Rispondo in merito ai punteggi.
Dal mio punto di vista, essi non sono pura meccanica. Uno dei PG di una mia campagna è un negromante del terrore, che di base ha 22 di carisma. Non è né bello né figo, anzi è un pazzo furioso con disturbi antisociali e un aspetto non proprio pulitissimo. Eppure di carisma ne ha da vendere: non passa inosservato se entra in una stanza, anzi calamita le attenzioni di tutti, e dopo che se n'è andatto di lui parlano tutti, nel bene o nel male. Di sicuro ha una personalità fortissima. Un mio PG ha 6 alla saggezza. Non è un fuori di testa; la cosa però rende bene una sua caratteristica, l'essere ossessivamente legato al suo codice d'onore barbaro che, nella società "civile" in cui si muove, lo porta a comportarsi in maniera assolutamente temeraria (e già tre volte è scampato per miracolo alle proprie azioni suicide).
La meccanica di D&D su incantatori e statistiche mentali è chiara. Per essere in grado di comprendere come si lanci un incantesimo di livello 9, un mago deve avere almeno un'intelligenza pari a 19. Sostenere che ciò non sia logico è come dire "vi sembra realistico che tutte le persone che vincono il Nobel per la fisica siano tutti dei cervelloni?"
Sì. A me sembra realistico.
Avere un alto carisma in D&D significa avere una forte personalità, che non significa automaticamente essere belli e fighi; questa forte personalità è indispensabile per padroneggiare la magia di alto livello, qualora essa non sia appresa con l studio o concessa dalla fede. Questa è l'idea di base.
Chiarito questo, non capisco cosa impedisca a un guerriero di mettere 16 al carisma, per esempio, ed essere un superfigo. O di mettere 16 all'intelligenza ed essere un genio. Per favore, non mi si dica che non può perché i punti servono dalle altri parti. Avevo un beguiler con 12 alla For, per esempio. Statistica del tutto inutile in un personaggio che ha già un discreto MAD... ma chi se ne importa? Era un giovane cresciuto in ambiente rurale e amante dell'attività fisica, ed era logico che fosse robusto. Mettere 8 alla forza (una scelta logica) sarebbe significato creare un PG diverso da ciò che doveva essere. L'idea sbagliata è quella secondo cui i punteggi debbano essere messi così o cosà solo su basi di convenienza. Questo non appartiene alla sfera del gioco di ruolo ma solo del power-play.
Questa discussione sembra girata al contrario. Infatti parte dal presupposto che i PG abbiano determinati punteggi "per forza" e che, per evitare stereotipi interpretativi, essi possano essere bellamente ignorati. La realtà invece è che quei punteggi vengono assegnati dai giocatori. Quindi, se un giocatore vuole interpretare un personaggio molto intelligente o carismatico, ne ha tutta la possibilità, assegnando il punteggio giusto alla caratteristica relativa. E non escono PG sottopotenziati. Semmai il problema è considerare "sottopotenziato" qualsiasi PG che non segue pedissequamente le regole dell'ottimizzazione.