Effettivamente, come ha scritto MadLuke, una possibile alternativa potrebbe essere utilizzare dei "dadi software" (come il 4d5). Tuttavia, avendo tirato in ballo l'alternativa virtuale, credo che sia preferibile (IMHO, parlando di considerazioni puramente probabilistiche) utilizzare direttamente delle distribuzioni di probabilità non scrivibili come semplice somma di dadi, in altri termini delle pmf con valori settati "ad hoc".
In questo modo, da un lato si potrebbero evitare "problemi" legati a:
- Media (il 4d5 ha media 12, forse un po' alta) e varianza;
- Valori massimi/minimi (il 4d5 ha minimo 4, il 3d6 ha minimo 3 e massimo 18);
- Altri problemi legati ad una non-ottimale approssimazione della gaussiana (come la pmf triangolare del 2d10);
e dall'altro si otterrebbero buone soluzioni a tutti i problemi sopra elencati. Un altro punto di forza cruciale è che nulla vieta di creare pmf (lievemente) asimmetriche, ad esempio dove fare "1" e fare "20" hanno diverse probabilità (questo risponderebbe all'osservazione di Blackstorm). Tuttavia, ritengo che il vantaggio più grande sia il poter utilizzare più distribuzioni contemporaneamente (i.e. sfruttare i vantaggi delle distribuzioni continue in ambito discreto), soprattutto quelle distribuzioni che i dadi non possono approssimare. Si avrebbe, così, una libertà di opzioni immensa e ciò potrebbe avere ripercussioni meccaniche molto interessanti.
Chiaramente, c'è sempre da considerare un fatto: nessuno dei "problemi" che ho citato è da considerare un vero problema se il resto del sistema è ben progettato (cioè se tiene conto di tali "problemi" e riesce a sfruttarli). Dulcis in fundo, non bisogna essere affrettati nel togliere ai giocatori il gusto di tirare i dadi (fisicamente, non virtualmente) per mere considerazioni probabilistiche, specie quando altre strade sono percorribili.
P.S. Per chi non è reduce di Probabilità, pmf = probability mass function.