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@ Antefatto Erano anni che non vi vedevate ma come se qualcuno o qualcosa lo avesse organizzato vi siete trovati tutti nello stesso momento all'approdo delle chiatte che attraversano il fiume Naiser e da lì avete continuato il viaggio insieme dirigendovi sempre più a Nord... A mano a mano che vi avvicinate alle montagne del confine la neve ed il freddo si fanno sempre più presenti e quando siete ancora lontani dalla vostra meta Il tempo volge al peggio , la neve inizia a cadere sempre più fitta ed il vento soffia sempre con maggior vigore e ben presto vi trovate nel bel mezzo di una violenta tempesta di neve... Fortunatamente prima che le cose volgano al peggio raggiungete un isolata stazione di posta , una massiccia struttura in pietra a due piani con annessa una grande stalla in legno , lasciati gli animali agli stallieri siete entrati nell'edificio e vi trovate in una grande stanza piacevolmente calda , sulla destra un lungo bancone in legno leggermente rovinato e a sinistra un discreto numero di tavoli la maggior parte rotondi con due o quattro sedie e alcuni rettangolari più grandi con sei i otto sedie... Vi accomodate intorno ad un grande tavolo vicino al camino posto nella parete di sinistra della stanza di li a poco una giovane cameriera umana viene a prendere le vostre ordinazioni e all'improvviso la porta a doppia anta si apre violentemente facendo entrare vento gelido e turbini di neve a seguito vedete entrare otto figure ammantate di nero che brandiscono una spada , sono tutti umani dal viso truce , si dispongono in semicerchio lanciandovi occhiate di puro odio e disprezzo , notate che portano tutti una cotta di maglia nera e stivali pantaloni mantello e camicia dello stesso colore...poi ne entrano altri due , uno sembra il capo poiché porta un armatura di piastre nera bordata d'oro , mentre la seconda figura del tutto simile a quelli che sono entrati per primi ma in più porta una maschera argentata e si trascina dietro una donna seminuda incinta e incatenata , la donna pare molto sofferente si tiene le mani incatenate ai polsi sul pancione e arranca a fatica avendo anche le catene alle caviglie , il tizio che la porta avanza di qualche metro mentre uno degli altri chiude e la porta e poi strattona rudemente la catena cosi la donna crolla a terra urlando si dolore....incurante della scena...Oste...urla uno di quelli che impugna la spada...ci serve del cibo e da bere e manda un garzone a prendere i cavalli per portarli nella stalla...l'oste visibilmente stupito della situazione non riesce ad articolare una frase sensata e boffonchia solo qualcosa di incomprensibile , il tizio come risposta lo colpisce al volto con l'elsa della spada spaccandogli il naso , il pover'uomo si porta le mani al volto e indietreggia...poi fa un gesto ad un cameriere che dal lato opposto del bancone guarda atterrito la scena , il ragazzo annuisce e passando con timore fra gli uomini armati esce sotto la tempesta...Se state buoni...fa il capo del gruppetto rivolto a tutti gli avventori...nessun altro si farà male e appena la tempesta cesserà ce ne andremo... @ Donna incinta @ Avventori @ Dipendenti @ Tutti3 punti
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Personalmente ti posso dire che io dal mio piccolo (abito in una città del nord-est con 13.000 abitanti) ho costantemente gente che mi chiede di fare da master. Tanto da arrendermi al collaborare con un negozio facendo degli eventi apposta due domeniche al mese. Nella mia esperienza, D&D e i GDR non sono per tutti. C'è a chi piace l'idea, ma poi a conti fatti non si trova a giocare per via dell'ambientazione o delle meccaniche, oppure chi invece preferisce esperienze più narrative. Mia moglie ad esempio odia giocare a quasi tutti i sistemi che comprendono il lancio dei dadi, a meno che i lanci non siano pochi o comunque fortemente legati alla narrazione del gioco (Powered by Apocalypse e Leggenda dei 5 Anelli ad esempio), per contro ho delle persone invece che adorano giocare quei sistemi super meccanici dove si lanciano tonnellate di dadi per ogni minima azione (Shadowrun e Cabal ad esempio). A me piace fare da Master, quindi mi leggo anche volentieri manuali diversi e sperimento cose diverse. Quando ho davanti giocatori che vogliono provare qualcosa chiedo sempre che aspettative hanno e cosa vorrebbero provare. Una volta in negozio mi sono trovato davanti un gruppo di giovani che non avevano la minima idea di cosa fosse un GDR, ma ne avevano sentito parlare da amici e dalle serie TV (Stranger Things) ed erano curiosi. Mi sono rimboccato le maniche e ho preparato un questionario per loro in modo da capire che cosa si aspettassero e verso cosa fossero più propensi a giocare; alla fine ho costruito una one-shot di D&D 5e usando i Domains of Dread come ambientazione e tenendo il sistema più snello e semplice. Morale della favola: ogni tot mi chiamano per sapere se possiamo fare altre one shot del genere. Altre volte invece ho avuto giocatori che volevano a tutti i costi provare un sistema/gioco particolare, e dopo quella prova non hanno mai più giocato (probabilmente perché avevano aspettative diverse). Ricordo ancora con angoscia il gruppo che ha voluto a tutti i costi provare 7th Sea sperando di trovarsi un D&D marinaresco nonostante tutte le mie premesse... Tutta questa filippica per dire che: non è che questo sia un hobby colto o profondo, ma dato che si tratta di interagire con altre persone bisogna inevitabilmente mediare tra interessi e passioni comuni. Bisogna trovare le persone che viaggino sulla nostra stessa lunghezza d'onda, oppure provare e sperimentare cose diverse.3 punti
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cosa che ad un certo punto ho fatto eheh nessun problema! (la condizione di prono da vantaggio sull'essere colpiti in mischia ^.^) lo farò sicuramente!2 punti
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E' una posizione valida e non la contesto, ma non è quella che voglio seguire io. Al mio tavolo "umano" rappresenta qualunque essere umano, a prescindere da carnagione, età, sesso, cultura, provenienza e quant'altro. Un cacciatore-raccoglitore dell'Età della Pietra e un pistolero western multietnico neurodivergente: il giorno che mi inventerò un'ambientazione abbastanza pazza da farli coesistere, saranno entrambi umani. Le differenze culturali mi piacciono ma mi piace, in generale, tenerle distinte dalla razza (anche a livello meccanico) e gestirle su un binario parallelo. Nelle mie ambientazioni esistono senza dubbio società in cui una razza costituisce la gran parte della popolazione; per esempio, potrebbe esistere una tribù di orchi organizzata come tu descrivi. Ma un umano cresciuto con loro sin da bambino, totalmente integrato nella loro cultura, sarebbe ancora un umano e non un orco. Questo mi permette di avere una maggiore varietà: per esempio, inserire molte culture diverse legate alla stessa razza (i nani di Qui hanno questa cultura, i nani di Lì quest'altra), oppure culture in cui più razze convivono da tempo in totale mescolanza (la cultura centrale del mio attuale open table vede umani, elfi e nani in questa configurazione). Proprio la volontà di tenere le differenze culturali come una cosa a sé mi impedisce di fare quello che, legittimamente, molti tavoli fanno, cioè creare un mondo in cui tutti in fondo sono umani con un aspetto un po' diverso e usanze un po' diverse. Intendiamoci, non voglio qui negare che i personaggi di una storia (qualunque storia) finiscano sempre per avere un certo grado di umanità in loro, un po' perché siamo noi umani a crearli, e un po' perché serve a renderli più relatable. Non pretendo di inseguire l'utopia (o distopia?) in cui ogni razza fantasy è un essere totalmente alieno e disumano da ogni punto di vista: ne verrebbero fuori personaggi incomprensibili. Mi piacerebbe, però, che ciascuna avesse qualcosa di profondamente non umano che la caratterizza ed è del tutto slegato dalla parte culturale. Viene molto bene con le razze più "mostruose": è assolutamente evidente cosa ci sia di non umano in un tritone o un centauro. Mi stavo baloccando con l'idea di cosa ci potesse essere di intrinsecamente non umano in un elfo, un nano o un orco.2 punti
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Tipicamente in una campagna lunga ci sono obbiettivi intermedi che hanno una scadenza temporale, che è un po' il tipo due di situazione che descrivi, ma più di lungo periodo e su più livelli rispetto all'eventuale orologio specifico della sessione (il cibo sta per marcire, la ricompensa dipende da quanti giorni impieghiamo). Non ci sarà ovviamente un unico orologio dall'inizio alla fine di una campagna di anni, non avrebbe senso: gli orologi devono segnalare cose di cui i personaggi possono stimare il tempo necessario con una precisione ragionevole, +-1 sull'orologio (se rappresenta settimane una settimana, se sono giorni un giorno, se sono ore un'ora). Ovviamente nel caso di una campagna lunga molte cose che avvengono non saranno neanche note all'inizio, non avrebbe senso avere un orologio: vengono aggiunti più orologi man mano e a seconda di cosa succede. Gli orologi non possono andare oltre il prevedibile, e devono gestire obbiettivi a scadenze note.2 punti
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Martino Umano Monaco In viaggio Hey faccio sorridente a Peggy quando si risveglia eh eh eh dico interrompendo il suo discorso si dà il caso che il qui presente non sia quel barboso Malory ma, bensì... *rullo di tamburi* il miticoleggendarioumilegentireprodeintrepidovulcanico Martino nel corpo di Malory dopo averle lasciato un attimo per metabolizzare la novità, aggiungo sai che è da un po' che me lo chiedevo anch'io, Mao ci ha sempre accompagnato ovunque e a un certo punto puf! Avrà trovato una gatta strampalata come lui e avrà messo su famiglia...sai anch'io di recente sono diventato padre di uno splendido pargolo, lo posso capire e continuo a far conosc...a parlare di me fino alla capitale Alla capitale Il mio primo pensiero va alla splendida locanda gestita dai due fratelli un salto è d'obbligo, soprattutto dopo questo lungo viaggio...tutti vorranno sentire delle nostre eroiche gesta e del nostro impegno verso la città... vorrei star ancora a crogiolare nel mio ego ma, purtroppo, vengo messo in guardia dagli altri circa una sinistra atmosfera, Pft ma cosa sarà mai, c'è un'aria così piacevole qui, cosa mai potrebbe andare storto non faccio in tempo ad aggiungere altro che mi rendo conto di cosa stessero parlando: corro subito dentro, il mio sguardo scorre compulsivamente tra i cadaveri massacrati M-ma come... è l'unica cosa che riesco a dire, non mi sarei mai aspettato una cosa del genere proprio qui. Giunto in cima la mia più grande preoccupazione si concretizza: madame Saltwood è riversa a terra, per fortuna non è morta, Non c'è un secondo da perdere, Jon urlo in preda al panico pensa a lei, io vado in cerca d'aiuto così dicendo mi dirigo fuori cercando d'attirare l'attenzione delle persone per aiutarci2 punti
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Ma non è che letteralmente uno non abbia tempo ovviamente. Io ad esempio gioco a tre PbF senza troppi problemi - per come funziona la mia giornata ho abbastanza tempo per scrivere saltuariamente (anche un post come questo di cavolate sul forum), ma ho difficoltà a trovare ad esempio 2 ore di fila in cui posso giocare dal vivo. Ciò nonostante ricordo che vi sono stati casi in cui dovevo trovare 30 minuti con calma per scrivere un post complesso in cui interpretavo o discutevo con un altro PG (magari una situazione noiosa perché era l'ennesima discussione con lo stesso giocatore che non aveva seguito o una situazione per cui non avevo ispirazione o in cui sentivo che quello che scrivevo non aveva rilevanza) e scrivere quel post andava nella lista di cose che mi rendevo conto di tendere a procrastinare (questo anche perché il gioco PbF è per me uno succedaneo molto omeopatico del gioco reale, e non mi dà la stessa soddisfazione), e magari ritardavo. Mi sono accorto in quei casi che scrivevo più per senso del dovere e non rallentare gli altri che perché mi andava di spendere così quei 30 minuti. Non avevo 30 minuti? Certo che li avevo. Ma quando si ha poco tempo libero, il tempo libero ha un grande valore. Se sei stanco, magari vuoi fare qualcosa che ti rilassa e non qualcosa che fai per senso del dovere. Quando andavo all'università spendevo il tempo con grande facilità, oggi no. Intendevo dire questo quando dicevo che il tempo è poco: il tempo è poco e quindi vale molto. Mi deve piacere molto la giocata per spenderci molto tempo, e se qualcosa non funziona mollo (se posso farlo senza dare fastidio al gruppo). Per dire ad oggi per giocare 2-3 ore di fila, per me è un costo enorme. Lo faccio quindi solo in gruppi perfetti, in cui tutto va bene e mi diverto al 100%. Sono molto più schizzinoso. Magari inizio a giocare con @Pau_wolf e lui è un gran master, ma casa sua è lontana e non c'è parcheggio e uno nel gruppo ha una risata atroce e l'ambientazione non è molto nelle mie corde e il sistema usato è farragginoso, e senza problemi decido di mollare - mentre @Pau_wolf va a scrivere online che ai nuovi giocatori non piacciono le campagne troppo impegnate e profonde. I giocatori adulti sono semplicemente molto più schizzinosi perché il loro tempo vale di più.2 punti
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GM Finalmente uscite dalla miniera carichi di bottino e con la bambina in braccio. Finalmente questa si sveglia e sgrana gli occhi, guardandovi, ma capite subito che ora è innocua e lontana dall'influsso del mind flayer. "Voi...Siete...Voi! Jon, Ashnor, Malory, Aelech..." sorride "...Siete quelli dei miei sogni, quelli che ho cercato tanto..." Poi guarda stranita Bern e Ozgov. "Tu sei...Strano." dice a Bern, per poi riversare lo stesso complimento a Ozgov "...Anche lui. Ma in maniera...Diversa." Poi sgrana gli occhi di nuovo "...Dov...Dov'è il mostro tentacoloso? E il gatto? Dov'è il gatto!" La bambina, che si presenta come Peg, o Peggy, come le vostre bambole vi avevano effettivamente annunciato e come anche Aelech aveva capito durante il combattimento. Era stata rapita, non sa bene come in realtà. Si è trovata davanti una strana statua di un minerale verde trasparente raffigurante una bestia indescrivibile, con tentacoli sul volto e ali membranose sulla schiena, una specie di polpo umanoide che la fissava da qualsiasi direzione lei lo guardasse, poi ha sentito uno strano ronzio nella sua testa ed è svenuta, poi si ricorda di quella aberrazione che l'ha bloccata al tavolo e...Non sa cosa le abbia fatto. Date il tempo a Bern di metabolizzare e eseguite una piccola cerimonia funebre per il padre, caricandolo su una piccola barca da pescatore abbandonata e lasciando che la corrente la porti via, dando fuoco ad essa con un incantesimo. Fate una breve tappa a Fiskrbak, anche per aggiornare la madre della morte del marito, per poi ripartire verso la capitale. 26 Kythorn 1498 Arrivate finalmente alla capitale di Gundarlun, Gundbarg, e vi dirigete immediatamente verso i magazzini Saltwood. Un'atmosfera strana aleggia sulla città, come uno strano silenzio spettrale che si concentra sempre più incamminandovi verso il magazzino, anche se non notate cose strane tra le guardie che vagano e tra i pescatori. Peggy dice "C'è qualcosa di strano...Ma non capisco cosa...". Capite finalmente cosa, quando arrivate ai magazzini. Fuori sono deserti, come se la gente li evitasse. Quando entrate dentro, l'enorme negozio di quattro piani che solitamente avete visto brulicante di impiegati che corrono a destra e a manca ad aiutare commercianti e riempire di nuovo gli scaffali, pare abbandonato. Le merci ci sono, ma gli impiegati...No. Avanzate fino al bancone, dove Vorkhad solitamente accoglieva le persone e non trovate nessuno. Finché non fate il giro del bancone. Vorkhad è riverso al suolo in una pozza di sangue ormai secco, pallido, con un coltello sporco in mano e la gola tagliata, la testa pare spaccata e mezza asportata. La bambina urla disperata, Bern è inorridito. "NONNA!" Correte fino al piano dove si trova la stanza di Madame Saltwood e altri particolari guizzano intorno ai vostri occhi. Persone impiccate alle architravi, con una sedia sotto di loro. Altri impiegati riversi a terra con la bava alla bocca. Altri ancora senza testa. Alcuni, come per Vorkhad, con la testa spaccata. Entrate nella stanza, la nonna è a terra. Alcuni leoni marini, cresciuti ormai, le mugolano intorno, mentre altri sembrano a terra catatonici. La stanza è completamente a soqquadro, il calderone solitamente fumante è riverso a terra insieme al suo (discutibile) contenuto. La vecchia ha un aspetto orribile e la pelle squamata e alle parole della nipote emette un lieve gemito, mentre la piccola le va accanto. Davanti a voi, posto sopra un tavolo contro un muro, lo scudo socchiude il grosso occhio blu, fissandovi beffardo. Tutti @L_Oscuro @SamPey @L_Oscuro @albusilvecchio @Voignar2 punti
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Ciao a tutti, non ricordo nemmeno più quando sono venuto in visita l'ultima volta! Ora sono tornato con una bella (spero!) novità: ho portato avanti un mio vecchio progetto e sono riuscito a pubblicare il primo di, spero, tanti manuali. Ho pubblicato un GDR fantasy: VI·VIII·X KUP RPG! Al momento è in versione 'playtest' perchè vorrei venisse provato da una platea eterogenea di giocatori. Il motivo è semplice: le regole base hanno parecchie novità rispetto al canone (i.e. D&D) e vorrei avere un riscontro da terzi per capire se quanto ho progettato riesce ad arrivare al mio fine ultimo. Alcune informazioni per chiunque fosse curioso di vedere di cosa si tratta. Ho messo su un blog su questo gioco per permettermi di scriverci su e aiutare un potenziale giocatore interessato: https://6810kuprpg.blogspot.com/ All'interno del blog ho messo anche una pagina sui manuali che ho predisposto per il playtest: oltre alle regole base, ho creato un bestiario, la scheda per il PG, la scheda per GM (si, perché anche il GM ha bisogno di una scheda... eheheh...), un supplemento per creare NPG. Tutti i manuali sono sia in versione PDF che cartacea. Questa è la pagina dei prodotti: https://6810kuprpg.blogspot.com/p/viviiix-kup-rpg-products.html Ci tengo a precisare che tutti i manuali sono in inglese (ma scritti da un non-inglese per cui non inaccessibili). Tutti sono su DrivethruRPG, in particolare le versioni PDF sono 'pay what you want', quindi sostanzialmente gratuite, mentre le versioni cartacee sono praticamente al costo di stampa (il manuale base ha più di 200 pagine con copertina rigida al prezzo di 10 euro tanto per intenderci!). Spero la cosa vi possa interessare perché con questo progetto non punto a creare un successo editoriale e fare milioni di ricavi: vorrei in tutta onestà provare a vedere se sia possibile cambiare il trend dettato dal più famoso GDR del mondo e cercare di trovare un modo di giocare che possa essere divertente ma anche più profondo rispetto a quello che si vede sul mercato. Se foste interessati posso linkarvi qualche post del mio blog che vi permette meglio di capire di cosa si tratta... (se lo sfogliate troverete cmq tutto quello che vi può interessare!) Ovviamente per qualsiasi domanda o chiarimento, potete scrivermi qua, sul blog oppure alla gmail del gioco: 6.8.10.kup.rpg Grazie e ciaooo1 punto
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Alla seconda. Io la uso un paio di volte a campagna. Usarla sempre secondo me la rende banale appunto ma non avendolo mai fatto mi chiedevo se chi la usa sempre ha qualcosa da dire. tu dici che è come qualsiasi meccanica, in realtà non concordo. I punti ferita non sono come “l’orologio”. Questo può essere come il conto delle razioni o la meccanica dei ts contro freddo e caldo. Nel primo caso può essere interessante (e lo è) i primi livelli, ma a un certo punto é noioso, e infatti ho smesso di usarlo. I secondi allo stesso modo diventano banali. Un tiro in più che annoia. Giocando Journey to Ragnarok tutta la campagna è stata costellata di tiri contro il freddo. A seconda del gruppo potevi o non potevi riposare o eri permaffaticato. All’inizio era carino ma poi é diventato noioso. Per questo motivo su Dark sun uso la meccanica del caldo solo quando diventa mooolto caldo. Per questo usare una o due volte la meccanica dell’orologio pone la giusta pressione, farlo sempre secondo me invece rende tutto piatto.1 punto
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A quale meccanica ti riferisci? Perché quello che ho visto descritto finora in quasi tutti gli esempi è una di queste due cose: il semplice tenere conto del passare del tempo (tra x minuti / ore / giorni / mesi succederà la tal cosa a meno che non troviate il modo di fermarla) un contatore, cioè una variabile numerica (eventualmente influenzata dal passare del tempo) La prima cosa non è che sia una meccanica: è una parte della realtà immaginaria del gioco, una parte direi ordinaria, comune; la nostra vita è sempre piena di eventi futuri che sono in preparazione e si verificheranno a una certa scadenza, più o meno nota: appuntamenti, impegni, ricorrenze, feste, elezioni, uscite di nuovi giochi... Quelli che sono stati descritti (per esempio i dadi di @bobon123, da usare a mo' di conto alla rovescia) sono solo possibili modi pratici di tenere conto della cosa (io uso un banale appunto su un pezzo di carta), non li definirei meccaniche. La seconda cosa è una meccanica, ma così generale che non annoia mai. Oserei dire che è la meccanica zero del gioco. I punti ferita sono questo: un contatore. Gli slot incantesimo, lo stesso. Le munizioni, l'equipaggiamento, le razioni lo stesso. E' quella che The Angry GM chiama la Whatever Stat. C'è un Qualcosa, nel mondo di gioco, che può variare e di cui vuoi tenere traccia in qualche modo? Assegnagli un numero. Credo che tutti noi DM lo abbiamo fatto decine di volte nella nostra carriera. Anche a volersi inventare una meccanica più complessa (e qualche volta può valer la pena) è difficile che alla base non ci sia questa cosa qui. Poi ora c'è questa tradizione di rappresentarla con un cerchio diviso in spicchi e chiamarla Orologio. Ma alla fine è un contatore, un numero astratto che rappresenta Qualcosa. Fintanto che è un Qualcosa ogni volta diverso, il risultato sul gioco sarà completamente diverso.1 punto
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Buonsalve, ho un dubbio, vi spiego le dinamiche, durante un combat i nemici erano impegnati a combattere contro alcuni pg, il ranger del gruppo era su una zona sopraelevata a gittata, e gli è venuta una idea, nel suo turno attaccava con l'arco e poi si sdraiava a terra ritenendosi prono, così i nemici se volevano attaccarlo avrebberò avuto svantaggio. La mia domanda è: Se un pg si sdraia a terra, è ritenuto prono? può farlo? ha senso farglielo fare? perchè no? perchè si? Grazie in anticipo1 punto
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Non so se la discussione sia già terminata ma vorrei aggiungere i miei due cents dando una prospettiva completamente diversa, non mi pare di aver letto che non sono ammesse classi homebrew, fossi in te darei una chance allo scholar, classe fantastica a mio parere, tematicamente molto interessante (già che scala su int e non ha incantesimi è tutto dire) e ha un archetipo (phisician) che farebbe proprio al caso tuo dato che sarebbe uno studente di medicina e biologia con abilità molto interessanti, ti consiglio una letta magari anche solo per "rubare" qualche idea dalle sue abilità di classe.1 punto
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Menyr will be released around Q4 2023. The Kickstarter backer Closed Beta is planned for Q1 2023.1 punto
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Eaco Friboldi Sacro Potere di Lathander, lenisci le sue ferite e bruciature esclamo mentre impongo le mani su Shatlin ..ci serve il tuo aiuto, non è giunto il tempo di riposarsi.. fellone!! ..poi uno sguardo verso lo scontro con il teschio, e una volta che lo vedo a terra mi dirigo verso i non morti rimasti per ripulire del tutto questo posto. Io e Tiabrar possiamo sconfiggere i due rimasti, voi però cercate un modo per evitare che quel teschio si rialzi1 punto
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rialzarsi è considerato metà movimento, o considero il mettersi prono come movimento completo, o se no sempre metà e quindi può farlo ogni turno.1 punto
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Auguri in ritardo haha idem io ero in ferie, chiedo venia, oggi son già tornato in carreggiata!1 punto
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tutti ottimi esempi Bobon: si vede che usi la meccanica massicciamente!1 punto
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Due cose Master 1) con Detect Evil and Good che tipo di creatura percepisco? 2) se i danni della grandinata sono magici io e tutti quelli entro 3m da me abbiamo resistenza ai danni.1 punto
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Ho scoperto da poco la meccanica degli orologi, negli ultimi anni grazie a Band of Blades principalmente. Da quando l'ho letta la prima volta ne sono rimasto affascinato per la semplicità e duttilità di utilizzo. La uso abbastanza spesso quasi con tutti i sistemi (Not the End, Richiamo di Chtuluh, D&D e Shadowrun) perché è davvero semplice da usare per tenere traccia del tempo che passa (e non solo dipendentemente dalle situazioni si può usare per altri scopi) ed aiuta anche i giocatori a rendersi conto immediatamente e visivamente della situazione.1 punto
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Sforzarsi può essere condizione necessaria, ma non è sufficiente. Ci sono un sacco di cose nella vita che non dipendono dal nostro controllo, e anche con tutta la buona volontà del mondo non si riesce a fare tutto quello che vorremmo. In certi periodi (più o meno lunghi) della mia vita mi sono reso conto che non ce la facevo a star dietro a tutto, e ho dovuto lasciare indietro delle cose; avrei voluto non lasciarle indietro, mi sono sforzato un sacco di non lasciarle indietro, ma non ce l'ho fatta. Bisognerebbe (non lo dico a qualcuno in particolare, eh) essere più caritatevoli nei giudizi. La parte che si vede spesso è solo il risultato, non lo sforzo e l'impegno che c'è dietro. Molte persone hanno lasciato il mio tavolo, negli anni. Non le ho giudicate per questo. Ci sono stati casi, per fortuna rarissimi, di maleducazione o mancanza di rispetto, e per quelli me la sono presa, ma il problema era la maleducazione o mancanza di rispetto, non il fatto che il giocatore lasciasse il tavolo (anzi, a quel punto tanto di guadagnato). Ci sono state persone che mi hanno accompagnato solo per un paio di sessioni, altre per mesi, altre che giocano ancora con me dopo un decennio. La gente è varia. E quando qualcuno lasciava ho sempre trovato qualcun altro. A chi lasciava ho fatto capire che ero disponibile a parlarne, se c'era qualcosa che non andava. Ma non ho la pretesa di essere nei suoi panni, di sapere cosa sta passando e come mi comporterei al suo posto, di valutare se si sta sforzando abbastanza oppure no. Né posso prenderla sul personale se ha una gerarchia di priorità diversa dalla mia. Dopotutto, gente, è solo un gioco.1 punto
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Ci tengo a precisare, solo per puntiglio semantico, che nella maggior parte dei GdR moderni per "Orologio" non si intende "tenere il conto del tempo che passa e dargli delle conseguenze" (che è quello di cui stiamo parlando qui - giustamente, a mio avviso, perché è questa la cosa che è importante fare in D&D e affini). Si intende invece una meccanica astratta per dare progressività a un fenomeno qualsiasi, anche del tutto slegato dal fattore tempo.1 punto
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A me pare anche una questione di percezione del fenomeno. La gente su è sempre divisa grossomodo tra chi si ossessiona su qualcosa e chi invece cambia spesso obbiettivi/interessi. Non è una cosa nuova. Di quei giocatori che hanno cominciato anni e anni fa ne sono rimasti più della prima categoria che della seconda. È sensato, no? Quindi ci sembra che i giocatori di un tempo siano più determinati e impegnati, più concentrati sull'hobby. Ma solo perché dimentichiamo tutti quelli che invece hanno cambiato interesse.1 punto
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Eh, ma appunto qui entra il secondo discorso che facevo: le persone che giocano oggi che il GdR è più mainstream possono essere meno nerd, e non vedono il padel e D&D come cose su piani diversi. Allo stesso modo in cui quando ha iniziato a giocare a D&D sicuramente ha deciso di non fare altro (perché il tempo è finito, se decido di fare qualcosa sto decidendo di non fare altro), quando decide di fare altro decide di non giocare più a D&D. Se non sei un nerd, aver speso mesi a giocare ad un gioco prima di cambiare sembra una manifestazione di perseveranza. Non c'è un merito a investire anni nello stesso hobby rispetto a cambiare ogni tot mesi. Molte persone non si fissano su una cosa, non è una cosa delle nuove generazioni. Semplicemente chi era più propenso ad abbracciare un hobby in modo ossessivo (il classico nerd) oggi non è più l'unico giocatore di ruolo, o la maggioranza dei giocatori di ruolo. Giocano in tanti oggi che non vedono in modo differente iniziare a giocare a D&D o a Carcassone, e non vedono quindi in modo differente smettere di giocare a Carcassone e iniziare a giocare a Bang, o smettere di giocare a D&D e iniziare a giocare a Padel. Perfetti, quasi perfetti, non abbastanza buoni, probabilmente il termine che ho usato era poco preciso ma non è importante. Semplicemente oggi sono più schizzinoso di prima. Se prima a meno che non fosse una tragedia ero sempre contento di aver trovato un gruppo e lo aggiungevo al mio portafogli di attività ludiche, oggi dovendo scegliere forse un gruppo di gioco sono più propenso a mollare un gruppo dopo un'esperienza non completamente soddisfacente. È sempre relativo insomma, non perfetto ma meno problematico di quello che avrei accettato prima. Concordo che ovviamente ci si deve mettere anche il proprio impegno, ma proprio per questo motivo tendo a essere più selettivo nella scelta. C'è infatti anche un terzo punto. Se si parla di giocare online, oggi è molto più facile incontrare un gruppo e giocare. Se prima si incontrava magari un gruppo nuovo con cui giocare all'anno, e quando si incontrava una occasione decidere di non giocare voleva dire aspettare magari un altro anno prima di trovare un nuovo gruppo, oggi si può trovare un nuovo gruppo per fare una prova ogni settimana. È un altro motivo per essere più schizzinosi e propensi a fare prove.1 punto
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Ecco questo è un punto cruciale: quanto, nella meccanica degli orologi, deve essere noto ai giocatori? Io direi tutto. Deve essere pubblicamente accessibile il valore del contatore. Devono essere noti o almeno intuibili i valori di soglia. [ Il GM deve dare avvisaglie che un valore di soglia si sta avvicinando. ] Devono essere intuibili gli eventi nefasti associati. [ Anche qui il GM deve far intuire facendo, in qualche modo, 'partire' l'evento o i suoi prodromi prima che il valore di soglia sia raggiunto.]1 punto
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Aggiungo una piccola considerazione. Per me il gioco di ruolo è molto importante. Direi che tra tutto ciò che non riguarda strettamente il lavoro e la vita quotidiana, quindi parlando di hobby e tempo libero, è in cima. Rinuncio ad altre cose che mi piacciono, a volte, per il gioco di ruolo. Come Master, soprattutto, ma anche come giocatore. Però non per questo chi non vi attribuisce la medesima importanza deve avere ai miei occhi un minor valore. Non è un "giocatore di serie B" perché non dà priorità al gioco rispetto ad altri aspetti della vita. La questione forse è come quasi sempre una faccenda di aspettative. Io (e molti che scrivono qui) do importanza al gioco, molta importanza, e lo elevo ad un certo livello. Gli altri no, ma io mi aspetto che lo facciano al pari di me. Risultato: sono deluso dal loro comportamento. Ma il loro comportamento non è intrinsecamente sbagliato, o di una qualità inferiore al mio.1 punto
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Credo che il post sia un po una raccolta di luoghi comuni. Io ho notato una controcorrente in cui ci sono molte più persone interessate ai gdr a differenza di anni fa, anche internazionalmente parlando. Come detto da altri credo sia più una mancanza di tempo che di altro e magari il giocare di ruolo non è una loro priorità.1 punto
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Qualche pensiero sparso. Io ho iniziato da ragazzino (15 anni?) con la 3.0. Giocavamo una volta a settimana senza problemi e spendevamo ore a immaginare i talenti che avremmo preso al nuovo livello. Uscivo, leggevo, guardavo i cult, avevo una band con cui provavo una volta a settimana e avevo la ragazza. Oggi siamo uomini e donne che lavorano, con mariti, mogli, figli e genitori "anziani". Il tempo per farsi una birra è limitato, così come quello per suonare o giocare di ruolo (leggere è più facile perché non devi incastrare più persone e puoi ritagliarti il tempo). Solo uno dei miei giocatori ha vissuto Pathfinder con lo stesso entusiasmo con cui avevo vissuto la 3.0 ai tempi; gli altri sono stati molto più passivi e non "studiavano" (dopo 8 anni qualcuno aveva ancora problemi a trovare i bonus giusti sulla scheda :D), e nessuno è un fanciullo fresco fresco, lobotomizzato da serie tv e social. Molti dei problemi che riporti c'erano anche vent'anni fa. Senza bisogno di tirare in ballo la perdita di concentrazione delle nuove generazioni, come insegna la scuola di Francoforte la società moderna produce passività; sono in pochi ad autodeterminare il proprio tempo. E qualcuno che giochi a D&D al liceo c'è. Non saprei dirti come ovviamente.1 punto
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Allora.. non sono morto. Ma sono in vacanza. (Solo per dire ahahahah) e comunque buon Capodanno !!1 punto
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Salve a tutti. Perdonatemi la mia assenza, ma ultimamente sono stato preso con le celebrazioni di fino d'anno. Parto in campagna per un paio di giorni e non avrò accesso al PC, quindi posterò il seguito della partita appena torno. Buon anno 2023 a tutti! 🍾🎉1 punto
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Docteur Saroch "Purtroppo Menkaph si è rivelato tutt'altro che solo un ciarlatano. Quanto meno un manipolatore. Credo... temo che abbia carpito la fiducia della vostra protegée e messo in campo la propria setta per trovare il libro e appropriarsi di esso e di un Fez 'maledetto', a spese del nostro amico professor Smith. Abbiamo certezza, per quanto possa apparire assurdo anche ad un uomo di scienza come me, che quel Menkaph sia stato in grado di 'infettare' con i suoi fez almeno tre persone, due delle quali ci hanno assalito dopo aver subito grotteschi mutamenti fisici." Il Dottore lasciò del tempo all'ospite per assimilare quanto rivelato. Un'altra persona avrebbe probabilmente reagito a quella marea di assurdità con moti dal divertito allo stizzito, ma confidava che il loro ospite avesse sentito ben altro nella sua attività e non sarebbe rimasto sconvolto da quanto diceva. "Poiché voi siete stato in contatto diretto con madamoiselle Nisra, forse siete in grado di rivelarci quali sono state le sue parole. Potrebbe avervi accennato ai luoghi di culto della setta, agli scopi, alle date cruciali e significative per costoro. Faremmo qualsiasi cosa per recuperare il ragazzo rapito e impedire che i Fez continuino ad alterare menti e corpi delle vittime di quell'uomo, ma sarebbe vitale poter anticipare qualcuna delle loro mosse." Saroch rimase seduto e si protese verso l'ospite e abbassò la voce, faticava a credere alle richieste che proferiva. "E per finire, come esperto di occulto, volevamo il vostro aiuto negli scontri che seguiranno. Venendo qui, lo confesso, temevo di scoprire che foste già al loro fianco ma le vostre parole mi fanno sperare che potreste schierervi con noi. Vi vorremmo al nostro fianco, se non direttamente in prima fila, almeno come mentore e istruttore. Nessuno di noi ha una chiara pratica di battaglie metafisiche. L'unica cosa che ci ha tenuto in vita finora è una discreta dose di fortuna e l'abilità del Capitano con le armi. Ma se dovremo affrontare schiere più nutrite di seguaci di quel 'ciarlatano', come mi aspetto, il nostro esiguo numero ha bisogno di essere sostenuto da una buona dose di conoscenze teoriche e pratiche per compensare il disequilibrio."1 punto
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Benvenuto Pietro! Ti consiglio, da parte della moderazione, di dare una lettura al regolamento e alla guida all'utilizzo della piattaforma, contenuti che personalmente ritengo molti utili per i nuovi utenti del forum (contengono sia le poche, ma sensate, regole della community che dei consigli su come postare un contenuto o usare le varie opzioni messe a disposizione dell'utenza).1 punto
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Frate Prosciutto "Poro criaturo..." mormoro, mentre mi scende una lacrimuccia dagli occhi. "Guagliuncè, me spiace dittelo così... ma tu sì muorto, sì nu fantasma! Nun poi stà accà... devi andà n'cielo dallo Padre Terno... scommetto che c'è pure la tù mamma lassù, che se stà a preoccupà perchè nun arrivi!" gli dico senza tanti giri di parole, ma cercando di mantenere un tono tranquillo ed amichevole.1 punto
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Yaotal Tutto tranquillo, almeno per ora. Lily e Sayf dovrebbero riposare per primi essendo quelli più provati mentre io e Gar facciamo a turno per fare la guardia che ne dite?1 punto
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Gasparino lo Zuzzurro Sto per sputare al gatto, ma non penso sia quella l'acqua che cerca... "E io che posso farci? Al massimo te posso fa' 'na benedizione!" Dico al gatto, facendo il segno del Padre Terno con le dita in aria.1 punto
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Amadeus Sospiro di sollievo. Son contento che tutto vada bene Ireena, ero preoccupato e ho dato la mia parola a tuo fratello che avrei badato alla tua sicurezza. Abbasso lo sguardo. Preso dalle nostre questioni, mi sentivo in colpa di non aver dato sufficiente peso alle mie parole, di solito le tengo a maggior attenzione ma come sai sono in pena per mia sorella. Mi volto poi verso N4, ma parlo poi a tutti realizzando che qualcuno non la conosce. Compagni, alcuni di voi non la conoscono, ma Ireena è una sfortunata che proteggo per conto di suo fratello, Ismark. Il Barone Strahd, il vampiro signore di queste terre, il nemico, legato forse alla sparizione anche di mia sorella, ha messo gli occhi su di lei per qualche motivo. Per questo il fratello ci ha chiesto di nasconderla qui a Vallakia. Poi faccio gli occhi più duri A me della festa non frega niente, ma se il Barone di Vallakia vuole che faccio il giullare per tenere in salvo la ragazza dal vampiro, è un piccolo costo. Avete visto la forza di una vampira proprio ieri, non siamo sicuramente in grado di proteggerla noi da Strahd, ancora. Abbiamo trovato indizi, prendiamo tempo.1 punto
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Non sono un tipo da eulogie: se c'è una cosa che detesto sono proprio le manfrine e le litanie post-mortem dedicate ai personaggi appena scomparsi. Ho sempre ritenuto più corretto parlare dei meriti dei vivi finché sono ancora vivi, piuttosto che stracciarsi vesti e capelli quando passano a miglior vita. Ma allora perché mai hai scritto questo post, vi starete chiedendo ? Perchè ve lo state chiedendo, vero ? Una delle ragioni per cui ho deciso di scrivere questo articolo è che i ragazzi di Dragon's Lair mi hanno chiesto di farlo... ma non perderei mai del tempo a scrivere di qualcosa che non reputo interessante, a prescindere dalla fonte da cui proviene la richiesta. Per cui questa non è la motivazione principale, c'è dell'altro, andiamo oltre... Ebbene si: sono uno di quelli. Ecco la ragione principale. Faccio parte di quella cerchia di persone (a quanto pare molto vasta, di questo mi sono reso conto in questi giorni) che si è avvicinata ai giochi di ruolo tramite i libri di Joe. Ricordo persino la prima volta in cui mi sono imbattuto in un libro della saga di Lupo Solitario, il numero 14 "Il Prigioniero di Kaag", ed ero a casa di amici. Quel libretto, assai malridotto a dire il vero, catturò immediatamente la mia attenzione a tal punto che presi a sfogliarlo senza una ragione apparente. Capirete che alla luce di tutto ciò, non posso non scrivere qualcosa su Joe Dever. Perchè se non ci fosse stato Joe, molto probabilmente non sarei qui a scrivere articoli sul nostro passatempo preferito e non avrei messo su un blog sui giochi di ruolo. In parte glielo devo, al buon Joe. E non voglio essere un ingrato. Ma torniamo al mio incontro con Lupo Solitario: ovviamente mi feci prestare il libro e lo divorai. Procedetti poi ad acquistare anche gli altri, tutti quelli che le mie (allora esigue) finanze mi permettevano. A quel tempo non avevo ancora capito se mi piaceva davvero il fantasy o se semplicemente amavo la buona scrittura, ma Lupo Solitario era ambedue. Lo so, lo so: alcuni di voi, anche in un sito come questo, avranno da ridire sul secondo giudizio che ho dato, ma a costoro io ribatto: come definireste un libro dal quale non riuscite a staccarvi nemmeno quando i morsi della fame iniziano a farsi sentire ? Mia madre ne ha sempre avuto di fiato, ma quel giorno penso che finì per esaurire un bel pò della sua riserva a forza di chiamarmi... ma io ero nel Magnamund. Avrebbe potuto continuare a chiamarmi per millenni, ché non avrei comunque risposto. Mi resi conto che avevo una fame da lupo (solitario) solo quando poggiai quel maledetto libro sullo scaffale. Se questa per voi non è buona scrittura, allora ditemi cos'altro potrebbe essere. Io sono qui che vi aspetto. Lo stile di Joe Dever era quanto di più naturale e spontaneo possibile. Era diretto come sapevano esserlo in pochi, non era aulico come quello di Tolkien e sedicenti eredi, sapeva trasmettere la tensione e la suspance. Andava dritto al sodo, come i migliori pezzi punk... era un maestro nel trasmettere il dubbio, l'incertezza della scelta. Tutti i libri-game in un certo senso avevano questa caratteristica, ma Dever ne aveva fatto un'arte. Che questo dipendesse dalla "presa" che aveva il suo personaggio più amato, Lupo Solitario, o dallo stile di cui parlavo sopra, non saprei dire e francamente nemmeno mi interessa. Io so solo che di libri-game ne lessi a iosa e nessuno, ripeto nessuno, si avvicinava a quelli di Joe come intensità e capacità di trasportare il lettore altrove. Di recente mi interrogavo sull'impatto che i libri di Lupo Solitario ebbero su di me e sul mio stile di Master (almeno agli inizi) e mi venne in mente questo aneddoto: stavo masterando la mia prima sessione d&d in assoluto a casa di amici. Ero un niubbo, perché gli altri due avevano avuto a che fare con sotterranei & draghi da molto più tempo rispetto a me, e mi "concessero" l'opportunità di provare a fare il Master. Ad un certo punto il gruppo era giunto ad un bivio ed io esclamai: "Davanti a voi due strade: imboccate la destra o sinistra ?". Uno dei due scoppiò a ridere e ci tenne a farmi notare che non ero costretto a dire ogni volta "fate x o y ? Andate a w oppure z ?", perchè era questo che facevo. "Non è mica un libro-game, è un gdr !" mi diceva, ma io scuotevo la testa incredulo: ormai ero completamente invaso dallo spirito di Joe Dever. Quando quel mio amico mi disse così, quasi mi si spezzò il cuore. Ma aveva ragione lui, sacrosanta. Fatto sta che è così che mi avevano descritto i gdr la prima volta che ne sentii parlare, cioè come una sorta di libro-game ma senza libro. Ed è stato proprio per merito di questo impreciso paragone che mi sono avvicinato al mondo dei giochi di ruolo: se invece mi avessero detto "è come un gioco di società, ma puoi fare quello che vuoi", probabilmente non avrei capito, avrei fatto spallucce e sarei tornato nel Magnamund. Prima di dichiarare conclusa la messa e farvi uscire a giocare a pallone all'oratorio, volevo dire un'ultima cosa. Sono rimasto piacevolmente colpito dall'onda di post, messaggi e riflessioni sui social che l'evento della morte di Joe ha scatenato. Chi se lo sarebbe mai aspettato ? A quindici anni ero convinto di essere uno dei pochi a conoscere Lupo Solitario... ma quella era un'altra era, un'era in cui giocare di ruolo e leggere i libri-game era un pò come girare per le strade di Roma col cappello a cilindro, bastone da passeggio, monocolo e baffi spioventi. E' stato bello scoprire che oltre a me, nel Magnamund, tanti anni fa c'erano anche Marco, Mattia, Valentina, Simone, Roberto, Nicola, Giuseppe... e che per gran parte di loro, me compreso, Joe è stato fondamentale nell'introdurli nel mondo dei giochi di ruolo. A piccoli passi, senza tante cerimonie e manualoni di regole, ma soltanto con la forza della narrazione e tanti brividi lungo la schiena.1 punto
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Per la cronaca anche a me piace di più Ramas: lo considero uno dei rarissimi casi in cui la traduzione italiana funziona meglio dell'originale (Kai Lord non si può sentire, dai... Cobra Kai non muore mai ! ) Per quel che concerne la mortalità penso che sia ormai da accettare come un dato di fatto che quei libri non erano affatto bilanciati e non potevano esserlo vista la struttura intrinseca. Il peggiore da questo punto di vista per me era Firewolf, dello stesso autore di Alla Corte di Re Artù. A parte la mortalità era una palla mortale per via del fatto che le statistiche erano a due cifre e ti toccava fare somme e sottrazioni in continuazione...1 punto
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Le scelte degli adattatori mi piacciono di più .-) Vigorilla sembra il nome di un afrodisiaco, ma certamente comunica più che Laumspur. Ramas ha un sapore esotico un po' indiano lì dove probabilmente Kai doveva richiamare suggestioni da ninja nipponici. Il fatto che Dever scrivesse un libro in poche settimane a me non stupisce più di tanto: non si tratta di racconti particolarmente corposi. E bisogna ricordare che aveva già studiato tutta l'ambientazione prima di scrivere Lupo Solitario. L'idea era di lanciare il Magnamund come gioco di ruolo alla D&D fin dall'inizio, ma visto che l'editore voleva pagarlo poco, Joe ebbe il fiuto di usare il materiale già prodotto per i librogame. Anche io all'inizio mi ero fatto abbindolare dalla pagina introduttiva che sosteneva si potevano finire i libri giocando "bene". Non è così, purtroppo. A pochissimi paragrafi dall'inizio del primo libro ad un bivio, senza alcun indizio per decidere saggiamente, se si gira a destra invece che a sinistra si muore di colpo ad esempio. E cose del genere capitano di continuo nella prima parte della saga. Nel secondo, se ti fai soccorrere dai marinai e fai di tutto per non fidarti di loro, quelli ti rapinano comunque (e senza denaro muori poco più avanti). Poi se giochi saggiamente, crepi lo stesso (devi avere un'arte particolare per non venir massacrato nella galleria di Hammerdal oppure, facendo a pugni contro ogni buon senso, devi aver sottratto una lancia magica ad un un Helgast, che tutti sanno sono immortali e vanno evitati come la peste prima di mettere le mani sulla spada del Sole). Tantissime altre volte poi si crepa neanche per le proprie scelte, ma perché estrai un numero sbagliato dalla Tabella del Destino. Questi difetti affliggono maggiormente i primi volumi. Poi vengono un po' mitigati dal fatto che il tuo personaggio diventa superman se ha giocato il secondo volume (e quindi preso la Spada del Sole) e ammucchiato le discipline. I combattimenti infatti diventano più che altro una pratica da sbrigare in un paio di turni al massimo. Per fortuna che Dever si è accorto che qualcosa non andava! >_<1 punto
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Uh? Hai mai giocato i Fighting Fantasy/Dimensione Avventura? Lì, ben che era pieno di insta-death... I libri gioco erano pensati per la massima rigiocabilità. Era a volte anche sottinteso che non fossero fattibili al primo tentativo.E taluni, certo, intendiamoci, erano meglio bilanciati di altri. Peraltro, c'era anche un voluto rischio di imprevedibilità, a volte accentuato, a volte no. Ma, in realtà, le morti immediate per scelta sbagliata, in Lupo Solitario, sono poche e spesso c'è un sentore di pericolo, mentre in altri casi si evidenzia un percorso ideale che sfrutta determinate Discipline per arrivare alla fine senza troppi rischi. Non che non siano stati fatti degli errori. D'altra parte, Joe, in genere, scriveva un volume in otto settimane, che, se ci si pensa, è un tempo ridicolmente ridotto, anche considerando la più che decente qualità letteraria dello scritto, il livello di cura nel world-building ed il fatto che si crea un incastro interessante tra i libri, con cose raccolte o scelte fate in un volume che saltano fuori tre libri dopo (il migliore esemplare di questa perfetta costruzione a puzzle non è Lone Wolf, ma Steve Jackson's Sorcery, sia chiaro, ma Sorcery è una minisaga di quattro numeri ed è spaventosamente perfetta nel suo essere un librogioco a "perfect path", il che significa che ha anche tutti i difetti del perfect path dei Fighting Fantasy, tale da poter essere totalmente frustrante alle prime due/tre letture, se uno non "fa il furbo"). Anche Joe ha riconosciuto che alcuni passaggi erano sbagliati ed ha autorizzato e si è impegnato in una errata della saga nella pubblicazione dell'edizione deluxe; cosa che sarebbe dovuta ulteriormente avvenire nella programmata riedizione inglese (autoprodotta) di Lone Wolf. Nessun uomo e nessuna opera sono perfetti, presumo! Per quanto riguarda il passaggio da Kai a Ramas, leggenda vuole che la EL scelse il cambiamento perché il suono Kai richiamava il guaito dei cani.. sarebbe anche plausibile, ma non essendo l'unico cambiamento totale di nome avvenuto nella traduzione, non saprei cosa pensare esattamente (perchè il Laumspur venne chiamato Vigorilla, per esempio?).1 punto
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Anche per me il primo librogame è stato Nel Regno del Terrore (conoscevo già gli "Scegli la tua avventura" ma lì non c'era un sistema di gioco sotto e la storia non era coerente, cambiava completamente, ed in modo imprevedibile, ad ogni bivio). Ero già stato introdotto a D&d, ma non avendo un gruppo di gioco le avventure in solitaria era il massimo a cui potevo ambire. Inutile dire che mi si aprì un mondo. Letteralmente. Nella mia tenera ingenuità di fanciullo, sovrastimando lo spessore del libro, ero convinto che eseguendo le giuste scelte avrei potuto veramente visitare tutte le località della mappa di gioco compiendo chissà quali imprese! .-D Dunque Lupo Solitario e Joe sono stati un autentico mito della mia infanzia, anche se oggi giudico i suoi migliori libri quelli dall'1 al 6 appunto e non ho mai sopportato il cambio di illustratore. Per me il Magnamund era è sarà sempre nelle suggestive grafiche di Gary Chalk. Neanche a farlo apposta la notizia della scomparsa di Dever mi ha colto durante la riscoperta della saga grazie al progetto Aon e alla bella app che permette di ripercorrere i libri sul proprio smartphone. Se da ragazzino Lupo Solitario lo avevo vissuto più che giocato (infatti baravo impunemente ,-P), con la app non si scappa, ti tocca stare alle regole. E non ho potuto fare a meno di notare i difetti insiti nel sistema ordito dall'autore. Mi riferisco in particolar modo al modo gratuito e scorretto di punire il giocatore, quasi che il racconto sia un percorso ad ostacoli da indovinare per tentativi e il successo sia un mix di scelte azzeccate e puro culo. Giri a destra invece che a sinistra? Sei morto. Tiri 1 invece che 2? Sei morto. Non hai questo oggetto o una determinata abilità? Indovina un po', sei morto! Scusa Joe, ma questa è una merdata. Per me resta il facino dei ricordi di bambino, dell'ambientazione spade e magia, delle mappe, delle illustrazioni di Chalk, e di un metaplot che lega felicemente i primi capitoli della saga. Spiace che ora questa epopea resti incompiuta. Ma poi qualcuno sa dirmi perché i Kai son diventati Ramas nell'edizione italiana? Sempre preferito essere un Gran Maestro Ramastan ad un Kai Lord.1 punto
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@Ghal Maraz hai ragione, ma quando avevo scritto l'articolo mi ero rifatto a fonti dove cotavano un rapporto di dipendenza. Dovrei decidermi a correggerlo....1 punto
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fa conto che conoscevo solo il d20! non mi pareva così male da giocare quello sì, i librigame son un'altra cosa! però già tanto che non sia una cosa raffazzonata per accontentare gli amanti, ma che sia effettivamente un buon prodotto, non è male per il genere di libro1 punto
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Quale dei 3 ? L'ultimo uscito non ho ancora avuto modo di leggerlo, ma promette bene; quello precedente, LoneWolf Multiplayer Gamebook mi piaceva parecchio, mentre la versione d20 non l'ho digerita granché. Dei libri ne ho letto soltanto uno e non era affatto male ma non aveva il fascino dei librigame...1 punto
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@Pyros88 ProjectAon è questo sito. Ci trovi - gratuitamente e legalmente, grazie ad un esplicito permesso dell'autore - tutti i librigame (in inglese e giusto qualcosina in italiano) di Joe Dever, tranne il 29 di Lone Wolf (uscito da pochissimo, anche in italiano - anzi, quella italiana è stata la prima uscita mondiale - ma, come al solito, senza l'avventura bonus presente nell'edizione inglese) e senza le avventure bonus dell'edizione deluxe. Il primo libro di Lupo Solitario, su ProjectAon, è nella versione classica e non in quella deluxe uscita pochi anni fa e ampiamente rimaneggiata, ma è l'unico ad avere subito tale riscrittura. Inoltre, tutti i libri sul sito incorporano le errata e sono disponibili in più formati, con anche un programma (Seventh Sense) che ti permette anche di giocare senza preoccuparti di tirare i dadi e modificare la scheda manualmente (ma arriva solo fino ad un certo punto dei libri). All'interno del sito, trovi anche una web app per i primi cinque libri; cercala qui. Ed invece su Google Play c'è una app da tablet e smartphone per giocare mobile, attualmente fino al 14^ volume. C'è poi anche una vera e propria app di videogioco per Android e iOS (di cui esiste però anche la versione Windows, Xbox One e PS4), che è una storia interattiva extra scritta da Joe stesso, sviluppata da dei programmatori italiani e incastrata cronologicamente tra il terzo e quarto volume della saga letteraria.1 punto
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@DarthFeder fantastico, grazie della dritta. @Ghal Maraz che intendi con ProjectAon e le varie app? Mi illumineresti?1 punto
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Se poi la Vincent le pubblicasse anche con le avventure bonus, magari, queste nuove edizioni deluxe... mai capita la loro scelta, che io reputo assurda: secondo me si sono anche tagliati via una notevole fetta di mercato, giocatori di vecchia data (come me) che si tengono buone le loro, certo imperfette, edizioni EL e usano ProjectAon e le varie app per vivere l'esperienza "corretta". Dracomilan, se posso permettermi: lo Steve Jackson americano scrisse solo tre Fighting Fantasy ed era, peraltro, già da diversi anni proprietario della SJG, quindi è incorretto dire che lavorò alle dipendenze del suo omonimo inglese (e di Ian Livingstone), che era supervisore dell'intera collana, ma sotto contratto con la Puffin. Detto ciò: grazie di tutto, Joe Dever, scrittore immaginifico e appassionato, autore devoto al suo pubblico in maniera paterna e rispettosa nonchè straordinario gentiluomo. Grazie, Lupo Solitario. Per Sommerlund e per i Kai!1 punto
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Ciao, da qualche tempo Vincent Books sta ripubblicando i Libro Game di Lupo Solitario, con nuove copertine e traduzione aggiornata ecc. Li trovi anche su Amazon. Dovevano pubblicare anche un inedito ma da quel che ho capito lo scomparso Joe non è riuscito a concludere l'opera1 punto
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