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Guida alla Lama Iettatrice “La fortuna è una donna; se voi la lasciate sfuggire oggi, non crediate di ritrovarla domani.” Napoleone I Introduzione: perché giocare una Lama Iettatrice? La Lama Iettatrice è una classe base presentata nel Perfetto Combattente, di base è un combattente dotato di capacità arcane e di capacità legate alla iella. Carismatiche al punto giusto per essere sempre ganze, e dotate di quell'aria da "ocio-che-sono-cattivo", non si può certo dire che le Lame Iettatrici manchino dal punto di vista del flavour: il loro ultimo problema è l'aspetto, mentre invece il versante sul quale sono mancanti è di sicuro la sostanza. Difatti in confronto alla sua più ovvia controparte, il Duskblade del Player Handbook II, si nota lontano un miglio che gli sviluppatori (come loro stessi hanno ammesso) hanno tenuto il piede sul freno quando stavano pensando questa classe. Le loro capacità da incantatori sono parecchio limitate ed hanno poche abilità di classe, inoltre come classe è supportata pochissimo dai manuali successivi (e il Perfetto Combattente è il primo ad essere stato stampato!). I loro privilegi di classe hanno qualche limitazione di troppo anche se alcune chicche ci sono. Vediamo dunque più in profondità la classe, e cerchiamo di capirci qualcosa sul come ottimizzarla! Indice Introduzione Panoramica sulla classe Razze Talenti e abilità Incantesimi Equipaggiamento Multiclassaggio Abbreviazioni e manuali usati Le valutazioni verranno espresse mediante i seguenti colori: "Prendimi!!! PRENDIMI!!!!", buona scelta! , né infamia né lode, superciofeca Disclaimer Questa guida si basa principalmente, pur non essendone una traduzione fedele, sulla guida originale di Dictum Mortuum, con alcune variazioni e l'aggiunta ex-novo del capitolo sul multiclassaggio (inspiegabilmente mancante nella guida base).1 punto
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Introduzione: Salve a tutti, il mio nome è Antenòr, Antenòr Parnassius, ho scelto la via del bardo, e sono lieto di presentarvi un mio grande amico: Mallam Maxic! Chierico di Boccob, ha amato tanto la magia da diventare Mago e poi Teurgo mistico. Grazie alla sua neutralità è riuscito a viaggiare con molti avventurieri e la sua passione per ogni tipo di magia lo ha portato a raccogliere incantesimi da ogni parte del mondo e a crearne di propri! Viaggiando con lui ogni tanto ho potuto sbirciare sui suoi libri degli incantesimi e sulle sue pergamene e sono riuscito a copiare alcune pagine per voi. Stupite davanti all'incredibile potenza di alcuni incantesimi e concedetevi di ricopiarli perché vi siano utili nei vostri viaggi, intrepidi eroi! Il vostro cantore errante, Antenòr Parnassius In questo post voglio riportare tutti gli incantesimi che ho creato come se fossero presentati da un personaggio, ma anche seguendo le regole di D&D 3.5, perché li guardiate e soprattutto li usiate per i vostri personaggi, PG o PNG che siano. Per ora sono pochi, ma aumenteranno, vedrete! IMPORTANTE Questo post non è fatto per essere una discussione. Gli incantesimi presentati sono già stati discussi all'interno del forum, quindi non commentate, ma limitatevi a leggere (e ad apprezzare, se vi piacciono)! Un particolare ringraziamento a Klunk, Tamriel, Vaarth e Alonewolf per la pazienza dimostrata nel commentare e migliorare gli incantesimi. ------- I primi due incantesimi che vi propongo sono stati sviluppati da due diverse popolazioni che si combattevano, l'una sostenendo il caos, l'altra la legge. Mallam riuscì a parlamentare con entrambe le parti del conflitto, sfruttando la sua posizione di sacerdote di Boccob, scoprendo che i chierici delle fazioni opposte avevano ottenuto dai loro dei incantesimi opposti gli uni agli altri. Ecco qui i due esempi più significativi: Implosione Irrazionale Invocazione [Caotico] Livello: Chr 6, Caos 6 Componenti: V, S, M Tempo di lancio: 1 azione standard Raggio di azione: Medio (30 m + 3 m per livello) Area: Implosione a forma di sfera Durata: Istantanea Tiro salvezza: Volontà dimezza Resistenza agli incantesimi: Sì Implosione irrazionale concentra in un unico punto il potere del caos latente, che però ha un'influenza completamente imprevedibile su ciò che è coinvolto nell'implosione. L'incantesimo appare come una serie di raggi più o meno intensi di energia caotica che si concentrano in un unico punto da ogni parte di un'area di 6 metri. Ogni creatura coinvolta nell'area dell'incantesimo subisce danni pari a (5d4)d6. Le creature non legali subiscono solo la metà dei danni da questo incantesimo (o un quarto in caso di tiro salvezza riuscito), mentre le creature caotiche non vengono influenzate in nessun modo. Componente materiale: un frammento informe di cera, legno o metallo ----- Esplosione Frattale Invocazione [Legale] Livello: Chr 6, Legge 6 Componenti: V, S, M Tempo di lancio: 1 azione standard Raggio di azione: Medio (30 m + 3 m per livello) Area: Esplosione a forma di sfera Durata: Istantanea Tiro salvezza: Volontà dimezza Resistenza agli incantesimi: Sì Esplosione frattale incanala in un unico punto il potere della legge che da esso si spande ordinatamente, secondo uno schema prefissato e immutabile. L'incantesimo appare come una serie di sfere, piramidi o cubi di energia legale che si generano da un unico quadrato di lato di lato 1,5 m per poi dividersi in un'area più vasta, ma con dimensioni minori, secondo una proporzione precisa. Le creature coinvolte nell'area dell'incantesimo subiscono danni secondo la tabella sotto indicata, a seconda della loro posizione negli schemi riportati dopo la tabella (dipendenti dell'orientamento dell'incantesimo). Le creature non caotiche subiscono solo la metà dei danni da questo incantesimo (o un quarto in caso di tiro salvezza riuscito), mentre le creature legali non vengono influenzate in nessun modo. Una stessa creatura che occupi più quadretti subisce danni solo dal quadretto che genera il danno maggiore. Componente materiale: un piccolo solido geometrico di cera, legno o metallo Posizione / Danni 1 / 16d6 2 / 8d6 3 / 4d6 4 / 2d6 5 / 1d61 punto
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Vorrei presentare due mie proposte riguardo al sistema degli allineamenti in Dungeons & Dragons. Il primo è in fin dei conti solo un vezzo, che da solo non meriterebbe attenzione; tuttavia lo allego qui, giusto per presentarvelo, nel caso vi interessi. Si tratta di una rappresentazione grafica dei nove allineamenti, in una sorta di tabella; a ognuno dei cinque caratteri che definiscono l'allineamento è associato un colore, secondo questi accoppiamenti: Buono = Oro, Malvagio = Nero, Neutrale = Verde, Legale = Rosso, Caotico = Viola. Ogni allineamento può essere inserito in uno scudo quadripartito. Nei cantoni in alto a sinistra e in basso a destra (rispetto a chi guarda, non araldicamente) si pone il colore indicante l'allineamento sull'asse bene/male; in quelli in alto a destra e in basso a sinistra il colore indicante l'allineamento sull'asse legge/caos. Si otterrebbe quindi, per ogni allineamento, uno scudo rappresentante graficamente l'allineamento stesso, in questo modo (ho sovrapposto le sigle degli allineamenti solo per chiarezza): La seconda variante invece è più sostanziale, e ha lo scopo di differenziare ulteriormente le possibilità, ponendo a ognuno dei caratteri di allineamento due sottovarianti, tali da portare il numero complessivo delle varianti di allineamento a 36. Si tratta di definire ognuno dei caratteri "FORTE" o "DEBOLE". Mi spiego: un allineamento forte indica, come norma generale, che il personaggio lo segue attivamente, tenta di imporlo o proporlo (a seconda dell'allineamento) e tende a tentare di diffonderlo. Un allineamento debole indica che il personaggio lo segue principalmente in modo passivo, senza sforzarsi di proporlo o diffonderlo. Farò degli esempi, per chiarire meglio; indicherò il carattere forte con la lettera maiuscola, quello debole con la lettera minuscola. Pertanto, B starà per Buono forte, b per buono debole. L: il personaggio ha un forte rispetto per la legge e l'ordine (qualunque cosa intenda per legge od ordine, che sia un suo codice morale, quello di una chiesa, quello della società civile, le leggi vere e proprie, e chi più ne ha più ne metta), non solo la rispetta, tenta anche di diffondere la legge secondo cui agisce. l: il personaggio rispetta la legge e l'ordine (vedere sopra per il significato del termine) personalmente, ma non agisce per diffonderla, per pigrizia, per convincimento personale riguardo alla libertà di scelta altrui, o qualunque altro motivo. C: il personaggio sopporta faticosamente le regole, tende a volerle abolire e/o incita gli altri a non rispettarle. c: il personaggio sopporta faticosamente le regole e non le rispetta, ma non si adopera in alcun modo per far sì che gli altri agiscano come lui; anzi, a volte preferisce che gli altri rispettino le leggi, in quanto ciò gli permette di essere tutelato. N: il personaggio è fortemente convinto che la neutralità sia una condizione da rispettare, quindi evita il più possibile azioni buone e malvagie, fa quanto in suo potere per far sì che gli altri agiscano allo stesso modo e tenta di diffondere la neutralità più che può. n: il personaggio è neutrale perché non propende particolarmente né per il bene né per il male, agisce indifferentemente a volte secondo l'uno e a volte secondo l'altro, per capriccio o per una regola d'azione. B: il personaggio agisce secondo il bene e fa di tutto per portare il bene nel mondo, diffonderlo e far sì che gli altri agiscano conformemente ad esso; combatte attivamente il male in ogni sua forma. b: il personaggio agisce secondo il bene, ma non tenta di diffonderlo e non combatte il male se non è strettamente necessario, o se non in casi di malvagità estrema. M: il personaggio agisce secondo il male in modo forte, contrastando il bene e diffondendo il male. m: il personaggio si comporta in modo egoista, malvagio in senso minore del termine, non diffonde particolarmente il male se non in modo limitato, agisce male soprattutto per convenienza personale e su piccola scala. Esistono molti altri esempi, specialmente riguardo alle 36 combinazioni possibili; in futuro, se riuscirò a trovare il tempo, le esporrò in modo più completo. Per ora riporto una tabella che indichi tutte le possibili combinazioni, secondo la convenzione delle lettere da me indicata poco sopra. Da notare che l'allineamento Nn e l'allineamento nN sono diversi, in quanto l'uno indica neutralità forte sull'asse legge-caos e debole sull'asse bene-male, l'altra il contrario. LB lB NB nB CB cB Lb lb Nb nb Cb cb LN lN NN nN CN cN Ln ln Nn nn Cn cn LM lM NM nM CM cM Lm lm Nm nm Cm cm Spero che chi leggerà vorrà essere così gentile da dare suggerimenti per migliorare e da evitare di scagliarsi contro il mio sistema: dopotutto, si tratta di una proposta e di una variante, che può essere adottata o meno.1 punto
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Non esiste una cosa come "la balestra media"... I modelli variavano tantissimo da un posto all'altro... Le migliori erano senza dubbio le nostre, specialmente quelle liguri e toscane, ma anche quelle cinesi non scherzavano (anche perchè le avevano inventate loro più di 1000 anni prima e avevano avuto tempo di migliorarle)... Le balestre cinesi avevano una gittata enorme, ma questo perchè usavano delle vere frecce invece degli sgraziati ma letali verettoni... La balestra a ripetizione, anche se pittoresca, era davvero poco efficace come arma da guerra... I popoli che facevano uso abbondante della cavalleria, però, non usavano le balestre, pur avendole a disposizione, perchè da cavallo è difficile ricaricarne una che non sia di quelle leggere... I mongoli, ad esempio, preferivano usare archi leggeri usati praticamente a bruciapelo mentre passavano a pochi metri dal nemico... I giapponesi avevano fatto una scelta simile (il samurai seguiva la via del cavallo e dell'arco, non della spada come si pensa oggi), tanto che l'arco più potente della storia è il loro (l'arco lungo composito di D&D)... L'acqua, contrariamente a quello che si pensa, non dava fastidio più di tanto alle balestre, le cui corde erano spesse e trattate con oli e cere, ma agli archi composti, che erano tenuti insieme da colle di origine organica e quindi potevano letteralmente sfasciarsi se non adeguatamente protetti... Le corde degli archi, comunque, risentivano anche pesantemente dell'usura, soprattutto quelle degli archilunghi, che subivano tensioni fortissime, tanto che ogni arciere ne aveva sempre qualcuna di riserva con se... Una balestra poteva risentire dell'acqua solo se era composta di parti in legno incollate, un po' come gli archi composti, o se il suo possessore era un cialtrone che dimenticava la normale manutenzione...1 punto
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A me pare proprio che il giocatore stia peccando di ὕβρις... Voglio dire, chi è lui per stabilire qual è il destino di tutta la campagna e dei personaggi altrui? Chi è lui per opporsi a quanto il DM decide? Tu Dungeon Master hai il potere assoluto: usalo. Stabilisci che se lui creerà un nuovo personaggio questo dovrà necessariamente essere della stessa razza e classe del precedente, e che non potrà attingere a nessun materiale all'infuori di quelli sul Manuale del Giocatore. Oppure che il suo PG sarà di tre livelli inferiore al più basso tra gli altri PG; e che se in qualche modo egli raggiunge un numero di PE tale da permettergli di accorciare questa distanza, non passa comunque di livello finché il personaggio più indietro tra gli altri della compagnia non è salito di livello. Et cetera. Un'altra cosa: qui il giocatore fa palese metagaming. Ovvero, fa agire il suo personaggio in base a motivazioni esterne ad esso, proprie del giocatore e non del personaggio. Dunque, battilo sul suo stesso campo: il suo PG viene incenerito da un fulmine (il classico "Master ex Machina") prima che possa danneggiare gli altri. Ogni nuovo PG che non sia identico in tutto e per tutto al precedente viene incenerito allo stesso modo. Insomma: fagli capire chi comanda.1 punto
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esiste già. è sul magic item compendium: Sundering è un potenziamento +1 che concede di attaccare come se avessi spezzare migliorato(quindi con conta come prerequisito per altri talenti) e infligge 1d6 danni extra quando provi a spezzare1 punto
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Spoiler: Infatti indicando DE LIBRIS MORTIS non intendevo un ablativo di argomento, ma di provenienza. Come ho scritto prima (e riporto sotto spoiler la citazione dal mio precedente intervento) DE LIBRIS MORTIS è traduzione latina appropriata per From the Books of Death. Anche per questo non è da indicare DE MORTIS LIBRIS: perché a questo punto avremmo DE MORTIS come complemento di argomento, e LIBRIS che non si sa più cosa ci stia a fare: infatti ci vorrebbe a questo punto LIBER, nel caso di un libro solo (omissibile, come da altri specificato), o LIBRI nel caso di più libri; ma il significato diventa assolutamente diverso rispetto a quello di From the Books of Death, che è invece l'espressione tradotta da DE LIBRIS MORTIS (per chiarezza, "Dai Libri della Morte", con significato identico all'espressione inglese). Questo giusto per chiarire che indicando la traduzione DE LIBRIS MORTIS non intendevo proporre una traduzione per "Libro della morte", "Libro sulla morte", "Libri della/sulla morte" o altre cose di questo genere, ma solo per From the Books of Death. Per quanto riguarda le osservazioni sull'omissione della parola "LIBER": i latini non intitolavano mai nulla con LIBER. Sono stati portati come esempi il De Bello Gallico e il De Rerum Natura: De Bello Gallico non sta per Liber De Bello Gallico, ma per Commentarii De Bello Gallico; De Rerum Natura non è un'abbreviazione di un titolo più esteso, dunque non sottintende il termine Liber. Pertanto già il titolo stesso, qualunque sia l'utilizzo dei casi, non è filologicamente corretto, nel caso in cui si volesse scrivere un titolo latino in tutto e per tutto. Inutile pertanto disquisire sull'ordine delle parole o sull'omissione di parte di esse. Gli interventi di FeAnPi sullo stile restano sine ullo dubio apprezzabili e corretti, sia per quanto concerne gli arcaismi che riguardo allo stile cesariano piuttosto che epico o poetico, ma rimane un ostacolo insormontabile: se vogliamo parlare di stili secondo la codifica classica degli stessi dobbiamo prima eliminare la parola LIBER dal titolo... Possiamo invece, senza cambiare le parole da utilizzare, (ed è giusto, secondo la mia personale opinione) discutere sulla correttezza grammaticale dei casi: il latino, anche successivamente al periodo del latino classico, varia molte strutture, molti usi nella titolazione delle opere, ma i casi rimangono quelli, anche nel latino ecclesiastico. Pertanto, le varie traduzioni grammaticalmente possibili, con i rispettivi significati in lingua moderna, sono: De Libris Mortis (From the Books of Death, o Estratti dai Libri della Morte, dove "della Morte" è inteso "appartenenti alla Morte"); Ex Libris Mortis (idem come sopra, con in più il significato di Dalla Biblioteca della Morte - ovvero, appartenente alla Morte); Liber Mortuorum (Libro che appartiene ai Morti); Liber Mortis (Libro che appartiene alla Morte); Liber de Mortuis (Libro che parla dei Morti); Liber de Morte (Libro che parla della Morte). Probabilmente quest'ultimo significato è quello che gli autori del libro volevano ottenere.1 punto
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Non dovresti permettere che questionino troppo le regole. Tra l'altro dovrei essere l'ultimo a darti questo consiglio visto che sono il primo a farlo (anche perchè tra i miei amici sono quello con un po' più di esperienza dietro lo schermo). Ascoltali una volta, rispondigli SE puoi rispondergli, cioè senza svelare nulla. Comunque i tuoi amici sbagliano: con i malvagi cambia eccome.1 punto
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