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Premetto che scrivo non da mod, ma da utente. Saluto intanto in ritardo @The Stroy, se ancora legge. È sicuramente un utente da cui ho imparato tanto, sia quando eravamo in disaccordo (all'inizio spesso) sia quando eravamo d'accordo (ultimamente spesso). Mancherà davvero moltissimo alla comunità. Lo saluto in ritardo perché è un periodo complicato e questo non era un post facile da scrivere. Il post di @Brillacciaio mi aiuta in questo, perché scrivere di risposta mi permette di saltare gran parte del discorso da fare. Ecco, concordo in grossa parte con quello detto da Brillacciaio, sia qui sia dopo questa parte quotata. Ma trovo però che il punto del discorso sia solo qui, nelle prime righe. Direi che il resto, cosa sia giusto e cosa sia umano e cosa sia empatico fare e dire, è la parte più importante ma è anche OT. Perché qui non si sta discutendo di chi abbia ragione, se la posizione di @Ash (a cui ho risposto nel merito nelle varie discussioni varie volte) sia ragionevole o se sia una opinione poco informata. Il punto del discorso è se ad @Ash dovrebbe essere permesso esporla in questo forum. Se abbia ragione o meno, è completamente irrilevante. Per questo credo che, del post di Brillacciaio, la prima parte sia quella cruciale, se cioè i post di Ash citati ricadessero o meno in una categoria da sanzionare. Se Tizio dice a Caio che è stupido, e stiamo discutendo se Tizio debba essere bannato, discutere se Caio sia o meno stupido non sarebbe rilevante. Stessa cosa qui. Quindi, cosa ne penso? Io personalmente trovo che, del documento di @The Stroy, gran parte dei commenti evidenziati siano commenti che non debbano essere eliminati dal discorso comune, se rilevanti per il topic del forum. Sono commenti su cui non concordo, in alcuni casi sono commenti che mi fanno arrabbiare (ad esempio perché riguardano forme di discriminazioni che ho subito personalmente o persone a me care), ma questo è ininfluente: le trovo opinioni vecchie e poco informate, ma che è giusto siano esposte così che vi si possa rispondere. Altrettanto personalmente, trovo che una piccola minoranza dei commenti citati sarebbero oltre la linea che io personalmente traccerei su cosa debba essere accettato nel mio forum ideale. Ma è una linea sulla sabbia, non nella pietra. Si sposta con il vento, e magari domani valuterei altrimenti, e sicuramente anni fa avrei valutato diversamente. Non pretendo di partecipare solo in community che traccino linee esattamente dove le traccerei io. E ovviamente non credo ci sia molto da discutere su questo punto, ognuno traccia la linea dove gli pare, e va benissimo che @The Stroy preferisca luoghi in cui determinati argomenti siano vietati in modo più severo, così come è giusto che altri preferiscano luoghi in cui si possa discutere di tutto in modo più ampio che su D`L. Ma sono in profondo disaccordo con l'equazione (implicita e esplicita) che permettere di esprimere un'opinione da parte della amministrazione del forum equivalga -- in qualche modo o in qualche percentuale o in qualche interpretazione delle parole -- ad approvarla. O a non disapprovarla abbastanza.8 punti
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Uno dei problemi da affrontare, nei giochi e nella fiction in generale, dovuto all’introduzione della magia è integrare tali fenomeni all’interno del mondo per creare un contesto coerente e in qualche modo credibile. In questa rubrica, dedicata soprattutto agli inventori di mondi (che siano scrittori o dungeon master), cercheremo di analizzare come potrebbe funzionare una magia “fisicamente corretta” ed evitare la classica domanda: “ma perché, se c’è la magia, la gente continua a zappare la terra e morire in modi atroci?”. IL PROBLEMA ENERGETICO Se la magia fosse fisicamente corretta, dovrebbe rispettare alcune leggi fra le quali i famosi Principi della Termodinamica (o, per l’occasione, della “Manadinamica”). Tra questi, il primo è il cosiddetto “Principio di conservazione dell’Energia” che richiede che l’energia totale coinvolta in un fenomeno sia conservata, cioè che la sua quantità totale al termine del processo sia uguale a quella iniziale (contando, in entrambi i casi, tutte le forme di energia presente). Ma cos’è l’Energia? L’Energia è una grandezza fisica che descrive vari fenomeni simili capaci di trasformarsi l’uno nell’altro: l’energia elettrica usata per alimentare una stufa si trasforma in energia termica, e quella termica in un motore produce energia meccanica sotto forma di velocità (energia cinetica) e/o sollevando pesanti carichi (energia potenziale). Ma l’energia è anche la base del funzionamento del nostro corpo: noi otteniamo energia dal cibo che mangiamo (dove è accumulata in forma di energia chimica dei suoi costituenti nutritivi) e usiamo questa energia per muoverci, respirare, pensare e per il corretto funzionamento del nostro metabolismo. Possiamo dire tranquillamente che la stragrande maggioranza dei fenomeni che conosciamo prevede trasformazioni e scambi di energia, e la magia non può non ricadere in questo sistema: per sollevare un masso con il potere di un incantesimo, l’energia necessaria deve essere ottenuta da qualche parte. È questo continuo richiamo al “pagamento” di energia che permette di creare un sistema magico fisicamente coerente. Non solo, l’incantesimo deve richiedere tutta l’energia necessaria per ottenere l’effetto desiderato: la generazione di temperature estreme di una palla di fuoco, la crescita di una pianta o lo spostamento di masse ingenti può richiedere una quantità estrema di energia, e talvolta anche difficile da calcolare (soprattutto quando ci sono di mezzo creature viventi o teletrasporti, ma avremo modo di parlarne in altri articoli). Cerchiamo dunque di rispondere alla domanda: da dove proviene tutta questa energia? MICROORGANISMI E CONDENSATORI Una prima possibilità evidente è che l’energia possa essere ottenuta da quella del mago stesso. Il corpo umano consuma l’energia ottenuta dal cibo per le sue attività, compresa una fetta importante (circa il 60-70%) unicamente per mantenere le funzioni vitali come la respirazione, la circolazione, il pensiero e il mantenimento della temperatura. Un essere umano, in base all’età, al sesso e all’attività che compie, ha un consumo energetico quotidiano che può andare tra le 1500 e le 2500 kilocalorie circa: la stessa quantità di energia, espressa in Joule (l’unità di misura dell’energia nel sistema internazionale), oscilla tra i 6300 e i 10500 KiloJoule. Se fosse possibile prendere una piccola frazione, ad esempio l’1% dell’energia di una “persona media” (8000 KJ per comodità), avremmo a disposizione 80 KJ, cioè 80.000 Joule. Ma “quanti” sono 80.000 Joule? Sono, ad esempio, pari all’energia necessaria per sollevare di un metro un masso di 8 tonnellate! L’energia per una simile impresa titanica, ben lontana dalle capacità umane e facilmente assimilabile a un “prodigio magico”, è pari al solo 1% dell’energia consumata da un essere umano “medio”. Ciò che impedisce a una persona di usare la sua energia in questa maniera è il concetto di “potenza”, cioè l’ammontare di energia che può essere emessa in un determinato ammontare di tempo. I nostri muscoli non sono abbastanza potenti da sollevare massi di una tonnellata (1000 kg) in alto di un metro, ma più che capaci di trasportare un oggetto di 10 kg per un dislivello di 100 metri: queste due azioni richiedono lo stesso ammontare di energia, ma la prima richiede molta più forza e molto meno tempo. Se riuscissimo a rilasciare energia in tempi inferiori, potremmo letteralmente dare vita alla magia partendo dalla stessa energia dei corpi umani: ma come accumulare questa energia e rilasciarla tutta assieme? Un mago potrebbe avere una “riserva” di energia magica che viene lentamente ricaricata dal suo stesso metabolismo e che può essere rilasciata rapidamente dando vita a effetti magici, e l’energia mancante del mago potrebbe giustificare la classica carenza di forza fisica che accomuna i maghi in molti giochi di ruolo. Un’opzione potrebbe essere fare ricorso a sostanze prodotte dall’organismo e accumulate in appositi tessuti, come facciamo già nella realtà con i grassi, in grado di essere “bruciate” per ottenere un picco di energia. Se invece non volessimo alterare la biologia umana, potremmo immaginarci un microorganismo simbiontico simile ai famosi Midi-Chlorian di Star Wars, in grado di sopravvivere solo in organismi molto specifici (magari in maniera simile a quello che accade con gli antigeni del sangue, solo più complesso). Infine, il mago potrebbe ottenere energia sottraendola dagli esseri viventi circostanti, in pieno stile “rituali sacrificali” o, più semplicemente, prendendo ispirazione dalla recente serie di The Witcher. Il rilascio dell’energia dovrebbe essere rapido, con un funzionamento simile a quello del flash delle macchine fotografiche. Le pile, infatti, non sono in grado di fornire una potenza sufficiente per il lampo: il flash, in questo caso, è ottenuto da un Condensatore, un componente dei circuiti in grado di accumulare al suo interno cariche elettriche (cioè, sostanzialmente, elettroni, le particelle che compongono la corrente elettrica) e di scaricarsi molto velocemente. In questo modo, anche se la velocità di ricarica della pila è ridotta, il condensatore è in grado di fornire rapidamente una grande quantità di energia per il flash: allo stesso modo, un mago dovrebbe essere in grado di bruciare rapidamente la sua riserva energetica per ottenere, in poco tempo, grandi quantità di energia per dare vita ai suoi incantesimi. Un condensatore. La vostra scheda madre ne è piena. CATALIZZATORI Se invece l’energia fosse ottenuta esternamente dal mago, come potrebbe egli averne accesso? E come giustificare una quantità limitata di uso di tale potere? Sempre pensando a un consumo (almeno iniziale) di energia da parte del mago, si potrebbe ipotizzare un’interazione tra il mago e una sostanza esterna, simile alla Trama nel mondo di Forgotten Realms, grazie al quale il mago ottiene i suoi effetti facendo da catalizzatore. In chimica, molti processi che trasmettono energia verso l’esterno (esoergodici) non avvengono spontaneamente, ma devono essere “stimolati” tramite una certa quantità di energia iniziale, detta energia di attivazione. Si può immaginare, ad esempio, che una certa reazione rilasci 5 Joule di energia, ma che la sostanza debba prima ricevere due Joule come energia di attivazione per avere inizio. Un esempio pratico di questi fenomeni sono le combustioni, delle quali parleremo in un futuro articolo: un oggetto che brucia emette energia termica, ma ha prima bisogno di un innesco, un evento in grado di fornirgli l’energia necessaria per far partire la combustione. Un Catalizzatore è un elemento, di solito una sostanza chimica, in grado di produrre un effetto di Catalisi, cioè di ridurre l’energia di attivazione: nell’esempio precedente la reazione potrebbe, grazie a un catalizzatore, richiedere un solo Joule per avere inizio. Se il mago fosse in grado di agire da catalizzatore per la magia, questo spiegherebbe come mai solo i maghi sono in grado di usare tale potere, cioè perché l’energia di attivazione è troppo elevata e i non-maghi non sono in grado di abbassarla. Contemporaneamente, se fosse sempre lui a fornire l’energia iniziale (ridotta grazie alla catalisi) si giustificherebbe anche un utilizzo limitato della magia da parte dell’incantatore. MASSA ED ENERGIA Un’ultima, notevole fonte di energia è la cosiddetta annichilazione della materia: la possibilità cioè di trasformare direttamente materia in energia mediante la famosa formula di Einstein. Si tratta di una quantità di energia enorme: mezzo grammo di materia produrrebbe la stessa energia della bomba di Hiroshima. Fortunatamente si tratta, nel mondo reale, di un processo assai complesso da ottenere: per avere una annichilazione è necessario far incontrare ogni particella del nostro materiale con la sua antiparticella. Queste ultime sono complesse da ottenere e prodotte solo da reazioni nucleari rare e altresì molto costose, in termini energetici (e non), da ottenere: all’attuale stato delle cose, il più grande apparato in grado di generare tali antiparticelle (il Large Hadron Collider, o LHC, del CERN di Ginevra) sarebbe in grado di ottenere un grammo di antimateria in… qualche milione di anni! Tuttavia, immaginando di ottenere energia dai due processi precedenti, sarebbe forse possibile annichilire quantità di materia sufficientemente piccole da concedere comunque effetti prodigiosi… se l’antimateria fosse già presente. Infatti, produrre antimateria richiede processi molto più costosi (in termini di energie) di quanto poi riottenuto dall’annichilazione, fino a 10 miliardi di volte tanto. Anche se, infine, essa fosse già disponibile al mago, questi dovrebbe assicurarsi di mantenere l’antimateria confinata nel vuoto, impedendogli di interagire con qualunque genere di materia, perfino l’aria: tale situazione viene comunemente ottenuta, nel mondo reale, tramite potenti campi elettromagnetici che possono risultare letali alle persone che si avvicinano troppo. Sarebbe invece possibile ottenere parte dell’energia dagli atomi mediante fusione e fissione: in questo caso, tuttavia, la quantità di energia ottenuta da ogni atomo è molto inferiore e sarebbero necessarie quantità importanti di materiale (e il materiale giusto!), nonché condizioni peculiari di temperatura e pressione altrettanto complesse da ottenere (che richiederebbero ulteriori, drammatiche energie iniziali). IL PREZZO DA PAGARE Questa (relativamente) vasta serie di opzione potrebbe far pensare che ottenere energia possa essere semplice, ma si tratta di una conclusione errata. Il mago dovrebbe indubbiamente pagare il prezzo iniziale consumando parte della sua stessa energia, energia che, se fosse accumulata in una sorta di condensatore magico, non sarebbe disponibile dell’incantatore (al di fuori del suo uso magico) e lo lascerebbe permanentemente spossato. Se facesse inoltre da catalizzatore per una qualche fonte esterna di energia, essa si andrebbe, nel tempo, a consumare inevitabilmente la fonte di energia magica esterna proprio come i combustibili che diventano inutilizzabili dopo essere bruciati. Infine, la stessa capacità di annichilire materia richiederebbe una grossa fonte di antimateria oppure energie tali da non giustificarne l’utilizzo, e anche l’energia nucleare si potrebbe sfruttare solo con condizioni estreme di temperatura e pressione. E’ evidente dunque che l’idea di usare la magia per affrontare problemi altrimenti risolvibili è una mossa assai sconveniente, e che rivolgersi agli incantesimi dovrebbe essere giustificato solo da una necessità particolare e immediata. E ancora non abbiamo parlato del fatto che non tutta quell’energia può essere utilizzata per lanciare una magia… ma per quello, aspettate il prossimo articolo di Manadinamica! Articolo originale: http://www.profmarrelli.it/2020/01/15/manadinamica-conservazione-energia/ Se questo articolo ti è piaciuto, segui il prof. Marrelli su facebook e su ludomedia.3 punti
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Non ci può essere sorpresa, che esplicitamente esiste solo se il nemico non è conscio di un pericolo imminente: chiacchierando, spada nel fodero, pensiero perso alla discussione avuta con l'amata prima di partire. Se il nemico è in combat, non può quindi essere preso di sorpresa. Secondo punto, il mago nel suo primo turno dopo che è arrivato ha l'azione a disposizione. Il mago prima di teletrasportarsi non era in combat, viveva la sua vita e decide di lanciare un incantesimo. Come tutti gli incantesimi lanciati fuori combat, non ci interessa il conto delle azioni. Arrivato, entra in combat. Solo a questo punto, al suo arrivo, tira l'iniziativa. Questo è quello che sarebbe successo se non ci fosse stato un combat in corso tra altri PG: il mago avrebbe teletrasportato sul nemico, si tira l'iniziativa, e avrebbe le sue azioni normali. Stessa cosa. Quindi il mago arriva all'inizio del round (per comodità, ma vedi spoiler), e tira l'iniziativa. Al suo turno potrà agire normalmente.3 punti
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È proprio la questione dei paletti che ci preme particolarmente! Ed è la parte più difficile da gestire. Oltre a parlarne tra noi qui sul forum abbiamo anche organizzato una riunione di Mod e amministratori, per la prossima settimana.3 punti
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Da regolamento è esattamente come ha scritto Maudea96 (anche se nel primo caso non penso possa beneficiare del vantaggio perché tra la sua apparizione ed il suo primo turno, i nemici hanno agito e, da quello che c'è scritto, non sembra che il pg fosse invisibile) e aggiungo un'altra opzione: 4) se è stato teletrasportato da qualcun altro e lui ha preparato l'azione per attaccare in qualche modo, può sfruttare la sua reazione per l'attacco subito dopo il teletrasporto per attaccare con vantaggio NB in 5e non è contemplato il "ritardare l'azione" come in 3.5 che spostava l'ordine di iniziativa (come anche l'azione preparata). In 5e hai un ordine di iniziativa e quello resta a prescindere dalle varie condizioni3 punti
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Forse è una soluzione semplicistica e troppo autoritaria, ma alla luce dei frequenti malcontenti esposti vedrei bene un inasprimento totale delle regole di moderazione riguardo ai temi citati nei vari messaggi (a prescindere dal tipo e dal senso di opinione espressa). DL è una Comunità di giochi di ruolo, non vedo proprio nessuna necessità di discutere pubblicamente di temi per cui ci sono tanti altri canali dedicati e con la possibilità di scambiarsi messaggi privati. Credo che discussioni simili aggiungano davvero poco al sito (se sono davvero interessato ad approfondire quelle questioni non guarderò su DL), ma possano togliere molto, come si è visto in questi ultimi giorni. Come qualcuno ha scritto, i moderatori impiegano un sacco di tempo su base volontaria per garantire a noi utenti la fruizione di un sito molto articolato e variegato; io farei di tutto per minimizzare il loro lavoro, compresa la totale astensione dal parlare di questi argomenti (tranne in maniera totalmente inerente ai giochi di ruolo). Non conosco personalmente nessuna delle persone coinvolte in queste "diatribe", ma da vecchio (seppur tremendamente discontinuo) frequentatore del forum, mi mette un velo di tristezza vedere persone che lasciano (e altre che restano ma che immagino saranno "scottate" dalla cosa) per delle questioni così intime, personali e poco inerenti alle passioni che ci uniscono tutti. I miei due centesimi personali...3 punti
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Anche qui c'è un regolamento che vieta determinati argomenti delicati. Il problema sorge quando questi argomenti divengono pertinenti al GDR. Si potrebbe scegliere di non parlarne, ma così si taglia fuori la comunità da situazioni ed eventi attuali e vivi. Chiaramente la finalità di DL spinge verso una copertura totale delle novità nel campo del GDR, e non è possibile per noi ignorare in toto e volutamente le news. Non è esattamente vero, comunque. Il non interviene ha a che fare con il discernere un'opinione espressa con volontà offensiva da una che è semplicemente il pensiero dell'utente. Come detto sopra, non è un processo semplice stabilire le linee guida.3 punti
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Provo ad aggiungere umilmente il mio punto di vista, senza alcuna pretesa anche perché sono l'ultimo arrivato o quasi. Ci sono conflitti poco costruttivi, o non costruttivi, e che tendono a gonfiarsi e soffocare l'oggetto originario di una discussione. Permettetemi per brevità di chiamarli escalation. Come anche questa conversazione, nel suo piccolo, dimostra, questi conflitti tendono a svilupparsi in particolare quando si tocca la sfera emotiva, cioè quando qualcuno si sente a disagio, offeso, indignato o turbato (a livello personale e/o in base ai propri valori) per le parole di qualcun altro. Permettetemi per brevità di dire solo che la persona si sente urtata. Essere urtati è un evento che può capitare in una discussione, è impossibile prevenirlo. Il punto naturalmente è come gestirlo per evitare che degradi nell'escalation. (1) Punto di partenza Come punto di partenza, direi che dovremmo tutti accettare che se qualcuno dice di essere urtato da un'affermazione, lo è; cioè, non deve dimostrarlo o giustificarlo: se ne prende atto. Questo però non implica nessuna colpevolezza da parte dell'autore dell'affermazione: dovremmo tutti impegnarci anche a presumere sempre la buona fede. Può capitare a tutti, anche non volendo, di urtare qualcuno, e può capitare a tutti di essere urtati, e comunque ognuno ha una sensibilità diversa e nessuno può prevedere quelle degli altri. (2) Pertinenza Ora, se un'affermazione urta qualcuno, occorre chiedersi se è pertinente, cioè se è in tema con l'argomento originario della discussione e necessaria ad esprimere il punto di vista dell'autore su quell'argomento (non sul mondo e la vita in generale). Un'affermazione non pertinente che urta qualcuno dovrebbe semplicemente essere rimossa. Non è un'invocazione alla censura: in una comunità di persone che si rispettano a vicenda la libertà di parola non dovrebbe spingersi fino al punto di sbattere in faccia agli altri il proprio pensiero quando li ferisce, a meno che non sia necessario per uno scopo. Quindi l'autore stesso dell'affermazione dovrebbe riconsiderarla e ritirarla, se la fattispecie fosse questa. Più difficile è gestire un'affermazione pertinente che urta qualcuno. (3) Riformulare Un'affermazione parzialmente pertinente può a volte essere riformulata in modo da essere pienamente pertinente, cioè in modo che esprima ancora la totalità della visione dell'autore per quanto riguarda l'oggetto della discussione, senza però urtare l'altra persona o almeno urtandola molto meno. La cosa sorprendente è che spesso questo è molto più facile di quanto si pensi (molte volte è questione di cambiare una parola o aggiungere un distinguo), ma non viene fatto perché si crea una dinamica in cui entra in gioco l'orgoglio delle due parti e il vedere l'interlocutore come avversario (è umano), così parte l'escalation. Attenzione: riformulare non vuol dire dover cambiare il proprio pensiero, solo esprimerlo con più tatto. È importante che entrambe le persone (sia l'urtante che l'urtato) capiscano che è questo l'obiettivo primario a cui tendere. Voglio dire che, mentre quando c'è un dissenso nell'ambito dell'argomento originario (sui GdR) è legittimo e sensato che ognuno cerchi di convincere l'altro (senza eccessi), quando qualcuno si sente urtato a livello personale o nei suoi valori non è opportuno né auspicabile che questo avvenga. L'urtato non deve cercare di convincere l'urtante a cambiare il proprio pensiero, neanche se lo ritiene giusto e doveroso sul piano "civico", perché tale attività esula dall'argomento della chat (eventualmente si può proseguire in privato). Allo stesso modo è inopportuno che l'urtante cerchi di convincere l'urtato a non essere urtato dalle sue parole così come sono. Queste linee di intervento non fanno altro che portare all'escalation. Se invece la persona urtata cerca di spiegare perché si sente urtata da quelle parole specifiche, e l'autore di quelle parole fa autocritica chiedendosi non se deve cambiare modo di pensare, bensì come può esprimere lo stesso punto di vista senza urtare l'altra persona, si possono fare significativi progressi con davvero poco sforzo. Poco fa, in un canale Telegram, ho avuto una reazione indignata da parte di un utente perché avevo definito "obsoleta" una regola delle vecchie edizioni (non ricordo se 1e o 2e). Stavo per replicare impuntandomi, perché in fondo siamo arrivati alla 5e e quella regola è di fatto obsoleta (oltre che piuttosto stupida). Sarebbe stato un conflitto comunque su D&D, in un canale che parlava di D&D, quindi non era neppure off-topic! Però mi sono fermato e mi sono chiesto: ha senso dibattere su questo? Il succo del mio discorso era un altro. Così ho scritto "Riformulo: non obsoleta, proveniente dalle vecchie edizioni". Corretta quella parte nessuno ha avuto da ridire e la discussione principale è proseguita tranquillamente. Rimango convinto che obsoleta fosse il termine giusto, ma insistere a ribadirlo non avrebbe giovato né a me né agli altri, mentre ritrattarlo ha disinnescato l'escalation mantenendo il focus della conversazione sul punto originario. Naturalmente questo approccio richiede grande maturità da entrambe le parti. Inoltre non sempre è possibile, vedi seguito. (4) Agree to disagree È possibile che un'affermazione pertinente risulti per qualcuno urtante, anche molto urtante, ma non possa essere riformulata in modo non urtante perché è il concetto stesso ad esserlo, e non il modo in cui è espresso. In questo caso l'unica cosa sensata da fare è far intervenire un arbitro terzo, appunto i moderatori, con uno scopo ben preciso: certificare che quell'affermazione è pertinente e non riformulabile. Bisogna che entrambe le parti comprendano che il ruolo arbitrale dovrebbe limitarsi a questo (salvo casi plateali di insulti personali o simili). Se necessario l'abitro può interagire con le due parti cercando di capire meglio o di trovare una soluzione, ma secondo me questo dovrebbe avvenire dietro le quinte, in privato, senza affollare ulteriormente la discussione principale. Lì, eventualmente, si può scrivere qualcosa come "il post di Tizio è oggetto di attenzione da parte dei moderatori, vi faremo sapere". Una volta fatta questa valutazione, la cosa migliore da fare da parte di entrambi gli interlocutori è accettare la divergenza come tale senza insistere ulteriormente sul punto. È necessario renderci conto che, in una comunità di persone che si rispettano, se da un lato dobbiamo moderare le nostre parole in modo da ridurre il disagio per gli altri al minimo indispensabile per esprimere il nostro pensiero pertinente, dall'altro dobbiamo saper accettare di essere urtati quel tanto che è indispensabile per permettere agli altri di esprimere il loro pensiero pertinente. Dal punto di vista dell'urtato questo può essere molto spiacevole, e lo dico per esperienza personale. Ma è necessario perché, fermo restando che nessuno può essere costretto a restare in una comunità in cui è urtato ripetutamente, nel portare all'estremo la ricerca di un contesto in cui niente ci fa male rischiamo di ritrarci da tutti i conflitti e rinchiuderci in una "bolla". La certezza di aver attraversato i punti 1, 2 e 3 sopra, e in particolare aver avuto la possibilità di esternare il proprio disagio e non essersi sentiti giudicati per esso, può servire a mitigare il malessere. Quello che di sicuro può solo esasperarlo, invece, è far partire l'escalation.2 punti
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Scusate la confusione, per me "colto alla sprovvista all'iniziativa" (reminiscenza della 3.5) e "round di sorpresa" (5e) fino a poco fa erano la stessa cosa. Comunque Tholin non ha in effetti utilizzato nessuna azione prima di essere trasportato. Ergo ha solo vantaggio contro i nemici, quindi non è cambiato nulla in-game, possiamo continuare. Altra cosa: pare che in 5e non si possa ritardare, ma diciamo che a me non va di essere fiscale su questa parte. Appartiene alla tattica, potete gestirvela come volete. EDIT: ..E invece no. Da quanto ho letto ritardare equivale a preparare in 5e. Quindi se volete ritardare dopo un vostro alleato/nemico, potete preparare un'azione e questa verrà automaticamente instradata tramite la vostra reazione. RE-EDIT: ninjato da @Daimadoshi852 punti
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Forse mi sfugge qualcosa, ma io lo interpreto diversamente: Se il teletrasporto l'ha lanciato Tholin, dovrebbe avvenire al suo turno di iniziativa (quindi 3°), dopodiché potrebbe continuare il suo turno, avendo già usato azione /azione bonus /altro per lanciare il teletrasporto. Se l'ha lanciato Tholin, ma come azione preparata, avviene al momento dell'innesco (quindi immagino come 5° nell'iniziativa), ma spende la sua reazione e non può fare altro. Se è stato lanciato da altri fattori, Tholin agirà in combattimento direttamente nel round successivo, nel suo turno come 3° nell'iniziativa, perché il suo turno in questo round l'ha "speso" ovunque si trovasse prima di essere stato teletrasportato. Nel primo caso, poi, concordo sul fatto che possa beneficiare di vantaggio dato dal fatto che gli altri combattenti non si aspettano la sua apparizione, senza che ci sia "sorpresa" nel senso meccanico del termine.2 punti
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Ciao, al momento ti posso rispondere solo a quel frammento. È sicuramente da evitare che il giocatore il cui PG finisce a fare il supercattivo non voglia farlo. Ed è sicuramente da evitare che i giocatori i cui PG finiscono a combattere il supercattivo non vogliano farlo. In teoria la soluzione è semplice: lasciali liberi di scegliere. Se qualcuno dei PG vuole direttamente unirsi ai cattivi anziché combatterli ben venga, non dovrebbe aver bisogno di dire "uccidimi", basta che dica "ok, sono con te". E anche diventare il supercattivo dovrebbe essere frutto di una scelta del giocatore, non una cosa che succede suo malgrado. Ma così, dirai tu, rischio potenzialmente di non avere nessuno scontro: se nessuno volesse diventare il supercattivo, o se tutti accettassero di stare con lui e nessuno volesse combatterlo. Questo è vero. E secondo me è la cosa migliore: se lo scontro finale non è necessario niente scontro finale. Bene così. Se questo non ti soddisfa, ti offro un'alternativa ma metto in chiaro che è sub-ottimale. Concorda in anticipo (intendo, con diverse avventure di anticipo) con il giocatore destinato a diventare supercattivo che avverrà questa svolta. Spiegagli che ciò porterà il suo PG a scontrarsi con gli altri PG e assicurati di avere il suo consenso. Nelle prime avventure dovrebbe esserti facile capire qual è il giocatore che più facilmente darà il suo consenso, a seconda di come si comportano in gioco: quello è colui con cui devi interfacciarti. Offri al PG di quel giocatore una ricompensa molto allettante (per il fatto di assurgere a supercattivo), che però non può essere spartita. Fai in modo che sia nota a tutti (cioè, che sia un'informazione in cui i PG si imbattono con l'avanzare del gioco). Offri una diversa ricompensa molto allettante, e che stavolta può essere spartita o condivisa facilmente, per la sconfitta del supercattivo. Anche questa nota a tutti. Ciò incentiverà gli altri PG a combatterlo anziché unirsi a lui.2 punti
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Non ho capito. Se un'opzione esiste solo in inglese va quindi depennata dalla guida? Che differenza c'è nel saltarla considerato che lasciandola si dà la possibilità di fruirne anche a chi gioca con manuali di entrambe le lingue? Comunque non c'è problema: questo è un forum di libera scrittura. Non si è praticamente mai fatto per non oberare la sezione, ma nulla ti impedisce di scrivere una nuova guida come piace a te e postarla a fianco a questa, completamente in italiano di cui gli utenti interessati possano fruire.2 punti
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i nemici non erano sorpresi! la sorpresa si stabilisce prima dell'iniziativa. la sorpresa non dà una azione in più a chi sorprende (come hai fatto fare a tholin), ma è il sorpreso che non può agire.2 punti
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Un'affermazione un po' campata in aria. "Politica e ideologie" sono insite in ogni essere umano, e dato che i giocatori sono tutti esseri umani è inevitabile che ci siamo influenze del mondo reale nei mondi di gioco. Più correttamente, di recente l'industria del GDR ha preso atto di ciò. Ma non ha certo inventato l'acqua calda.2 punti
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Trovi tutte le razze "definitive" in questo topic: Mentre qui si parla dell'ambientazione: Questo dovrebbe bastare per un veloce recap.2 punti
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I noduli hanno anche un'altro vantaggio: nel passato si parlava di "metallo delle stelle" per indicare ferro di alta qualità (spesso legato con nickel, e talvolta anche cobalto) proveniente da meteoriti, e i noduli possono svolgere egregiamente lo stesso lavoro. Poi, ovviamente, possiamo tranquillamente evitare di essere troppo scientifici quando non è importante, ci risparmieremmo un sacco di problemi (esempio: il sangue al cobalto dei Qwel'Nariani dovrebbe essere giallo invece che blu, ma io preferivo il blu)! 🤣 Ok, c'ho messo un pò ma, ma forse ho trovato una possibile soluzione; non è scientifica al 100%, ma è il meglio che posso fare. Si tratta del titanato di calcio; fuso assieme ai minerali di ferro, dovrebbe (il condizionale è d'obbligo, visto che è una mia estrapolazione) formare ferro-titanio, che purifica la lega dalle impurità; inoltre una piccola parte del titanio entra in lega con gli altri metalli, dando origine ad un'acciaio di qualità pari a quella ottenuto dai noduli. Ovviamente, come i noduli, si trova solo in pochi punti, difficili da raggiungere. Quindi per le astronavi si devono arrangiare facendosi dare passaggi dalle altre razze? Carino, mi gusta l'idea di una tecnologia "steampunk" che convive di fianco a quella spaziale! Nel frattempo, mi sono scritto una possibile razza nemica; ditemi cosa ne pensate: La cultura Guerriera (warlike) in realtà è un mix con quella Spietata (ruthless), e in quella Spirituale (spiritual) ho sostituito il tratto "Inner peace" con quello "Oathbound" della Onorevole (honorable).2 punti
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@Ash ho letto il tuo documento, voglio dire la mia per quanto io non c'entri niente. Voglio dire la mia due volte. Uno. Stai parlando a un individuo che forse non ti leggerà, se ti leggerà probabilmente non ti risponderà, avresti potuto riportare la questione altrove, ma va be' è giusto che tu senta il bisogno di difenderti dalle accuse mosse a prescindere da quale sede hai usato per farlo. Due. Non sei razzista, non sei misogino, non sei omofobo o transofobo, lo dici e ti credo, anche perché non leggo contenuti che ricadono in una di queste categorie. Sei uno tra tanti che non ha visto che il problema non è concreto, è retorico. Il problema è nel linguaggio che usiamo tutti i giorni, il problema è nelle strutture astratte della società in cui viviamo, il problema è in cosa diamo per scontato. Non è detto che un certo tipo di propaganda sia la soluzione più giusta a questo problema, ma ritenere che siccome non facciamo del male a nessuno e non pensiamo male di nessuno siamo nel giusto, questo non è automatico e credo faccia male se è l'atteggiamento che assumiamo tutti. La ragione per cui certe affermazioni vanno bene soltanto con un genere e al rovescio no, la ragione per cui “prendersela con i maschi bianchi eterosessuali” è “la moda del momento”, la ragione per cui si fa tanto parlare di mascolinità tossica come se tutti fossimo colpevoli... è che si sta cercando di riscrivere il paradigma, si sta cercando di costruire una cultura che parta da premesse diverse. Il maschio bianco eterosessuale non ha magari vantaggi nella società, come dici tu giustamente nessuno ti regala niente per esserlo, ma è lo standard su cui ragioniamo, è il "minimo sindacale". Finché sarà lo standard e tutto il resto variazioni, finché ci sarà bisogno delle quote rose, di inclusività, finché non avere una caratteristica tra quelle elencate potrebbe rivelarsi un handicap (non è detto che accada sempre, non è detto che tutti siano misogini o razzisti o quel che è; significa solo che quando un'azienda apre una posizione s'immagina così il suo candidato e quando vede una donna potrebbe storcere il naso - e sì, ancora succede -, quando vede un individuo di un'altra etnia, o troppo provocante, o troppo eccentrico, qualsiasi cosa non sia il suo candidato maschio bianco che almeno appaia eterosessuale - perché spesso mi pare che la retorica sia "ben vengano gli omosessuali purché siano uguali agli altri" denigrando gli eccessi, il pride, i colori, qualsiasi cosa si discosti dallo standard percepito - potrebbe storcere il naso, consapevolmente o meno; significa che quando ci immaginiamo un leader, il protagonista della storia, qualsiasi cosa tu abbia elencato quando hai fatto l'esperimento di invertire la polarità delle frasi generalmente ce lo immaginiamo maschio e bianco, o se non maschio e bianco un qualche altro archetipo/stereotipo predefinito che ci dà l'illusione di espandere il nostro pensiero, di renderci inclusivi quando in realtà crea solo altre barriere) non saremo liberi dal problema. Esistono sempre gli estremi e gli eccessi, esiste anche chi demonizza come fai notare il maschio bianco eterosessuale ben oltre il mio discorso, ma difendere l'idea che "non stiamo facendo niente di male" non aiuta. È spesso vero ma non aiuta. Non aiuta essere indifferenti alla questione, non aiuta provare a sistemare quello che non va e tenere il resto. Noi miseri maschietti femministi vogliamo cambiare la nostra cultura nel profondo, cambiare la nostra identità come popolo e come individui. Vogliamo abituarci a pensare che un bambino possa piangere in pubblico (non debba, possa), che un uomo possa indossare una gonna o truccarsi la faccia se gli va (E mille altre sciocchezze perché pure il concetto di decenza è arbitrario e a volte, non sempre ma a volte, nocivo in modi cui non pensiamo. Prova a rifletterci al di là della questione omosessuali, pensando per esempio a come il concetto di decenza riferito a te in qualunque categoria ti identifichi, a una donna adulta o qualsiasi cosa possa averti privato di te stesso in parte, o fatto male a te o qualcun altro anche in modo indiretto. Magari non trovi niente, nel mio caso io santifico l'indecenza - per quanto la mia sia assai moderata), che i commenti su un bel culo siano da farsi in confidenza e in privato (anche le donne eterosessuali e gli uomini omosessuali eccetera commentano un bel culo con discrezione, nessuno lo chiama catcalling e si mette a fare questioni perché non è molesto, non è pubblico e normalizzato, non mette in soggezione anche perché non viene da qualcuno percepito come più in alto, come in controllo) e così via per tutta una serie di atteggiamenti insignificanti che figuriamoci ora nemmeno mi vengono in mente tanto sono insignificanti per me ma insieme fanno un mare di merda. Da qui voglio arrivare un attimo al discorso della mascolinità tossica. Le mie finora non sono state opinioni da esperto, né argomentate da esperto, sono solo uno qualsiasi che ha accettato le critiche, ci ha pensato e si è reso conto che c'era del vero e si è reso conto che ha toccato anche me, la mia infanzia. Perché io sono sì un maschio bianco eterosessuale ma la mia 'mascolinità' non ha niente a che vedere con gli standard della società contemporanea e venivo deriso. E non ti parlo degli atteggiamenti molesti, non ti parlo di machismo violento, bullismo, aggressione o quel che vuoi mettere in mezzo; quando si parla di mascolinità tossica "non ironicamente" non si parla di questo, nonostante i goffi tentativi della Gillette o chiunque fosse oggetto della critica facciano passare (perché spesso è giusto per far scena o per dire "Sì certo interessa anche a noi continuate a comprare i nostri prodotti siamo un'azienda etica"). Quando si parla di mascolinità tossica si parla del fatto che siano diffuse certe idee su come sia fatto un uomo che vanno ben oltre la biologia, il genere in cui ci si identifica e quant'altro, e che queste idee siano diffuse ed applicate nel giudizio al punto da soffocare, denigrare, isolare, e mille altre sfaccettature chi non rientri nel paradigma oltre a minare la sanità dei rapporti tra uomini e uomini, tra uomini e donne, tra donne e donne persino. Non tutti gli individui, non tutti i gruppi sociali e non tutte le società sono allo stesso punto in questo discorso. Io sono abbastanza convinto (come te mi pare di aver capito) che i punti sulla violenza fisica siano abbastanza superati nella nostra società italiana per esempio (magari i dati mi contraddiranno non lo so) e che molti progressi siano stati fatti anche su altre questioni, ma siamo lontani dal risolvere il problema perché non lo stiamo capendo. Ti prendo una lista (presa a caso dal web è giusto per parlare) di cose comunemente associate al concetto di "mascolinità tossica": Siamo (fortunatamente) abbastanza lontani da questo come società italiana, siamo lontani per dire dall'uomo sposato che segue solo il calcio, abbandona la famiglia per andarsene al bar a bere con gli amici e non conosce né sua moglie né i suoi figli. L'Italia ha fatto diversi passi avanti nonostante io conosca più di qualche individuo così, lo riteniamo (o lo abbiamo ritenuto) normale persino. Non ci accorgiamo dei danni che fa ai suoi figli quest'uomo (ma ci preoccupiamo delle adozioni gay). Ovviamente seguire il calcio è una passione normale, eh! (Non sono ironico ci mancherebbe) Il fatto che sia l'unica o quasi passione accettabile o che sia scontato che tu segua il calcio o che venga visto come lo standard delle conversazioni e insomma un'altra serie di estremi, quello non è normale. A proposito di questo, tra amici nerd ho vissuto anche lo stereotipo contrario: chi segue il calcio è stolto, odioso eccetera. Un altro problema è che la "comunità nerd" ha largamente delineato una sua mascolinità nuova (epperò sempre tossica) che allontanandosi da molti dei punti delle solite liste sul maschio etereo e bla bla bla ci ha fatti sentire al sicuro. Se cambi un punto (o anche tutti i punti) della lista con qualcos'altro di specifico (per esempio il Vero Uomo Italiano si prenderebbe cura del suo aspetto fisico ma solo in certi modi precisi definendo un altro standard rispetto a questo proposto) il problema resta uguale, e il problema è che esiste un concetto di mascolinità (E di femminilità! Costruito in maniera complementare!) preciso che soffoca il resto, su cui è fondata una gerarchia implicita nelle interazioni sociali anche laddove non ce ne rendiamo conto (è questo il patriarcato non una società segreta con una specifica agenda che tiene le redini del mondo), che porta a deridere o a stupirsi quando per dire vedi uno come me che ha certe gestualità femminili, relativamente troppo emotivo e una serie di altre cose che mi hanno portato a essere deriso (appunto) nell'infanzia. Giocavo a calcetto perché era l'unica attività dei miei coetanei nonostante non me ne fregasse un cavolo di niente (ma fin lì andava pure bene alla fine se vivi in una piccola realtà e c'è solo una cosa da fare ti adatti, giustamente) ma venivo preso per il culo perché ero scarso, tagliato fuori, canzonato come gay e mandato a casa a piangere da mamma (non sono omosessuale, lo preciso perché è importante capire che tutto sto apparato fa male pure a noi maschi bianchi eterosessuali, non è un complotto a danno nostro il femminismo). Percepivo come un problema anche piangere (Altro stereotipo da cui fortunatamente da grandi ci siamo liberati ma era l'idea comune non ci prendiamo in giro, e guai mio padre riteneva certamente più sano scassare a pugni le porte - faccio riferimento a un incidente specifico, mio padre non era un violento tanto per ribadire che non sto parlando di situazioni estreme di abusi e compagnia ma di cose che ho ritrovato abbondantemente in giro e che se ci rifletti sono pure nella tua vita da qualche parte come nella mia ma che riteniamo normali, tranquille). Ora io non penso che questo mio discorso possa aver risolto o dimostrato niente, mi ci sono anche perso io stesso. Ma tu, libero pensatore (e io ammiro questa dote sempre, non penso che esista una scelta politica giusta e il resto sia da buttare), magari non hai pensato a tutto. Magari ti sei fermato alla superficie della questione e io credo sia per questo che non hai capito l'accanimento di qualcuno. Ora, quando tutti avremo capito a che ci stiamo attaccando, quando avremo capito il perché dell'attuale retorica femminista, quando tutti avremo capito che il discorso non riguarda gli abusi e la violenza fisica o verbale ma la struttura socio-economica della società (anche e soprattutto economica!), che nessuno con idee sane accusa nessuno di violenza o di qualche altro orribile crimine (il femminismo radicale è una cosa brutta, ma è una minoranza; ah, ed è anche una parola che indica un movimento specifico non vuol dire solo avere idee femministe estreme), siamo tutti vittime. Pure un individuo concreto che sia maschio, bianco ed eterosessuale è vittima dell'idea di maschio bianco eterosessuale (ma alcune categorie hanno più difficoltà concrete inutile stare a girarci intorno). Quando avremo capito che femminismo non significa ottenere il 50% dei posti di lavoro per le donne (ma nemmeno più del 50%, significa ottenere un mondo del lavoro in cui sia irrilevante essere donna, in cui anche la possibilità di gravidanza non costituisca un discrimine perché vogliamo una società libera di avere figli tanto per fare un esempio classico) e un mucchio di altre cose... ALLORA CI SARA' POSTO PER LE SOLUZIONI ALTERNATIVE. Quando le idee alternative non contemplano queste cose ma si preoccupano solo del fatto che "Ci sono sempre più donne e minoranze etniche in posizioni di rilievo senza problemi" c'è per forza qualcuno che viene fuori e gli dà contro, magari pure ingiustamente incazzandosi. Perché non è questo il problema. Il problema è che siamo inclusivi solo fino a quando chi vuol essere incluso si comporta da maschio bianco eterosessuale anche quando non lo è (o lo è ma a modo suo). Va al lavoro in giacca, pantaloni e cravatta, mette da parte la famiglia se ne ha o rinuncia all'idea di averne. Diamo per scontato che fare carriera o avere una vita fuori dal lavoro sia una scelta, vogliamo un mondo in cui il Vero Impiegato (Vero Leader, Vero Individuo) sostituisca il Vero Uomo, e sia come il Vero Uomo sessualmente attivo, affascinante, sempre cordiale, sempre al top, maschio (o femmina senza ciclo), senza famiglia perché vogliamo anche il Genitore Presente e le due figure non possono andare d'accordo, in pratica un Vero Uomo che viene in molti gusti diversi. E, e, sto divagando di nuovo terribilmente. Ora se tu pensi che tutto questo non abbia niente a che vedere con il patriarcato (o che il patriarcato sia una cavolata), con il femminismo o che basta essere inclusivi nel senso di far rientrare tutte le categorie nella stessa categoria vai a studiare, poi non torni qui a parlarne con me ma apri un dibattito vero con chi ha elaborato queste teorie e posto queste questioni in questi termini. Io sarò felice di leggere quello che hai scritto e avere un parere alternativo al femminismo contemporaneo (non perché non mi piaccia ma perché è sempre sano il dibattito). Ma se le tue argomentazioni sono limitate a "Guarda che non siamo tutti violenti non faccio male a nessuno" non hai capito di che si parla o stai facendo negazionismo, e io anche se sono d'accordo con le tue affermazioni (perché sono d'accordo, dipingere ogni maschio bianco eterosessuale come un cavernicolo violento non è accurato ma è fuori questione che lo sia) ti darò contro.2 punti
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Il prof. Marrelli ci parla di come potrebbe funzionare una magia “fisicamente corretta” nei monidi Fantasy. Uno dei problemi da affrontare, nei giochi e nella fiction in generale, dovuto all’introduzione della magia è integrare tali fenomeni all’interno del mondo per creare un contesto coerente e in qualche modo credibile. In questa rubrica, dedicata soprattutto agli inventori di mondi (che siano scrittori o dungeon master), cercheremo di analizzare come potrebbe funzionare una magia “fisicamente corretta” ed evitare la classica domanda: “ma perché, se c’è la magia, la gente continua a zappare la terra e morire in modi atroci?”. IL PROBLEMA ENERGETICO Se la magia fosse fisicamente corretta, dovrebbe rispettare alcune leggi fra le quali i famosi Principi della Termodinamica (o, per l’occasione, della “Manadinamica”). Tra questi, il primo è il cosiddetto “Principio di conservazione dell’Energia” che richiede che l’energia totale coinvolta in un fenomeno sia conservata, cioè che la sua quantità totale al termine del processo sia uguale a quella iniziale (contando, in entrambi i casi, tutte le forme di energia presente). Ma cos’è l’Energia? L’Energia è una grandezza fisica che descrive vari fenomeni simili capaci di trasformarsi l’uno nell’altro: l’energia elettrica usata per alimentare una stufa si trasforma in energia termica, e quella termica in un motore produce energia meccanica sotto forma di velocità (energia cinetica) e/o sollevando pesanti carichi (energia potenziale). Ma l’energia è anche la base del funzionamento del nostro corpo: noi otteniamo energia dal cibo che mangiamo (dove è accumulata in forma di energia chimica dei suoi costituenti nutritivi) e usiamo questa energia per muoverci, respirare, pensare e per il corretto funzionamento del nostro metabolismo. Possiamo dire tranquillamente che la stragrande maggioranza dei fenomeni che conosciamo prevede trasformazioni e scambi di energia, e la magia non può non ricadere in questo sistema: per sollevare un masso con il potere di un incantesimo, l’energia necessaria deve essere ottenuta da qualche parte. È questo continuo richiamo al “pagamento” di energia che permette di creare un sistema magico fisicamente coerente. Non solo, l’incantesimo deve richiedere tutta l’energia necessaria per ottenere l’effetto desiderato: la generazione di temperature estreme di una palla di fuoco, la crescita di una pianta o lo spostamento di masse ingenti può richiedere una quantità estrema di energia, e talvolta anche difficile da calcolare (soprattutto quando ci sono di mezzo creature viventi o teletrasporti, ma avremo modo di parlarne in altri articoli). Cerchiamo dunque di rispondere alla domanda: da dove proviene tutta questa energia? MICROORGANISMI E CONDENSATORI Una prima possibilità evidente è che l’energia possa essere ottenuta da quella del mago stesso. Il corpo umano consuma l’energia ottenuta dal cibo per le sue attività, compresa una fetta importante (circa il 60-70%) unicamente per mantenere le funzioni vitali come la respirazione, la circolazione, il pensiero e il mantenimento della temperatura. Un essere umano, in base all’età, al sesso e all’attività che compie, ha un consumo energetico quotidiano che può andare tra le 1500 e le 2500 kilocalorie circa: la stessa quantità di energia, espressa in Joule (l’unità di misura dell’energia nel sistema internazionale), oscilla tra i 6300 e i 10500 KiloJoule. Se fosse possibile prendere una piccola frazione, ad esempio l’1% dell’energia di una “persona media” (8000 KJ per comodità), avremmo a disposizione 80 KJ, cioè 80.000 Joule. Ma “quanti” sono 80.000 Joule? Sono, ad esempio, pari all’energia necessaria per sollevare di un metro un masso di 8 tonnellate! L’energia per una simile impresa titanica, ben lontana dalle capacità umane e facilmente assimilabile a un “prodigio magico”, è pari al solo 1% dell’energia consumata da un essere umano “medio”. Ciò che impedisce a una persona di usare la sua energia in questa maniera è il concetto di “potenza”, cioè l’ammontare di energia che può essere emessa in un determinato ammontare di tempo. I nostri muscoli non sono abbastanza potenti da sollevare massi di una tonnellata (1000 kg) in alto di un metro, ma più che capaci di trasportare un oggetto di 10 kg per un dislivello di 100 metri: queste due azioni richiedono lo stesso ammontare di energia, ma la prima richiede molta più forza e molto meno tempo. Se riuscissimo a rilasciare energia in tempi inferiori, potremmo letteralmente dare vita alla magia partendo dalla stessa energia dei corpi umani: ma come accumulare questa energia e rilasciarla tutta assieme? Un mago potrebbe avere una “riserva” di energia magica che viene lentamente ricaricata dal suo stesso metabolismo e che può essere rilasciata rapidamente dando vita a effetti magici, e l’energia mancante del mago potrebbe giustificare la classica carenza di forza fisica che accomuna i maghi in molti giochi di ruolo. Un’opzione potrebbe essere fare ricorso a sostanze prodotte dall’organismo e accumulate in appositi tessuti, come facciamo già nella realtà con i grassi, in grado di essere “bruciate” per ottenere un picco di energia. Se invece non volessimo alterare la biologia umana, potremmo immaginarci un microorganismo simbiontico simile ai famosi Midi-Chlorian di Star Wars, in grado di sopravvivere solo in organismi molto specifici (magari in maniera simile a quello che accade con gli antigeni del sangue, solo più complesso). Infine, il mago potrebbe ottenere energia sottraendola dagli esseri viventi circostanti, in pieno stile “rituali sacrificali” o, più semplicemente, prendendo ispirazione dalla recente serie di The Witcher. Il rilascio dell’energia dovrebbe essere rapido, con un funzionamento simile a quello del flash delle macchine fotografiche. Le pile, infatti, non sono in grado di fornire una potenza sufficiente per il lampo: il flash, in questo caso, è ottenuto da un Condensatore, un componente dei circuiti in grado di accumulare al suo interno cariche elettriche (cioè, sostanzialmente, elettroni, le particelle che compongono la corrente elettrica) e di scaricarsi molto velocemente. In questo modo, anche se la velocità di ricarica della pila è ridotta, il condensatore è in grado di fornire rapidamente una grande quantità di energia per il flash: allo stesso modo, un mago dovrebbe essere in grado di bruciare rapidamente la sua riserva energetica per ottenere, in poco tempo, grandi quantità di energia per dare vita ai suoi incantesimi. Un condensatore. La vostra scheda madre ne è piena. CATALIZZATORI Se invece l’energia fosse ottenuta esternamente dal mago, come potrebbe egli averne accesso? E come giustificare una quantità limitata di uso di tale potere? Sempre pensando a un consumo (almeno iniziale) di energia da parte del mago, si potrebbe ipotizzare un’interazione tra il mago e una sostanza esterna, simile alla Trama nel mondo di Forgotten Realms, grazie al quale il mago ottiene i suoi effetti facendo da catalizzatore. In chimica, molti processi che trasmettono energia verso l’esterno (esoergodici) non avvengono spontaneamente, ma devono essere “stimolati” tramite una certa quantità di energia iniziale, detta energia di attivazione. Si può immaginare, ad esempio, che una certa reazione rilasci 5 Joule di energia, ma che la sostanza debba prima ricevere due Joule come energia di attivazione per avere inizio. Un esempio pratico di questi fenomeni sono le combustioni, delle quali parleremo in un futuro articolo: un oggetto che brucia emette energia termica, ma ha prima bisogno di un innesco, un evento in grado di fornirgli l’energia necessaria per far partire la combustione. Un Catalizzatore è un elemento, di solito una sostanza chimica, in grado di produrre un effetto di Catalisi, cioè di ridurre l’energia di attivazione: nell’esempio precedente la reazione potrebbe, grazie a un catalizzatore, richiedere un solo Joule per avere inizio. Se il mago fosse in grado di agire da catalizzatore per la magia, questo spiegherebbe come mai solo i maghi sono in grado di usare tale potere, cioè perché l’energia di attivazione è troppo elevata e i non-maghi non sono in grado di abbassarla. Contemporaneamente, se fosse sempre lui a fornire l’energia iniziale (ridotta grazie alla catalisi) si giustificherebbe anche un utilizzo limitato della magia da parte dell’incantatore. MASSA ED ENERGIA Un’ultima, notevole fonte di energia è la cosiddetta annichilazione della materia: la possibilità cioè di trasformare direttamente materia in energia mediante la famosa formula di Einstein. Si tratta di una quantità di energia enorme: mezzo grammo di materia produrrebbe la stessa energia della bomba di Hiroshima. Fortunatamente si tratta, nel mondo reale, di un processo assai complesso da ottenere: per avere una annichilazione è necessario far incontrare ogni particella del nostro materiale con la sua antiparticella. Queste ultime sono complesse da ottenere e prodotte solo da reazioni nucleari rare e altresì molto costose, in termini energetici (e non), da ottenere: all’attuale stato delle cose, il più grande apparato in grado di generare tali antiparticelle (il Large Hadron Collider, o LHC, del CERN di Ginevra) sarebbe in grado di ottenere un grammo di antimateria in… qualche milione di anni! Tuttavia, immaginando di ottenere energia dai due processi precedenti, sarebbe forse possibile annichilire quantità di materia sufficientemente piccole da concedere comunque effetti prodigiosi… se l’antimateria fosse già presente. Infatti, produrre antimateria richiede processi molto più costosi (in termini di energie) di quanto poi riottenuto dall’annichilazione, fino a 10 miliardi di volte tanto. Anche se, infine, essa fosse già disponibile al mago, questi dovrebbe assicurarsi di mantenere l’antimateria confinata nel vuoto, impedendogli di interagire con qualunque genere di materia, perfino l’aria: tale situazione viene comunemente ottenuta, nel mondo reale, tramite potenti campi elettromagnetici che possono risultare letali alle persone che si avvicinano troppo. Sarebbe invece possibile ottenere parte dell’energia dagli atomi mediante fusione e fissione: in questo caso, tuttavia, la quantità di energia ottenuta da ogni atomo è molto inferiore e sarebbero necessarie quantità importanti di materiale (e il materiale giusto!), nonché condizioni peculiari di temperatura e pressione altrettanto complesse da ottenere (che richiederebbero ulteriori, drammatiche energie iniziali). IL PREZZO DA PAGARE Questa (relativamente) vasta serie di opzione potrebbe far pensare che ottenere energia possa essere semplice, ma si tratta di una conclusione errata. Il mago dovrebbe indubbiamente pagare il prezzo iniziale consumando parte della sua stessa energia, energia che, se fosse accumulata in una sorta di condensatore magico, non sarebbe disponibile dell’incantatore (al di fuori del suo uso magico) e lo lascerebbe permanentemente spossato. Se facesse inoltre da catalizzatore per una qualche fonte esterna di energia, essa si andrebbe, nel tempo, a consumare inevitabilmente la fonte di energia magica esterna proprio come i combustibili che diventano inutilizzabili dopo essere bruciati. Infine, la stessa capacità di annichilire materia richiederebbe una grossa fonte di antimateria oppure energie tali da non giustificarne l’utilizzo, e anche l’energia nucleare si potrebbe sfruttare solo con condizioni estreme di temperatura e pressione. E’ evidente dunque che l’idea di usare la magia per affrontare problemi altrimenti risolvibili è una mossa assai sconveniente, e che rivolgersi agli incantesimi dovrebbe essere giustificato solo da una necessità particolare e immediata. E ancora non abbiamo parlato del fatto che non tutta quell’energia può essere utilizzata per lanciare una magia… ma per quello, aspettate il prossimo articolo di Manadinamica! Articolo originale: http://www.profmarrelli.it/2020/01/15/manadinamica-conservazione-energia/ Se questo articolo ti è piaciuto, segui il prof. Marrelli su facebook e su ludomedia. View full article1 punto
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Questo è chiaro, il rischio è che quella "implosione del gruppo" si verifichi prima, anche molto prima, di dove programmavi di avere la boss fight.1 punto
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Non pretendo di rispondere al posto suo, ma potrebbe alludere al fatto che D&D è un gioco collaborativo e il PvP (giocatori contro giocatori) in genere non è il massimo. Nella mia esperienza, in effetti, non si è mai rivelato una buona idea, anche quando sulla carta sembrava divertente all'inizio.1 punto
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Sconsiglierei qualsiasi approccio in cui un alto modificatore di iniziativa risulti di fatto svantaggioso.1 punto
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Le chiavi di una buona meccanica di corruzione, secondo me, sono: Che il fatto di corrompersi (progredire nella corruzione) sia sempre dovuto a una libera scelta del PG. Che il fatto di corrompersi offra un beneficio meccanico importante e concreto nel breve termine, mentre le conseguenze negative siano più sfumate, incerte e di medio-lungo termine (ma si accumulino con il progredire della corruzione). Che nessuno stadio di corruzione imponga mai al giocatore di far comportare il PG in un certo modo e non in un altro: quando questo accade, è meglio dire che è così corrotto da diventare un PNG.1 punto
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Spunto Le Shadow della serie Persona. https://megamitensei.fandom.com/wiki/Shadow_Self Pro: Il giocatore può usare la shadow del suo pg durante la boss fight. (PvP) Il giocatore può affrontare la shadow del suo pg durante la boss fight. (gruppo vs boss o 1 vs boss) Più boss fight. Un giocatore potrebbe ritrovarsi con un pg così marcio da esser tutt'uno con la sua Shadow (aka boss finale) Contro: Alla lunga potrebbe diventare la sagra degli alter ego. Se fai usare il boss finale a un giocatore, imho o lo progetti in modo tale da avere due entità in una ¹ (o metti png o minion) e un peso nell'economia dello scontro/scena, o ti ritrovi a reggere il moccolo/non gestire nulla nella parte cruciale della campagna. ¹ Se invece vuoi meccaniche e/o spunti sulla corruzione dei pg le trovi nel setting di Ravenloft (prove delle potenze oscure) e nell'Horror Adventures di Pathfinder. (casomai dopo vedo se trovo un link) https://aonprd.com/Corruptions.aspx?ItemName=All1 punto
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Le meccaniche che si sballerebbero sono senz'altro quelle delle condizioni fino all'inizio/fine del prossimo turno del pg o del png. Secondo me la cosa che si potrebbe gestire con più elasticità è l'iniziativa tra pg/png dello stesso schieramento ad inizio incontro. Per fare un esempio, l'iniziativa è: PG1 PG 2 PG 3 MOSTRO 1 MOSTRO 2 PG 4 PG 5 Se pg2 è il barbaro che vuole caricare in mezzo ai nemici e pg3 è lo stregone che vuole lanciare palla di fuoco, io non mi farei problemi ad invertirli nel primo round di gioco se i pg lo richiedono, a patto che l'iniziativa neo round seguenti resti pg1, pg3, pg2 ecc1 punto
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Io quando parlo di "licenze" mi riferisco alle questioni scientifiche. Ossia prendersi delle libertà nella creazione della razza, prendendosi delle libertà anche a livello di coerenza scientifica (ad esempio il sangue blu a base di cobalto dei Quel'nariani, come diceva MattoMatteo). Sull'allineamento non abbiamo detto nulla, Zinco aveva giustamente chiesto di evitare razze il cui unico obiettivo è l'annichilimento della vita/distruzione di chiunque non sia come loro, se non per inserire dei nemici.1 punto
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Assolutamente. Sino a che rimani nel topic. Quindi fino a che parli di meccaniche e ambientazioni di un gioco. Nel momento in cui si inserisce il "reale" si va off topic. Come tu stesso hai più volte scritto: d&d è un gioco fantasy, non un simulatore di realtà e ciò che è fuori, fuori deve rimanere. indipendentemente da cosa sia quel "ciò".1 punto
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Provo a risponderti anch'io, basandomi sulla domanda "Can you delay your turn and take it later in the round?" che c'è a pag. 10 del Sage Advice Compendium. In sostanza, il primo punto della risposta parla di maggiore lentezza, il secondo del fatto che l'iniziativa diventa relativamente inutile se tutti possono ritardare il proprio turno a piacere, il terzo, più meccanico, fa notare che potrebbe variare la durata di certi effetti e incantesimi che dicono "fino al tuo prossimo turno".1 punto
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@Gigardos Si, licenze “poetiche” possono essere prese senza problemi mi pare di capire, tipo togliere un tratto e sostituirlo con un altro da una diversa cultura/aspetto; forse la cosa più semplice e veloce è dare una letta veloce a tutto e scegliere una cultura ed un aspetto che ti ispirano @MasterX, anche a me, la razza che hai portato pare più da png che da pg: troppo solitaria e difficile da integrare in un gruppo, almeno per come descrivi il grosso dei suoi membri, che poi tu giochi un personaggio più “da gruppo” va benissimo; che poi, scusa, ma in pratica a che livello tecnologico sono? E a quale erano prima che gli dessero la tecnologia FTL? Come è possibile, se i vari clan/sette interagiscono tra di loro, una parte è ferma al periodo “classico”, un’altra è alla fine del Medioevo ed una terza poco oltre? Abitano su continenti lontanissimi e dalle risorse molto diverse, come i popoli amerindi e gli europei terrestri? Poi, che vuol dire che sono tutti diversi? Non esistono caratteristiche simili, oltre all’armatura? Capisco un grande dimorfismo sessuale, ma un dimorfismo “razziale”, in cui ogni individuo ha un aspetto proprio, non lo credo possibile1 punto
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Ma infatti resta vietato aprire topic inerenti specifici argomenti. Per dire, niente politica, niente religione. Ma i problemi non sono sorti per utenti che hanno aperto un topic-comizio elettorale. Sono nati da discussioni che mescolano il GDR a determinati argomenti delicati. Il mondo non è fatto di compartimenti stagni e questo vale anche per il GDR. Poniamo un esempio diverso: qualcuno apre una discussione sulle divinità, la fede e i poteri nel mondo X del GDR Y. È una "discussione vietata"? No. Tocca argomenti delicati? Si. Ci so dovrebbe affidare alla maturità dell'utenza, ma ahimè sappiamo bene che non è possibile.1 punto
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È corretto come dice Casa. Tholin avrebbe avuto "solo" vantaggio. In pratica è corretto dire che il pg teletrasportato coglie di "sorpresa" i nemici, tuttavia è giusto distinguere la meccanica di sorpresa che si determina prima dell'inizio dello scontro e la sorpresa durante lo scontro, ovvero quella "sorpresa" che genera vantaggio (come l'azione nascondersi o l'incantesimo invisibilità). In questo caso Tholin compare quando lo scontro è gia iniziato, perciò avrebbe agito nel turno immediatamente dopo il punto 4 (causa il teletrasporto) e avrebbe beneficiato di vantaggio, dopodichè nel round successivo avrebbe seguito la sua iniziativa (se avesse fatto il tiro piu alto di tutti avrebbe agito per primo dal secondo round). Ricapitolando la turnistica è: Round 1 Round 21 punto
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Facciamo prima così: esattamente cosa non sai o non hai capito? @MasterX sei sicuro che la tua razza sia "giocabile"? Non tanto per l'altezza (anche se ti consiglio di limitarla, diciamo 2,40-3,00 m), quanto per la mentalità che mi pare più da razza da png (come quella che ho creato io).1 punto
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"Cantante e...emissaria." aggiunge sorpreso. Se solo sapesse quante altre doti nascoste possiede la contessa...! L'aasimar fa un cenno particolare alla donna della locanda, che giunge con una bottiglia trasparente contenente un liquido alcolico che ricorda vagamente il sentore di rum, ma come se nella ricetta qualcuno avesse arbitrariamente aggiunto note floreali. L'alcol giunge insieme a una vasta gamma di formaggi, miele di tiglio e acacia, una braciola fumante con erba cipollina e prugne giallo acceso. Infine, una caraffa d'acqua limpidissima per il cuoco. "Ma certo, Randal, qualunque cosa desideri." "Il capitano Morga è l'avanguardia della nostra flotta. Ma eseguiva solo gli ordini: affondare o respingere la nave che corrisponde alla descrizione della Zephira. Così come tutti i suoi colleghi. Ma vi assicuro che escluso questo inconveniente, è una donna deliziosa! Mi invita spesso nella sua tenuta a Kebri, dove i nostri bambini giocano a pallacorda tutto il giorno...!" l'umanoide sorride, crogiolandosi nei ricordi familiari. "Ehm-no, no. Siete la seconda. Come vi ho già detto, il capitano Blake è stato qui in passato insieme alla Maestrale Quarta, quindici anni or sono. Persona deliziosa, ha fatto davvero molto per quest'isola." è la seconda volta che lo ripete. "Nonché mio grandissimo amico. Ho già accennato che è stato lui a nominarmi chevalier e Pioniere? Un vero onore, per me. E' ripartito dopo cinque anni di proficua permanenza tra noi e ci ha avvertiti del pericolo imminente. Ma ditemi, avete parlato di un'isola?" visto che il principale interesse di Randal è la cucina, Reginald si protrae verso Sandrine. E' lei che dovrà dare le risposte che cerca.1 punto
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Ecco un buon esempio di segnalazione semplice da moderare: una chiara violazione del regolamento, da manuale.1 punto
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Arn "Ah... dimentico sempre come questo gruppetto si sia modificato tanto velocemente, negli ultimi tempi", fece Arn, in risposta alla domanda di Grigory. "Stiamo cercando di salvare delle persone... o almeno una di loro. I Goblin razziatori di queste zone paiono essersi alleati in una specie di coalizzazione forse forzata, sicuramente senza precedenti. È possibile che ci sia una mente unica, dietro tale unificazione. Non è chiarissimo, perché i Goblin sono sempre stati rivali, in conflitto. Nemmeno si capisce quanto sia solida, questa situazione. Di fatto, tuttavia, resta la certezza che, oltre a depredare e distruggere, si sono messi a fare prigionieri e noi siamo in cerca del luogo in cui ne hanno portati alcuni. A nostra conoscenza, tale luogo sarebbe proprio questa città di Xitaqa".1 punto
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Le mie frasi sono tutte citate (ed a tratti erroneamente "riassunte") nei link del primo pdf e nel secondo. È il compendio delle frasi incriminate. Non so aiutarti più di così.1 punto
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Diaday 24 Replanning 419, Sera [Nuvoloso - Fine Estate] Bouzar condusse i compagni fuori dal bosco fino attraverso le colline nell'oscurità di una notte dove le nubi coprivano stelle e luna. L'uomo non usava alcuna luce per orientarsi tanto che il paesaggio intorno pareva un'indistinta lana senza forma. Il bandito aveva chiesto di portare i cavalli a mano cosicché il gruppo si muoveva in silenzio e lentamente Finalmente il gruppo entrò in un'altra boscaglia fitta ed ad entrato gli amici videro che la collina di fronte a loro presentava l'ampia imboccatura di una grotta. Appena entrati gli amici videro che vi erano dei soppalchi di legno sui lati e dall'alto nell'oscurità dei figuri li guardavano Superata una curva a gomito davanti a loro si aprì una gratta ampia illuminata di lanterna entro la quale erano state accesi bivacchi e molti uomini e donne erano accampati. Subito Bouzar accompagnò gli amici ad un passaggio laterale che doveva aver eletto a suo punto di comando e li si sedette, mentre altri uomini portavano acqua e una zuppa di radici "Accomodatevi amici, benvenuti a casa mia " disse1 punto
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Certo ma non è servita una meccanica ad hoc. Se un pg si ubriaca si interpreta la situazione non serve inventarsi dei livelli di ubriachezza. Non ne vedo proprio il senso. Se accade una volta il DM puó tranquillamente dare uno svantaggio a qualcosa, ma è assolutamente nonsense pensare che qualcuno intenda giocare sempre con svantaggio per simulare una dipendenza visto come è strutturato il gioco. Si puó benissimo risolvere con l’interpretazione e basta.1 punto
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Io sono parte della moderazione di un forum (che non centra nulla con i GDR), l'ordine del forum è in mano ai moderatori e basta davvero poco a mandarlo alla malora. Prendere le decisioni in maniera corale e compatta è essenziale e non facile. Detto questo però non si possono permettere determinati tipi di discussioni qualunque siano le idee della moderazione. Sono vicino a the Stroy per quanto io bazzichi a tratti questo forum e spesso non ho avuto un gran feeling con le sue risposte ho sempre avuto un grande rispetto per la sua presenza, conoscenza e dedizione e nel corso degli anni l'ho sempre preso come punto di riferimento in questo forum e con lui, a mio avviso si perde una fetta molto importante. Nel forum in cui faccio parte della moderazione (per altro molto grande) proprio per motivi di correttezza c'è un regolamento molto chiaro: è fatto divieto di discussione politica, religiosa, sportiva non essendo essi i temi del forum ed essendo temi particolarmente delicati. Ci sono situazioni in cui questi temi sono di margine e sono tollerati a malapena, ma in ogni caso ogni discussione centrata su questi argomenti, ogni flame, ogni insulto, ogni attacco personale, ogni segno di intolleranza di qualsiasi genere o discriminazione di qualsiasi genere non è tollerata, i post vengono dopo avvertimento rimossi. In una società come quella umana facilmente incline verso l'intolleranza di qualsiasi genere, dove gli esseri umani si sentono, soprattutto nascosti dietro una tastiera, legittimati a gettare fango contro chiunque, soprattutto in un forum dove chiunque è libero, ed è giusto che lo sia, di scrivere ogni cosa, ci vuole davvero nulla a perdere il controllo. Una moderazione morbida o latente è un male. La libertà di opinione e di parola è sacrosanta, ma non può essere una scusa per vomitare veleno o per offendere il prossimo chiunque esso sia. Tutto questo a prescindere che si sia d'accordo o meno con ciò che si va a moderare devono esserci delle regole chiare che vanno seguite così che un utente sappia cosa si debba aspettare in un forum il quale dovrebbe trattare di un argomento ben specifico. In ogni caso sono sempre più rattristato dalla deriva e dagli enormi passi indietro che sta facendo questa società, e dall'odio che viene versato sia da chi fa discriminazione sia da chi la riceve. Sono tornato dopo un certo tempo di latenza e questi argomenti segnati da The Story non li avevo notati, sono terribili, ed onestamente mi hanno fatto calare considerevolmente l'opinione di questa comunità. Perché purtroppo, girarsi dall'altra parte e non intervenire ha lo stesso valore dell'accusa diretta. My two cent1 punto
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Octo Tinten Tintenfischtentakeln Forse la cortesia non è gradita in questo tavolo, hai ragione, certo mi domando se dei cocchieri non riescono a gestire i propri impulsi primordiali come possono gestire una carrozza in questo momento così difficile? Ma forse Lulù hai ragione, non è affar nostro, meglio se torniamo a berci il nostro vino.1 punto
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Il 90% delle volte che abbiamo espresso entrambi un'opinione su una discussione, era per dare giudizi opposti. Fortunatamente, si parlava sempre e soltanto di meccaniche di gioco ed interpretazione, questioni abbastanza superficiali se confrontate con quelle che descrivi nel tuo pdf. Detto questo, anche se probabilmente non conto granché, ti invito a non andar via. Per me è chiaro che non hai un problema con il D'L, ma con 3 utenti in particolare che secondo te devono essere ripresi dalla moderazione. Non ne vale la pena, soprattutto per un senso di responsabilità sociale nei confronti del forum che noialtri ti abbiamo affibbiato. Sia chiaro: sei il mio arcinemico, come Jim per Dwight. (?) Ma come dice @Brillacciaio, sei una colonna portante di questo ambiente, e ne perderemmo tutti se lasciassi. Concordo con te che c'è un modo di fare un po' loose sugli argomenti di politica. Non mi voglio schierare da nessuna delle due parti, ma è chiaro che quelle conversazioni non sarebbero mai nemmeno dovute arrivare dove sono arrivate senza un post di richiamo da parte di qualche moderatore. Il tuo blog, come vedi, è seguitissimo: basta un sondaggio qui sopra per chiamare tutti a raccolta e discutere insieme delle cose che non ci piacciono. Magari gli admin non hanno ascoltato te da solo, ma se la tua opinione è cosa diffusa, vale molto di più in ogni circostanza.1 punto
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Trovo questa "guida" decisamente poco utile!!! NON viene descritto nulla, intendo come descrizione VERA (da manuale) ma solo secondo un punto di vista parziale (dell'autore), tale punto di vista spesso è assurdo (Caratteristiche come velocità e costituzione NON importanti?????? Ma sul serio????? Saggezza non importante???? Ascoltare ed osservare non importanti????????), metà dei talenti/incantesimi/classi di prestigio sono in inglese (O nini, la maggior parte di noi gioca in ITALIANO ed i master usano solo manuali ITALIANI! Perlomeno avresti dovuto "dividere in due" la "guida". Una per ogni tipo di gioco!), altri termini inglese buttati a casaccio (perchè ovviamente, come al solito, ti basi sul tuo sistema. Leggi la parentesi sopra). No caro, non ci siamo. Questa NON è una guida. E' un TUO PERSONALE punto di vista... e ci sta, va benissimo. Ma NON la spacciare per "guida completa e figa" quando palesemente non lo è.1 punto
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