Immaginate un guerriero che affronta terribili battaglie.
Immaginate questo guerriero vedere troppi dei suoi amici morire sul campo, e i figli tra le sue braccia.
Immaginate questo guerriero decidere che le sue capacità combattive non sono state abbastanza per salvare i suoi affetti, che appende l'armatura al chiodo e, grazie ai favori ottenuti nel corso di tanti scontri, ottiene dai nobili locali di potersi dedicare alla magia arcana con l'aiuto di un mentore.
Immaginate che costui da quel momento altro non faccia che scagliare magie su magie, ossessionato dall'idea che il potere arcano salverà tutte le persone che la sua spada non potrebbe tenere in vita, spada che egli decide non toccherà mai più.
Lo state immaginando?
Fate male, perché non è possibile.
Col sistema multiclasse della 4a ed. non potrete avere un guerriero che si ferma e diventa mago.
Avrete, nella migliore delle ipotesi, un guerriero che continuerà a salire di livello come guerriero, e che potrà sostituire qualche potere da guerriero con alcuni poteri da mago, niente più.
Continuerà a crescere come abilità di puro combattimento, pur non adoperando più una sola abilità marziale, e le sue capacità arcane saranno ridottissime.
Come avrete intuito lo stesso accadrà ad un mago che viva un'esperienza uguale e contraria.
Io francamente faccio fatica ad immaginare un mondo dove ognuno è vittima di una "casta" di capacità, dove non è possibile uscire dai vincoli di una scelta effettuata magari anni prima, che condiziona in eterno la vita del personaggio.
"Tordek, vuoi tu prendere questa classe come tua sposa e promettere, davanti a Moradin e questi testimoni, di essere un guerriero leale e fedele, di amarla e rispettarla in qualunque circostanza, di vivere con lei e di accudirla, in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel dolore, nella buona e nella cattiva sorte finché morte non vi separi?"