Be' il fantasy è un genere letterario con una storia più che secolare, se vogliamo includere i testi protofantasy della fine dell'800 (prendi ad esempio il breve nonsense "Jabberwocky" di Lewis Carroll, l'autore di "Alice nel paese delle meraviglie", nonsense del 1871 che avrebbe dato origine alla parola "vorpal", che in D&D ha una sua fortunata storia... prendi "Il meraviglioso mago di Oz", 1900, di Lyman Frank Baum... prendi "Gli dei di Pegana", 1905, di Lord Dunsany, uno dei primi creatori di mondi alternativi, che esercitò una grande influenza su uno dei grandi creatori di mondi del genere fantastico/horror, Lovecraft).
Vero è che di fantasy "vero e proprio" si può parlare a partire dagli anni '30 del '900 (i cicli di Solomon Kane e di Conan il Barbaro, di Robert Ervin Howard, e "Lo Hobbit" di Tolkien). Degli anni '50 sono alcune delle pietre miliari del genere ("Il Signore degli Anelli" appunto, 1954, e "Le Cronache di Narnia", di Clive Staples Lewis, 1950). L'ultima grande creazione del fantasy classico è sicuramente il ciclo di Elric di Melnibonè, irrinunciabile, che ha posto le basi per il tema dell'opposizione tra Legge e Caos in D&D stesso (autore? Michael Moorcock, anni '60).
Diciamo che queste sono le radici storiche, che impostano già una prima classificazione del fantasy, diviso dai benpensanti (!) in un genere "alto" (più fiabesco che epico, letterariamente ben strutturato... diciamo "Lo Hobbit" di Tolkien come esempio) e un genere "basso" (detto anche "sword & sorcery", più epico che fiabesco, ma giudicato pulp per la prevalenza della spettacolarità sui contenuti... diciamo Conan di Howard). "Il Signore degli Anelli" brilla in quanto opera che si eleva dal genere fiabesco verso l'epic con una struttura mastodontica e raffinata (Tolkien fu un grande letterato, professore universitario di filologia germanica), a strati e a molteplici livelli di lettura (ma per leggerli tutti serve una certo nozionismo sull'epos tradizionale e la mitologia germanica, celtica e medievale). Elric di Melnibonè è notevole per il tentativo di conciliare gli elementi spettacolari della sword & sorcery con una maggiore caratterizzazione del personaggio (basti confrontare il muscoloso barbarico Conan, che vive avventure soprattutto di rapina e sensualità, col raffinato e oscuro Elric, imperatore decaduto e stregone necromante, tormentato dal rimorso del suo passato e dalle proposte del suo padrino infernale, Arioch).
In questo senso, se vogliamo accettare questa distinzione fatta dalla critica, il ciclo di Dragonlance della Weis e di Hickman rappresenta l'evoluzione, commercialmente fortunata, delle esperienze precedenti, ma sarebbe da far rientrare più nel fantasy "basso" che "alto".
Il ciclo di Drizzt di R.A. Salvatore, decisivo per l'ambientazione Forgotten Realms di D&D, secondo me (ma è solo questione di gusti!) è scritto meglio.
Il ciclo di Shannara, pur importante nel filone fantasy, non ha retto (sempre per me) la prova del tempo (rileggendolo non mi ha esaltato come invece da bambino).
Il mio autore fantasy preferito è e rimane David Gemmel, autore di diversi cicli tra cui spicca il ciclo dei Drenai, che ti consiglio vivamente (che si dovrebbe catalogare "heroic fantasy", storie che ruotano attorno a singoli eroi ben caratterizzati più che non su gruppi stabili di avventurieri, con ambientazione low magic, senza le razze umanoidi della tradizione: elfi, nani, orchi, ecc.).
Note di merito vanno nella mia personale hit parade alle "Nebbie di Avalon" della Zimmer Bradley, rivisitazione del ciclo di Artù, e al ciclo della Torre Nera di Stephen King, con ambientazione moderna ed elementi (manco a dirlo...) soft-horror. Anche le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin sicuramente meritano (peccato la struttura intricatissima e i numerosi cospicui volumi... difficile da riprendere negli anni! e chi si ricorda tutto, ti tocca ricominciare da capo, e ti passa la voglia).
PS. Il più grande creatore di mondi (Tolkien a parte, che comunque attinge a piene mani dalla tradizione medievale e mitologica) rimane secondo me Frank Herbert, l'autore del ciclo (fantascientifico) di Dune. Fantasy, fantascienza e horror sono comunque generi imparentati nel grande filone fantastico, e spesso si contaminano uno con l'altro. Prendi la fantascienza: dovrebbe ruotare nel nocciolo al ruolo dello sviluppo scientifico nell'esistenza e nella società umane... ma allora Dune e Star Wars sono fantascienza? o mondi dove i portenti scientifici (viaggi nello spazio, macchine senzienti, ecc.) sono al servizio di trame essenzialmente fantasy (lotta bene/male, figure cavalleresche/barbariche, ecc.)? Come direbbe quelo "la seconda che hai detto"... o almeno secondo me.
Ciao ciao!