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Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 05/03/2023 in tutte le aree

  1. La prendo alla larga. Sto leggendo il materiale per il playtest del druido e del paladino di One D&D e mi è caduto l'occhio su una cosa che non avevo notato. Riguarda la nuova versione dell'ispirazione, che si chiamerà vantaggio eroico. Il punto incriminato è il seguente, grassetto mio ----- When you have Heroic Advantage (also called Inspiration), you can expend it to give yourself Advantage on a d20 Test. You decide to do so immediately after rolling the d20. ----- Ora, questo cambia le probabilità si successo rispetto alla vecchia ispirazione; al mio tavolo, seguo una linea di trasparenza con i giocatori e li rendo sempre noto quale è il DC di un tiro o l'AC del mostro che stanno attaccando. Quindi, dopo aver tirato il dado loro sanno se hanno avuto successo oppure no e quindi, con queste nuove regole, deciderebbero se ritirare solo (a meno di non puntare a un critico) nei casi di fallimento. (osservazione: supponiamo di avere successo una volta su due. con vantaggio hai 3/4. sul tiro singolo tra il sistema vecchio e quello nuovo non c'è differenza. ma sulla serie di tiri, sì. già con due tiri passi da 3/8 di successo in entrambi i tiri a 1/2.) Poi non mi è chiaro come questo vantaggio a posteriori interagisca con le condizioni che ti danno svantaggio. La vecchia regola era semplice: vantaggio e svantaggio si eliminano. Se potevi ritirare il dado dopo aver visto il risultato (p.e.: lucky) era appunto ritira il dado dopo, non datti vantaggio. Ma in questo caso? Comunque, la domanda che volevo farvi era: ma voi siete trasparenti con i giocatori oppure no? Dichiarate AC e DC prima che tirino, in modo che i giocatori possano fare scelte informate, oppure usate descrizioni "in gioco" per far intuire la difficoltà della cosa, o nemmeno quello? In generale, cosa condividete e come fate? NB: per me tutti i modi vanno bene; anni fa avrei bruciato sul rogo un master che avesse condiviso certi dati meccanici con i giocatori. Ora lo faccio, anche perchè sveltisce il gioco. -toni
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  2. Sì dai, specialmente visto che il piano richiede che usi il suo slot di più alto livello.
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  3. Round 3: Rael e Viktor Il Cavaliere del Loto Bianco attacca la chimera, ferendola. Poi, Viktor si mette in posizione: tutti i pezzi sulla scacchiera sono allineati. L'artefice collega il suo amuleto al suo braccio meccanico, preparandosi al suo colpo più potente. Si tratta di una mossa rischiosa, ma è una delle poche possibilità concrete per ribaltare le sorti di quella partita. Il braccio di Viktor va in sovraccarico, e dei fulmini saettano tutto attorno a lui. "Hmm...?!" l'attenzione della Regina viene immediatamente richiamata da quello strano fenomeno, così come quelle di tutte le creature sulla linea di tiro dell'erede dei Rothschild. Viktor disattiva tutti i meccanismi di sicurezza, e lascia che l'elettricità scorra, senza limiti, nel suo braccio meccanico. Poi, con l'occhio del monocolo, sul quale è comparso un puntatore, guarda in direzione dei suoi obiettivi: l'Elementale a forma di serpente, la Chimera alle sue spalle... e, infine, Verde. L'amuleto si attiva: il mirino, da verde, diventa rosso. "Overcharge". Un poderoso fascio elettrico viene sparato dal braccio di Viktor. L'espressione di Verde, per un attimo, da sorpresa, passa a terrorizzata, ma non fa minimamente in tempo a reagire. L'Elementale viene letteralmente trapassato e bucato dal fascio, poi è la volta della Chimera, in cui tutte e tre le teste gridano dal dolore. Infine, Verde viene folgorata, ed il suo urlo di dolore è come quello di una regina dei tempi antichi, avvolta dalle fiamme. Infine, il fascio elettrico impatta sul grande cilindro in fondo alla stanza, friggendo letteralmente tutti i suoi circuiti interni. Non è però tutto rosa e fiori: Viktor subisce un pesante contraccolpo, in cui l'elettricità avvolge il suo intero corpo. Il fascio elettrico è così forte da mandare letteralmente in frantumi sia il suo braccio meccanico, sia l'amuleto con il quale era collegato. Viktor si accascia in ginocchio, mentre ancora delle saette passano attraverso di lui, ed il suo monocolo dell'artefice si scheggia. Attraverso il vetro scheggiato, Viktor guarda il risultato delle sue azioni: tutte le creature sulla sua linea di tiro sono ancora stordite dalla folgorazione. Ha guadagnato tempo, ma il colpo non è stato sufficientemente forte da ucciderle. Infine, c'è un'ultima cosa che nota: Verde, per la prima volta dall'inizio del combattimento, ha cambiato la sua stoica espressione. Il suo volto, maschera di totale apatia, è ora radicalmente diverso, ma sempre "fisso", come se avesse indossato un'altra maschera. Adesso Verde è il ritratto dell'ira. È il volto di una donna avvelenata dalla rabbia. Forse perché sa di non essere più lei a dirigere la partita, forse perché, per la prima volta, la Regina rischia di essere spodestata dal suo trono.
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  4. Subotai dividere il mondo con Conan e Malak a volte è difficile, dividerci un carro cosi stretto anche se per poche ore mi ha gia fatto venire voglia di rincorrerli con una scure. So o felice di sapere che presto saremo di nuovo al caldo e con una nuova sfida da affrontare
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  5. @Black Lotus La mossa decisiva il ritmo con cui verde muove i suoi pezzi sulla scacchiera si fa sempre più incalzante. Pedone dopo pedone guadagna terreno indebolendo la schieramento. La partita non può andare per le lunghe. Agile il cavaliere si posiziona e lascia spazio alfiere, che dalle retrovie è pronto a dichiarare scacco, mentre la torre si sdoppia e prepara la prossima mossa
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  6. @MattoMatteo ; @Crees A qualcuno degli altri Giocatori cui mancavano (forse) i PDF delle Regole "Free Beta Version" ho mandato in allegato (che spero ben leggibile) su Discord & Telegram. . . Ora devo capire come fare qui sul Forum, x tutto quello che eventualmente servisse di Regole e del resto di Materiale Liberamente Condivisibile. . .
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  7. Per i soldi prendo il valore medio
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  8. Rhal Non abbiamo appuntamento con la guida? rammentò l'elfo agli altri. Benché mi stuzzichi l'idea di bussare a quella porta, credo sia meglio proseguire per la nostra strada. Piuttosto, appuntiamoci l'indirizzo e facciamolo sapere alla sacerdotessa. Le avevamo già fornito un'identikit di Golthar e uno di Jolenta e aveva detto che avrebbe fatto delle ricerche. Possiamo dirle che li abbiamo visti entrare qui dentro ma che ovviamente non ci siamo permessi di entrare in una proprietà privata. Forse lei potrà scoprire a chi appartiene la casa e magari fermare Jolenta per qualche controllo.
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  9. Leggendo la descrizione dell'incantesimo sembrerebbe che la porta possa condurre solo verso un nuovo semipiano oppure un semipiano creato in precedenza (prima frase, dopo il capoverso). Quindi credo che se tu rimani all'interno del semipiano senza spostamento planare, lanci successivi di semipiano ti permetteranno solo di viaggiare in eterno attraverso un semipiano dopo l'altro. 😂
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  10. Credo che sia più interessante e divertente avere relativamente poche razze e invece tante etnie e culture, anche per provare combinazioni più varie e avere popolazioni più stimolanti per i giocatori. Questo è già comunissimo per gli umani nel 90% delle ambientazioni: abbiamo il classico umano del nord vichingo, l'umano arabeggiante con la scimitarra, quello europeo in fullplate, etc. Sono un po' stereotipi, ma sono divertenti e facili da assorbire per il giocatore. Poi si può scendere nel dettaglio e renderli più caratteristici. Ci viene facile, basta guardare il mondo reale. Per esempio i samudh di Eos (mia ambientazione) sono stranamente simili ai popoli del nord Africa e della penisola araba. Certo! Così li voglio. Ma ciascun samudh durante la prima infanzia compie un rito di ingresso nella comunità che gli conferisce un famiglio personale; e quasi tutti hanno una venerazione per gli antenati defunti (e a volte non del tutto morti) che spesso prende il posto della religione più ortodossa. Sono un popolo caratteristico senza essere incomprensibile. Si dovrebbe fare lo stesso con le specie non-umane. Di solito ci si ferma all'inizio: i nani sono scozzesi, gli orchi sono come gli aborigeni nordamericani, gli elfi sono celtici, etc. Ma perché non dire "gli orchi sono come le popolazioni amerinde"? E avere orchi inca, maya, aztechi, toltechi, pueblo, algonchini, eschimesi, caraibici, irochesi, sioux, e chi più ne ha più ne metta? Rende il gioco più vario, e permette di creare personaggi diversi. L'orco non sarebbe più un semplice "guerriero delle praterie con arco e tomahawk". Potrebbe essere un matematico che vive sulle montagne e scruta le stelle, un guerriero-giaguaro, un cacciatore di foche, un contadino che aspetta che il dio del sole e della pioggia facciano crescere il mais, etc.
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  11. Personalmente amo quando le varie razze sono ben caratterizzate (ma non "stereotipate"! Quella è un'altra cosa, ed è male!), perchè offrono maggiori spunti per ruolare. Concordo sul fatto che il troppo stroppia! Sia in un'ambientazione fantasy, che in una di fantascienza, direi che il numero massimo accettabile di razze è sul 10-12.
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  12. Grazie per i vostri pensieri. In effetti mi sembra di aver capito che sia una zona non molto ben regolamentata, e quindi ci sta che certe copisterie siano più preoccupate di ciò (in realtà il tizio della prima copisteria non mi ha neanche salutato quando sono uscito... un campione di simpatia ed educazione). Tanto per i più curiosi, alcuni dettagli che pensano possano interessarvi: su Amazon ho sempre preso POD (i primi due libri di Lazy DM, per dire), e su DMSGuild, ingolosito dallo sconto (prezzo: 16$) la Elminster's Guide to Forgotten Realms. Su Amazon non ho pagato spedizione, stampati a Torino, arrivati due giorni dopo. Su DMSGuild, al checkout altri 10$ di spedizione, aggiunta l'IVA, bloccato per un mese in dogana (arrivato poco prima di Natale) e pure le spese di sdoganamento ho dovuto pagare (solo quelle, in quanto l'IVA era già stata pagata e segnata). Con la questione OGL mi sono affrettato a prendere il terzo libro del Lazy DM (companion); avevo atteso che fosse disponibile POD su Amazon, alla fine ho preso dal suo sito: anche lì, 27$ e 12$ di spedizione, pasticcio doganale assurdo (su quello forse tornerò in queste pagine)... ed era pure segnata EU friendly. Quindi, da quel momento mi sono detto: o POD Amazon, o compro i PDF e me li stampo io. Comparativamente, per ottenere un prodotto simile al prodotto DMSGuild (softcover, intorno alle 200 pagine, a colori, brossurato) mi hanno preventivato 28 euro, molto di più dei 16$ netti della DMSGuild. Per questa volta ho preferito prendere a 17 euro la stampa in bianco e nero (parlo di Treacherous Traps. Alla comparazione dei prezzi non ho inserito il costo del PDF perché per la guida di Elminster ho preso solo il libro e non il PDF, quindi è un "extra". Scusate il resoconto, ma mi sembrava giusto pubblicare le mie conclusioni ed il perché sono andato in una copisteria 🙂
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  13. George "Bla bla bla", fece allora George: "Ma io non capisco: ci siamo fatti mezzo continente in treno per fermare questa gente e ancora siamo qui a perdere tempo per capire se siamo 'decisi'? A casa mia avevamo già chiarito la cosa da un pezzo: mica siamo qui in vacanza, amico!". Quel tono confidenziale non era certo tipico delle conversazioni tra persone di ambito sociale diverso e persino George lo sapeva. Ma George era anche parecchio stufo di tutta quella pantomima.
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  14. Round 3: Dorian e Cedric Le azioni di Dorian e Cedric vanno esattamente come previsto. Gli Eletti di Zero hanno in mente un piano, in cui probabilmente si giocheranno il tutto per tutto. Legendary Action: Green Spawn Verde, nel frattempo, riesce a stabilire il suo legame magico con un'altra creatura. L'ennesimo cilindro si apre, questa volta emerge un'altra arpia, pronta a combattere. "Qualunque cosa stiate tramando... servirà solo a ritardare l'ineluttabile" sentenzia Verde.
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  15. Se posso, vorrei fare qualche appunto sui contenuti dell’articolo; un po’ come in tutti gli articoli di questa serie, mi sembra che l’unica cosa degna di nota sia la bella traduzione di @Lucane La domanda è: dopo aver letto questo articolo cosa hai imparato qualcosa in più? Io no, anche perché il “take home message” sembra essere: “Dei GM saggi limiteranno le specie disponibili per i giocatori piuttosto che accettare qualsiasi cosa pubblicata.” Mamma mia! Non ci avevo mai pensato! Quindi, al volo e senza pensarci troppo, ecco qualche commento sul tema “più umano degli umani”; userò il termine razza non perché sia un reazionario, ma per il semplice fatto che ad oggi è il termine che compare sui manuali (anche perché è chiaro che nel post originale si sta parlando soprattutto di d&d e giochi simili) Chiaramente una razza non umana non deve essere solo un umano con le orecchie a punta; più basso e alcolizzato; ancora più basso e lesto a nascondersi. Quando inserisco una razza in un’ambientazione la domanda a cui cerco di rispondere è: perché? In realtà sono due (serie di) domande: La prima è a livello di “fuffa”: perché esiste questa razza? Nel senso: cosa cambierebbe nel setting se io la togliessi? Quale è la sua “nicchia narrativa”? Se non sono in grado di rispondere, la razza è ridondante, non serve (che senso ha avere elfi neri, gialli, rossi, blu? Bastano gli elfi, punto, o forse nemmeno quelli). Sto scrivendo di getto, spero si capisca cosa voglio dire. La regola è sempre la stessa di ogni buona scrittura (poi magari il risultato fa schifo comunque): se una cosa non serve per l’economia della storia, non metterla. La seconda è a livello di regole: come si collegano i tratti razziali (meccanici) con la fuffa a cui abbiamo risposto prima? Di nuovo, per ogni tratto: cosa cambierebbe se lo togliessi? Se non cambia nulla (nel senso che non si riflette nella fuffa), toglilo. Faccio un esempio: gli elfi di d&d non dormono, ma meditano. Perché? Nell’ambientazione che stiamo giocando ora una risposta (non solo fuffa, ma anche motore per qualche avventura) l’abbiamo trovata; se non l’avessi trovata, gli elfi dormirebbero come tutti gli altri. Chiaramente l’idea di chiedersi perché e obbligarsi a trovare una riposta, non è mia né è niente di nuovo. Esiste un riferimento aureo su come fare questo in d&d ed è Dark Sun. Il setting ha una manciata di razze, ma sono state tutte pensate nel setting: hanno un motivo per esserci e rappresentano un archetipo che si fissa subito nella mente dei giocatori. Nessuna di loro è familiare, ma sono tutte ben caratterizzate, sia in termini di fuffa che in termine di regole e i due aspetti si legano perfettamente uno con l’altro. Lo stesso vale per quello che l’op chiama opportunità di giocare di ruolo: o ricadiamo negli stereotipi pseudo-tolkeniani (non c’è niente di male), oppure sarebbe bello se ci fossero dei collegamenti tra il modo in cui ci aspettiamo si comporti un pg di una determinata razza e le meccaniche della stessa. Di nuovo, pensate ai mezzigiganti o ai nani di Dark Sun, per capire cosa voglio dire. Questo, al contrario di quello che si può pensare, aumenta la libertà di interpretazione. Quindi il mio take home message è: chiediti perchè. Scusate se non è scritto gran bene, ma ho commentato abbastanza di getto. -toni
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  16. la forte caratterizzazione razziale (o specista, o ascendente?) è la base del fantasy (non a caso SW è un fantasy nello spazio). Ma come scritto in altro topic, la divisione tra ascendenze e eredità è molto più interessante, permettendo ai pg di avere sia un dato biologico che uno culturale e incrementando le possibili interazioni di questi da BG.
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  17. Dorian La sfida va sempre peggio, il soffio della chimera mi ha spiazzato. Per fortuna le bende magiche hanno protetto in parte la mia pelle già escoriata, ma un altro colpo simile non riuscirò a reggerlo. Do un'occhiata di intesa con Cedric, per giocare il tutto e per tutto. "Rael, tutti addosso a noi! Lasciamo campo libero" Cerco di muovermi lesto, scattando poi verso Vedere! Urlo e non mi premuro del silenzio, cercando di attirare l'attenzione su di me - anche della chimera o, almeno, una delle sue teste -. Cedric arretra senza allontanarsi dalla creatura venefica, si teletrasporta e riutilizza il suo potere per far avvicinare Vicktor al corridoio che mostra tutti i nemici in fila! @Black Lotus
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  18. Grandi Esperimenti: West Marches Grandi Esperimenti: West Marches - Parte 2: Condividere Informazioni Grandi Esperimenti: West Marches - Parte 3: Riciclare Grandi Esperimenti: West Marches - Parte 4: Morte e Pericoli Grandi Esperimenti: West Marches - Creare la Vostra Campagna Articolo di Ben Robbins del 27 Giugno 2015 Scrivere riguardo il worldbuilding nell'espansione di Microscope mi ha fatto pensare di nuovo alle West Marches (ne parleremo meglio nella parte 2), quindi mi prenderò una pausa dal mio Kickstarter* per rispondere ad alcune domande che si sono accumulate. *(NDT: il KS in questione è quello di Microscope, ormai concluso da anni, potete trovare il gioco completo qui) Alcune di queste idee le ho già menzionate ma non le ho mai sviluppate. Altre parti sono cose di cui non ho parlato affatto. Poiché so che molte persone hanno giocato o volevano gestire le proprie partite in stile West Marches, ho cercato di chiarire quali scelte erano fondamentali per far funzionare il concetto e quali erano solo preferenze personali. Perché c'è più di un modo per andare a ovest... Il Manuale del Giocatore Anche se ho scritto i post del blog nel 2007, la campagna vera e propria risale a anni prima. Iniziammo le West Marches all'inizio del 2001 e le finimmo nel 2003. La Terza Edizione di D&D era appena uscita e la usammo per l'intera campagna (la 3.5 non fu rilasciata se non a fine campagna). La creazione dei personaggi nelle West Marches usò una regola molto semplice: potete creare i personaggi solo usando il Manuale del Giocatore originale. Nessuna classe, razza, talento, niente da nessun'altra fonte. E poiché tutto nel Manuale del Giocatore era permesso, potevo semplicemente dire: "Se è nel Manuale del Giocatore, allora va bene" senza dover guardare oltre le spalle di nessuno o mettermi a controllare i personaggi. Anche la religione funzionava così. Avete bisogno di un dio? Scegliete una delle facce amichevoli nel manuale, leggete il piccolo paragrafo e siete pronti per partire. Volete comprare qualcosa? Controllate il prezzo sulla tabella dell'equipaggiamento e pagate. L'unico avvertimento era che nessuno vendeva schifezze alchemiche come borse dell'impedimento e verghe del sole per il semplice motivo che odiavo quella roba finto-tecnologica. Prendete una torcia o prendete un mago! Usare solo il Manuale del Giocatore rese la vita più semplice perché non c'erano dibattiti sull'opportunità di consentire X, Y o Z nel gioco. Non era nemmeno un problema. Cosa ancora più importante fece partire i giocatori con il piede giusto mettendoli al posto di guida. Non avevano bisogno di chiedermi di approvare nulla. Se avevano il Manuale del Giocatore, potevano prendere le proprie decisioni. Li mise in una mentalità West Marches prima ancora che iniziassero a giocare. Ogni Quadretto è 1,5 m L'idea che il Manuale del Giocatore fosse inviolabile, che fosse un fondamento su cui potersi fidare e su cui giurare, iniziò con la creazione dei personaggi, ma successivamente entrò direttamente nel gioco. Nello specifico, dentro il combattimento. A differenza di ogni versione precedente di D&D (e intendo dire ogni singola versione precedente), la 3a Edizione non richiedeva il giudizio del GM anche solo per eseguire una semplice mischia. Non dovevate chiedere al GM se potevate superare l'uomo lucertola per attaccare il loro capo in questo round o chi sarebbe stato colpito dalla vostra palla di fuoco. Avreste potuto semplicemente guardare la mappa di battaglia, contare i quadretti e fare la vostra mossa. Avreste potuto aprire il vostro MDG, leggere una pagina dal capitolo del combattimento e sapere esattamente cosa potevate fare e cosa aspettarvi. Se avete iniziato con la 3a Edizione o le successive, potrebbe non sembrare una gran cosa. Credetemi, era una cosa rivoluzionaria. Enorme. Trasformò radicalmente il modo in cui si giocava a D&D. Come GM, significava che potevo impostare la situazione e poi rilassarmi e lasciare che i giocatori decidessero come affrontarla. Non dovevano chiedermi cosa potevano fare a ogni round o sperare che io decidessi a loro favore. Senza questo cambiamento fondamentale, la campagna West Marches non sarebbe stata possibile. Oppure sarebbe stata una pallida ombra di se stessa. I giocatori non avrebbero mai potuto sentire di avere davvero il controllo del proprio destino se avessero dovuto giocare a "mamma posso" in ogni combattimento. Fare il Tifo per i Giocatori Poiché le regole erano ben documentate e chiare, c'erano molte volte in cui i combattimenti nelle West Marches diventavano affascinanti (anche se pericolosi) enigmi tattici per tutte le persone al tavolo. Guardavamo tutti la mappa di battaglia (me compreso!) e riflettevamo sulle possibili mosse. C'era un modo in cui il barbaro potesse zigzagare tra le orde di coboldi e balzare sullo sciamano in agguato dietro di loro? (risposta: sì, con delle manovre abili potrebbe evitare tutti gli attacchi di opportunità tranne uno) Una ladra davvero sottopotenziata poteva tenere la linea di difesa e impedire ai bugbear di circondare il gruppo e fiancheggiare i combattenti marziali semplicemente schivando come una matta invece di attaccare? (risposta: sì. Mantenendo salda la posizione in un combattimento che era fuori dalla sua portata, evitò la morte dell'intero gruppo a Zirak-zil) Una ritirata scaglionata potrebbe far scappare il gruppo dalla Grotta dell'Idra rimanendo tutti interi? (risposta: no. Sul serio, proprio no) Non sto parlando di dire agli altri giocatori cosa fare (fare il maestrino è brutto), sto parlando di analizzare le regole e le opzioni dopo che un giocatore ha dichiarato un piano che vuole provare, ma non è sicuro di come andrà a finire meccanicamente. Qualcuno potrebbe dire "hmm, riuscirei ad arrivare allo sciamano senza essere travolto da attacchi di opportunità?" e far cominciare una riunione tattica. Queste discussioni livellarono il campo di gioco per quel che riguarda la conoscenza delle regole. Qualcuno poteva essere totalmente nuovo al mondo di D&D, ma comunque prendere decisioni ragionevoli perché se ci fossero state delle conseguenze a livello di regole che non aveva previsto, tutti gli altri avrebbero potuto (educatamente) aiutarlo a capire le probabilità di successo. Di nuovo: informare, non fare il maestrino. Era assolutamente legittimo che i personaggi venissero spazzati via dal loro prendere decisioni sbagliate , ma essere spazzati via perché si ha frainteso le regole non era il pericolo che stavo cercando di promuovere. E quando dico che discutevo e cercavo di capire la situazione proprio come tutti gli altri, intendo dire proprio ciò. Una volta che il combattimento era in corso e la situazione era abbastanza ben compresa, spesso non avevo segreti. Quando una creatura attaccava, ero felice di dire ai giocatori esattamente qual era il suo bonus di attacco e lanciare i dadi allo scoperto. Quando i PG attaccavano, dicevo loro la Classe Armatura che stavano cercando di colpire. Non dicevo i punti ferita effettivi, ma ero abbastanza chiaro su quanto fosse ferita una creatura. La maggior parte delle creature nelle West Marches non aveva abilità strane o sorprendenti. In genere potevate guardare la mappa di battaglia e vedere cosa stava succedendo, così potei discutere e analizzare le possibili mosse proprio come facevano gli altri giocatori. Essere aperti sulle statistiche di base rafforzò l'idea che i pericoli provenissero dai mostri sul tavolo, non da me. Contavano le decisioni dei giocatori e le forze nel mondo, non i miei capricci. Quando venivano fatti gli attacchi, i giocatori guardavano i dadi, non me. Potevo fare il tifo per i giocatori e persino aiutarli a capire come le regole funzionavano a loro favore e ciò non danneggiava neppure minimamente la tensione del gioco. Furono le regole di combattimento della 3a Edizione di D&D che lo resero possibile. Link all'articolo originale: https://arsludi.lamemage.com/index.php/705/west-marches-secrets-answers-part-1/
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  19. Credo tu stia fraintendendo il punto dell'autore con l'idea che il gioco prima fosse teatro della mente mentre in 3E si introducano le regole per le miniature. È semplicemente falso: non lo dice l'articolo e non era il caso. Concordo che 3E cambi moltissimo le cose in generale e i rapporti tra giocatore e DM in particolare, ma decisamente non per l'introduzione della mappa e delle miniature. Nel manuale di AD&D1E (vari anni prima delle scatole BECMI italiane) le distanze sono date direttamente in pollici (che rappresentano 10 piedi in un dungeon e 30 piedi fuori), assumendo che vi siano le miniature. La regola per l' azione "muoversi e attaccare" di AD&D1E (DMG, pg 66) dice che l'azione è effettuata quando l'avversario è oltre un pollice di distanza ("This action is typically token when the opponent is over 1" distant but not a long distance away"), e non accenna neanche alle distanze reali. Idem i mostri: hanno la velocità espressa in pollici, da usare con il righello! È vero che non tutti giocavano con la griglia: io non usavo la griglia ma giocavo con il righello come a Warhammer - non è che fosse particolarmente diverso. Cosa dice invece l'articolo? Nella prima edizione vi erano moltissimi aspetti che il sistema non trattava esplicitamente ed erano decisi dal DM di volta in volta, a prescindere dall'uso della mappa, ed è un po' il senso che si vuole recuperare nella Old School. Se volevo correre e passare vicino (o sotto le gambe) di un mostro, il DM poteva decidere che il mostro provasse a bloccarmi, e farmi fare qualche tiro. Se attacco con l'arco un nemico che mi è in corpo a corpo. Se voglio attaccare il mago quando prova a lanciare incantesimi. Sono tutti tropos comuni del fantasy - un arciere avrà difficoltà ad attaccare con un nemico in corpo a corpo - e non erano sempre trattati dalle regole base. Già in Advanced D&D molti di questi aspetti, ad esempio il fiancheggiare o lanciare incantesimi con qualcuno in corpo a corpo, avevano sfruttato l'oggettività della mappa e delle miniature per semplificare o aiutare il giudizio del DM con bonus e malus specifici se si hanno nemici a 1 pollice di distanza. Ma molti di questi aspetti erano nella DMG, regole spesso ignote ai giocatori, ed erano tutte modifiche ad hoc per aiutare il DM a decidere. Alle volte richiedevano comunque decisioni da parte del DM, ed erano ognuna a sè, ognuna giustificata con un ragionamento diverso. Rimanevano moltissimi aspetti quindi in cui il giocatore doveva aspettare il giudizio del master per avere un'idea se fosse possibile o meno fare quello che aveva in mente. Quello che fa 3E è rendere moltissime di queste situazioni dietro al concetto di Attacco d'Opportunità, la vera innovazione della edizione. L'Attacco d'Opportunità non è un bonus o una penalità ma una meccanica attiva, che quindi il giocatore deve conoscere. Nessun giocatore di 3E non sa cosa siano e come funzionino gli AdO, mentre pochissimi giocatori di AD&D1E sapevano le regole esatte per lanciare incantesimi con qualcuno in mischia*. L'interpretazione meccanica di quello che accade in fiction in 3E diventa ovvia. Passi vicino ad un nemico? AdO. Il nemico passa vicino a te? AdO. Attacchi con l'arco con qualcuno in CaC? AdO. Lanci incantesimi? O lanci sulla difensiva, o AdO. La vera differenza che offre 3E, grazie alla griglia e agli AdO, è che diventa così semplice capire come verrà interpretato dal sistema quello che il personaggio fà in fiction che il giocatore ha chiaro cosa succederà meccanicamente prima di dire al DM cosa fa. Il giocatore può quindi decidere tra due possibili strategie senza chiedere al DM come le gestirà strategicamente, e può discuterne con un altro giocatore mentre il DM risolve il turno di un altro giocatore. Questo era molto più difficile in precedenti edizioni. E questo è quello che dice l'articolo che stiamo commentando. *molti sapevano che non hai il bonus dex alla AC, ma solo pochissimi giocatori e DM avevano una corretta idea di come interagissero i sesti di round, l'iniziativa, e il lancio degli incantesimi. Non ho giocato molto ad AD&D, e ancor meno a 1E, ma nessuno seguiva in modo consistente le regole, lasciando quindi molto all'improvvisazione del DM. Non ricordo di aver mai giocato in gruppi in cui i maghi annotassero gli incantesimi da lanciare prima di tirare l'iniziativa, come dice il regolamento. 3E è meccanicamente più semplice, non più complicato.
    1 punto
  20. Quello è chiaro ed è la scala che andava per la maggiore, ma se parliamo di precedenti della scala 1=5feet se ne trovavano già prima di 3x. In AD&D ci sono anche soluzioni ibride dove nella stessa avventura trovi mappe da 1=10feet (o più) e altre mappe ad hoc 1=5feet. (cito ad esempio l'avventura Shadowdale nella scatola dei FR di AD&D 2, dove hai in dettaglio la zona del verme iena ¹ e la sala del boss finale. Ma cose così ci sono anche in qualche modulo di Monte Cook tipo la Rinascita di Vecna) ¹ Poi dipende se parliamo di precedenti di scala 1=5feet o di omologazione di scala 1=5feet.
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  21. In realtà, in Becmi i quadretti erano 3x3 m (10x10 piedi)... non ricordo com'era in AD&D.
    1 punto
  22. Hhm, mi sembra un po' un citare a caso tanto per provar a montar una polemica. 1 quadretto = 1,5m non è stato oggettivamente introdotto in 3x. Basta guardare l'immagine di Night's Dark Terror già postata di là. ¹ Quanto alle fireball...che avessero un'area d'effetto prima di 3x è altrettanto pacifico. ¹ Semmai 3x ha raggiunto fattori di complessità e di Raw (e di bonus) maggiori delle precedenti edizioni (vedasi gli articoli di Skip Williams dedicati negli archivi WotC), ma questo penso nessuno l'abbia mai negato. Lo sciamano dell'esempio, volendo, lo si raggiunge pure coi check di tumble.
    1 punto
  23. Dopo aver partecipato su: Sono felice di leggere un nuovo articolo dove il suo autore, confermi l'enorme differenza avvenuta con l'introduzione regolistica della griglia da battaglia nel manuale base per il combattimento. Cit. "A differenza di ogni versione precedente di D&D (e intendo dire ogni singola versione precedente), la 3a Edizione non richiedeva il giudizio del GM anche solo per eseguire una semplice mischia. Non dovevate chiedere al GM se potevate superare l'uomo lucertola per attaccare il loro capo in questo round o chi sarebbe stato colpito dalla vostra palla di fuoco. Avreste potuto semplicemente guardare la mappa di battaglia, contare i quadretti e fare la vostra mossa" L'avvento della 3 ed ha non solo portato numerose novità ma ha cambiato totalmente l'approccio al GDR giocato fino a quel momento e cambiando radicalmente gli equilibri master-giocatori.
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  24. Articolo di Charles Dunwoody del 24 Gennaio 2019 Saccheggiate tombe perdute, combattete temibili mostri, vagate per le terre selvagge e, se sopravviverete abbastanza a lungo, costruite una fortezza. Lasciate il segno su un mondo maledetto ed iniziate una nuova campagna di Forbidden Lands. Forbidden Lands fa uso delle regole di Year Zero e ne inserisce di nuove, tra cui dei talenti a tre gradi, utilizzo di dadi fino al d12 per potenti effetti magici e mostri con sei opzioni di attacco. Potete iniziare a giocare con il solo box set di Forbidden Lands oppure con tutte le opzioni, le quali includono carte, dadi personalizzati, uno schermo per il GM e un'avventura a copertina rigida, acquistando il Forbidden Lands Raven Bundle. Altrimenti semplicemente acquistate Raven's Purge in seguito, se lo desiderate. Le razze (kin) includono le classiche razze fantasy e in più i goblin, gli orchi e i lupoidi (wolfkin). Sono inoltre presenti otto professioni che includono il cacciatore, utile per sopravvivere nelle terre selvagge, e il venditore (peddler), che si assicura che i tesori così duramente ottenuti vengano rivenduti in città per una bella cifra e che può tirare fuori qualunque pezzo d'equipaggiamento di cui abbia bisogno dal suo zaino. Ad esempio mettiamo che Chris abbia creato un guerriero lupoide, Tony invece un halfling ladro e, infine, Beth un nano Meromanniano stregone del cammino della pietra (path of stone). Brie, la GM, parla con i giocatori e tutti insieme decidono di posizionare Hollows, il loro villaggio iniziale, nel sud est di Yendra a sud del Velo (una foresta) vicino alle terre natie dei personaggi. Forbidden Lands ha una mappa esagonale completamente a colori (e a due facce) con adesivi per indicare luoghi specifici. Brie rimuove l'adesivo di Hollows e lo pone sul simbolo di un villaggio alla foce del fiume che scorre dal Lago Mill. Beth è preoccupata dal fatto che il suo stregone inizi senza punti Volontà (Willpower points) e non possa immediatamente lanciare incantesimi. Brie le spiega che la Volontà si genera spingendo al limite il personaggio (ritirando) e può essere rapidamente acquisita durante il gioco. Anche possedere una fortezza genera Volontà. (Se non vi piace questo approccio, prendete in considerazione l'idea di far iniziare ogni PG con 1 punto Volontà con il GM che imposta la Volontà dei PNG ad un valore pari a quello della Volontà di tutti i PG insieme.) Brie decide di porre il castello di Weatherstone, un luogo di avventure (adventures site), 50 chilometri a sud di Hollows. Appone l'adesivo di Weatherstone sul simbolo del castello presente sulla sua mappa. Brie sa che la bestia scorpione di Weatherstone è mortale per via del suo pungiglione, del suo ruggito, del veleno e di altre minacce. Brie decide che l’incantesimo polvere del profondo (dust from the deep) del nano di Beth funziona all’interno di Weatherstone nel caso sia necessario ritirarsi. Brie decide di iniziare con gli avventurieri che sono a metà strada da Weatherstone, mentre stanno seguendo delle voci che hanno sentito da un cacciatore di tesori stanco, e sceglie anche di iniziare con un incontro casuale, forse quello dei flagellanti o quello del nano che pilota la mongolfiera presenti nella GM’s Guide. Inizia a disseminare degli indizi che conducano verso Raven’s Purge a Weatherstone. Sa anche che l’halfling di Tony non sopporta i goblin, pertanto sceglie di lasciare degli indizi sul fatto che le rovine a nord ovest siano infestate dai goblin. Quando i PG saranno pronti a recarsi in quella direzione creerà anche un villaggio. Questo lavoro iniziale da parte di Brie e dei suoi personaggi è tutto ciò che è necessario per dare inizio ad una campagna. In Forbidden Lands sono presenti tabelle casuali per generare dozzine di castelli, dungeon e villaggi. Brie è anche in possesso del volume kickstarter a copertina rigida The Spire of Quetzel con locazioni per le avventure create da scrittori OSR come Patrick Stuart e Chris McDowall. Quando diventerà disponibile, aggiungerà altre quattro locazioni per le avventure. Per meno di 46$ (59$ considerando le spese di spedizione negli Stati Uniti), un GM può dare inizio ad una campagna usando il box set di Forbidden Lands. I suoi giocatori avranno molte razze e professioni tra le quali scegliere, una miriade di equipaggiamenti, mostri da sconfiggere, oggetti magici unici da trovare ed eventualmente delle fortezze da governare. Delle avventure e dei supporti aggiuntivi sono già disponibili e altri sono in preparazione. La Nebbia Sanguigna (Blood Mist) si è levata, andate ad esplorare le Forbidden Lands! Link all'articolo originale: http://www.enworld.org/forum/content.php?5937-Kick-Off-a-Fantasy-Campaign-in-Forbidden-Lands
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  25. Due rapide considerazioni: - I punti risonanza sono effettivamente una delle meccaniche nuove introdotte ed è naturale che siano uno dei temi caldi dell'edizione. Personalmente non mi fanno impazzire, dal momento che con questa meccanica le scelte sul numero e sul tipo di oggetti magici non sono più basate sullo stile di gioco ma su esigenze meccaniche molto più stringenti rispetto a quelle blande di prima. - Nel forum della paizo, almeno fino a un mesetto fa, serpeggiava un certo qual malcontento nei confronti dei designer e si diceva che davano poco ascolto alle critiche mosse. Questo articolo sembra più un tentativo di ricucire con quella fetta di giocatori che altro.
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  26. Il Combattente Mutagenico Che siano supersoldati alchemici o gladiatori sotto steroidi, questi combattenti ricoprono lo stesso ruolo del Picchiatore Mutagenico, archetipo dell’Attaccabrighe, ma dal punto di vista del Guerriero: dunque con un addestramento nelle armi ben diverso. Potrebbero essere campioni ipertrofici armati di spadone, o arcieri che usano il mutageno per avere le mani più ferme; a prescindere da ciò, sono tanto letali quanto la loro controparte Attaccabrighe. La loro ridotta competenza nelle armature potrebbe anche essere spiegata con la necessità di avere armature create su misura per adattarsi ai loro corpi deformati. Anche se non sono istruiti nell’alchimia, il loro mutageno è potente come quello di un alchimista. Inoltre, possono apprendere una serie di scoperte legate al mutageno, per alterare i loro corpi con molta più varietà degli Attaccabrighe. Con il loro potente mutageno e le varie scoperte, questi guerrieri il più delle volte possono ricoprire un ruolo mondano e bere il mutageno solo quando ne hanno davvero bisogno. Le scoperte da prendere variano a seconda del ruolo che si vuole avere: per esempio, un arciere potrebbe prendere le Ali e il mutageno Pupazzo di Stracci per restare fuori dalla portata dei nemici e ridurre i rischi dell’altitudine. Una cosa che riguarda sia questo archetipo che quello dell’Attaccabrighe è il modo in cui essi hanno imparato a creare il loro mutageno. Il Combattente Mutagenico potrebbe averlo sviluppato da solo, oppure potrebbe averlo ricevuto da qualche sponsor delle arene. Alcuni potrebbero aver rubato la formula ad un alchimista e averla usata per fare esperimenti sul proprio corpo, fino a renderla compatibile con il proprio organismo. Fuggendo dal campo di battaglia mentre il loro schieramento viene sconfitto, i personaggi cercano di farsi strada nella foresta…solo per scoprire l’avanguardia nemica pronta a massacrarli. Alla guida del gruppo di fuggitivi c’è un possente comandante che porta una fiasca di ferro sul fianco, ed è noto per la capacità di trasformarsi in una macchina di morte quando beve da essa. Durante il suo primo assalto a dei viaggiatori umani, Pirra la strix ha recuperato un bel bottino, nel quale spicca un manuale di alchimia. In genere sospettosa della magia umana, ha scoperto, però, che una delle formule poteva essere replicata con ingredienti locali. Ora porta una borraccia con questa pozione sempre con sé, ed è pronta ad usarla per diventare più selvaggia o precisa a seconda delle necessità. Cosa davvero rara così lontano dal fiume, il gruppo è incappato in un kijimuna ferito ed esausto. Anche se curato, l’atteggiamento della creatura è ben lontano dall’allegria tipica della sua gente. Infatti, porta con sé un avvertimento: il re dei banditi Jomoro ha rubato il segreto del Sangue Nero, una sostanza malvagia che muta un guerriero in una mostruosa macchina di morte, e ora pianifica di uccidere il daimyo durante il suo prossimo assalto. Il Maestro d'Arma Tutti i guerrieri hanno un’arma favorita, ma la maggior parte comprende che è necessario imparare ad usarne altre per far fronte alle varie situazioni e ai nemici che si possono incontrare. Alcuni, però, mettono tutte le loro energie e la loro devozione nell’arte di perfezionare un singolo stile di combattimento. Questi cosiddetti Maestri d’Arma sono assai letali quando usano la loro tecnica favorita, muovendosi con agilità e grazia anche quando sono equipaggiati in modo pesante. Tutte le loro capacità si dirigono verso il totale annientamento del nemico. L’arma favorita di un maestro è assai importante e tutti i maestri se ne prendono gran cura, anche perché in alcuni casi è difficile portare su di sé più armi del medesimo tipo. Per questo sono abili nel combattere in maniera difensiva, e ad evitare che i loro strumenti di morte vengano danneggiati o sottratti dalla loro presa. Ovviamente, i Maestri d’Arma sono anche molto più precisi e i loro colpi sono più veloci e pesanti di quelli di un altro guerriero: grazie al loro addestramento instancabile, possono trasformare un colpo mancato in una ferita letale all’ultimo istante, ribaltando le sorti dello scontro. Quando parano i colpi dei nemici ne danneggiano le armi, rendendo la loro difesa aggressiva tanto quanto l’offesa. Quando, poi, colpiscono i punti vitali del nemico, riescono sempre a trarre il meglio dalla situazione e infliggere danni ingenti. Ogni tecnica imparata li rende più pericolosi, finché non riescono a perforare ogni tipo di armatura con una singola stoccata precisa. Vuoi abbandonare l’armatura e dedicarti completamente ad un tipo di arma? Questo è l’archetipo che fa per te. Siccome tutto il focus è su un solo tipo di strumento di morte, tieni presente che sarai meno versatile di altri archetipi. Se questo non è un problema, focalizzati sui talenti che incrementano il tuo stile di combattimento e goditi i miglioramenti portati da questo archetipo. Colpisci più rapidamente, con più forza e tieni al sicuro la tua arma, e in questo modo sarai una forza della natura sul campo di battaglia. I maestri dell’arma tendono ad essere zelanti nel cammino della perfezione. Viene subito in mente il topos tipico degli anime, del guerriero ossessionato nel diventare il migliore in assoluto nella sua arte. Ovviamente, le motivazioni possono variare in base al tipo di personaggio e al tipo di arma selezionata. I maestri delle armi a distanza potrebbero essere cinici e crudeli, spezzando vite da lontano; un combattente in mischia, invece, potrebbe essere più onorevole o disonorevole, a seconda dello stile di combattimento scelto. La Fossa dei Cecchini è un famoso campo di addestramento per gli arcieri migliori, un complesso sistema di caverne che ospita mostri in grado di uccidere con il tocco velenoso. Il buio è totale e anche l’orecchio più fino deve prestare la massima attenzione. Ogni tanto due arcieri entrano nella Fossa per darsi la caccia l’un l’altro e provare chi è il migliore dei due. I duelli con la spada sono il passatempo favorito della nobiltà di Galderheim e viene preso molto seriamente. Un duello può fare la differenza tra il prestigio e la caduta in disgrazia, se la battaglia in sé non ti uccide. Recentemente, un nobilotto tengu di nome Yan Waid ha cominciato ad umiliare una personalità dopo l’altra con la sua enorme bravura nell’uso del fioretto. Qualcuno comincia a meditare di farlo sparire, fisicamente se necessario. Ciclone Affamato è un’arma leggendaria, una falce incantata in modo che torni sempre in mano a chi l’ha scagliata. Può anche manipolare i venti, ma accetta solo i maestri più devoti e abili. Tutti gli altri vengono colpiti con sferzate di vento tagliente, finché non desistono o muoiono: all’arma non importa quale delle due cose accade per prima. Lo Specialista dello Scudo Torre Per la maggior parte delle persone lo scudo torre è uno strumento della fanteria, e ha pochi usi negli angusti corridoi di un dungeon e negli altri luoghi frequentati dagli avventurieri. Eppure, nelle mani giuste, un muro portatile può essere un grosso vantaggio. Molti di questi guerrieri potrebbero provenire dalla fanteria, potrebbero discendere da un veterano di guerra o, altrimenti, potrebbero essere stati addestrati in modo da usare lo scudo torre come se fosse un’estensione del loro braccio. Le deflagrazioni e gli attacchi esplosivi sono un pericolo mortale per chi si trova allo scoperto e questi combattenti imparano ad usare lo scudo come una copertura, bloccando parte dell’energia di questi attacchi. Comunque, questa difesa non risulta efficace contro quegli attacchi ad area che si rivelano più lenti, costanti e subdoli. Come altri guerrieri, gli Specialisti dello Scudo Torre imparano a combattere con maggior abilità mentre sono equipaggiati con le armature più pesanti, ma in più apprendono qualche trucchetto per rendere lo scudo torre meno ingombrante. Mentre altri individui, infatti, sono spesso infastiditi dal peso di uno scudo di tali dimensioni, questi guerrieri non lo sono affatto. Reggendo lo scudo in modo da tenerlo lontano dal corpo e aggiungendo imbottitura alle cinghie, questi guerrieri possono bloccare gli incantesimi che vengono trasmessi a contatto, sia a distanza che in mischia. Di solito uno scudo torre protegge un solo lato alla volta, e i più esperti lo sanno bene: imparano a ruotarlo con rapidità per proteggersi da attacchi provenienti da altre direzioni, anche se i colpi più rapidi e quelli che non vengono visti in tempo riescono ad eludere questa difesa. Infine, gli Specialisti dello Scudo Torre riescono a perfezionare l’utilizzo di questo scudo come una copertura, in modo da evitare del tutto il danno che altrimenti subirebbero e da ridurlo quando non sono abbastanza veloci a ripararsi dietro la copertura. L’esempio perfetto di un combattente difensivo, questo archetipo è ottimo per il tuo tank. Ricevi difese migliorate e neghi la maggior parte degli svantaggi legati ad uno scudo torre, per non menzionare eludere come capacità di classe e i vari bonus contro gli attacchi ad area. Come per molti archetipi legati ad un particolare equipaggiamento, lo scudo che questi guerrieri portano con loro può essere speciale: un’eredità di famiglia, oppure uno scudo magico, o ancora potrebbe avere un valore sentimentale. In questo specifico caso, ogni tacca sullo scudo potrebbe avere un profondo significato e una storia da raccontare. La famiglia di Taerkon Trutleback espone con orgoglio il suo scudo nella taverna che ha aperto dopo essersi ritirato dalle avventure. Si dice che lo abbia usato per bloccare il soffio di un potente drago. Alcuni pensano che l’oggetto sia magico, compresi i ladri che lo hanno rubato di recente. Immaginate il loro disappunto quando scopriranno che non è altro che uno scudo di buona fattura, mentre le leggende che lo riguardano derivano tutte dalla maestria di Taerkon! Quando gli elfi vanno in guerra, lo fanno come una foresta in movimento…nel senso più letterale del termine. Non solo maestosi treant e altri mostri vegetali marciano al loro fianco, ma la loro avanguardia utilizza alti scudi torre di legnoferro: da lontano sembrano un bosco che avanza a passo di carica. Quando la battaglia comincia, comunque, questi scudi vengono messi rapidamente in posizione e le lame uncinate degli elfi infilzano il nemico come i rovi di una boscaglia. Stringere un’alleanza con loro, comunque, sarà difficile. Il Tempio di Barug Naar è famoso per le sue numerose trappole mortali, consacrate al nume preposto alla punizione divina. Riuscire ad addentrarsi nel Tempio richiede grande agilità oppure una difesa impenetrabile, che possa essere portata con sé e usata come barriera. Trovare e arruolare un uomo con l’addestramento e l’equipaggiamento giusto potrebbe essere una sfida già di per sé. Link agli articoli originali: http://dailycharacteroption.tumblr.com/post/168281141540/mutation-warrior-fighter-archetype http://dailycharacteroption.tumblr.com/post/119985099445/weapon-master-fighter-archetype http://dailycharacteroption.tumblr.com/post/112181528910/tower-shield-specialist-fighter-archetype
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  27. Doni Oscuri Scritto da Igor Moreno, illustrato da Brian Lee e Michael Wolmarans, pubblicato dalla Flying Ape. Se state giocando a La Maledizione di Strahd (Curse of Strahd) o ad una vostra campagna ambientata in Ravenloft Doni Oscuri (Darker Gifts) vi fornisce una varietà di intriganti maledizioni da infliggere a personaggi che sono morti. Nella attuale stagione della Adventurers League i personaggi al di sotto del 5° livello che sono morti possono ritornare alla vita sottoposti ad una di quattro maledizioni. Doni Oscuri espande tale lista con sedici opzioni aggiuntive. La parte interessante di questa lista è che molte delle maledizioni sono veramente terrificanti. Per esempio una maledizione fa sì che la bocca di un personaggio sia cucita. Un incantatore che necessita di usare componenti materiali è veramente nei guai – anche se al costo di alcuni punti ferita può strappare le suture e parlare per 1 round. Circoli Druidici Pubblicato da Stray Chow Chow Per pura coincidenza non abbiamo pubblicato alcuna nuova opzione per il druido sin dall'uscita della quinta edizione di D&D. Fortunatamente Stray Chow Chow (e si tratta del nome dell'editore, dello sviluppatore oppure stiamo avendo a che fare con il più grande contributore della DM's Guild nel mondo canino?) ha creato tre nuove opzioni per i druidi che potete usare. Il circolo della fioritura della morte si concentra su druidi che rispettano il naturale ciclo della vita, morte e decadimento. Essi possono assumere la forma di funghi e usare la loro magia per causare un rapido decadimento dei nemici uccidendoli oppure rilasciare poteri benefici. Il circolo della fonte è un conclave di druidi che proteggono e sostengono un artefatto simile ad una fonte della giovinezza. Essi sono eccellenti guaritori, come è facile aspettarsi, e hanno la capacità di usare la loro magia per combattere la siccità. Il circolo della bestia riporta in auge il concetto del compagno animale del druido. Questo circolo consente di avere un compagno bestiale e di potenziarne le capacità quando si sale di livello. Tutte e tre queste proposte sono chiare e succinte – il genere di materiale che si può stampare e infilare nel Manuale del Giocatore. Ancora meglio rispettano uno degli obiettivi più importanti nello sviluppo di nuove opzioni di classe. Ogni nuovo circolo ha un chiaro posto nel mondo, con una identità distinta che gli permette di distinguersi quando confrontato con altre opzioni per i druidi. Quindi se un amante dei druidi del vostro gruppo sta cercando nuove opzioni queste tre sono un ottimo punto di partenza.
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