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Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 25/02/2023 in tutte le aree

  1. Sturm "Tele... trasporti?", Sturm ripeté, incerto, mentre provava a dare forma, nella sua mente, a quella immagine. "Per gli dèi, quante follie...".
    2 punti
  2. Marble Un grugnito gutturale di stizza fuoriesce al sentire le parole che temevo, "Intrusi". Se qualcuno mi potesse vedere, vedrebbe che roteo gli occhi e mi sono piantato la mano in faccia, poi comincio a correre seguendo gli altri due ed estraendo il falcione. Arrivati allo svincolo, mi getto sul primo cultista sfruttando la portata della mia arma e impugnandola a due mani, cercando di mettermi in difesa dell'uomo soverchiato. Sto per presentarmi come guardia di Baldur's gate, poi scocco un occhiata sollevando un sopracciglio verso i goblin e mi getto a capofitto nella mischia, senza una parola. Tzè, Mani in alto... DM
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  3. @tutti Questa sera aggiornerò lo scaglione!
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  4. Devi nasconderti altrimenti ti sentono. E ti muovi a velocitá piena.
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  5. Se fanno bene il loro lavoro, al momento mi sento solo l'Oscuro Signore che deve punire i suoi goblin perché non fanno bene il loro lavoro 🤣 Oggi mi metto lì e posto 👍
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  6. Per i fan dell'ambientazione post apocalittica di DND, Kyle Brink, tra le altre cose di cui ha parlato, ha anche trattato della (im)possibilità che Dark Sun possa tornare ad essere parte delle ambientazioni ufficiali di D&D. Queste le sue parole: Come molti di noi avevano sottolineato, il problema è fondamentalmente quello degli standard di inclusione. Il fatto che DS sia un'ambientazione razzista, misogina, schiavista, dittatoriale, con poca speranza (ma questo non incide) la rende impossibile da pubblicare perchè non in linea con gli standard etici attuali. Diciamo che è più che altro una comunicazione di questa affermazione non notata in quanto i commenti si sono concentrati perlopiù sulla questione delll'OGL (giustamente), ma mi sembrava giusto rendere nota la cosa ai comunque numerosi (e attempati) fan dell'ambientazione. Detto ciò, mi chiedo quale potrebbe essere il limite in cui la WOTC ha messo l'asticella oltre la quale non intendono spingersi. Chi usa ed è esperto delle nuove ambientazioni (o di quelle uscite finora) tipo eberron, wildermont...) potrebbe dare indicazioni su quale sia questo limite? Su Ravenloft abbiamo visto che sono spariti reami e signori oscuri (tipo quello vistano se non erro?) ma i piani rimangono "malvagi"?
    1 punto
  7. Mi sa che ti stai confondendo 😄 i 2/3 è riferito alla velocità mentre ti muovi furtivamente fuori dal combattimento alle 6 di mattina rincasavi andando a 2/3 della velocità e la prova di furtività, a discrezione del DM se farla o no, era con vantaggio visto che i tuoi dormivano o normale se avevi bevuto troppo o i tuoi non dormivano e con svantaggio se avevi bevuto e i tuoi erano svegli. tutto questo prima di tirare x l'iniziativa in combattimento nascondersi è un'azione che non influenza il tuo movimento vista del diavolo non ti fa vedere attraverso la nebbia della bottiglia, quindi li attacchi con svantaggio sia da adiacente che ranged
    1 punto
  8. Onestamente si, preferisco partire da zero adesso che ho avuto modo di studiare per bene il manuale Ogni turno dura un mese, ed ogni tre turni c’è una stagione (conto utile al calcolo delle risorse); ogni turno i giocatori possono fare delle “task”: un determinato tiro su una determinata abilità, vanno dall’addestramento di unità alla ricerca di incantesimi, dalla costruzione di edifici specifici all’esplorazione del mondo (poi ci sono il sabotaggio, la diplomazia, il saccheggio di altri regni, la conduzione delle guerre; alcune cose possono essere rese più discorsive con delle mini one-shot più in stile d&d, se volete); in base al risultato i regni ottengono esperienza e salgono di livello io, prendendo spunto da alcune idee del manuale, penso di inserire una mini trama globale, con magari degli eventi specifici per i singoli regni, ma in generale ognuno di voi sarà libero di gestire come preferisce il suo regno
    1 punto
  9. si è probabile che tu non possa più modificare il primo post.. dovrebbe esserci un tempo limite in cui hai la possibilità di farlo. Inserisci le modifiche come risposta al post, così ti potrebbe anche tornare utile per avere uno "storico" delle modifiche che piano piano stai introducendo al tuo lavoro 🙂
    1 punto
  10. Strana creaturina invisibile
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  11. Il problema per me in questi casi è che prendono in ostaggio la PI. Per chiarire, non vedo problema né nel creare ambientazioni con temi adulti che affrontano problematiche complesse nella realtà né nella scelta della Hasbro di non andare su contenuti troppo complessi e adulti: è una casa con proprietà intellettuali variegate da proteggere e può decidere di evitare argomenti specifici - allo stesso modo in cui non me la prendo se la Disney non produce cartoni per adulti. Uno dei vantaggi della risoluzione della controversia sull'OGL è che posso comprare un'ambientazione pubblicata da un esterno, violenta e adulta a piacere. Però appunto non può essere proprio Dark Sun, perché non rilasciano la Proprietà Intellettuale. Non mi stupisce ovviamente, non c'è un motivo pratico perché dovrebbero farlo - sono comunque una società quotata in borsa che non fa beneficienza - ma dispiace perché era una discreta ambientazione che incorpora elementi specifici a cui dei vecchi giocatori sono legati. Onestamente comunque tutto sommato se proprio volessi giocare quei temi, creerei una nuova ambientazione con quegli stessi temi piuttosto che convertire vecchi manuali appoggiandomi ad una proprietà intellettuale che comunque potrebbe un giorno agire per bloccare tutto. Si crea Black Sun, si cambiano i nomi e abbastanza cose da evitare una causa civile, e si mette CC BY.
    1 punto
  12. Magari come successo per Mystara, sbucherà qualche gruppo di fan che si prenderanno la briga di occuparsene 🙂
    1 punto
  13. Onestamente non penso che gli importi nulla della questione "inclusività" e "giustizia sociale", sono solo spaventati dal "dramma" e dal rischio di "controversie" sia con i fan storici sia dalle folle dei social network. Perchè se avessero chiari i problemi alla base della "rappresentazione" allora dovrebbero essere in grado di distinguere la rappresentazione del razzismo da una rappresentazione razzista. La prima è quasi sempre innocua e potenzialmente molto utile. La seconda è decisamente più problematica e se anche se fatta a scopo di satira contro i razisti può finire per alimentare il razismo stesso (non trovo il riferimento al momento ma avevo letto qualcosa di interessante in proposito alla satira tedesca contro il nazismo durante la reppubblica di Weimar). Lo stesso discorso può essere fatto per qualsiasi discorso sensibile. Per fare un esempio pratico, la rappresentazione degli Edema Ruh nelle cronache dell'assassino di re è chiaramente diversa dalla rappresentazione dei Vistani nella Maledizione di Strhad, indovinate quale delle due rappresentazioni ha avuto più critiche e quale delle due fosse soggetta a critiche meglio argomentate sul perchè fosse un problema?
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  14. Salve a tutti, vi comunico che sarò assente fino al 01 di Marzo, il DM gestisca pure il mio personaggio liberamente.
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  15. Le Strutture dei Giochi Parte 1 Le Strutture dei Giochi Parte 2: Concetti di Base Le Strutture dei Giochi Parte 3: Il Dungeoncrawl Le Strutture dei Giochi Parte 4: Il Combattimento Le Strutture dei Giochi Parte 5: Gli Investigativi Le Strutture dei Giochi Parte 6: Gli Hexcrawl Le Strutture dei Giochi Parte 7: Giocare gli Hexcrawl Le Strutture dei Giochi Parte 8: L'Importanza delle Strutture Ordinate Le Strutture dei Giochi Parte 9: Le Strutture di Gioco Arcaiche Le Strutture dei Giochi Parte 10: Le Strutture di Gioco Incomplete Le Strutture dei Giochi Parte 11: Le Strutture di Gioco Complete Le Strutture dei Giochi Parte 12: Usare Strutture di Scenario Le Strutture dei Giochi Parte 13: Strutture Personalizzate Le Strutture dei Giochi Parte 14: Strutture Tra le Stelle Articolo di The Alexandrian del 04 maggio 2012 I primi GDR avevano strutture di gioco uniche per più o meno qualsiasi cosa. Nell'edizione originale di D&D, per esempio, sfuggire ai mostri nel dungeon prevedeva una struttura meccanica e sfuggire ai mostri nella natura selvaggia ne prevedeva una totalmente diversa. I primi sviluppatori, di fronte alla necessità di risolvere l'esito di una nuova situazione, creavano semplicemente delle meccaniche completamente nuove e dei paradigmi nuovi per gestirla. Non durò a lungo: I sistemi che in passato avevano funzionato bene vennero riadattati. Sistemi simili videro fusi gli elementi ridondanti. Ancora più importante, i DM che cercavano di fare da giudici di azioni impreviste svilupparono velocemente metodologie coerenti. (“Quando volevate fare X, facevamo Y. Ora volete fare qualcosa che è più o meno come X, quindi useremo di nuovo Y.”) E tutto ciò si evolse molto rapidamente nella prima meccanica universale e generica: Tirare o un 3d6 o un 1d20 e metterlo a confronto col punteggio abilità del personaggio. Poco più tardi apparve l'idea di modificare questi tiri usando le abilità dei personaggi. Queste modifiche mutarono rapidamente e si fissarono generalmente nel sistema “punteggio abilità + modificatore” che in pratica ha dominato le meccaniche dei GDR negli ultimi tre decenni. Il vantaggio di avere una meccanica generica e universale è che fornisce al master uno strumento robusto per prendere decisioni al tavolo. Con una lista di abilità adeguatamente esaustiva, per esempio, prendere una decisione per la risoluzione di ogni azione separata è solo questione di selezionare l'abilità appropriata. (Al contrario, il processo di prendere una decisione in molti GDR della prima ora spesso richiedeva innanzitutto di inventare gli strumenti. Non di rado si inventavano letteralmente dal nulla intere meccaniche di dadi. Non c'è da stupirsi che in sistemi come questi i master creassero in modo quasi automatico e il più velocemente possibile delle meccaniche universali.) Per il DM era ovviamente un bene (per lo stesso motivo per cui ai carpentieri fa piacere avere una cassetta degli attrezzi invece di dover reinventare il martello per ogni nuovo progetto), ma era anche un bene per i giocatori: tutto ciò creava un ambiente flessibile in cui ogni azione separata poteva essere tentata all'interno della struttura delle meccaniche di gioco. Questo significava che si poteva proporre ogni azione senza far finire la sessione in un pantano; significava anche che non c'erano pregiudizi di natura strutturale a favore o contro un qualunque tipo di azione. (Ovviamente potrebbe sempre esserci un pregiudizio di natura meccanica, se certe azioni sono più semplici delle alternative, ma questa è una questione a parte.) (Quando dico “pregiudizi di natura meccanica” mi riferisco al fatto che il gameplay solitamente gravita verso strutture di gioco esistenti. Ne ho già parlato un paio di volte in passato: Se c'è un sistema per cercare pietre preziose, per esempio, è molto più probabile che i giocatori vadano alla ricerca di pietre preziose. Se un gioco ha un solido sistema per risolvere gare di indovinelli ma non ha meccaniche per risolvere i combattimenti, è probabile che il gioco veda scontri a colpi di indovinelli anziché a fuoco.) STRUTTURE DI SCENARIO GENERICHE Se una meccanica di decisione generica e universale è utile, non è difficile capire quanto possa essere ancora più utile una struttura di scenario generica ed universale. Con uno strumento del genere i master potrebbero trasformare le loro campagne in praticamente qualunque cosa vogliano e il tutto sarebbe solido, divertente e gratificante come un dungeoncrawl o un combattimento. Perciò non stupisce che la storia di quest'industria sia costellata di sforzi per espandere la meccanica generica ed universale per includere strutture più grandi sia ai macro che ai micro-livelli. Molti di questi sforzi nel corso della storia si sono rivelati poco più che linee guida abbozzate, che spesso brancolavano nel buio verso un obiettivo che non è stato compreso a fondo. D'altra parte, altri di questi sforzi hanno tentato di creare strutture più esaustive e definite. Negli ultimi anni, l'esempio più noto di ciò quasi sicuramente è stato quello delle prove di gruppo della 4E di D&D. E, sfortunatamente, le prove di gruppo mostrano tutti i fallimenti tipici di questi sistemi: Meccaniche dissociate (comprese proprietà dissociate emergenti). Un sistema insipido che spesso si traduce in una parte fondamentale del gioco che “non è divertente”. L'impedire ai giocatori di prendere decisioni significative (o un divieto totale di prendere decisioni del genere). Eccetera eccetera. Nella Parte 11 ho elencato sei proprietà delle strutture di gioco efficaci: Dovrebbero essere flessibili (e permettere ai giocatori di prendere decisioni che non sono forzate dalla struttura stessa). Dovrebbero permettere ai giocatori di prendere decisioni significative. Dovrebbero permettere ai giocatori di prendere decisioni collegate al personaggio e alla storia. Le strutture di ricompensa dovrebbero essere intrecciate alle azioni predefinite della struttura di gioco. Dovrebbero essere divertenti. Dovrebbero essere facili da preparare. E le prove di gruppo, pur soddisfacendo alcuni di questi criteri (più o meno a seconda della versione esatta delle regole per le prove di gruppo che state effettivamente usando), ovviamente non riescono a soddisfarne la maggior parte (e, anzi, potremmo dire le più importanti). Gran parte di questi problemi sembrano nascere per via della mancanza di specificità che è caratteristica di una struttura generica. Per esempio, sebbene sia possibile dividere quasi ogni attività in “azioni” astratte che possono essere risolte con un tiro abilità generico, le differenze procedurali e strutturali tra, per esempio, la negoziazione di un trattato di pace, attraversare in sicurezza una foresta infestata, o andare alla ricerca di pietre preziose, sembrano sottrarsi ad un approccio di tipo generico. E quando si tenta un approccio generico come questo solitamente il risultato si dissocia, dal momento che le decisioni meccaniche si dividono dalle decisioni fatte dai personaggi in quelle situazioni uniche. D'altra parte, mentre i giochi di stampo Europeo ci dimostrano che delle rappresentazioni meccaniche astratte possono comunque rendere il gioco fondamentalmente divertente, gli sforzi per risolvere i problemi dissociativi delle strutture di scenario generiche tendono ad enfatizzare meccaniche piatte, insipide, che si sforzano di essere il più possibile convenzionali. E tutto ciò si traduce in un gameplay noioso da un punto di vista delle meccaniche. Tradizionalmente, tutto ciò appare come un gioco di equilibri irrisolvibile: più “interesse” aggiungete alle meccaniche, più diventano specifiche e più fortemente si dissociano dal mondo di gioco. Più generiche rendete le meccaniche, più noiose ed insipide diventano. (E non sembra vada molto meglio se si opta totalmente per l'una o l'altra soluzione: Rendere le meccaniche meno specifiche sembra risolvere alcuni problemi di dissociazione, ma allo stesso tempo ne introduce altri.) IL SACRO GRAAL Questo potrebbe essere il momento giusto per me per annunciare un teatrale scioglimento del nodo gordiano, svelando un'incredibile struttura di scenario generica che rivoluzionerà il vostro tavolo. Peccato che, purtroppo, non esista. Una struttura di scenario veramente riuscita, divertente ed efficace sarebbe il sacro Graal dei giochi di ruolo. Ma, proprio come il sacro Graal, potrebbe anche essere un tesoro irraggiungibile. D'altra parte, un anno fa in questo stesso periodo [parliamo quindi del 2011, NdT] avrei detto che anche strutture generiche con un livello di complessità equiparabile al combattimento (cioè strutture generiche per risolvere conflitti in più fasi) avevano ampiamente fallito. Ma come ho detto non molto tempo fa, Technoir ha raggiunto un successo notevole riuscendo a portare a termine proprio questo (nonostante l'abbia fatto in una forma che non sono ancora riuscito a decodificare appieno per altri GDR). Perciò potrebbero esserci delle svolte fondamentali dietro l'angolo; che aspettano solo il momento e le circostanze adatte per venire fuori. Sfortunatamente, non sarò io a portarle sotto i riflettori. (Almeno non oggi.) Sospetto, comunque, che almeno parte del problema nel giungere a queste svolte stia nel fatto che la nostra gamma attuale di strutture di scenario solide e sviluppate in modo completo è davvero molto limitata come tipologie e scopi: se tutto ciò che avete potuto vedere è una mela e un paio di pere, sarebbe difficile riuscire a decodificare quella che dovrebbe essere la definizione generica di “frutto”. Personalmente, penso che sarebbe fantastico se cominciassimo a vedere in questo hobby e in questa industria più strutture di scenario uniche e sviluppate in modo completo. È qualcosa che consuma sempre più del mio tempo (come questa serie di articoli potrebbe suggerire) e penso che, grazie ad una più ampia sperimentazione in quest'area, cominceranno ad aprirsi nuove possibilità per gameplay dinamici che oggi non possiamo nemmeno cominciare ad immaginare. (In particolare dal momento in cui si riuscirà a padroneggiare queste strutture di scenario robuste e a ricombinarle.) Link all'articolo originale: https://thealexandrian.net/wordpress/15250/roleplaying-games/game-structures-part-15-generic-scenario-structures
    1 punto
  16. Articolo di J.R. Zambrano del 20 Aprile 2019 Tutti hanno bisogno di tanto in tanto di staccare un attimo. Ecco come potete aiutare i vostri giocatori (o i vostri cattivi) a scappare coraggiosamente. Quella del fuggire è una tradizione radicata nel tempo. Accade nelle battaglie storiche, nelle rievocazioni di battaglie storiche (che vi permettono di ricreare idee e tattiche che sono avvenute in battaglie storiche) oppure in altri aneddoti relativi a battaglie non storiche – le ritirate sono un possibile risultato, drammaticamente appropriato per una data battaglia. Esistono molteplici ragioni per cui potreste desiderare di vedere un gruppo di avventurieri (o PNG) che fuggono da un combattimento. Forse i PG hanno affrontato il “boss” prima di essere realmente pronti (forse perché volete che sappiano cosa devono affrontare), o forse volete dare loro qualcosa contro cui combattere di modo da poi essere stimolati a volerlo affrontare di nuovo e vincere. Forse stanno per perdere lo scontro (ma non le loro vite). O forse volete solo far sfoggiare loro un coraggio spericolato e ottenere una piccola nota comica da quello che sta capitando. Qualunque sia la ragione, ritirarsi può condurvi ad alcune opzioni interessanti per la narrazione della vostra storia. Tuttavia, è qualcosa che solitamente non accade. O perché i PG non pensano di scappare finché non è troppo tardi e tutti sono morti - anche se il fatto che tutti siano morti non mi ha mai bloccato – oppure i malvagi scappano solo per essere successivamente braccati dai PG assetati di sangue che insistono nell’uccidere tutti e tutto ciò che incrociano sulla loro strada. È una di quelle aspettative che bisogna impostare in maniera attiva per le persone che sono attorno al tavolo. Un po’ come potete perdere una battaglia senza morire o che ci sia un game over, scappare da un combattimento è un qualcosa di cui potreste ritrovarvi a dover dare un esempio. Ci sono alcuni modi con cui potete fare ciò. Chiamare la Ritirata Questo richiede che voi sappiate qual è la forza della vostro gruppo - e inoltre richiede anche una mano leggera nell’esecuzione. Ma, una cosa che potete fare per impostare il quadrante su “hey forse va bene scappare”, è fare pronunciare la ritirata a qualcun altro. Fai accompagnare i giocatori da un PNG alleato in grado di riconoscere quando “questo nemico è al di fuori della vostra portata”. Dico che ci vuole un po’ una mano leggera perché volete che i vostri personaggi scappino, ma volete comunque che ciò sembri premiante Voglio dire, siamo tutti qui per giocare insieme, i giochi di ruolo sono un’attività sociale, ecc. ecc. Ma nessuno vuole sentirsi come se avesse appena perso completamente. O che non valeva la pena nemmeno provare a combattere. Dopotutto è probabile che stiate giocando un personaggio eccezionale/eroico/figo e una sconfitta netta non si avverte sempre come un qualcosa di buono. Darsela a gambe aggiungerà molta trama al vostro gioco e creerà sicuramente dello spazio narrativo. Ma date loro una piccola vittoria che si può ottenere col fuggire. Forse il capitano della guardia dice di scappare dal Capo Orco e dal suo demoniaco berserker, ma, mentre i giocatori fuggono, ottengono l’opportunità di ottenere un tesoro, o trovare un santuario nascosto nella foresta o qualcosa del genere. Premiare non significa necessariamente ottenere una ricompensa in senso letterale. A volte trovare un luogo, o qualcos’altro che crea opportunità di gioco, o che dice qualcosa in più sul più mondo, è il miglior tipo di ricompensa. Naturalmente c’è sempre il... Dar Loro Un Motivo Per Andarsene Questo ha più a che fare con il modificare gli obiettivi di uno scontro. Questo è un modo molto più semplice di gestire il combattimento/progresso narrativo senza preoccuparsi di bloccare le cose, perché avete appositamente progettato un incontro con l'intento che i giocatori eventualmente scappino. Dovrete pianificare la vostra strategia di fuga, ma momenti come questi di solito funzionano meglio quando sono i PG ad aver pianificato di farlo in ogni caso. Potrebbe trattarsi di qualcosa come i giocatori che tengono a bada un esercito di mostri abbastanza a lungo da permettere agli indifesi abitanti del villaggio, che stanno proteggendo, di fuggire. O salvare dei prigionieri e portarli via dai loro rapitori, prima che il gruppo di nemici possa coordinarsi negli intenti e iniziare a ferire i prigionieri. Fondamentalmente, si crea un combattimento che i PG “vincono” non sconfiggendo tutti i nemici (e si può anche imbrogliare un po’ e avere innumerevoli maree di nemici), ma resistendo un certo numero di round, per poi ritirarsi. O forse i giocatori stanno tentando di combattere in un ambiente che agisce contro di loro (dunque sfavorevole). Il vulcano sta scoppiando, o l’antico tempio sta crollando tutt’intorno a loro mentre stanno combattendo il cattivo (questo è un ottimo strumento per raggiungere un climax). Quindi il loro obiettivo è quello di combattere il cattivo e sventare i suoi piani, ma per assicurarsi che fermino qualsiasi schema stia compiendo, devono sopravvivere ai pericoli posti dall’ambiente, e lo fanno scappando da esso. Date l’Esempio Potete anche dare l’esempio. Fondamentalmente si tratta di impostare l’aspettativa che ci si può ritirare con successo da un combattimento facendo vedere ai giocatori un combattimento dal quale i nemici si ritirano. Questo potrebbe richiedere un po’ di pianificazione in più: i giocatori odiano “perdere” e, a volte, quando i vostri nemici scappano, se fuggono (specialmente se siete sicuri che torneranno più tardi e vi causeranno problemi) potrebbero percepire questa cosa quasi come una sconfitta. Quindi questo potrebbe voler dire combattere con un sacco di nemici infimi che girano i tacchi e scappano quando non possono ferire i PG, o dopo che ne hanno eliminati alcuni, abbastanza perché si sentano realizzati, ma non così tanto da sentirsi come se potessero facilmente annientarli tutti e ucciderli. Non sapete quante volte mi è capitato di avere un antagonista principale (o anche un qualche mini-boss) che cerca di scappare solo per poi vedere i giocatori che continuano a sparargli contro da una distanza estrema con i loro incantesimi e gli archi lunghi. I PG a volte possono essere implacabili. Questo è il motivo per cui farli combattere contro degli incantatori, che possono scappare via tramite magie come porta dimensionale o teletrasporto, è in tal senso una buona idea. Non è nemmeno necessario che si tratti di un mago, anzi a volte è meglio avere una situazione in cui i PG stanno combattendo qualcuno che non si aspettano abbia di queste risorse tiri fuori una pergamena di teletrasporto e semplicemente la legga... Ma il pericolo è che possa sembrare qualcosa di scontato e contrito. In ogni caso, se i giocatori vedono i loro nemici girare i tacchi di fronte ad avversari significativamente più potenti, potrebbero seminare i frutti per far considerare loro questa tattica più tardi. Indizi Sottili Ovviamente, una volta finito il periodo di "allenamento", può essere comunque complicato far riconoscere ai vostri giocatori quando è il momento di darsi la fuga. Dare loro dei segnali in tal senso può essere complicato - perché non volete che scappino alla prima occasione in cui uno scontro si fa duro. Alcuni incontri sono mortali, ma i giocatori dovrebbero comunque provare ad affrontarli e superarli - tuttavia con un po’ di finezza potete mettere in atto dei segnali per far capire loro quando potrebbe essere il momento di pensare a correre. Una buona regola per prendere le misure in tal senso è quella di vedere quanto è potente una creatura quando il primo PG scende a 0 punti ferita. Tutti gli altri sono in buona salute/non hanno speso una tonnellata di risorse? Ci sono buone probabilità che se la caveranno. C’è un ritmo nei combattimenti e il fatto che personaggi vengano feriti, raggiungano i 0 pf e risalgono di nuovo sopra lo 0 è un ciclo normale dei combattimento. Soprattutto perché i giocatori tendono a usare la guarigione come “cura” piuttosto che come misura preventiva. Dopo tutto se in gruppo avete un guerriero che ha appena subito 12 punti di danno (su 60 pf), lo guarireste? O aspettereste fino a quando non scende a 30 o finché non gliene restano solo 12? Quindi, come fare a suggerire ai giocatori che è ora di correre? Potete provare a descrivere quanto è tosto l’avversario. Prendetevi del tempo per evidenziare nel dettaglio le condizioni generali del boss. Nei videogiochi, abbiamo il vantaggio di visualizzare gli indicatori della salute (di solito), in modo da poter dire quando un combattimento non sta andando bene. Magari il mostro ha ancora una barra di PF per lo più piena mentre i giocatori cadono come mosche. Bene, potete dire cose come “il mostro non sembra essere rallentato dalle sue ferite” o simili. O anche solo apertamente dire “hey forse è il momento di pensare alla fuga. Il vostro curatore è a terra e voi siete tutti sotto la metà dei PF.” In ogni caso, è possibile spostare l’incontro verso uno di una tipologia che prevede una “fuga attiva”. E l’obiettivo diventa “far uscire il nostro compagno da lì” o anche solo “scappare dal dinosauro magico“. Ora ciò che può rendere difficile un combattimento è un intero articolo a sé stante. Ma spero che con questi pratici suggerimenti sarete in grado di far spaziare un po’ di più il vostro gioco e iniziare a lavorare con diversi tipi di trucchi nelle vostre storie. Qual è la Vostra Fuga Più Straziante? Fatecelo Sapere nei Commenti! Link all'articolo originale: https://www.belloflostsouls.net/2019/04/rpg-planning-an-escape-retreating-in-style.html
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  17. Ampliando per un secondo il discorso, durante una sessione di Mil-Sim\Larp, in cui noi attaccanti dovevamo conquistare e mettere in sicurezza una zona, nonostante le perdite e la difficoltà, la ritirata non ci è passata nemmeno per l'anticamera del cervello, se non nel momento in cui il "comandante" ce lo ha fatto notare. Tornando ai gdr, ho notato che il discorso fuga è inserito nel piano A e non è nel piano B come verrebbe più spontaneo pensare. Mi spiego: i pg devono entrare nel dungeon X, fare la missione Y e uscire. Bene, il piano A di solito si traduce in: sopralluogo, cercare di entrare stealth\camuffati\con la diplomazia o comunque senza svegliare troppo il can che dorme e se il piano riesce scappare appena si ha l'obbiettivo in mano. Piano B: se ci scoprono andiamo avanti a suon di botte.
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  18. Cioè, dai, diciamocelo...se il cattivo di turno viene bellamente cecchinato a sangue dai pg durante la fuga, la "colpa" è pure (se non di più) del Dm/modulo/location-mappa/condizione atmosferica/assenza di imprevisti/mix dei precedenti fattori/quelcheè che favorisce l'intero ambaradan del "nemico fessacchiotto in fuga in campo aperto" e consente che ciò accada. (Che poi è pure un pò come dire: è inutile lamentarsi che i tuoi giocatori vivono a pane e conteggio del damage output, se poi sei te master il primo che li abitua "male" piazzandogli sempre e comunque boss a strategia zero che restano immobili a subire fiancheggiamenti e attacchi completi velocizzati) Imho non è neanche una questione di mettere o meno l'incantatore o la pergamena di teleport... C'è una bella differenza tra un tizio che corre in campo aperto a mezzogiorno e un altro che si copre la fuga con qualche minion e scappa attraverso una serie di cunicoli precariamente illuminati dove anche svoltare dietro un angolo e/o sbarrare una porta di ferro (leggi: niente linea di tiro, niente target) può fare la differenza tra la vita e la morte...o quantomeno può rendere la scena un pelo più dinamica e meno grottesca. Stesso discorso vale per i pg che non fuggono manco a pagare (vuoi perché si credono invincibili per diritto divino e/o grazia ricevuta, vuoi perché sono rassegnati al fatto che tanto il master non concepisce la fuga di una delle due fazioni) Volendo e per fortuna, esistono anche le quest incentrate sul recuperare qualcosa o qualcuno e fuggire per non finire tritati male.
    1 punto
  19. Come sempre, dipende essenzialmente dal gioco. Se si sta giocando a un gioco in cui non esiste un bilanciamento forzato degli incontri, il tasso di mortalità generale è elevato e in cui la gestione delle risorse va fatta in maniera meticolosa, ignorare l'opzione fuga a prescindere sarebbe una mossa semplicemente da polli. In ogni caso, una meccanica secondo me ingegnosa a proposito della fuga è quella di 13th Age, in cui i PG possono scegliere di fuggire in qualsiasi momento: il tutto viene poi gestito narrativamente, con i PG che però pagheranno come prezzo per la fuga una "perdita di campagna" (il rituale che dovevano interrompere viene invece portato a termine, il prezioso contatto che dovevano incontrare non si presenta all'appuntamento fissato, cose così).
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  20. Si, ok... ma non è quello che intendevo io! Quello che stavo cercando di dire è che, secondo me (quindi potrei anche sbagliarmi, eh!), anni di videogiochi hanno fatto si che i giocatori inconsciamente pensino qualcosa del tipo "questo è il boss finale, non è concepibile che il master ci permetta di abbandonare il combattimento" oppure "questo è il boss finale, non possiamo accettare l'idea di abbandonare il combattimento, anche se le stiamo prendendo di brutto, perchè equivarrebbe a perdere", nonostante i segnali del master. Il problema, poi, è ancora peggiore se questo genere di mentalità ce l'ha l'autore dell'avventura (che in taluni casi è il master stesso)! Giusto per verificare il punto, in quante avventure prefatte (parlo per Becmi e AD&D) gli autori hanno previsto l'opzione che i giocatori possano scappare da un combattimento? Un'altro motivo per cui i pg potrebbero odiare scappare, è proprio quello descritto in queste due citazioni, riferite ai png. Se i pg solitamente continuano a combattere anche quando i png scappano, sperando di ucciderne quanti più possibile per paura che tornino, potrebbero temere che i png facciano lo stesso, braccandoli implacabilmente. In tal caso la fuga non sarebbe (agli occhi dei giocatori) solo una sconfitta, ma un suicidio... e in tal caso, morto per morto, meglio morire onorevolmente in combattimento! Torno a ripetere, queste sono idee mie; e, anche se sono esatte, probabilmente questo genere di mentalità è del tutto involontaria e non cosciente, frutto di anni di esperienze con avventure e videogiochi di un certo tipo. Non disquisisco, invece, sul fatto che giocatori e master dovrebbero imparare ad usare (più spesso e con più naturalezza) l'opzione fuga. Da questo punto di vista sono d'accordo sia con Zambrano che con @SilentWolf.
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  21. @MattoMatteo Per questo, un po' come suggerito in vari modi da Zambrano, al Master conviene fornire tutta una serie di segnali ai giocatori per fargli capire quando conviene battersela. Come articolo di per sè è abbastanza interessante. Mi spiace che abbia dimenticato di suggerire uno dei modi secondo me più interessanti per giocare una fuga: usare le regole dell'inseguimento. Il nemico scappa? Invece di perdere minuti a tirare dei dadi solo per capire se i PG hanno la fortuna di fare dalla distanza quei pochi danni necessari per mandarlo KO, il Master dice "Bene, inizia un'inseguimento" e si gioca usando le regole apposite. I PG vogliono scappare? Se sono messi male, si può decidere che scappano automaticamente. Se, invece, sono messi abbastanza bene, si può giocare l'inseguimento. L'inseguimento è una cosa che raramente ho visto prendere in considerazione in queste situazioni. Eppure è un'ottima opportunità per giocare in maniera un po' diversa scene che, spesso, vengono trattate in maniera un po' banale e noiosa.
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  22. Vero. molti giocatori pensano inoltre che gli incontri debbano essere tarati sul livello dei pg e che se il party muore sia colpa del DM. Puo essere verò in una avventura prefatta, ma in una campagna creata dal DM, sopratutto se sandbox, non deve per forza essere così
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  23. Bell'esempio, che individua uno dei problemi della fuga, anche se Zambrano non se ne rende nemmeno conto: nei viogiochi, se incontri un boss, non puoi ritirarti dallo scontro! Puoi solo o vincere o morire... e se muori, puoi ripetere il combattimento fino a quando non vinci! Per tutti quelli cresciuto a giochi da tavolo e videogiochi, questo instilla una "forma mentis", un'abitudine inconscia, per cui non si pensa mai a fuggire... almeno imho.
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  24. Guarda, probabilmente rischiamo di andare off-topic quindi sarò breve (se vuoi, possiamo approfondire in una discussione apposita o via messaggi privati), ma nel dungeon crawl vecchio stampo la gestione delle risorse è una parte fondamentale dell'esperienza di gioco e, vista anche l'alta letalità degli incontri e le modalità tipiche di acquisizione dell'esperienza, le spadate di fuoco, quando puoi, è sempre meglio non tirarle perché rischi di rimetterci la pelle. Per avere meccaniche che sappiano gestire la gestione delle risorse (cibo compreso) non servono pagine e pagine stampate, ma bastano poche, eleganti e funzionali soluzioni (presenti in diversi giochi odierni che cercano di ricreare l'atmosfera del dungeon crawl della vecchia scuola con meccaniche moderne).
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  25. Mi dici dungeon crawl e non vuoi limitarti a spadate di fuoco? Avrei capito se avessi detto "super ruolaggio dove schifiamo chiunque non abbia minimo 789 pagine di background e una disamina psicologica approvata da uno psicologo con sei master in psicologia fantasy, e se poco poco vuoi uccidere, anzi, anche solo vedere un mostro, sei uno scarto umanoide". In ogni caso, la campagna media sta sicuramente più verso il dungeon crawl che sul ruolaggio, ma in essa è solitamente schifata la gestione maniacale di pese, misure, briciole di pane e allacciamenti di scarpe. Quelle in cui si trattano certe cose sono degli estremi rari che fanno ben poca statistica, e per quelle quattro campagnotte che ci sono mi pare superfluo andare a sprecare pagine e pagine stampate (fisicamente o digitalmente che sia) di un manuale base; qualche manuale non ufficiale c'è sempre per tutto.
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  26. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!!!!! Oddio, questa battuta mi ha fatto spaccare, sei un mito! Concordo! Se uno vuole interessarsi a simili cose, consiglio il gdr "FATAL". Quantità di cibo necessario, indicato come numero di razioni (e quantità di acqua) al giorno; per le razioni, ne bastano 2-3 tipi diversi, per ognuno dei quali sappiamo: costo, ingombro, per quanto tempo si mantengono. Secondo me, questo basta e avanza!
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  27. Come sostieni tu stesso, dipende dal tipo di campagna (e in certi casi non solo da quello). Se voglio fare del serio dungeon crawl alla vecchia maniera, per dire, la gestione delle risorse è un aspetto fondamentale del gioco e tra le varie risorse da gestire con oculatezza c'è sicuramente anche il cibo (a prescindere dai livelli di colesterolo dei personaggi) - insomma è un tipo di gioco che fai proprio perché non vuoi limitarti a tirare spadate di fuoco.
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  28. Alla Origins Game Fair all'inizio di Giugno abbiamo parlato del concetto di un set di regole vive per D&D e di cosa esso significhi per i giocatori e i DM. Anche se molti siti hanno riportato ciò che è stato detto in quell'occasione ho ritenuto fosse una buona idea riassumere i concetti alla base del sistema. Cosa significa dire che D&D è un set di regole vive. La differenza più sostanziale è il modo in cui aggiorneremo il gioco man mano che proseguiamo. Nel passato ci siamo affidati ai forum, alle raccolte di problemi posti al customer service e alle nostre esperienze con il gioco per guidare i cambiamenti che introducevamo. Anche se questo approccio svela quali parti del gioco stanno dando problemi non è un granché per valutare la portata di questi problemi. Il playtest pubblico ci ha mostrato che dobbiamo avere una visione molto più ampia per avere un'idea chiara di cosa sta succedendo. A questo scopo potrete aspettarvi di vedere sondaggi annuali che funzioneranno praticamente come quelli che abbiamo usato per guidare lo sviluppo della quinta edizione di D&D. Questi sondaggi consentiranno non solo di identificare i punti problematici del gioco ma potremmo usarli anche per valutare come cambiano gli atteggiamenti nel corso del tempo. Confrontando i risultati da un anno all'altro potremo avere un'idea di come sta cambiando il gioco. Se identificheremo un'area problematica il passo successivo dipenderà dalla portata del cambiamento. Alcune alterazioni sono facili e semplici. Se una regola non è chiara possiamo includerne un aggiornamento in una FAQ o in una risorsa similare. Se un numero è sbagliato o ad una regola manca una parola chiave possiamo sistemare le future edizioni dei manuali in questione e compilare una lista di errata. Per cambiamenti di questa portata puntiamo a fornire aggiornamenti annuali. Introdurremo veri e propri cambiamenti nelle regole (diversamente dall'aggiornare una FAQ) solo quando sarà assolutamente necessario. Se giocatori e DM sentiranno di dover rimpiazzare i loro manuali per via di questi cambiamenti saremo andati oltre. Molti problemi purtroppo non sono così semplici da sistemare. Una classe potrebbe risultare inferiore alle altre, un oggetto magico potrebbe essere troppo potente e così via. Il primo passo nel processo di gestire problemi di questa natura richiede molto più tempo ed energia. Per cominciare valuteremo l'impatto del problema sul gioco. Ipotizziamo che alcuni giocatori si lamentino che una classe è troppo debole e si rifiuti di giocarla. Ma allo stesso tempo chi gioca a questa classe la apprezza e la da una buona valutazione. In questo caso non cambieremo nulla. Ma se nessuno giocatore userà la classe anche se vorrebbe allora dobbiamo puntare ad altre opzioni. Un processo simile si applica agli elementi del gioco che potrebbero risultare troppo buone. Troppi giocatori scelgono un'opzione particolare? Le persone che scelgono tale opzione la apprezzano e la trovano bilanciata? I DM odiano una regola o un elemento particolare del gioco anche se i giocatori lo apprezzano? Saremo portati a cambiare qualcosa solo se i giocatori faranno notare che è troppo buona, se sarà un'opzione popolare tra i giocatori e se i DM avranno problemi con essa. Se pensiamo che qualche aspetto del gioco sia un problema vi faremo sapere che stiamo pensando di affrontare la questione. Quando avremo delle idee le porteremo a conoscenza della community e faremo un playtest su di esse prima di compiere alcuna modifica. Se una modifica sarà accettata e risolverà i problemi la implementeremo come opzioni per i DM. Non puntiamo a fare le cose troppo in fretta. Potrebbe passare un anno da quando sorge un problema a quando avremo una soluzione. Ma non appena potremo condivideremo questa soluzione come opzione per DM e giocatori da usare come preferiscono. I gruppi che non hanno mai percepito il problema potranno ignorarlo, mentre quelli che cercano una soluzione avranno una risposta solida e ben testata. Alcuni giocatori potranno vedere lo spettro di una nuova edizione sempre in agguato in questo modo di agire. Tuttavia vediamo le regole della quinta edizione come un gioco con cui vogliamo restare nel lungo periodo. Una revisione significativa a tal punto da richiedere grandi modifiche ai manuali pubblicati dovrebbe offrire vari miglioramenti evidenti per il gioco. Se comprerete nuovi manuali dovrebbe essere perché volete farlo – non perché vi costringiamo. In un mondo ideale gli aggiornamenti ai nostri prodotti stampati dovrebbero semplicemente raccogliere gli aggiornamenti e revisioni graduali che si sono dimostrati popolari. In molti modi questo approccio aumenta la longevità di questa versione delle regole. Nel lungo periodo permettere ai problemi di accumularsi non fa che aumentare la frustrazione di giocatori e DM e crea una maggiore domanda per una nuova edizione. Rendendo più facile il cambiamento nel gioco e rendendolo liberamente disponibile renderemo più semplice per i gruppi restare per anni a giocare con le regole della quinta edizione di D&D. Infine l'approccio del set di regole vive fornisce al team di ricerca e sviluppo lo spazio per offrire suggerimenti su miglioramenti e modifiche a D&D. Se avremmo un'idea per migliorare il gioco potremo presentarla come opzione per i DM, raccogliere del feedback e prendere delle decisioni ponderate sui prodotti futuri e i potenziali cambiamenti al gioco base. Queste opzioni potranno rimanere esattamente questo – opzioni che potrete usare o meno come preferite. Solo se la comunità dei giocatori abbraccerà una nuova opzione al punto da renderla effettivamente la norma penseremo ad introdurre un cambiamento effettivo nel gioco. Preview dello Starter Set: Personaggi pregenerati Con lo Starter Set di D&D giusto dietro l'angolo è tempo di dare un occhio al design dietro il set. Questa settimana puntiamo i riflettori sui personaggi pregenerati. Nello Starter Set sono presentati cinque personaggi tra cui i giocatori possono scegliere. Ricordate che potrete anche scaricare Basic D&D se vorrete creare i vostri personaggi. I personaggi pregenerati sono: Guerriero umano, con armatura pesante ed una grande ascia Guerriero umano, con armatura leggera ed un arco Chierico nano Mago elfo Ladro halfling I personaggi sono stati creati usando le opzioni di Basic D&D, rendendo facile usarli assieme ad altri personaggi che i giocatori potrebbero voler creare. Con questi personaggi abbiamo deciso di fare di più che fornire semplicemente ai personaggi una scheda con numeri e regole. Usando il nostro sistema di tratti, difetti e legami abbiamo fornito ad ogni personaggio un background che si lega direttamente all'avventura. Per esempio il guerriero umano con l'arco è natio della regione in cui si svolge l'avventura, nato nella città di Thundertree. Questa città è stata assalita dai mostri e i suoi abitati sono fuggiti anni fa, quindi il personaggio è tornato a casa in parte per scacciare questi mostri. Mentre giocherete all'avventura usando i personaggi pregenerati elementi delle loro storie aiuteranno a far avanzare l'azione. Dei PNG legati ai retroscena dell'avventura potranno apparire per aiutare o attaccare il gruppo. Luoghi e persone che i personaggi vorranno trovare diventeranno parti fondamentali dell'avventura. Giocare un personaggio in questo modo potrà portare a più avventura ed azione che semplicemente considerare un personaggio un assieme di statistiche. Abbiamo assunto questo approccio perché vogliamo sottolineare per giocatori nuovi e vecchi l'importanza del gioco di ruolo in D&D. Fornire questi tratti di personalità ai personaggi mostra ai nuovi giocatori da dove cominciare. Cosa più importante l'elemento della storia del personaggio che si lega all'avventura fornisce ad ogni giocatore un chiaro senso di direzione, un obiettivo e una autonomia nel giocare all'avventura. Piuttosto che affidarsi ad una catena linea di eventi per guidare l'azione l'avventura si aspetta che i giocatori assumano un ruolo attivo nel decidere cosa fare. Come DM anche se avrete dei giocatori che creeranno dei personaggi usando Basic D&D per l'avventura dello Starter Set dovreste considerare di condividere le storie e i legami dei personaggi pregenerati con i giocatori. Queste opzioni potranno consentire ai personaggi appena creati di integrarsi più facilmente con l'avventura, fornendo ai giocatori uno scopo e l'abilità di compiere scelte attive e informate che daranno forma all'azione.
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  29. Wilhelm Poi la presenza di Radagast crebbe, si fece sicura e confortante, e prese il posto dei suoi dubbi e dei suoi timori. Con rinnovato slancio e convinzione, il templare passò al contrattacco. DM
    0 punti
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