Che piaccia o meno, quel +2 alla Destrezza deriva dalla fuffa stereotipo che vede l'elfo come un umanoide fatato con le orecchie a punta particolarmente agile. Nell'ambientazione di qualcun altro l'elfo può essere un umanoide fatato altro 1 metro e 20 e con le gambe a tronco di cono perchè nella sua dimensione d'origine la gravità è 5 volte più forte che nel mondo di gioco, ed ecco che il +2 alla Destrezza non ha più alcun senso. Perchè i modificatori di caratteristica che esistono in virtù dello stereotipo vanno bene, ma la fuffa che gli elfi amano gli alberi che proviene dallo stesso stereotipo, no?
Idem per il fatto che possiede visione crepuscolare perchè è "fatato", anche quello viene dallo stereotipo.
Non capisco a che scopo impoverire il nano a tal punto da essere talmente privo d'identità che se lo piazzi a vivere nel sottosuolo o sulla cima degli alberi, le sue caratteristiche sono comunque le medesime. Non possono essere le medesime, perchè l'ambiente e lo stile di vita forgiano la specie. Dovrai per forza cambiare qualcosa, che ciò avvenga tramite addizione invece che per sottrazione o trasformazione non cambia la sostanza dell'operazione.
Quindi a conti fatti anche il nano primitivo che proponi è una variante, e per ottenerlo è più semplice rimuovere (o sostituire) una o due abilità/capacità a quello standard e fornirgli un background culturale ad hoc; ma questo tipo di operazione è proprio del manuale d'ambientazione specifico, non del manuale base.
Non vedo come le regole del manuale base, necessariamente imbevute della fuffa high fantasy classica (che abbiamo visto sopra determina anche i modificatori di caratteristica tipici e le capacità peculiari della specie) che è il setting generalista proprio di qualsiasi edizione di D&D, possano rispondere alle infinite esigenze di originalità di milioni di campagne di gioco con ambientazioni personalizzate o inventate di sana pianta.
Continuo a non capire quale sia il problema; se nel Bestiario c'è scritto che gli Sciacalli Mannari combattono meglio a fianco di una Lamia, gli scenari possibili sono due:
-tale info è squisitamente fuffa, valevole solo ed esclusivamente per il setting così come proposto dal gioco
-tale info determina una variazione nelle meccaniche di una o entrambe le creature, valevole solo ed esclusivamente per il setting così come proposto dal gioco
Chi o cosa impedirebbe al GM di turno di affiancare -nella propria ambientazione modificata/inventata- allo Sciacallo Mannaro una creatura diversa dalla Lamia per ottenere la stessa efficienza combattiva del gruppo d'incontro proposto dal Bestiario, magari attribuendo a tale interazione inventata le eventuali modifiche meccaniche o assegnarne altre?
Il problema della soluzione che proponi è che non esce fuori un Manuale di Gioco, ma un'enciclopedia Treccani. O Gurps.
In Pathfinder ci sono i Tratti e le Varianti sia di razza che di classe; c'è anche un editor di razze, volendo. Ovviamente il numero di cose proposte dai manuali prima o poi ha termine ed esce sempre fuori qualche richiesta che esula da essi. Quindi anche lì, nonostante l'enorme -e scoraggiante- mole di dati, prima o poi bisogna inventare.
Tra l'altro, se ho ben capito, nel Next il Background dovrebbe funzionare più o meno come dici nelle righe sopra. Che poi funzionava così anche in 4E, solo che nel Next dovrebbe essere ancora più rilevante.