Mi sembra una questione piuttosto controversa.
Se l'incantesimo funziona sulla base della percezione del chierico, avrà effetto solo sui soggetti di cui egli è consapevole e di cui conosce la fazione, quindi se sono considerati alleati riceveranno il bonus, se sono considerati nemici il malus, e se sono "incerti" non potranno essere considerati né nemici né alleati, e quindi l'incantesimo non avrà effetto.
Se invece si presume che l'incantesimo sia onniscente e consapevole di alleati e nemici oltre ciò che il Chierico può comprendere al momento del lancio, allora l'incantesimo funzionerà in modo impeccabile favorendo gli alleati, sfavorendo i nemici e trascurando eventuali soggetti che non sono alleati né nemici.
Il punto fondamentale della situazione è che nel primo caso la concezione di alleato e nemico è relativa all'opinione del Chierico, mentre nel secondo caso è relativa all'opinione dei soggetti in questione.
Ad esempio, se si decide di considerare corretta l'interpretazione dell'incantesimo onniscente, qualora nel gruppo dei PG ci fosse qualcuno malintenzionato verso il chierico, ma all'insaputa di quest'ultimo, e questo personaggio fosse in procinto di attaccare il chierico nel turno successivo, allora, sempre rimanendo nell'ambito dell'incantesimo onniscente, il soggetto sarebbe un avversario e non un alleato. Se l'incantesimo avesse un effetto visibile, questo potrebbe addirittura far saltare la copertura del nemico, con grande stupore del chierico in questione.
Al contrario, se l'incantesimo funzionasse sulla base della volontà/percezione del chierico, le cose andranno diversamente.
Ora, dimmi se ho capito dove vuoi arrivare: stai cercando di dimostrare che l'essere "alleati" o "nemici" è una cosa oggettiva che dipende dalle intenzioni del soggetto e non dalla percezione che altri hanno dello stesso.
Se è questo che intendi dimostrare, non sono del tutto d'accordo.
Ad esempio, se un alleato a cui il Chierico vuole bene viene ingannato da un illusionista in modo da credere che il chierico sia un nemico pericoloso fino ad attaccarlo, la vittima dell'illusione è oggettivamente un nemico per il chierico?
A livello di regole senz'altro, ma il Chierico potrebbe anche pensarla diversamente.
A questo punto si pone la questione della "pecca sotto profilo sistematico".
Al riguardo, parlo per me se ti dico che ho capito benissimo cosa intendi, ma preferisco soprassedere e applicare una modifica per il bene della sospensione dell'incredulità.
Non mi piace applicare una regola che ritengo inadeguata per una situazione in cui ritengo opportuna una variazione.
Concludo dicendo che sì, chiamiamo pure le cose col loro nome: home rule, o meglio ancora regola d'oro. Non c'è niente di male in questo.