Questa vuole solo essere una bozza di Background perdonate il tono noioso di come l'ho scritto, ma sto solo mettendo giù delle idee da rielaborare.
Il personaggio proviene dall'Aglarond, in un paese di frontiera con il Thay, una terra come si può
immaginare calda, per via delle varie vicissitudini.
L'Aglarond terra di streghe e stregoni e il Thay terra di maghi senza scrupoli.
La sua famigila d'origine è la classica famiglia mercante alto boerghese intenta a dirigere il commercio con il vicino thesk lungo la via per l'oriente e con il Thay.
E' sempre vissuto in un ambiente razionale dove l'unica cosa che conta è il profitto, dove la magia era vista quasi come una superstizione da evitare, pur considerando che non esistono terre più magiche dell'Aglarond e i loro molesti vicini.
Durante la sua vita, nel classico periodo della sua adolescenza inizia ad essere preda di voci e brusii senza senso e visioni. una ricorrente rappresentava scene di distruzione e fuoco, il fuoco era onnipresente e immancabile, un fuoco che distrugge per creare.
La sua famiglia interpretava questi avvenimenti come semplice fantasia, ciò porovocava in lui un certo risentimento per l'atteggiamento riluttante dei suoi parenti, che crebbe con il crescere dell'importanza dei fenomeni.
Con il tempo le visioni si facevano sempre più vivide talvolta così vivide che il fuoco pareva bruciare e generare dolore.
Durante una visione particolarmente intensa il personaggio fù colto da un tremendo dolore sul collo tale da tramortirlo, al suo risveglio si rese conto con stupore di avere impressa, come marchiato a fuoco, una sorta di sigillo sul collo sotto la nuca.
Non ne fece parola, bensì lo nascose tra i lunghi capelli affinchè nessuno se ne accorgesse e iniziò a cercare di interpretarlo.
Iniziò a trascorrere parecchio tempo sui libri, libri di storia, libri di mitologia, libri di religione, tutto ciò di nascosto dalla famiglia perchè qualora scoperto sarebbe stato per lo meno deriso per i suoi interessi "poco ortodossi".
Con suo stupore trovò lo stesso simbolo su un vecchio tomo nella biblioteca del suo paese che trattava di un popolo estinro che nemmeno conosceva.
Era l'antico Narfell, lesse tutto con avidità e nei tempi successivi continuò ad informarsi, ora c'era un attrazione tra ora abitata da nomadi.
Mai come ora era così deciso a scoprire quei luoghi di cui lui si sentiva parte.
Appena ne ebbe occasione con i suoi mezzi si diresse subiro per quelle steppe ghiacciate costellate di rovine dell'antico popolo Nar.
Le popolazioni locali lo guardavano in partte con sospetto, in parte perplessi: un ragazzo poco più che adoelsente aggirarsi in simili terre selvagge come se fosse attirato da qualcosa che vive nel sottosuolo.
Alcuni curiosi o forse briganti decisero di seguirlo per rapinarlo nel momento più opportuno o forse scoprire cosa volesse, quale fosse il suo segreto d'averlo spinto in quei posti tanto pericolosi e tanto dimenticati.
Il personaggio di notte entrò in una di queste rovine, in antichi cunicoli che via via si facevano ampi e maestosi, quasi intatti, non fossero interamente neri, ricoperti di fuliggine, come se le fiamme li avessero avvolti.
A un certo punto tutto in lui iniziò a farsi sempre più chiaro il sigillo iniziava a bruciare e ad emettere luce infuocata, la magia degli antichi iniziava a fluire in lui.
Cosa accade di preciso nessuno lo può dire, degli intrusi che lo stavano seguendo non se ne seppe più nulla.
Accetto quasiasi idea e critica.
Saluti!