Uppo la discussione perché ho appreso stasera di figurare nell'antologia composta dai testi dei finalisti di un concorso di cui onestamente avevo dimenticato l'esistenza (visto che non mi era mai giunta conferma dell'ammissibilità della poesia in questione).
Già che il pdf della raccolta si trova qui pubblico anche su D'L il mio piccolo componimento, pensato più o meno come una "lode"/raffigurazione del sesso clandestino.
Agave
“Ach, alles ereignet sich einmal nur,
aber einmal muß alles geschehen”
(Michael Ende)
La notte stringe in bocca un'illusione
che il mattino con violenza strapperà,
come un foglio di quel povero giornale
abbandonato sull'orlo del sofà.
La pioggia contro il vetro sta a guardare,
fuori tutti fanno a meno di noi.
Tu sorridi e sai che il senso di un errore
è il rifiuto di un rimpianto che non vuoi.
Mi costringo ad inghiottire una folata
di promesse che non posso mantenere,
non mi scordo che è stupenda la tua vita
con un altro, che non dovrà sapere.
Questa notte è solo il giro di una danza,
la Ragione ci dividerà al mattino:
tu e i tuoi dubbi rimarrete in questa stanza,
io da solo mi rimetterò in cammino.
Col respiro ti catturo avidamente,
la vaniglia veglia in forma di vapore
sul tuo corpo, che mi imprimo nella mente
indugiando, sfiorandone il candore.
Ticchettando fugge il breve paradosso,
fragilissimo mantello di momenti
che giocando ci siam cuciti addosso,
rassegnandoci ad essere sospinti
da una brezza così forte e così lieve.
Questa nostra unica notte è così breve...