Il gioco di ruolo sta a monte. Se c'è interpretazione è gioco di ruolo, altrimenti no.
Io faccio gioco di ruolo, quindi di interpretazione, e quando servono le regole le uso. Il fatto di privilegiare le parti del gioco senza regole non cambia minimamente la questione. Ho la mia scheda, ho i miei manuali. In certe sessioni ci si trova a usare molto le regole, e a dirimere questioni complesse anche leggendo il manuale per chiarire la questione. In altre si fanno pochi tiri di dado e le regole sono solo un supporto, ad esempio, se io ho un PG mago, interpreterò un mago a prescindere: quello è un mago anche nel momento in cui non lancia il dardo incantato. Fare un tiro al minuto o farne uno solo in una sessione di otto ore non modifica la sostanza.
Non capisco perché la misura di quanto sia D&D debba essere presa sul numero di tiri di dado.
Se si privilegia l'interpretazione e si supporta con le regole, si fa gioco di ruolo ed è D&D. Se si usano solo le regole senza interpretazione non è gioco di ruolo, e quindi, fino al giorno in cui decideranno di eliminare la dicitura GdR da D&D, non si sta giocando a D&D (che si definisce gioco di ruolo) ma a un gioco da tavolo che usa il regolamento di D&D.