Vai al contenuto

Classifica

  1. Ian Morgenvelt

    Ian Morgenvelt

    Moderatore della community


    • Punti

      4

    • Conteggio contenuto

      27.980


  2. Alonewolf87

    Alonewolf87

    Supermoderatore


    • Punti

      3

    • Conteggio contenuto

      61.849


  3. MaxEaster93

    MaxEaster93

    Circolo degli Antichi


    • Punti

      3

    • Conteggio contenuto

      1.491


  4. Bille Boo

    Bille Boo

    Moderatore di sezione


    • Punti

      1

    • Conteggio contenuto

      2.382


Contenuto popolare

Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 08/12/2022 in tutte le aree

  1. La Compagnia delle Dodici Gemme, un piccolo editore indipendente italiano, ha fatto uscire un nuovo prodotto perfettamente a tema visto l'avvicinarsi delle feste, che aiuterà tutti i master in cerca di un regalo originale per il proprio gruppo. Babbo Natale deve morire (in originale “Killing Mr. Kringle”) è un piccolo gioco di ruolo a tema natalizio, scritto da Reed Hinckley-Barnes, che vi permetterà di interpretare un gruppo di ragazzini e ragazzine con in mente un unico intento: quello di far fuori Babbo Natale! Si tratta di un gioco dalle regole semplici e ideato per una singola sessione, pronto per essere giocato senza alcuna preparazione. Le essenziali meccaniche di gioco sono basate sul sistema dei Forged in the Dark, di John Harper, noto per giochi come Blades in the Dark, Band of Blades e Scum and Villany. All'inizio della sessione, in pochi passi, creerete le schede dei ragazzini e delle ragazzine da interpretare. Passerete dunque alla fase di pianificazione, durante la quale va preparato il diabolico piano con cui vi vendicherete di Babbo Natale, e poi alla fase della caccia, durante la quale potrete finalmente fare la pelle al vostro odiato nemico. La sessione si conclude in genere in 2–3 ore di gioco e prevede la presenza di un GM e un gruppo fino a 3 giocatori. Il gioco ha un'atmosfera volutamente scanzonata e ironica, non troppo dissimile da quella di classici come Mamma ho perso l'aereo o Dennis la minaccia. Il gioco è stato creato in una sfarzosa edizione cartacea, che viene spedita in una elegante busta natalizia che, come nella migliore tradizione dei biglietti di auguri di Natale, è provvista di appositi spazi bianchi su cui indicare destinatario, mittente ed eventuali auguri. La busta contiene il regolamento, con le indicazioni per GM e giocatori, e tre copie della scheda per i giocatori. L’edizione cartacea include anche la copia digitale, che risulta disponibile per un acquisto separato. Il gioco può essere acquistato sia sotto forma di lettera natalizia preaffrancata e personalizzabile per il costo di 10 €, che in una normale busta per il costo di 15 €, così da poterlo imbustare e consegnare personalmente. Le spedizioni partiranno da Venerdì 09 Dicembre, ma è già possibile preordinare il prodotto seguendo il link in calce. Link alla pagina del prodotto sul sito ufficiale: https://12gem.me/giochi/babbo-natale-deve-morire/
    2 punti
  2. La Compagnia delle Dodici Gemme è lieta di presentarvi un nuovo progetto: un mini GdR a tema natalizio, ideale per chiunque voglia regalare una sessione al proprio gruppo. La Compagnia delle Dodici Gemme, un piccolo editore indipendente italiano, ha fatto uscire un nuovo prodotto perfettamente a tema visto l'avvicinarsi delle feste, che aiuterà tutti i master in cerca di un regalo originale per il proprio gruppo. Babbo Natale deve morire (in originale “Killing Mr. Kringle”) è un piccolo gioco di ruolo a tema natalizio, scritto da Reed Hinckley-Barnes, che vi permetterà di interpretare un gruppo di ragazzini e ragazzine con in mente un unico intento: quello di far fuori Babbo Natale! Si tratta di un gioco dalle regole semplici e ideato per una singola sessione, pronto per essere giocato senza alcuna preparazione. Le essenziali meccaniche di gioco sono basate sul sistema dei Forged in the Dark, di John Harper, noto per giochi come Blades in the Dark, Band of Blades e Scum and Villany. All'inizio della sessione, in pochi passi, creerete le schede dei ragazzini e delle ragazzine da interpretare. Passerete dunque alla fase di pianificazione, durante la quale va preparato il diabolico piano con cui vi vendicherete di Babbo Natale, e poi alla fase della caccia, durante la quale potrete finalmente fare la pelle al vostro odiato nemico. La sessione si conclude in genere in 2–3 ore di gioco e prevede la presenza di un GM e un gruppo fino a 3 giocatori. Il gioco ha un'atmosfera volutamente scanzonata e ironica, non troppo dissimile da quella di classici come Mamma ho perso l'aereo o Dennis la minaccia. Il gioco è stato creato in una sfarzosa edizione cartacea, che viene spedita in una elegante busta natalizia che, come nella migliore tradizione dei biglietti di auguri di Natale, è provvista di appositi spazi bianchi su cui indicare destinatario, mittente ed eventuali auguri. La busta contiene il regolamento, con le indicazioni per GM e giocatori, e tre copie della scheda per i giocatori. L’edizione cartacea include anche la copia digitale, che risulta disponibile per un acquisto separato. Il gioco può essere acquistato sia sotto forma di lettera natalizia preaffrancata e personalizzabile per il costo di 10 €, che in una normale busta per il costo di 15 €, così da poterlo imbustare e consegnare personalmente. Le spedizioni partiranno da Venerdì 09 Dicembre, ma è già possibile preordinare il prodotto seguendo il link in calce. Link alla pagina del prodotto sul sito ufficiale: https://12gem.me/giochi/babbo-natale-deve-morire/ Visualizza articolo completo
    2 punti
  3. Buonsalve, sto cercando un gdr a tema zombi, tempi nostri, ne ho visti alcuni, ma volevo acquistarne uno nel nuovo anno, qualcuno saprebbe consigliarmi qualhce nome? e anche quelli da evitare? grazie ^.^
    1 punto
  4. Alcune anime sembrano nascere solo per vivere esistenze di dolore e sofferenza. Almeno, è quello di cui sono convinti molti dei sopravvissuti della zona contaminata, e come biasimarli? Di fronte agli schiavi, tristi omuncoli privi di qualsiasi dignità, la tentazione di credere che vi sia chi è destinato a soffrire può apparire irresistibile. Fu proprio in uno dei sudici tuguri dove spesso dimoravano gli schiavi che avvenne un evento che divenne materia di leggenda. Erano in dodici, quattro uomini e otto donne. Sopravvivevano peggio delle bestie, nudi, emaciati e legati a polsi e caviglie con delle catene di ferro nero. Gli uomini, ogni giorno, erano costretti a trasportare enormi massi per una grande opera di cui non sapevano né lo scopo né il senso. Fino a poche settimane prima erano il doppio, ma altri quattro di loro erano morti di fatica, schiacciati dalle stesse pietre che trasportavano quotidianamente sotto il sole impietoso del deserto di Europa. Le donne invece, povere anime disgraziate, servivano a compiacere i desideri carnali e perversi dei loro spietati aguzzini. Prima erano una dozzina, ma quattro di loro erano state uccise per il semplice sollazzo dei loro negrieri. Vivevano una costante agonia. Di questi dodici schiavi, uno di loro aveva ancora un barlume di speranza: ogni giorno, quando tornava dai lavori forzati e si accasciava al suolo privo di forze, faceva appello a tutta la propria volontà e trovava il modo di mettersi in ginocchio, a pregare. Pregava il signore della Luce, Azorai il liberatore di schiavi: una divinità il cui culto, originario della depressione Saturnia, si era diffuso nel deserto di Europa nell'ultimo quarto di secolo. Gli altri schiavi non avevano fede, ma non gliene faccio un torto: nessuno potrebbe ancora credere in un Dio salvatore e benigno dopo un'esistenza fatta di soprusi e privazioni. Forse alcuni di questi schiavi erano perfino arrivati ad agognare la morte come forma ultima di libertà, ma non avevano ancora trovato la risolutezza mentale con cui sovrastare l'istinto di autoconservazione. Eppure quello schiavo in particolare, di cui ignoro il nome, non aveva perduto la fede: egli era davvero convinto che lord Azorai sarebbe infine giunto in quel tugurio oscuro e nauseabondo, avrebbe spezzato le loro catene e li avrebbe guidati verso la luce di un avvenire felice. Un giorno, uno dei negrieri, vedendo lo schiavo pregare, decise di picchiarlo: tanto era squallida l'esistenza dell'aguzzino, che vedere quello schiavo compiere un rito religioso gli aveva provocato odio e invidia. Come faceva quell'essere miserabile a trovare conforto nella fede, si chiedeva? Gli altri schiavi si rintanarono nell'anfratto più buio che riuscirono a trovare, terrorizzati. Alcune donne iniziarono a piangere, tremando. L'aguzzino sorpassò tutti loro, tenendo in mano un bastone ferrato. Arrivò dinnanzi lo schiavo in preghiera e gli sputò addosso, per richiamare la sua attenzione. Lo schiavo lo ignorò, continuando a pregare: ripeteva dei mantra in lingua arcaica, quella che si diceva essere la lingua del lord della luce. "Cane, come osi ignorare il tuo padrone?", mormorò a denti stretti il negriero, e lo colpì violentemente al volto con il bastone. Gli altri schiavi distolsero lo sguardo, mentre il volto del loro compagno veniva deturpato dal bastone del negriero. Tuttavia, seppur riverso a terra con il volto grondante di sangue, lo schiavo non smise di tenere le mani incrociate: la sua fede era più forte del dolore fisico, e continuò a pregare e a recitare il mantra. Il negriero grugnì, come un animale feroce: "Cane maledetto... se continui così, un giorno perderò il controllo e ti ammazzerò...". Poi si voltò, pulendo la punta ferrata del bastone dal sangue dello schiavo. All'improvviso, da fuori il tugurio, si sentirono delle grida. L'aguzzino alzò lo sguardo, verso la porta: gli era parso di sentire le urla dei suoi commilitoni. Ci furono altre grida, unite a rumori di tonfi e schianti: qualcosa stava mettendo a soqquadro l'edificio, si sentivano chiaramente rumori di mobilia fatta a pezzi, porte scardinate e perfino rumore di ossa spezzate. Gli schiavi non capivano, e ancor meno il negriero, che indietreggiò lentamente alzando il bastone. "Cosa... cosa sta succedendo?", mormorò, quasi stesse domandando la cosa ai suoi stessi prigionieri. Lo schiavo devoto si rimise in ginocchio, tremando: il dolore al volto stava diventando insopportabile, tuttavia avrebbe finito le sue preghiere, come ogni giorno. Nel mentre, i rumori fuori dalla porta diventavano sempre più intense, e le grida sempre più strazianti. Il negriero nel tugurio deglutì, indietreggiando ancora: il suo volto iniziò a grondare sudore. Qualsiasi cosa si stesse facendo strada nell'edificio, era una furia della natura contro cui i guerrieri di quello stabile non avevano speranze. Poi, la porta si spalancò: una figura statuaria emerse in controluce, nera come il carbone, con il corpo avvolto in un mantello rosso e il volto coperto da un cappuccio del medesimo colore. "C-chi s-sei...?!", balbettò il negriero, alzando tremante il bastone. Non ebbe risposta e, in un battito di ciglia, venne scaraventato contro il muro da un pugno così forte da fargli sfondare la parete contro cui era impattato. L'urto fu così devastante che svenne sul colpo, perdendo sangue dal ventre. Non aveva avuto neanche la possibilità di alzare le braccia per difendersi. Gli schiavi avevano gli occhi sbarrati, e tanto era stato sconvolgente quel colpo che anche lo schiavo in preghiera aveva interrotto il suo mantra, osservando meravigliato e rapito il feroce aggressore del suo aguzzino. Poi la misteriosa figura si avvicinò agli schiavi, facendo loro cenno di non avere paura: prese le loro catene di ferro nero e, con la semplice forza delle mani, le spezzò. "Siete liberi, adesso. Nessuno vi farà più del male in questa bolgia infernale", disse il liberatore. Gli uomini e le donne erano sconvolti, e non dissero nulla: dovevano ancora razionalizzare cos'era appena accaduto. Solo l'uomo che fino poco prima era in preghiera si avvicinò barcollando al suo liberatore e tirò il mantello rosso di cui era cinto: "...tu, sei davvero Azorai, il signore della Luce?", mormorò, incredulo. "...No" rispose la figura in penombra. Si abbassò il cappuccio del mantello e rivelò il volto di una giovane donna dall'espressione truce: "...sono Clio di Ganimede" (Clio di Ganimede, bozzetto del sottoscritto :D) Un grazie immenso a Licet_insanire per avere originariamente creato il PG di Clio e averlo ruolato non bene, di più! E grazie anche per avermi revisionato il testo di questo articolo! Grazie da entrambi per la lettura!
    1 punto
  5. Ho tirato parlamentare lo puoi vedere sul sito dei dadi.
    1 punto
  6. @Nicochan ho tirato parlamentare ho fatto 12 di dado 😁 devo continuare il post o ci pensi te ?
    1 punto
  7. Questo non è meta positivo 🤣🤣🤣
    1 punto
  8. @Nicochan considerando che ci troviamo in una situazione di grande tensione e imminente pericolo un tiro secondo me ci sta. Tenendo conto anche l'attaccamento di Yan al vecchio é sensato. Allora io tiro su carisma se per te va bn.
    1 punto
  9. Salve a tutti, scusate ma causa combo malessere e molti impegni non riuscirò a postare fino a lunedì prossimo.
    1 punto
  10. Salve a tutti, scusate ma causa combo malessere e molti impegni non riuscirò a postare fino a lunedì prossimo.
    1 punto
  11. Salve a tutti, scusate ma causa combo malessere e molti impegni non riuscirò a postare fino a lunedì prossimo.
    1 punto
  12. Ciao, vi presento il nuovo episodio della serie "motivazioni e obiettivi": Parlare fa bene Nell'episodio prececente ho presentato tre esempi, con master che approcciano in modo diverso la stessa avventura: esempi che avevo già fatto tempo fa in una discussione qui su D'L. In questo episodio li commento, e cerco di mostrare come la comunicazione implicita su motivazioni e obiettivi abbia enormi svantaggi, secondo me, rispetto a quella esplicita.
    1 punto
Questa classifica è impostata Roma/GMT+01:00
×
×
  • Crea nuovo...