative I-Trigue 2200 nere/silver; - HDD Esterno USB2.0 da 120 GB Skintek; - Scanner Canon Lide 30; - Stampante Laser a colori Samsung CLP-300N, - Router Netgear DG834G. Spero sia sufficiente..1 punto
-
Tutto finì con un panino. Cioè, se uno si immagina la fine del mondo, non pensa mica a un sandwich con tonno e sottaceti, no? Piuttosto, chessò, a un bell'asteroide, a una guerra mondiale, a un incidente atomico... Di certo era quello che pensavo io, se proprio ci dovevo pensare. Colpa dei film di fantascienza, forse. Tipo Armageddon e Deep Impact, presente? Boh. Vi ricordate che una volta era pure girata notizia che nel 2029 ci saremmo schiantati contro un asteroide? Forse era il contrario, ma vabbè. Ogni tanto rispuntava fuori, 'sta notizia. Magari gli cambiavano la data. E invece no, tutta colpa di un dannato panino, fatto col pan carré e la maionese e tutto, quindi se pure la terra esploderà in mille frammenti rocciosi con un gran botto, gli unici a dispiacersene saranno cani e gatti e gli altri amici animali. E forse anche voi. Era il panino perfetto, su scala di massa. Immaginatevelo: bello cicciotto, bianco candido, straripante di ripieno al tonno e maionese e sottaceti e ogni ben di dio. A tanti non piace, il tonno. Parecchi odiano la maionese. Qualcuno ha un rapporto difficile coi sottaceti. Non importa: quel panino piaceva a tutti. Era il panino perfetto. Era buono, troppo buono. File e file di questi capolavori culinari a ingombrare gli scaffali dei supermercati, avvolti in sottili strati di cellophane e chiusi in quelle vaschette di plastica che fanno tanto cibo da aereoporti o da inglesi. Vi immaginate? Oh, non so cosa lo rendesse così irresistibile. Qualche roba chimica, credo. Certo che chi l'aveva inventato aveva subito capito di avere sotto mano un colpo gobbo. Un best seller. Hanno invaso tutto il paese come fosse un colpo di stato: d'un tratto non era possibile andare in un negozio senza trovarsene uno di fronte, vicino alle casse, fra il pane, in mezzo ai formaggi, negli scomparti più impensati. Non è stata mica una cosa improvvisa, sapete? All'inizio era solo un panino talmente buono da sembrare il massimo mai raggiunto dall'arte culinaria umana di tutti i tempi. A 1,99 euro il pezzo. Era più che una delizia, era un'esperienza dei sensi, ti faceva volare più in alto di una striscia di coca o una notte di sesso. Questo è quello che mi dicevano, almeno. Io? Io sono gravemente allergico a tutti i prodotti farinacei. Niente pane, per me, ergo niente panino. Il problema di questi sandwich è che se ne assaggiavi uno, beh, non è che ti saziasse, al contrario. Ti faceva venire fame. Al primo panino l'effetto era leggero e piacevole. Poi andava aumentando con una gradualità insidiosa. Non so se fosse voluta, ma di certò è stata la più efficace trovata di marketing mai ideata. I più smodati ne hanno risentito prima, ovviamente, mentre quelli attenti all'alimentazione ci hanno messo più tempo. Ma chiunque avesse mai assaggiato uno dei panini, prima o poi ne mangiava un altro. E un altro. E un altro. Per i primi mesi è stato come se il mondo fosse stato colpito da un fulmine. Non si parlava d'altro che di quel panino e di quanto fosse buono. Se ne tessevano le lodi. I critici culinari praticamente piangevano d'estasi nel parlarne. Ricordo ancora una foto famosa, ha vinto pure un premio, col Papa che porge un panino ancora incartato a un bambino africano sorridente. La compagnia che lo produceva ha bruciato ogni record d'utili, polverizzando McDonald's e Coca Cola come se fossero azienducole a conduzione famigliare. Poi qualcuno ha iniziato a preoccuparsi. Tutti avevano sempre più fame, e cercavano di saziarsi mangiando altri panini, e la fame aumentava, e così via. Ci sono voluti circa due anni perchè la situazione sfuggisse completamente ad ogni possibilità di controllo. Ventiquattro mesi, settimana più settimana meno, perchè tutto il mondo occidentale, e intendo dire tutti quelli che potevano permettersi di spendere 1,99 euro per un panino, sprofondasse in uno stato di cronica, profonda, bestiale famelicità. Una fame tanto profonda e insaziabile da paralizzare qualsiasi attività raziocinante. Ovviamente, a quel punto nessuno era più in grado di produrre il panino. E la gente ha cominciato a impazzire di brutto. Cioè, a mangiare qualsiasi cosa trovasse sottomano fino a scoppiare, letteralmente. Milioni e milioni di persone in questo stato. Finito il cibo, i superstiti dalla maxi-indigestione hanno preso a sciamare per le strade mangiando cani e gatti randagi. E poi i morti. E poi i vivi. Avranno anche ucciso tanti che, come me, per un motivo o per un altro, non avevano mai assaggiato un panino perfetto. Io, beh, mi sono nascosto, sissignori. Anche da amici e famiglia. Che altro avrei dovuto fare? Ora resto qui, ben chiuso e al riparo nel mio monolocale, anche se purtroppo non ho niente da mangiare. Spero che i pazzi muoiano tutti di indigestione prima che il digiuno forzato uccida me, così potrò uscire di nuovo per le strade. Il problema è che poi so che non ci sarà niente da mangiare, lì fuori, per me. Il buffo è che internet funziona ancora, sebbene sia deserta: nessun sito è aggiornato, chat e forum restano muti. Lo so perchè ho cercato parecchio. Spero che da qualche parte lì fuori ci siate voi, ipotetici superstiti senza internet, cui sto scrivendo questo post che lascerò in giro per il web. Giusto in caso prima o poi controlliate. Magari siete degli aborigeni australiani o chessò io. Magari uscirete fra decenni o secoli dalle vostre comunità nascoste nella giungla e scoprirete ciò che resta del mondo e imparerete a usare la nostra tecnologia e troverete la mia storia e capirete che fine abbiamo fatto. Hah! Assurdo, vero? Eppure... Dio, che fame.1 punto
-
Allora dedalo, non sto dicendo che bisogna solo tirare o dadi e ridurre, come dici tu, il D&D o un qualunque altro gioco di ruolo al mero tiro di dadi. Dico che non sempre un giocatore, ha la capacità di esprimersi in maniera "da avventuriero", lo penalizziamo solo per questo? Impediamo di giocare ruoli da intermediari o diplomatici a giocatori che nella realtà non hanno buona parlantina? Non credo. Quello che dico è nel caso in cui un giocatore abbia la felice idea di intermediare, raggirare, o cercare di esser diplomatico, é già un parziale successo. Senza dover per forza ogni volta che c'è qualcosa che non gli piace in gioco dire " attacco la guardia". Nel gioco tali prove di interazione prevedono un tiro di dado, il superamento di una CD e un effetto a seconda che tale valore sia inferiore o superiore a tale Classe di difficoltà.....ne devo tenere conto. Come agire, come dare bonus e malus alla prova, sono ovviamente delle alternative e buone opzioni, ma le regole dicono che se dopo una prova effettuata (tramite tiro di dado...D&D è così strutturato) la CD per ottenere un certo effetto è superata, non vedo alternative, come master, che applicare tale effetto. Altrimenti, dovrei concedere che un barbaro con bassa intelligenza e il carisma di un ciocco di legno da ardere e vestito con una pelle di lupo addosso e che non si lava da un mese vada dal Re e poiché il GIOCATORE ha una parlantina da far invidia ad un vero diplomatico, in gioco, pure se non ha gradi in diplomazia e fa 2 col dado, far funzionare l'abilità. Non lo vedo corretto...io non lo vedo corretto, poi gli altri master facciano quello che vogliono Io dico solo infine che , e lo ripeto, nel dubbio su come agire ( e non solo sull'abilità diplomazia parlo in generale) applico le regole. Che poi non sia il massimo dal punto di vista del ruolo, non importa, se ho giocatori che hanno buona volontà, belle idee su come affrontare le situazioni, ma non possono realizzarle in pratica, non posso penalizzarli violando oltretutte quello che dicono le regole. Non ti/vi piacerà, ma se devo scegliere fra due soluzioni non ottimali preferisco applicare ciò che il manuale dice espressamente sul superamento di una prova. Non rischio di frustrare il giocatore che si chiederà " a che mi serve aver messo 15 gradi su diplomazia se tanto non ci posso fare nulla" solo perché non è un vero diplomatico. Punisco eventualmente solo il giocatore che , pur in grado di esprimersi al meglio dica semplicemente "faccio una prova di diplomazia....faccio 40, mi lascia passare?" Io ritengo di essere estremamente elastico, anche perché si gioca per divertirci, e ribadisco che una mia eventuale applicazione pedissequa delle regole ( al limite di tira il dado superi/non superi la prova) risulterebbe solo nel momento in cui avessi dei dubbi su come gestire la situazione.1 punto
Questa classifica è impostata Roma/GMT+01:00