Dare un accento dialettale ad un nano è per me uno sbaglio simile a quello di alcuni film "comici" scadenti o alcuni libri mal tradotti.
Un esempio potrebbe essere il cockney di un facchino Londra, tradotto in veneto. Un taxista di colore a New York che parla romanesco.
Audrey Hepburn in "My fair lady" è doppiata in napoletano... Senza senso!
O Hagrid, l'amico Harry Potter che anzichè parlare un italiano sgrammaticato, parla bresciano.
La soluzione sta nel far parlare questi personaggi usando diversi livelli della lingua italiana. Quindi personaggi rozzi parleranno una lingua
genericamente "bassa", personaggi colti con un italiano più forbito ed "elevato".
Nei film un cowboy, mandriano, parlerà sicuramente con l'accento texano, talvolta anche con intenti comici, ma come renderlo in italiano? sicuramente non dandogli
un accento ciociaro.
Un nano, quindi, potrebbe parlare con poca ricchezza di vocaboli e giri di parole. In maniera diretta e schietta. Forse poco diplomatica o magari poco cortese.
Potrebbero fare errori grossolani (ma non un nano chierico). Potrebbe alzare la voce, bofonchiare per via della barba, battere il pugno sul tavolo o gesticolare,
fare un rutto o imprecare qua e la (ma non un nano chierico). Palare con la voce rauca o mangiarsi qualche lettera.
A tal proposito:
Dalle note di traduzione del romanzo di Bram Stoker - Dracula (Rossella Bernascone, ed. La biblioteca di Repubblica, pag XXXIII)
" L'inglese permette trascrizioni fonetiche che simulano le differenti cadenze e i dialetti: l'inflessione romena dell'inglese di Dracula nelle
prime pagine del libro, e quella olandese di Van Helsing, l'americano di Quincey Morris tinto di slang che Miss Lucy tanto apprezzava [...]
Come rendere in italiano questa chiarezza di manierismi usati sovente dall'autore con intenzione comica? [...] Van Helsing , scienziato, dottore in medicina,
avocato, stimato conoscitore di scenze occulte e di numerose lingue europee parla (o meglio scrive in quanto il libro è scritto in forma epistolare, è una
"raccolta di lettere")[...] con bizzarri errori qua e là nel passato remoto dei tempi verbali (ma non sbaglia mai un congiuntivo) ed un uso improprio
delle frasi ideomatiche inglesi [...] nelle traduzioni precedenti lo stigmatizzavano con un italiano "a la Tarzan" che non rispecchaiva invece le lunghe tirate
dotte assolutamente prive di inesattezze [...]"