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Qualche pensiero sparso. Io ho iniziato da ragazzino (15 anni?) con la 3.0. Giocavamo una volta a settimana senza problemi e spendevamo ore a immaginare i talenti che avremmo preso al nuovo livello. Uscivo, leggevo, guardavo i cult, avevo una band con cui provavo una volta a settimana e avevo la ragazza. Oggi siamo uomini e donne che lavorano, con mariti, mogli, figli e genitori "anziani". Il tempo per farsi una birra è limitato, così come quello per suonare o giocare di ruolo (leggere è più facile perché non devi incastrare più persone e puoi ritagliarti il tempo). Solo uno dei miei giocatori ha vissuto Pathfinder con lo stesso entusiasmo con cui avevo vissuto la 3.0 ai tempi; gli altri sono stati molto più passivi e non "studiavano" (dopo 8 anni qualcuno aveva ancora problemi a trovare i bonus giusti sulla scheda :D), e nessuno è un fanciullo fresco fresco, lobotomizzato da serie tv e social. Molti dei problemi che riporti c'erano anche vent'anni fa. Senza bisogno di tirare in ballo la perdita di concentrazione delle nuove generazioni, come insegna la scuola di Francoforte la società moderna produce passività; sono in pochi ad autodeterminare il proprio tempo. E qualcuno che giochi a D&D al liceo c'è. Non saprei dirti come ovviamente.5 punti
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Il problema non è che sono cambiate le generazioni (oddio, sono anche cambiate, secondo me in meglio): è che sei cambiato tu ed è cambiato il gioco. Sei cambiato tu perché prima tu eri più giovane e giocavi con persone più giovani, immagino. Quando andavo al liceo o all'università avevo una marea di tempo libero, quando inizi a lavorare molto poco, quando hai dei figli praticamente niente. Sto cercando da un mese e mezzo di giocare una sessione di due ore con @Bille Boo, per fortuna tavolo aperto che quindi non mi fa sentire in colpa, e non ci sono ancora riuscito. È cambiato il gioco perché oggi i GdR sono un gioco di massa. Tanti vogliono provare che prima non se ne erano mai interessati, dieci volte più di chi giocava anche solo dieci anni fa. Ma ovviamente se non hai mai provato fino all'età adulta, probabilmente non sei il nerd più nerd. Sono entrati nell'hobby tanti che sono ovviamente meno interessati, semplicemente perché è così ogni volta che qualcosa diventa main stream. Non devi mai adattare il gioco "per venire incontro alle vostre limitate capacità mentali" (cit. Luttazzi), che è una pessima mentalità che non permette di divertirsi né ai giocatori né a te. Ma invece sicuramente è utile adattarlo alle situazioni diverse e alla necessità probabilmente di dover scremare tra tanti che vogliono provare perché hanno visto Critical Role e gli piace ascoltare la storia, ma in realtà non sono interessate a giocare più di un paio di sessioni. Puoi provare un tavolo aperto, che ti permette di giocare con tante persone senza grosso impegno per nessuno, e senza far sentire in colpa nessuno se non riescono a giocare una volta o due.4 punti
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Ma non è che letteralmente uno non abbia tempo ovviamente. Io ad esempio gioco a tre PbF senza troppi problemi - per come funziona la mia giornata ho abbastanza tempo per scrivere saltuariamente (anche un post come questo di cavolate sul forum), ma ho difficoltà a trovare ad esempio 2 ore di fila in cui posso giocare dal vivo. Ciò nonostante ricordo che vi sono stati casi in cui dovevo trovare 30 minuti con calma per scrivere un post complesso in cui interpretavo o discutevo con un altro PG (magari una situazione noiosa perché era l'ennesima discussione con lo stesso giocatore che non aveva seguito o una situazione per cui non avevo ispirazione o in cui sentivo che quello che scrivevo non aveva rilevanza) e scrivere quel post andava nella lista di cose che mi rendevo conto di tendere a procrastinare (questo anche perché il gioco PbF è per me uno succedaneo molto omeopatico del gioco reale, e non mi dà la stessa soddisfazione), e magari ritardavo. Mi sono accorto in quei casi che scrivevo più per senso del dovere e non rallentare gli altri che perché mi andava di spendere così quei 30 minuti. Non avevo 30 minuti? Certo che li avevo. Ma quando si ha poco tempo libero, il tempo libero ha un grande valore. Se sei stanco, magari vuoi fare qualcosa che ti rilassa e non qualcosa che fai per senso del dovere. Quando andavo all'università spendevo il tempo con grande facilità, oggi no. Intendevo dire questo quando dicevo che il tempo è poco: il tempo è poco e quindi vale molto. Mi deve piacere molto la giocata per spenderci molto tempo, e se qualcosa non funziona mollo (se posso farlo senza dare fastidio al gruppo). Per dire ad oggi per giocare 2-3 ore di fila, per me è un costo enorme. Lo faccio quindi solo in gruppi perfetti, in cui tutto va bene e mi diverto al 100%. Sono molto più schizzinoso. Magari inizio a giocare con @Pau_wolf e lui è un gran master, ma casa sua è lontana e non c'è parcheggio e uno nel gruppo ha una risata atroce e l'ambientazione non è molto nelle mie corde e il sistema usato è farragginoso, e senza problemi decido di mollare - mentre @Pau_wolf va a scrivere online che ai nuovi giocatori non piacciono le campagne troppo impegnate e profonde. I giocatori adulti sono semplicemente molto più schizzinosi perché il loro tempo vale di più.3 punti
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Ho letto di questa meccanica in vari luoghi: il blog di BilleBoo, Blades in the Dark, Fabula Ultima e altri simili. 1. si definisce un fronte come, nell'accezione più generica possibile, una sequenza di eventi ....a ciascuno è associato un intero detto valore di soglia. Esempio: la presa di Neverwinter (5) La caduta delle valli (10) L'attacco diretto alla base degli arpisti (15) ... 2. Si tiene conto dello scorrere del tempo. Ogni riposo lungo, con una certa probabilità, (esempio 5+ su 1d6) si aumenta un accumulatore di 1. Quando il valore dell'accumulatore raggiunge i valori di soglia definiti al punto 1 gli eventi associati accadono. La meccanica è tutta qui: fa pressione sui giocatori che si trovano ad amministrare un risorsa consumabile (il tempo) ... opzionalmente un fronte può terminare con un evento finale dopo il quale la campagna finisce con il fallimento dei giocatori. Avete mai usato gli orologi? Aneddoti, consigli, trucchi legati al loro uso?2 punti
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Il problema dei gruppi perfetti è che la probabilità di trovarli è zero spaccato. Ecco perché dicevo che ci vuole una maggior cultura dell'impegno nel GdR: non deve essere uno spettacolo cui assistere passivamente e come va va .... il gruppo perfetto bisogna sforzarsi attivamente di formarlo.2 punti
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2 punti
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Aggiungo una piccola considerazione. Per me il gioco di ruolo è molto importante. Direi che tra tutto ciò che non riguarda strettamente il lavoro e la vita quotidiana, quindi parlando di hobby e tempo libero, è in cima. Rinuncio ad altre cose che mi piacciono, a volte, per il gioco di ruolo. Come Master, soprattutto, ma anche come giocatore. Però non per questo chi non vi attribuisce la medesima importanza deve avere ai miei occhi un minor valore. Non è un "giocatore di serie B" perché non dà priorità al gioco rispetto ad altri aspetti della vita. La questione forse è come quasi sempre una faccenda di aspettative. Io (e molti che scrivono qui) do importanza al gioco, molta importanza, e lo elevo ad un certo livello. Gli altri no, ma io mi aspetto che lo facciano al pari di me. Risultato: sono deluso dal loro comportamento. Ma il loro comportamento non è intrinsecamente sbagliato, o di una qualità inferiore al mio.2 punti
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Non sono sparito ma sono in un periodo in cui sto cercando di cambiare PC perché il mio sta lentamente ma inesorabilmente morendo. Ho salvato tutti i files necessari su un paio di chiavette. E comunque buon Natale passato e buon anno appena iniziato.2 punti
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Tanti sviluppano un'interesse superficiale che fa in fretta ad evaporare. Secondo me ciò che ci vuole è una maggior consapevolezza che, al tavolo, non è come al cinema che ti siedi e guardi, prendendo qualche decisione quando necessario.... devi sforzarti di far divertire anche gli altri (master incluso). Interpretando il tuo PG bene e stando attento a non rubare la scena .....giusto per cominciare. Basterebbe approcciare il gioco con questa forma mentis che la qualità media delle sessioni ne riceverebbe grande beneficio e gli abbandoni a metà del guado diminuirebbero drasticamente. Comunque è vero: c'è un grande, diffuso desiderio di passività, un appiattimento generale, una noia endemica.... ....è il nulla. 🤣 Il nulla dilaga.....2 punti
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Mi pare la discussione tocchi almeno 2 temi diversi: 1. quanto è facile costruire, in un sistema a punti, pacchetti di capacità speciali bilanciati tra loro. 2. Secondo me sopravvaluti la voglia del giocatore medio di studiarsi il manuale nonché la sua capacità di apprezzare l'eleganza matematica e l'equilibrio di un dato sistema. A giocare di ruolo non sono solo ingegneri progettisti di sistemi di propulsione ai neutrini interstellari: l'hobby è ormai enormemente diffuso e molto gente non ha tempo ne voglia ne capacità per valutare ne l'impianto generale ne tanto meno ogni minuzia di un sistema. Tra l'altro questo richiederebbe lunghi, profondi playtest: sistemi ottimi sulla carta si rivelano poi disfunzionali in fase di playtest....2 punti
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E' chiaro a tutti: le vostre domande suonano senza senso, alla mente aliena della creatura. Non si tratta di fiducia, non si tratta di scelta, quanto piuttosto di comprensione e accettazione di una verità evidente. Non c'è affetto, reciprocità o rispetto in ciò che vi propone l'aboleth. Soltanto l'ineluttabile destino che vede gli aboleth, creatori dell'universo, più antichi degli dei stessi, che regnano sul creato. La loro smisurata intelligenza, la loro storia antica quanto il creato, la loro memoria collettiva capace di risalire agli albori dei tempi... Come potete anche solo immaginare che vi sia altro se non puro dominio? Altrettanto chiaro è che, nel tempo trascorso in un dialogo che forse tale non è mai stato, l'aboleth ha mosso le sue pedine: attorno a voi l'acqua buia si è popolata di creature fatte di acqua stessa, spiriti elementali, e altre ben più aliene ed oscure che stentate a riconoscere... Buon anno a tutti!2 punti
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Ciao a tutti, dopo quasi (o forse più di) dieci anni di assenza ritorno tra voi... non sono un non-morto, sono aia! E' passato talmente tanto tempo che non sono nemmeno riuscito a recuperare le credenziali di accesso del mio vecchio account!!! Saluto tutti i "vegliardi" che mi hanno conosciuto ai bei vecchi tempi e mi presento ai nuovi! Sono tornato perchè ho una novità... dopo anni spesi a giocare, a masterizzare, a collezionare, alla fine ho trovato una nuova attività in questo splendido ambito dei gdr! Ho cominciato a scrivere! Vi lascerò un post dedicato al nuovo gioco che ho messo online ... spero possa essere di interesse (almeno ai più curiosi!) Ciaooo1 punto
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Parti precedenti: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Quando il suono delle sirene incominciò a echeggiare quel dì, le televisioni e le radio di Venere smisero in breve tempo di trasmettere programmi. Ogni canale dava segnale di errore, e l'unica stazione radio che ancora trasmetteva correttamente era la stessa della città. I pochi che avevano ancora accesso alla rete internet notarono che era impossibile accedere ai siti e che i server internazionali non erano più in grado di trasmettere informazioni di sorta. Anche le comunicazioni telefoniche risultavano impraticabili, chi provò a telefonare a parenti o amici di altri stati non riuscì in alcun modo a mettersi in contatto con loro. Perfino la comunicazione satellitare sembrava essersi interrotta, e i pochi satelliti per le comunicazioni che erano sopravvissuti alla guerra fino a quel momento non davano più segni di operatività. Nel giro di un quarto d'ora da quando le sirene avevano cominciato a suonare, la popolazione di Venere era rimasta progressivamente isolata dal resto del mondo. Nascosti in un condotto fognario, la studentessa e i suoi compagni continuavano a cambiare furiosamente la frequenza radio, sperando di cogliere un qualche segnale che non fosse il canale musicale cittadino, ma niente:ogni canale della regione taceva inesorabile. "Dev'essere accaduto qualcosa di terribile..." mormorò uno degli studenti, con un groppo in gola. Fino a quella mattina avevano seguito le notizie di una rete pirata che trasmetteva da uno dei confini vicini alla Cortina di ferro, e che aveva parlato delle esercitazioni nucleari dei soldati sul fronte caldo. Era anche giunta la notizia di un convoglio speciale che trasportava ordigni nucleari per una base missilistica situata nel cosmodromo di Kapustin Jar. Ma ora non giungeva più nulla, neppure della semplice musica di attesa. "Non possono aver lanciato davvero le bombe..." mormorò un altro studente, incredulo. "Ragioniamo... sono passati solo 15 minuti da quando hanno iniziato a suonare le sirene lì fuori... è... è impossibile che i missili abbiano già raggiunto l'Europa!!" esclamò una giovane ragazza, rannicchiata in un angolo sporca di acque nere. "Lanciandoli dalle basi nel Caucaso, basterebbero meno di dieci minuti per colpire Londra o Parigi", replicò un altro, lugubre. Nel tugurio sotterraneo, un miasmatico e umido anfratto illuminato solo dalla fredda luce di una torcia elettrica, calò un silenzio tombale. "Cosa facciamo, Euphemia?" chiese a un certo punto uno degli studenti, rivolgendosi alla studentessa che ormai mezz'ora prima li aveva salvati dai soldati che presidiavano i magazzini alimentari della città. La ragazza, che era rimasta muta fin da quando aveva avuto quel confronto con il Colonnello, scosse il capo: "Perché me lo chiedi? No lo so, non so niente" e si mise le mani fra i capelli: aveva i denti serrati e gli occhi chiusi in un'espressione di viscerale dolore. Iniziò a piangere silenziosamente, in preda allo smarrimento. Dopo che le sirene avevano cominciato a suonare, i soldati, impanicati, avevano rotto i ranghi: il Colonello stesso si era seduto sul carro armato, sprezzante del suono delle sirene. Continuava a dire che era destino morire nel fuoco, come in preda a un qualche delirio. I suoi uomini erano corsi a cercarsi un riparo, consapevoli che la città rischiava di essere disintegrata da lì a pochi minuti: non erano più disposti a servire il regime, l'istinto di sopravvivenza aveva preso il sopravvento sulla paura che avevano dei loro padroni. Gli studenti ne avevano approfittato per scappare giù dal ponte in direzione opposta, per cercare rifugio in uno dei condotti fognari che giornalmente scaricava liquami neri nel fiume sottostante: vi si erano inoltrati nonostante l'odore disgustoso e un paio di loro avevano anche vomitato poco dopo aver varcato quella nauseante soglia. Poi, una volta trovato un anfratto meno umido e ripugnante, vi si erano rannicchiati ad ascoltare in febbrile attesa la radio. Ma non era giunta nessuna notizia, solo uno snervante ronzio su qualsivoglia frequenza provassero a impostare che non fosse quella cittadina. "..." Euphemia ad un certo punto aprì gli occhi: si era forse addormentata? Non ne era sicura, ma le era parso di sognare: si era immaginata fuori da quella nauseabonda fogna nera, per le vie della città, insieme ai compagni e ad altre migliaia di persone. Dentro le loro orecchie rimbombava il suono delle sirene, una lagna assordante che la stava facendo uscire di senno. Sopra di loro vi erano delle scie luminose, forse dei missili nucleari in arrivo dal blocco sovietico. E poco prima che i missili potessero impattare al suolo e disintegrarli in un inferno di fuoco atomico, un sole luminoso aveva avvolto le loro teste: ma non era un semplice disco di luce, pareva un ingranaggio angelico con sei paia di ali, un serafino biblico, tanto sublime quanto perturbante nella sua aliena magnificenza. La ragazza si alzò barcollando: si appoggiò al muro e le venne un rigurgito. Cadde in ginocchio tenendosi le viscere e vomitò. Doveva uscire da quell'anfratto disgustoso, si stava intossicando. Uno dei compagni le si avvicinò e la prese sottobraccio: "Vieni, usciamo. Le sirene non suonano più". Camminando lentamente, i due studenti uscirono dal pozzo nero. Euphemia respirò a pieni polmoni: l'aria fetida di Venere non le era mai parsa così fresca. La ragazza alzò dunque lo sguardo al cielo: sopra le loro teste vi era una plumbea coltre grigia, che non permetteva di scorgere il sole. "Non... non è successo nulla?" mormorò, incredula. L'amico che la sorreggeva non rispose. Euphemia lo guardò, interrogativa. Lui si limitò a indicarle il punto più lontano che era possibile osservare da dove si trovavano, precisamente il punto di scarico delle acque reflue nel mar Adriatico. Aveva un'espressione strana, di confusione mista a orrore. Quando la studentessa rivolse il suo sguardo al mare, sul suo volto si dipinse la medesima espressione: il mare non vi era più. Solo un'immensa distesa desertica, a perdita d'occhio fino alla linea dell'orizzonte. Euphemia strabuzzò gli occhi e si sforzò di cogliere le città sulla costa, di solito a malapena visibili: non riuscì a cogliere nulla, solo un deserto senza fine. "Non è possibile... non c'è più nulla... nulla..!!" mormorò il ragazzo, mettendosi una mano fra i capelli, tremando. La studentessa continuò a guardare quella sublime desolazione come rapita: ancora non si capacitava di come fosse possibile che il mare non ci fosse più, cosa poteva aver fatto evaporare una tale quantità d'acqua in così poco tempo? Immaginò svariate detonazioni nucleari di immane potenza, un'apocalisse di fuoco e fiamme. Eppure... non poteva essere successo davvero, altrimenti anche Venere sarebbe stata ridotta in nient'altro che cenere. Dopo una decina di minuti di religioso silenzio, i due studenti decisero di andare a richiamare i compagni per rassicurarli a uscire fuori. Non sapevano bene neppure loro come comunicare ciò che avevano visto, erano ancora sconvolti. --- Sulla cima del palazzo del potere, in una delle anticamere della sala della guerra, la donna senza baffi ma con i capelli e l'uomo con i baffi ma senza capelli erano sconvolti. "Devo aver avuto un'allucinazione" mormorò la donna, continuando a guardare con gli occhi sgranati il deserto sconfinato che circondava Venere: dall'alto era ancora più evidente che erano stati l'epicentro di almeno una dozzina di detonazioni atomiche. Eppure –eppure!– la città era ancora integra, come se una barriera invisibile avesse circondato le sue periferie proteggendola dal calore e dal fuoco atomico. "Ho visto anch'io quella luce..." mormorò l'uomo, appoggiandosi al muro. Le parole gli erano morte in gola, non sapeva che altro dire. "Dov'è finito il mare...?" mormorò dopo qualche minuto la donna senza baffi, con il volto spiaccicato sul vetro. Sembrava estraniata dal mondo, aveva le pupille che sembravano fissare un punto vuoto dinnanzi a se. Poi osservò un piccolo fiocco di neve cadergli di fronte al naso, al di là del vetro. Alzò gli occhi e vide tanti altri candidi fiocchi di neve. "Neve...?" biascicò. Non riusciva ancora a razionalizzare cosa stesse accadendo. "Non è neve... è particolato radioattivo" mormorò lugubre l'uomo senza capelli. Poi si stravaccò sul divano lì dietro, visibilmente stravolto: "Forse è solo un incubo a occhi aperti…" e chiuse gli occhi, sentiva un gran bisogno di dormire. La donna senza baffi invece si rannicchiò vicino alla finestra, e rimase a guardare la città e il deserto circostante coprirsi di un candido manto per ore intere. Nella sua mente si susseguirono pensieri confusi e contraddittori: cos'era successo? Aveva visto una luce nel cielo, e poi al di là di quella luce era successo un pandemonio. Ma cosa aveva visto davvero? Non era in grado di dirlo. Forse aveva solo sognato, eppure qualcosa doveva esser accaduto: il mondo lì fuori non c'era più, il mare, le città sulla costa… Nulla vi era più, neppure il sole in cielo. Il mondo dell'uomo era scomparso, eppure lei era ancora lì, in quella labirintica città. Cosa sarebbe successo ora? Mentre suonavano le sirene era stata pronta a morire, forse, ma ora che era ancora viva sentiva il cuore esploderle nel petto. Aveva di nuovo paura. Non era più pronta a morire. (Viandante nella periferia di Venere poche ore dopo la catastrofe nucleare. Illustrazione di Bob Orsillo) ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Per il momento la tradizione della Venere prebellica si conclude qui. Un ringraziamento enorme a Licet_insanire, per il suo costante aiuto nella stesura di questo blog! ❤️ E un grazie anche al lettore che fosse arrivato fin qui nella lettura!1 punto
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Oggi ho avuto una chiacchierata con mio fratello su una cosa simile, derivante dal fatto che non riesce a uscire con i suoi gruppi di amici e che non abbiamo fatto una cena con altri amici perchè non abbiamo trovato il modo/momento. E in mezzo c'è ovviamente finito il fatto che una volta a settimana gioco a D&D e una a SoT. Tre vado in palestra e delle altre due una fa piacere stare a casa e guardarsi qualche serie e la seconda dovrebbe essere dedicata a giocare a Legend of 5 rings. Insomma non ho tempo. O meglio, ce l'ho. Ho deciso le mie priorità. Priorità che comunque sono cambiate rispetto al passato. Una volta al negozio locale ho citato la pagina in cui si trovava un luogo (Ponte Broaskyr o qualcosa di simile, non Neverwinter o Baldur's Gate) nei FR a memoria inserendomi in una discussione tra due persone. Avevo tutti i manuali (che mi interessavano, non ne ho comprati alcuni, ma il 90% fino a che non sono passato a Pathfinder li ho tutti) li leggevo, studiavo build e giocavo e masterizzavo nello stesso periodo. Avevo più tempo, ero più giovane, la 3e mi interessava più. Ora non ho voglia di fare lo stesso, perchè il tempo è meno, perchè la 5e mi interessa meno e perchè sono più vecchio. Ciò nonostante avrei voluto fare davvero la cena in quesitone, ma non decidendosi mai per tempo gli slot temporali natalizi (durante i quali non abbiamo giocato la campagna ma abbiamo inserito ad esempio tre one shot con vecchi amici, di due gruppi diversi) si sono esauriti con ALTRE cene e eventi. Questione di tempo e priorità. In breve, è sempre una questione di priorità, e sull'istupidimento della popolazione, era stupida anche quando eravamo giovani, ma ci piaceva pensare di essere diversi. Eravamo molto pochi a giocare di ruolo e venivamo visti male generalmente. Oggi è un fenomeno di massa grazie a serie e altri spettacoli (da BBT a Critical Role, ma anche gli universi cinematici di supereroi hanno la loro parte) e e la gente ci si avvicina per provare, esattamente come quelli che giocano a calcetto, padel o parlano dei film marvel senza aver letto un fumetto. Il problema vero è uno: trovare un gruppo di persone che condivide lo stesso livello di priorità sul GDR.1 punto
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Io gioco PbF, io sono il master (sposato, figlio che seguo da quando lo sveglio la mattina a quando lo spalmo la sera, mi alleno 9 su 7, 21 libri letti nel 2022... ammetto però che non ho l'amante) ed è evidente a tutti quanta cura e preparazione metto nello scrivere post, preparare dungeon, ecc.. Loro sono i PG. A voler fare il maniacale nel leggere i post altrui (cosa che ovviamente faccio anche io), scegliere le azioni del proprio PG e narrarle, quanto tempo potrà mai occorrere, 20? 30 minuti (anche solo 5 su 7)? Ebbene non hanno tempo... A volte penso dovrei chiamare Amnesty International perché qualcuno si sinceri non siano stati schiavizzati (non so da chi però).1 punto
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È una meccanica fondamentale. Per me, senza esagerare, è il primo consiglio da dare ad un DM. È difatti un prerequisito, o quantomeno un grosso aiuto, per vari consigli da top ten nella lista dei consigli da dare al DM, in particolare "Fai in modo che le scelte abbiano conseguenze" e "Avere rischio di una sconfitta per i giocatori che non comporti la morte dei personaggi". È anche alla base di una stile di gioco che risolve vari dei problemi più sentiti e discussi dai DM, in particolare "I miei giocatori fanno un riposo lungo dopo ogni scontro" e "Gli scontri del manuale sembrano sempre troppo facili, i miei giocatori arano i campi da battaglia". Grazie alla meccanica del tempo ho visto litigate al tavolo tra personaggi (giocatori) che vogliono fermarsi per un riposo lungo e personaggi (giocatori) che vogliono andare avanti, e vedere l'essere costretti a riposarsi dopo uno scontro come una sconfitta, e non come un automatismo senza conseguenze. Ho visto usati i livelli di affaticamento perché i giocatori hanno deciso di non fare riposi oltre le 24 ore. Ho visto personaggi con le risorse basse e una lunga strada davanti cercare disperatamente di evitare uno scontro facile con la diplomazia, per non doversi riposare dopo. Però non basta usare gli orologi, li ho visti usati anche a caso. Serve struttura, i giocatori devono avere chiare ricompense e costi, sia meccaniche che in fiction, di far passare ogni ora. Le ricompense devono essere importanti per i giocatori, in fiction e meccanicamente: vite umane e PX, non contabilità di razioni da consumare. Servono orologi brevi (ore) e lunghi (giorni), e serve avere chiaro cosa succede (possibilmente in modo deterministico) alla fine di ogni orologio: dadi di colore diverso messi sopra una carta funzionano molto bene.1 punto
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Anche io ho avuto lo stesso problema, pensavo che il mio gruppo solito non era interessato più a giocare ma poi ho proposto ed non era così. Credo che bisogna perseverare e trovare persone che condividono gli stessi interessi, magari introducendoli pian piano.1 punto
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Novanta minuti di applausi. E io mi chiedo pure: ma se sono così discontinui nel gioco, checché ne pensino è qualcosa che gli piace, come saranno sul lavoro? Io davvero non ambirei ad assumere una persona così. Il lavoro verosimilmente non lo lascerebbero, mai sai che partecipazione, entusiasmo e costruttività nei progetti... Ciao, MadLuke.1 punto
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Credo che il post sia un po una raccolta di luoghi comuni. Io ho notato una controcorrente in cui ci sono molte più persone interessate ai gdr a differenza di anni fa, anche internazionalmente parlando. Come detto da altri credo sia più una mancanza di tempo che di altro e magari il giocare di ruolo non è una loro priorità.1 punto
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Non so quanti anni tu abbia o quanti ne abbiano i tuoi amici che non sono fanciulli freschi... Io ne ho 37. E secondo me, se uno si prende la leggera fatica mentale di ritagliarsi uno spazio nonostante la famiglia o il lavoro (che pure io ho… anche se non ho figli), si potrebbe ancora giocare. A volte mi sento dire "sono cresciuto e ora non mi piacciono i gdr"... Una frase irritante perché anche io lavoro e vivo da solo, e non mi sento un bambino che vuole solo giocare... Mi sento trattato come tale però. Preferirei che quelle persone non tirassero in ballo la maturità. Ma forse questo è un altro discorso ancora. Perché maturità è anche prendere un impegno e portarlo avanti. Forse manca la motivazione... P.s. ricordiamoci che se non ci fosse stata gente adulta che "perde tempo" dietro a scrittura e world Building, oggi non avremmo il signore degli anelli1 punto
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io stò in provincia di modena , fin dal 1990 i GDR eran di nicchia , ho avuto (ed ho) gente al tavolo di ogni età , investire tempo in GDT e GDT (che non siano quelli dove aspetti di vincere a caso , come Monopoli esimili) richiede un minimo di presenza ed attenzione , che non è per le masse . e considera che io faccio solo campagne lunghe (record : AMMO , 20 anni reali) . D&D 3°\3.5\PF\SF et similia son poi pesanti da quando li han fatti .1 punto
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Si sente dire da più parti che la soglia dell'attenzione si sta abbassando, e le nuove generazioni sono più propense al consumo rapido e vorace di cose semplici. Non sono un esperto e non so quanto sia vero. Io forse sono fortunato, ma di persone che continuano a giocare GdR con passione ne trovo diverse.1 punto
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Grazie per la menzione 😊. Meccaniche come queste hanno un uso e un significato molto diverso in giochi diversi (e il contatore non è per forza legato allo scorrere del tempo in quanto tale). Quando gioco mi capita spesso che il tempo abbia molta importanza. A volte perché i PG stanno esplorando o attraversando un'area pericolosa, e in questo caso uso gli incontri casuali, anziché un contatore incrementale (anche se una volta ho provato la Tension Pool di Angry GM... ma non sono rimasto del tutto soddisfatto). Altre volte perché la missione ha una o più deadline temporali, che ne comportano il fallimento (domani a mezzogiorno un innocente sarà impiccato se non avrete trovato il colpevole) oppure la complicazione (per esempio, di recente ho masterato un'avventura in cui c'era una sorta di gara tra fazioni per accaparrarsi per primi un mcguffin). In queste situazioni devo dire che mi trovo meglio a contare il tempo come tempo (cioé: giorni, ore, minuti...) anziché astrarlo in una variabile. Semmai, uso variabili astratte, e dadi, per determinare l'avanzamento di certi fenomeni (come le fazioni concorrenti) al passaggio del tempo. Quanto al nemico che acquisisce ogni giorno potere, in effetti la meccanica che ho in mente di proporre per i villain (l'articolo dovrebbe uscire tra un paio di settimane) va in parte nella direzione che dici tu. 🙂1 punto
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Nelle campagne che ho attualmente in corso lo scorrere del tempo è molto importante, banalmente per tenere conto di quanti viveri debbano consumare i PG prima di iniziare a soffrire l'inedia e la a disidratazione. Inoltre, ogni volta che i PG eseguono uno spostamento con il carro, si calcola il tempo trascorso in base alla velocità del suddetto e alla diastanza percorsa (espressa in esagoni o in frazioni di esagono). Ancora, svolgere lavori consuma tempo in base al tipo di attività (setacciare macerie prebelliche, picconare massi, tagliare legna, disossare un animale hanno durate diverse) e in base al numero di giocatori che contribuiscono al lavoro (più sono, minore sarà il tempo impiegato). Inoltre, 'prendere 10' a una prova (ove possibile) raddoppia il tempo necessario, mentre 'prendere 20' lo triplica. Il tempo è una "risorsa" preziosa, i giocatori dovrebbero esserne consapevoli :]1 punto
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Un uso molto comune degli orologi è rappresentare l'avanzamento di un nemico che acquisisce ogni giorno potere militare e magico. "Il Nemico è più forte ogni giorno che passa." "Ad ogni tramonto la fine di ogni cosa si avvicina." Se tale nemico tiene d'occhio i PG ed è propenso a intervenire nelle loro vite questa variante può essere interessante: Una vola per scena il master può decrementare di uno il contatore per scatenare una intrusione del GM: una modifica tesa a rendere più complicata la vita dei PG. [si intende che è il nemico ad materializzare tale complicazione usando una frazione del suo potere magico.] In questo modo il contatore dell'orologio diventa qualcosa che 'si usa' piuttosto che una barra di avanzamento passiva.1 punto
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Io tendo a non mettere tempi limite, a meno che i giocatori se la prendano molto comoda coi riposi e i viaggi...ma vado a braccio1 punto
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ultimamente nella mia campagna sono scattati vari conti alla rovescia , l ' ultimo riguarda una città , i PG hanno rinviato il suo attacco da parte di Dragonici di 18 giorni , con la promessa di eliminare un nemico comune con essi , entro questo tempo . alcuni mi hanno detto che questa tensione li inquieta un pò . questo dimostra che i tempi stretti , da un lato danno tensione emotiva , che può ravvivare il gioco , dall ' altro ricordano un pò lo stress della fretta quotidiana .1 punto
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Buon anno a tutti ragazzi, mi devo scusare con voi perché negli ultimi mesi non ho postato regolarmente.1 punto
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Allora.. non sono morto. Ma sono in vacanza. (Solo per dire ahahahah) e comunque buon Capodanno !!1 punto
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Docteur Saroch "Purtroppo Menkaph si è rivelato tutt'altro che solo un ciarlatano. Quanto meno un manipolatore. Credo... temo che abbia carpito la fiducia della vostra protegée e messo in campo la propria setta per trovare il libro e appropriarsi di esso e di un Fez 'maledetto', a spese del nostro amico professor Smith. Abbiamo certezza, per quanto possa apparire assurdo anche ad un uomo di scienza come me, che quel Menkaph sia stato in grado di 'infettare' con i suoi fez almeno tre persone, due delle quali ci hanno assalito dopo aver subito grotteschi mutamenti fisici." Il Dottore lasciò del tempo all'ospite per assimilare quanto rivelato. Un'altra persona avrebbe probabilmente reagito a quella marea di assurdità con moti dal divertito allo stizzito, ma confidava che il loro ospite avesse sentito ben altro nella sua attività e non sarebbe rimasto sconvolto da quanto diceva. "Poiché voi siete stato in contatto diretto con madamoiselle Nisra, forse siete in grado di rivelarci quali sono state le sue parole. Potrebbe avervi accennato ai luoghi di culto della setta, agli scopi, alle date cruciali e significative per costoro. Faremmo qualsiasi cosa per recuperare il ragazzo rapito e impedire che i Fez continuino ad alterare menti e corpi delle vittime di quell'uomo, ma sarebbe vitale poter anticipare qualcuna delle loro mosse." Saroch rimase seduto e si protese verso l'ospite e abbassò la voce, faticava a credere alle richieste che proferiva. "E per finire, come esperto di occulto, volevamo il vostro aiuto negli scontri che seguiranno. Venendo qui, lo confesso, temevo di scoprire che foste già al loro fianco ma le vostre parole mi fanno sperare che potreste schierervi con noi. Vi vorremmo al nostro fianco, se non direttamente in prima fila, almeno come mentore e istruttore. Nessuno di noi ha una chiara pratica di battaglie metafisiche. L'unica cosa che ci ha tenuto in vita finora è una discreta dose di fortuna e l'abilità del Capitano con le armi. Ma se dovremo affrontare schiere più nutrite di seguaci di quel 'ciarlatano', come mi aspetto, il nostro esiguo numero ha bisogno di essere sostenuto da una buona dose di conoscenze teoriche e pratiche per compensare il disequilibrio."1 punto
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Secondo me con un wizard puro hai le migliori chance. Divinazione o chroniurgy, o anche bladesinger. La strategia dipende dalle regole specifiche del campo, ma in generale devi fare crowd control per evitare attacchino te: puoi fare trucco della corda e sparire via? Altrimenti, chiedi al DM come interpreta l'interazione tra Wall of Force e gli incantesimi. Mago o meno, la vera domanda è comunque se sarà possibile rimanere nascosti fino alla fine senza combattere. Se dopo aver parlato con il DM credi di sì, nessun dubbio: greater invisibility, pass without trace, stealth, tutto il possibile per non essere il target di nessuno: è sicuramente la cosa più importante. Non fai nulla tutto il combat, se qualcuno ti attacca non reagisci e ti rinascondi e ti curi. In quel caso uno stregone/warlock/paladino o un bladesinger sono ottime scelte, ma anche un assassino gloom stalker, perché dovrai pensare solo allo scontro finale con chi rimane e una build nova è sicuramente la cosa più ragionevole. Se invece credi che non riuscirai a stare nascosto tutto il combat, o c'è un accordo tra DM e giocatori per essere attivi e combattivi, sceglierei una classe ranged per evitare almeno di dover andare in mezzo alla mischia. Classi molto forti per danno sostenuto come il druido della luna o barbari/guerrieri con PAM e GWM devono andare in mezzo all'arena. Se la gara è a chi fa più kill o toglie più hp, ottima scelta andare in mezzo. Ma non scommetterei sulle sue chance di rimanere l'ultimo in piedi stando in mezzo all'arena, magari di taglia grande e con classe armatura bassa. In secondo luogo, se non puoi stare nascosto tutto il combat possibilmente una classe che non usi molte risorse. Le risorse sono poche se devi sconfiggere 2 o 3 nemici in successione, e un palalock o un arciere arcano o battle master non funzionano: troppe poche risorse per uno scontro lungo, sono classi che fanno un danno nova per un paio di volte prima del riposo.1 punto
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Un altro modo di caratterizzare le razze non umane, a cui avevo pensato per una mia vecchia campagna, è questo: ognuna di esse condivide una connessione mistica con un particolare ambiente naturale: elfi -> foreste, nani -> montagne, gnomi -> sottosuolo, halfling -> pianure, orchi -> paludi Cosa comporta la connessione? Capacità di percepire lo stato della flora e della fauna nell'ambiente prescelto e, per gli esemplari più potenti delle razza, di influenzare tramite il proprio stato d'animo lo stato d'animo e il benessere generale della flora e della fauna nell'ambiente prescelto..... nonché il tempo atmosferico. Un'altra possibilità è che la connessione mistica sia con attività piuttosto che con posti: elfi-> musica, arti nani -> metallurgia, orchi -> guerra, halfling -> racconti, gnomi -> magia d'illusione Cosa comporta la connessione? Direi che, nell'ambito dell'attività correlata, un esemplare della razza connessa può fare cose del tutto impossibili agli esterni alla razza.1 punto
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Koen Beh, il padrone di casa avrebbe il vantaggio di avere il supporto del Cheliax senza dover gestire lady Docilia, il cui carattere è... Complicato. Dico dopo aver riflettuto qualche istante sulla parola più adatta. Di certo, il sacerdote di Abadar sa qualcosa, vista la discussione di messer Brank. Penso sia la prima persona da indagare. Concludo facendo un cenno verso il mezzorco, ascoltando poi la risposta del Saggio. Vicina a... Questi uomini sono veramente folli. Ed è impossibile che stia mentendo. Vedremo. Nessuno può predire il futuro. Come lei ha detto, anche il suo superiore può fallire di fronte a certe variabili. Commento in risposta alle parole della creatura, nascondendo la mia inquietudine. Direi che abbiamo una ragione in più per fermare questa follia. Ciò che ha commesso Docilia è orribile, ma neanche il più efferato dei criminali meriterebbe una pena del genere.1 punto
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Andimus Il vecchio servitore si grattò la testa. "Sarà che è ora di pranzo ed ho un po' di fame... ma non è che mi sia più chiaro adesso. Devo essere certamente deficiente..." Al solito, l'opinione che Andimus aveva di sé stesso era di poco superiore a quella che poteva avere di una rana schiacciata da una ruota di carro.1 punto
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Buone feste a tutti, master e giocatori... e non giocatori (perchè siamo tutti più buoni).1 punto
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Council Day 5 Twilight Home 351 A.C. - Mattina? [Pioggia? - Autunno] - Lunitari 1° giorno gibboso crescente I compagni ripeterono quanto fatto in precedenza, non sapendo questa volta quale effetto magico ci fosse e quindi cosa lasciare all'esterno perché non subisse un incanto Tanis e Tass entrarono nella stanza e fecero girare due volte la serratura alla base della statua: poi il kender si dedicò alla porta successiva Anche qui non vi erano trappole all'apparenza, così utilizzando il mazzo di chiavi la aprì Al di là vi era l'ennesimo corridoio chiuso da porte, questa volta però più lungo. E anche questa volta vi erano due statue di Nuitari nel suo aspetto di Caos e Morte, che emanavano una leggera aura di Enchantment Come al solito venne lanciata una moneta, ma nulla le accadde. @all1 punto
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Versione 1.2.0
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Nuova scheda realizzata appositamente per il DM che vuole avere tutto sotto controllo e il necessario a portata di mano. La scheda è stata studiata in modo che il DM possa tenere sott'occhio le generalità dei personaggi non giocanti e dei giocatori (di questi ultimi sia dentro a che al di fuori dei combattimenti), inoltre gli vengono messe a disposizione delle tabelle in cui aggiornare la sessione/campagna che si sta giocando, insieme alle scorciatoie che portano alle pagine degli aspetti più generalmente ricercati nei Manuali, che siano del Giocatore e/o del Master. - Soggetta a futuri aggiornamenti; - Si sta lavorando alla versione in lingua Inglese;1 punto -
Salve, volevo chiedere se qualcuno sa come riuscire a creare un tavolo condiviso per più DM in maniera gratuita.0 punti
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