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Classifica

  1. FeAnPi

    FeAnPi

    Circolo degli Antichi


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      1

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      3.964


  2. Maldazar

    Maldazar

    Concilio dei Wyrm


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      4.739


  3. Maestro Psyphobia

    Maestro Psyphobia

    Circolo degli Antichi


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Contenuto popolare

Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 29/08/2009 in tutte le aree

  1. Il bene e il male, in D&D, sono forze oggettive. Come il fuoco o l'acqua. Mentre nel mondo reale la loro oggettività è più discutibile (principalmente perché se ti comporti male e un sacerdote urla "punizione sacra" poi non ti bruciano gli occhi), in D&D sono principi reali. Meno facile è definire questi principi: la regola generica secondo cui bene è riconoscere agli altri pari dignità, male considerare gli altri inferiori, non regge in D&D alla luce del tipico comportamento da PG buono aka sterminamostrimalvagi. Sta alla singola ambientazione definire bene cosa sono bene e male. Non a caso in Dragonlance, che è forse (senza forse) l'ambientazione di D&D più curata dal punto di vista teologico (ha meno divinità di altre ambientazioni, ma ognuna è molto più approfondita degli dei di altre ambientazioni), ci sono principi ferrei per definire bene e male: il male, che si rivolta contro se stesso, è in ultima analisi egoismo; il bene, che redime chi gli appartiene, è altruismo. Nel momento in cui un personaggio "buono" opera per il bene proprio contro il bene altrui, diventa malvagio; un malvagio che si sacrifica per il bene altrui, compie un atto che in parte lo redime. Ma in altre ambientazioni non funge sempre così. Questo, parlando di D&D. Allargando il campo, parlare del male nel fantasy è parlare di tutto e parlare di niente; nel Multiverso di Moorcock il male non è oggettivo, ma Legge e Caos possono in egual misura fare il bene e il male, senza contare che spesso le due cose corrispondono (il male dell'uno è il bene dell'altro). Nel fantasy tolkieniano, di contro, il male è abbastanza oggettivo e trascendentale. Nel libro di Morris che ho letto (1^ parte de La Fonte ai Confini del Tempo. Quando tradurrete la seconda, eh? eh? eh?) il male si configura piuttosto realisticamente come una serie di attegiamenti egoistici degli uomini. Di certo, come non c'è UN fantasy allo stesso modo non c'è UN male. Edit: post #150, non mi ero reso conto del fatto che fosse cifra tonda.
    1 punto
  2. ehm veramente io ho fatto copia ed incolla dai manuali... e comunque mi trovo abbastanza d'accordo con queste cose: stuprare e squartare e mangiare i resti della vecchina che cuoce le castagne al emrcato senza motivo, è un'azione malvagia in D&D. aiutare la vecchina a rigirare le castagne perchè ha perso l'utensile adatto e le scotta farlo con le mani, è un'azione buona in D&D. e tutto è regolato in base a questa concezione. sono esempi stupidi, ma tutto si basa su questo. se per qualcuno non è così, qualche giocatore o pg, ok ci sta, il gioco lo contempla, ma è inevitabile che il resto del mondo ragionerà in questo mdoo preciso. poi ci sarà un'eccezione, ce ne saranno 1000, ma il resto del mondo, l'ambientazione, ragiona così. se ci mettiamo a quaestionare su una gabbia e psiocoanalizzare ogni lich che incontriamo chiedendogli della sua infanzia per sapere se è colpa sua o della società anzichè fidarci della sua aura malvagia, beh non la finiamo più...non si tratta solo di incantesimi.... dire "le 2 froze che regolano l'universo" e dire "concetti privi di sostanza ideati per schematizzare ecc" è la stessa cosa per me. hai bisogno di questo perchè altrimenti sei costretto ad alzarti dalla sedia ed andare a fare i live. io l'ho già fatte di campagne ad allineamenti relativi. e sono state anche belle campagne. in ogni caso comque, la relatività era a discrezione del master se non del manuale, perchè qualcuno che comanda ci vuole. se sei master, usi i concetti di bene e male soggettivamente come vuoi, ma è come usare quelli del manuale per i pg. non siamo tutti uguali e non è possibile che tutti plasmino il mondo fantastico in cui vivono secondo le proprie inclinazioni. possono fare quello che vogliono, questo è il bello di D&D, ma come reagisce il contesto, l'esterno lo decide il master. mi pare chiaro. per zandramas: nn non dico questo, dico che quando inizi una campagna puoi anche farti il pg più pazzo sadico scannamaiali che puoi concepire, convinto di essere un santarellino, e i tuoi compagni possono anche essere d'accordo, ma il contesto dell'ambientazione intorno a te penserà che le tue sono azioni malvage. a meno che non fai una campagna alternativa e sconvolgi e rovesci le cose. ..
    1 punto
  3. "Un diavolo della fossa LM, un signore degli immondi... è malvagio, dobbiamo distruggerlo!" "Ma non ha fatto niente, è solo di passaggio per comprare il pane..." "Non mi interessa, dobbiamo distruggerlo!"
    1 punto
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