<Rispondendo a Godric>
Si certo, nel D&D è tutto possibile ma il fatto che il paladino sia uno che si vota al bene senza aver seguito la linea guida di ua religione proprio non mi va giù.
Non mi fraintendere, lo ritengo un modo ottimo di interpretare un personaggio (peraltro quello che si avvicina di più al mio carattere) ma quello che descrivi tu (crescita interiore, perseguimento del bene al di sopra di ogni cosa, comprensione e soprattutto presa in considerazione dei rapporti causa-effetto ad un livello più grande, mondiale se non universale) mi sembra più il percorso di crescita di un saggio, di un filosofo, di un santo al limite, di uno che comunque, proprio perchè rispetta la vita, ripudia anche ogni forma di violenza, o prevaricazione o comunque tende ad evitarle.
Non mi pare la descrizione di un paladino di Torm capisci? (uno che, per intendersi, sicuro di essere nel giusto, tende ad essere avvocato, giuria e boia in un colpo solo)
Non credere che io interpreti il Paladino come un fanatico perchè è più semplice, lo interpreto così perchè secondo me è così lui.
Il Paladino non è un chierico alla ricerca dell'illuminazione che lo porterà più vicino all'ultima divina verità, non è un teologo che ricerca le ragioni dell'esistenza del proprio ordine e della propria visione ricercandola nel mondo. Non dimentichiamoci infine che il Paladino è il braccio armato della divinità. Non è detto che per lui o per la divinità la vita sia il bene più importante, questa è una cosa che assumi tu secondo la tua visone derivante da 3000 anni di filosofia occidentale e 2000 anni di religione cristiana ma sei sicuro che sia la visione di tutti? Cerca di capire, io mi gioco il paladino con un margine di scelta se la mia divinità me lo consente un margine di scelta. Se la mia divinità mette l'ordine e la legge davanti al bene per esempio, io sarò il classico giudice americano invasato che frigge un poveraccio sulla sedia elettrica convinto di perseguire la "Giustizia divina". E lo farò perchè il mio pg lo richiede come interpretazione, se mi comportassi in altro modo lo ridurrei alle MIE valutazioni morali.
Allo stesso modo se la mia divinità persegue per prima cosa il bene e trovo un bambino che ruba una mela magari neanche lo denuncio ma gli compro un pò di pane per sfamare la famiglia. Dipende da come lo vuoi ruolare...e secondo me un Paladino di Torm si sentirebbe in dovere di denuncire il ragazzo, come si sentirebbe in dovere di spiccare la testa ai pirati senza scendere a compromessi.
Poi nessuno dice di andare alla carica come un idiota...ma stai sicuro che trovo il modo di eliminare i pirati, in un moo o nell'altro, e non mi schiodo da quelòl'isola finchè non l'ho ripulita tutta... (è il mio dovere in fondo no?)
Modifica: Forse sono un pò troppo pretenzioso, in fondo è un gioco, ma io la assumo come se dovessi interpretare un personaggio sul palco, quindi non tendo a recitare il personaggio ma ad esserlo...capisco che sia una visione un pò esgerata...