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  1. Secondo me no. Nella mia esperienza è praticamente il contrario: se tutti gli ostacoli sono 'calibrati', i giocatori si credono onnipotenti. Si avventurano in ogni dove, senza alcuna paura: tanto gli incontri sono tutti equilibrati al livello del party. Invece nelle mie campagne, se sei imprudente e ti avventuri nelle Paludi della Tristezza (cit.) senza prima esserti informato, rischi di incontrare anche creature molto ma molto più forti. Ergo, muori. Lo stesso vale per certe trappole, per i veleni, e via dicendo. Nessuno ha mai detto che fare l'avventuriero sia una passeggiata. E questo non ha mai prodotto l'effetto di cui parli tu, anzi: la consapevolezza che il loro pg poteva morire in qualsiasi momento portava ad un senso di attaccamento più forte, e ad un'interpretazione più coerente della personalità del pg. I numeri non contano, conta ciò che il pg FA. Se un giocatore gioca in modo prudente, non avventato, e soprattutto 'osserva', e non da nulla per scontato, non muore facilmente nelle mie campagne. Ma il rischio c'è ed é sempre presente... e questo devono averlo ben chiaro i giocatori, dal momento in cui si siedono al tavolo da gioco. Non è il master ad essere 'assassino', ma i giocatori ad essere 'imprudenti e sicuri di sé', spesso... anche se ho avuto a che fare con master che facevano apparire draghi rossi dal nulla davanti ad un party di primo livello. Un'altra storia comunque.
    1 punto
  2. Trovo questo post molto interessante... Innanzitutto ci terrei a precisare una cosa, GDR significa gioco di ruolo, non gioco di interpretazione, è un gdr un gioco in cui tu giochi un singolo personaggio, ma questa è solo una notazione linguistica. Interpretare dal mio punto di vista è decisamente importante, è una parte fondamentale ed incisiva del gioco di ruolo, si può giocare tranquillamente anche senza interpretare volendo ma la cosa non rende gli effetti sperati, mi sono trovato a fare da master negli ultimi due anni fra gli altri anche ad un gruppo di miei amici che si sono sempre improntati su una visioe pp del gioco, per esperienza personale so che in questi casi non ha molto senso cercare di forzarli all'interpretazione per cui li ho lasciati fare creando avventure che sfruttassero al massimo le loro capacità nel combattimento e li facessero divertire ignorando quasi completamente l'interpretazione, bene, in due anni il loro divertimento giocando con questo stile è andato calando fino alla svolta di ieri, ieri infatti, (FINALMENTE!!!!) si sono accorti che giocando in quel modo non si divertivano quasi più, all'inizio era divertente, sviluppare il personaggio dal punto di vista delle abilità, potenziarlo continuamente eccetera li divertiva moltissimo all'inizio ma alla fine porta ad una monotonia che ha reso il gioco noioso, ieri, dopo circa un ora di sessione abbiamo interrotto il gioco e ci siamo trovati a fare una lungo discussione, circa tre ore, riguardo il fatto che giocare a D&D non li divertisse più, ho esposto loro altri giochi, si è parlato a lungo anche a proposito di creare un nostro gdr fatto su misura per noi, io come da mia personale politica non ho cercato di spingerli verso una maggiore narrazione o interpretazione perchè è giusto che ognuno giochi come gli piace giocare e si diverta a suo modo, petò durante la discussione uno dei giocatori ha fatto notare che secondo lui la causa del loro non divertimento fosse il non interpretare, a questo punto sono intervenuto a suo favore spiegandogli come sarebbero potute essere le sessioni con una maggiore dose di interpretazione eccetera, dopo un'altra buona ora di discussione finalmente tutti hanno realizzato l'importanza fondamentale che ha l'interpretazione in un gioco di ruolo, si sono resi conto che lo sviluppo del personaggio dal punto di vista delle abilità e della potenza è sicuramente una parte fondamentale, ma è inscindibile dallo sviluppo psicologico, emotivo e caratteriale dei personaggi. Si è deciso insieme di iniziare una nuova campagna, uno di loro proverà a fare da DM in modo che io possa giocare e dare una "dimostrazione" di come si interpreta un personaggio. Per cui la mia conclusione è la seguente: si è vero che il regolamento di D&D può lasciare che si giochi solo spaccando crani però i giocatori giocando in questo modo tendono a perdere interesse e ad annoiarsi, per cui è colpa dei giocatori se non interpretano, ma soprattutto se non lo fanno la cosa va solo a discapito loro che finiscono per non divertirsi più.
    1 punto
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