Stendiamo un velo pietoso su Death Note, che è un viaggione di un drogato nella mente di un pericoloso deviato mentale, e le storie sulle potenze "occulte" che si comportano come se fossero businessmen.
Stendiamolo anche su Naruto: storie buffe (ridicole), banali e ripetitive, "comicità" giapponese esasperata all'eccesso (e se la "comicità" giapponese è una *****, immaginate in Naruto).
Su questo 666 satan non c'è in realtà molto da aggiungere, se non che è la solita ammucchiata di carne al fuoco su temi che ai giapponesi stanno molto cari. La sperimentazione in ambito fantastico con la commistione di elementi mistici (vedi Death Note, ma molto peggio e molto più infantile) gestiti come un elefante gestirebbe vasi di cristallo in una cristalleria.
Se voglio belle storie, se voglio qualcosa di avvincente, se voglio qualcosa che non mi stufi dopo 5-6 volte che la leggo/la guardo, mi dirigo o sui classici o su quel poco che c'è di buono in questi tempi moderni (dico "moderni", perché in giappone ci sono dal decennio scorso e sono arrivati in italia solo nel XXI secolo).
Ghost in the Shell, Rurouni Kenshin, Hokuto no Ken, Yu yu hakusho...
Poi, se uno mi dice "se non ti piace Death Note non hai mai apprezzato la tua vita" a me fa solo sorridere. Io potrei dire "se ti piace Death Note così tanto si vede che ti accontenti di poco", ma non lo faccio. Siamo in mezzo al campo "gusti personali", con piccolissimi e infinitesimi spazi per l'oggettività.
Se leggi il tuo post di apertura te ne renderai conto.