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  1. Per prima cosa, ringrazio Cyrano per il suo post e tutti gli altri che hanno letto. Ho tardato un po' a rispondere per non fare un sacco di doppi post in sequenza... Inizio con questo post a scrivere 2 righe sulle diverse tipologie di giochi da tavolo o di carte che possiamo incontrare Fra le tante ho scelto come prima il "cooperativo" in quanto lo ritengo il più distante dai normali canoni "ludici". La particolarità infatti è che non si cerca di prevalere sugli altri giocatori come sempre accade, l'obiettivo è battere il gioco che fa di tutto per sconfiggerci. Fondamentale per riuscirci è la collaborazione, la pianificazione della strategia di tutti i giocatori che dovranno agire come un team affiatato. Per esperienza personale posso dire che questo tipo di gioco non è adatto a tutti. Io personalmente l'apprezzo molto ma amici che amano la competizione lo trovano noioso, ripetitivo. In questa categoria abbiamo 2 sottoclassi principali, che io chiamo "cooperativo puro" e "cooperativo con avversario". Il "puro" è quello che ho descritto finora, quello con "avversario" è quando è presente un nemico, un intralcio, una squadra avversaria gestita da uno o più altri giocatori. In questi casi il nemico non è solo il gioco, dobbiamo anche confrontarci con una minaccia ben più pericolosa, in quando non "meccanica" ma dotata di ragione Vi saluto con i soliti esempi dei 2 generi. Cooperativi puri: Arkham Horror Der Hexer Von Salem Pandemic Cooperativi con avversario: Shadows Over Camelot La Furia Di Dracula Descent: Viaggi Nelle Tenebre Il fattore "alea". Cos'è il fattore alea o l'aleatorietà dei giochi? Alea è una parola latina che significa semplicemente "dado". La pronunciò Giulio Cesare stesso nella celeberrima frase "Alea iacta est" ovvero il dado è tratto. Nel giocavolario però non sta a indicare solo la presenza del dado, ma più in generale tutti i fattori che un giocatore non può prevedere. Mi spiego meglio: con alea indichiamo il fatto che un dado da 6 può restituire un numero da 1 - 6 e non sappiamo per certo quale; allo stesso modo alea sono le carte in mano all'avversario che non vediamo; alea è come un giocatore distribuisce segretamente X risorse fra più azioni che compirà. In sostanza indichiamo tutto ciò che non sappiamo per certo. Tanti giochi hanno un forte fattore aleatorio (per esempio Monopoli ha un sacco di tiri di dado, carte probabilità e imprevisto), molti giochi hanno un fattore alea più moderato (di Agricola non conosciamo le carte in mano agli avversari e l'ordine esatto in cui usciranno le varie carte turno ma sappiamo quante e quali risorse hanno gli altri giocatori e cosa hanno costruito nella fattoria), alcuni giochi hanno un fattore alea inesistente. L'ultima categoria è occupata principalmente dai giochi di scacchiera. Scacchi, Dama, Reversi, Schiera per esempio. Davanti a noi ci sono tutti i pezzi in gioco e volendo possiamo sapere con certezza cosa farà l'avversario. Certo, a scacchi l'altro giocatore può, ogni volta che tocca a lui, scegliere fra decine e decine di mosse valide, ma sappiamo anche noi che dovrà per forza scegliere 1 di quelle, per cui le informazioni sono tutte a nostra disposizione. Non c'è molto altro da dire per spiegare il fattore alea, se non una curiosità a mio parere molto affascinante: in un gioco ad alea zero vi è la possibilità che esista la "partita perfetta", ovvero che a prescindere dalle mosse avversarie, una sequenza di mosse porti sempre e comunque alla vittoria. Per tutti gli amanti di scacchi e dama e giochi simili per fortuna la "partita perfetta" non è mai stata scoperta finora, vorrebbe dire ridurre il gioco a un tiro di moneta, chi inizia per primo vince. Saluti a tutti, al prossimo vocabolo del giocavolario :lol:
    1 punto
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