Personalmente non appartengo a nessuna delle due classi puriste, però dai miei giocatori voglio che, una volta scelta una classe, agiscano di conseguenza. Esempio: si sceglie un Berserker Furioso. L'essenza stessa della rabbia. In genere consiglio di giocarlo così improntato anche fuori dalle fasi di Furia. Non che si debba spaccare tutto ad ogni soffio di vento, ma pensare un personaggio del genere che regge con noncuranza eventuali provocazioni bevendosi un tè nel frattempo, beh... non me lo vedo.
Non che sia fondamentalista in questo, però ho vietato l'accoppiamento Berserker Furioso/Voto di Povertà nelle mie sessioni, non si può vedere.
Una discussione col giocatore del tipo: "ma perchè lo vuoi proibire?"
"Perchè sono due cose in antitesi, uno dei due è ispirato al raggiungimento di uno stadio superiore di consapevolezza ed equilibrio interiore ispirato all'ascetismo, l'altro a quei guerrieri barbarici talmente selvaggi che si tracannavano ettolitri di alcool per facilitare l'ingresso in uno stadio di furia profonda che li faceva combattere come animali, molto folkloristico e utile contro nemici alle prime armi, ma inutile contro forze ben organizzate (dopotutto, se in battaglia si punta a perdere il controllo non c'è molto futuro, strategia wins)".
Giocatore: "Ma no, l'unico prerequisito è essere povero."
Io-master: "Oh, allora puoi fare il senzatetto, ti do l'abilità di classe dormire sotto i portici :mrgreen:".
Cioè, secondo costui bastava essere poveri per ottenere tutti i benefici del VoP, senza che il modo di acquisirli fosse minimamente giustificato? Tutta da ridere, e come si attaccava alle regole, "ma no, guarda, c'è scritto che devo fare il voto di povertà, poi sono a posto, perchè dovrei essere un asceta?"
Non a caso il giocatore, seppur puntando sempre ad una sola CdP, sceglie in genere quelle più sgravate.