Beh, Dedalo, un conto è apprezzare qualcosa e un conto è difenderla a spada tratta come un dogma di fede.
Nessuno mi paga per difendere la 4a Ed., per capirci!
Anche a me può non piacere il concetto di Pietra Miliare, posso storcere il naso pensando di dover aspettare altri dieci manuali per avere uno stock di regole e opzioni in grado di rendermi soddisfatto, posso criticare il fatto che il nuovo ranger non abbia nulla di "naturalistico" e che tutti i poteri della 4a Ed. siano improntati al combattimento. Può farmi schifo che il mago e il chierico non siano più in grado di evocare alleati o compiere divinazioni in combattimento.
Posso, se voglio, allo stesso tempo sforzarmi di apprezzare il bello che c'è in questa edizione (se lo si trova) e posso provare a giustificare molte innovazioni secondo i miei principi di gioco.
Nella seconda edizione di AD&D, ad esempio, nessuno poteva - se non il ladro - provare a nascondersi. Forse questo faceva schifo a tutti quelli che giocavano ma, al tempo stesso, non è stato di ostacolo alla carriera di D&D.
La 3a Ed. aveva finito per diventare il Corpus iuris civilis, con regole su regole su regole (cito solo la lotta, per fare un esempio); aveva limiti e pregi, difetti e meriti.
Credo che un gioco sia tarato anche su chi ci gioca però, e di questo - ahimè - dobbiamo farcene una ragione. L'influenza dei videogames si sente eccome ma, almeno da quanto ho visto fino ad ora, il tutto è contenibile.
Non è una filippica: rappresenta solo il mio modo di vedere la cosa.
Anzi, io che tutto sommato sono uno dei pochi ad apprezzare la 4a Ed., apprezzo altrettanto i tuoi topic dubbiosi, critici e anche un pò malinconici (e spesso acidi nei confronti delle scelte editoriali della WotC).
L'esperienza mi insegna però che - come anche per tutte le precedenti incarnazioni di D&D - dovremo attenderci tonnellate di varianti, opzioni, sotto sistemi et similia.
Nel cammino ideale della 4a Ed. siamo ancora gattoni, per capirci.