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Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 05/09/2023 in tutte le aree

  1. Ricordati che se spezzare la maledizione costituisce l'obiettivo dell'avventura non è scontato che alla fine venga raggiunto. Dev'esserci la possibilità di fallire. Tienine conto e avverti anche i giocatori di questa cosa.
    2 punti
  2. Lo scrittore ospite di oggi è Rickard Elimää, e descrive una fantastica tecnica per i GM: il modello acquario per creare avventure misteriose. Grazie, Rickard! Gnome Stew #1: Il Battito Cardiaco del Mondo Gnome Stew #2: Punti Ispirazione come Punti Preparazione Gnome Stew #3: Perché fai il GM? Gnome Stew #4: Tango per Due Gnome Stew #5: Livelli di Interpretazione della Trama Gnome Stew #6: Trama Domino e Trama Liquida Gnome Stew #7: Caratterizzare Culture Molto Diverse Gnome Stew #8: Il Potere della Concettualizzazione Gnome Stew #9: Utilizzare Mostri Adeguati al Tuo Tema Gnome Stew #10: Tempo di Preparazione - Trova il tuo Punto Ideale Gnome Stew #11: Cosa Ho Imparato dai Terreni di Gioco e Dalla Vita Gnome Stew #12: Miniature Sì o No? Articolo di Rickard Elimää del 05 Ottobre 2012 Perché una storia di mistero può essere vista come un acquario? Immagina un acquario pieno di piranha. La vasca e l'acqua sono l'ambiente di un mistero latente che aspetta di essere disturbato. I pesci sono le relazioni e la gente. Ora, immagina il GM che lancia i PG nell' acquario, si siede e guarda lo spettacolo. i giocatori disturbano l'acqua ed i pesci reagiscono, rivelando problemi e misteri su cui si basa l'avventura. Il ruolo dei giocatori è scoprire tutte le relazioni in modo da capire l'avventura e come risolvere il problema. L'acquario si può usare sia per misteri sia per intrighi, ma questo articolo spiegherà come trattare il mistero. Una volta capita la tecnica dietro l'acquario, sarai capace di scrivere un 'avventura in 20-40 minuti. I cinque passi Come dovresti scrivere questo tipo di avventura ? Basta seguire 5 passi semplici: creare eventi, fazioni e relazioni. Pensare una storia, ed infine scrivere le scene chiave. 1. Crea Eventi La prima cosa da fare è creare eventi. Cosa ha attirato l'attenzione dei giocatori? Che tipo di eventi attirano i PG Nella storia? Puoi creare differenti tipi di eventi nell' avventura. Avere solo un tipo di evento darà all'avventura un obbiettivo chiaro. Due eventi creeranno una struttura complessa, tre eventi creeranno storie parallele. Non raccomando di mettere più di 3 eventi perché poi è più difficile assemblare il tutto. Prendi un foglio A4 vuoto. Prendi la penna e scrivi un evento su carta. Per esempio, la scomparsa della mamma di un PG. Ancora non sappiamo il come. 2. Crea Fazioni Il secondo passo è creare delle Fazioni. Le Fazioni sono persone, gruppi, eventi e oggetti attorno a cui vortica la storia. Si, anche eventi. Le Fazioni sono cose che si muovono e cambiano funzione - ciò che pare un rapimento (evento) potrebbe essere qualcos'altro. I posti non sono Fazioni, perché non possono muoversi. Invece, che sono luoghi dove si verificano le scene. In questa fase, dovresti creare almeno 3 fazioni. Cinque sono probabilmente abbastanza, ma puoi farne 10-15 per avventure molto complesse. Quando stai creando Fazioni, pensa a cose che trovi interessanti, trovate su manuali, o inventate da te, e scrivile sul foglio dove hai già annotato gli eventi. Puoi anche consultare le schede dei PG. C'è qualcosa che puoi usare come Fazione? La mamma del PG è una ex militare? Figo, usiamolo. Uno dei PG è interessato alla vita extraterrestre? Perché non includerlo? Altrimenti, puoi ispirarti ad un film recentemente visto. Scrivi tutto ciò che ti viene in mente. Ricorda che ancora non hai un 'avventura. Hai solo delle scritte casuali (Fazioni) su un foglio, che vorresti trasformare in un mistero. 3. Crea Relazioni Finalmente siamo arrivati alla fase di creazione dello scenario. Ogni linea che hai creato è una relazione tra due fazioni. Scrivi su ogni linea come sono collegate le fazioni. Mentre descrivi le relazioni, la storia prende forma. Se sei bloccato, non avere paura di cancellare la linea e tracciarne una da un'altra parte. Quando avrai finito, avrai una mappa delle relazioni davanti a te. Come vedi, il professore è collegato solo ad altre due fazioni nell' avventura. È una fazione debole, e dovresti dare almeno un'altra relazione al professore, magari l'ufficiale? Altrimenti, forse il professore non si mostrerà mai durante la partita. Cerca anche di notare la fazione con più relazioni. Quella è la più importante, ed apparirà più spesso. In questa avventura, è l'alieno ad avere più relazioni. 4. Pensa ad una storia Guarda la mappa di relazioni davanti a te. Immagina la storia dietro a ciò che è successo e succederà. Ovviamente, l'alieno è scappato dall'ufficiale militare ed ha cercato la mamma per aiutarlo. Perché? La mamma ha una radio ottenuta da una missione con l'alieno. Probabilmente hanno collaborato a qualcosa. Se vuoi, puoi anche pensare all'avventura che hanno passato insieme. La mamma sapeva che i militari la avrebbero trovata e fatto del male alla sua famiglia, quindi ha scelto di sparire. La missione dell' alieno è scappare dalla Terra. Il compito dell'ufficiale militare è riportare indietro l'alieno prima che fugga. Farà qualsiasi cosa per prendere l'alieno, quindi l'alieno deve essere catturato e la mamma liquidata. Il professore ha intercettato qualche strano segnale radio e, dopo averli tradotti, li ha scambiati per un assalto alieno. Ciò che in realtà ha intercettato è in realtà l'alieno che segnala all'astronave madre che vuole fare ritorno. Questo è ciò che accadrà se i PG non si fanno coinvolgere. È un background ed un pezzo di futuro. È importante che tu immagini soltanto la storia. Non scriverla, perché questo potrebbe bloccare il tuo pensiero e forzare tutta la storia sui giocatori. 5. Scrivi le scene chiave La creazione di una scena è qualcosa di naturale nei GDR. Quando i PG arrivano in un nuovo posto o ci restano a lungo, si crea una nuova scena. Una scena chiave rivela le fazioni dell'avventura, cosicché i giocatori possano muoversi e scoprire le relazioni tra esse. Ecco qui sotto degli esempi di scene chiave. Lavorare con l'acquario L'esempio sopra è per un 'avventura da una sessione circa. Se vuoi che duri più a lungo, coinvolgi più fazioni ed eventi. Puoi fare un acquario dentro un acquario, o giocare lo scenario qui sopra e poi prendere fazioni da esso per creare un nuovo acquario collegato al precedente. La mappa delle relazioni può sembrare caotica se hai 15 Fazioni, ma è più facile da gestire di quanto sembri. La sola cosa che devi guardare è dove si trovano i PG al momento. Stanno parlando con l'ufficiale militare? Guarda la mappa per vedere quale relazione può rivelare. Le due fasi Durante il gioco, i giocatori attraverseranno due fasi. Non devi dirlo ai giocatori, ma è da ricordare. La prima fase è esplorazione, dove i PG incontrano le fazioni e scoprono le relazioni tra esse, principalmente interagendo. La seconda fase è la risoluzione problemi. I giocatori ora hanno tutti i pezzi? Cosa dovrebbero fare? Se sono convinti che c'è un invasione aliena in atto, magari cercheranno aiuto dai militari. Se lo fanno, come salveranno la mamma? Anche se i PG hanno tutti i pezzi, non è ovvio ciò che devono fare. Fornisci tutte le informazioni Non avere paura di fare sapere troppo ai giocatori. Ogni volta che interagiscono con qualcuno, rivela una relazione come premio per ogni nuova scena, cerca di dare loro almeno una nuova relazione. Se i giocatori sono bloccati nell' avventura, ripeti le fazioni e le loro relazioni, in game o discutendo coi giocatori. Potresti creare nuove scene con indizi. Scopri la parte divertente di dare troppi indizi ai giocatori. Hai la mappa delle relazioni, ma i giocatori necessitano di creare una mappa logica sulla base delle tue informazioni. Più pezzi hanno, più il puzzle è difficile da risolvere. Crea un movente È importante includere sempre uno scopo cosicché i giocatori prendano l'iniziativa, e vogliano cercare nuove fazioni ed interagire con esse. Crea un movente, uno scopo, ad inizio avventura. Non succede niente se i PG restano in taverna in attesa dello straniero misterioso. In conclusione: ho usato CMapTools per la mappa delle relazioni, ma di solito uso penna e carta. Vorrei ringraziare Terry Regan e Craig Judd per avermi aiutato a migliorare questo articolo. Link all'articolo originale: https://gnomestew.com/the-fish-tank-as-a-mystery-2/ Visualizza tutto articolo
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  3. Cesare Qulodiquercia all'arrivo di Pota gli dico bonariamente Trovato delle capre giganti per il trasporto?
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  4. Con entrambi quei talenti hai -2 sia all'arma primaria che a quella secondaria.
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  5. Koen Mi trovo d'accordo con il nostro ospite e con messer Brank. Per quanto i prodigi tecnologici dei nostri alleati possano darci un vantaggio, non possiamo limitarci a reagire alle loro azioni. Dico ai miei compagni, aggiungendo Non sono un esperto di tattica militare, ma credo anch'io che sia fondamentale agire anche dietro alle linee nemiche. Soprattutto, dovremmo trovare un modo per liberarci del loro arcimago, il principale pericolo per la nostra coalizione: il Vessillo Nero potrebbe venirci in aiuto proprio a tale scopo.
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  6. A me essere sulla stessa linea d'onda per le cavolate va bene. Una sorta di espressioni comuni che abbiamo entrambe misto a un legame emotivo forte
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  7. Buondì a tutti. una piccola premessa. Per anni sono stato volontario di protezione civile, uno degli scopi maturati nel tempo è quello di avvicinare i ragazzi (dagli 11/12 anni in poi, media 15) alla protezione civile a alle tematiche ad essa correlate (semplificando prevenzione e collaborazione). Per fare ciò abbiamo creato un gruppo che si occupa di parlarne nelle scuole e di coinvolgerle (negli strettissimi limiti imposti per legge) nelle nostre attività. Fra queste è sorto, anche su consiglio di diversi educatori, il gioco. Il "problema" è avere un "gioco" replicabile, adatto a tutti e, sopratutto, che coinvolga abbastanza. Fra le varie esperienze fatte da altre associazioni, giochi tipo gioco di ruolo sembrano essere quelli che riscuotono maggior "successo". Comprendo però che non tutti i ragazzi siano disponibili, in sostanza, a recitare una parte, inoltre non penso che sia sempre fattibile e che riesca a coinvolgere tutti. Esiste il gioco "allerta!" ma ha -dal nostro punto di vista- molti limiti: è solo sul rischio idrogeologica, è sulla prevenzione e non sul soccorso, non è semplice (troppe carte, e l'uso di soldi non ci piace) e sembra essere modellato più su un singolo giocatore (il sindaco) che su una squadra, mentre fra i nostri obiettivi vi è la collaborazione. Fra le varie idee, quella che è emersa è quanto segue un tabellone/mappa geografica con reticolo a esagoni token raffiguranti i mezzi di vvf, cri e protezione civile token raffiguranti le persone da soccorrere e feriti token raffiguranti zone alluvionate, incendi e crolli I giocatori interpretano le diverse forze di soccorso (suddivisibili in squadre) e lo scopo è soccorrere tutti i civili, allestire dove occorre (e nelle zone corrette) i campi d'accoglienza e gli ospedali da campo. Il tutto coordinandosi e collaborando. Cosa ne pensate? Critiche? Suggerimenti?
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  8. Fino al punto 4 è molto carino e somiglia al metodo che ho usato, tempo fa, per scrivere lo scenario di prova di un nuovo gioco (scritto da un mio amico) che è ancora sotto playtest. Il punto 5 mi lascia perplesso. Creare la scena iniziale lo posso capire, ma non vedo il motivo di crearne delle altre.
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  9. Mi pare di ricordare che la Croce Rossa di Pisa avesse realizzato un gioco per scopo didattico. Non l'ho mai giocato, ma forse ti può far comodo per uno scambio di idee.
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  10. Ciao! Vi offro un dungeon breve ma completo, system-agnostic, in occasione del mese a tema "maiali" del Vecchio Carnevale Blogghereccio e della jam "Maiali & Morte" di Rinascimento 2e. Uno strambo, ricco allevatore ha deciso di nutrire i suoi porci letteralmente con delle perle... sperando che ne producano altre ancora più grosse! https://dietroschermo.wordpress.com/2023/09/04/perle-ai-porci-un-dungeon-rapido/
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  11. Avventuriero locale e basta. Il mio pg ha vagato molto spinto dalla sua innata curiosità prima di stabilirsi in città. Ora fa l'avventuriero quando ce n'è bisogno, mentre quando manca il lavoro si diletta come cacciatore per raccogliere provviste per la cittadina. Comunque di razza sono un plasmoide (uno slime) anche se in città nessuno lo sa. Se volete leggere meglio il bg è sulla scheda.
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  12. Pensi che abbia irradiato da lei un aura di fede che ha danneggiato chi è malvagio che l'ha stremata. Il tuo unico dubbio è se potrebbe farlo anche senza urlo di irradiare quella aura. E che l'urlo sia stato solo come reazione allo shock e che abbia emanato l'aura come reazione senza rendersene conto.
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  13. Raistlin Senza Riverwind, Goldmoon e Flint
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  14. oppure puoi essere creativo e dare un po' di senso dell'occulto vecchia scuola prendendo ispirazione dal Manuale dei Mostri 3.5 pg.160 o direttamente dalla wikipedia del licantropo con cure alternative, come l'ingestione di belladonna fresca (tossica e quindi con un rischio per la salute del pg se non si ricorre ai servigi di un guaritore/erborista esperto), il bere l'acqua di rugiata dall'impronta di un lupo in una notte di luna piena, o inventarne di tuoi come potrebbe essere il bere una pozione fatta col sangue del licantropo che l'ha trasformato da una coppa d'argento dove non arrivano le regole, arriva la fantasia, sii creativo 😎
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  15. Aggiungo ai buonissimi consigli di @Lord Danarc (che sono esattamente quanto avrei scritto io se fossi arrivato prima!) che la trasformazione del personaggio in licantropo con l'avvento della luna piena ti permette di aggiungere l'elemento della corsa contro il tempo, che sicuramente rende i personaggi più coinvolti ed emozionati nello svolgere le sidequest per la cura (ogni minuto è prezioso!).
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  16. Loshdain 18 Yarthmont 992, tramonto [qualche nube - fine primavera] @Nella torre il giorno prima La mattina accolse i compagni con nubi che stavano ricoprendo il cielo. La notte era trascorsa serena e il gruppo era pronto a partire Liberati i cavalli, i compagni con Ivan si mossero per proseguire il sentiero L'idea di proseguire a piedi si dimostrò molto valida. In alcuni punti vi erano tratti della strada con un terreno accidentato con massi crollati dalla parete rocciosa posta in pendenza sopra un dislivello di 400 metri, e continue pietre che scivolavano ricordando agli amici che tutto poteva crollare. In altri punti la strada era crollata e tutto ciò che rimaneva era una stretta sporgenza lungo cui camminare in fila indiana Finalmente dopo quasi un giorno di duro cammino mentre il tramonto si avvicinava gli amici giunsero pressi un ponte ad arco alto, largo 6 metri, che attraversava una gola larga quasi 70 metri. Sebbene vi fosse un parapetto su entrambi i lati, il ponte pareva essere pericolante in molti punti.
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  17. Flint Flashback con tutti Con Goldmoon e Riverwind
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  18. Ciao @Arglist! Non ti preoccupare non mi offendo per il tuo commento sono per il pensiero libero, ognuno il suo. Per il libro mi dispiace non ti sia piaciuto, non l'ho scritto io quindi posso solo recapitare la critica all'autore. Per la questione del progetto editoriale (perché siamo casa editrice sulla carta ma non ci piace definirci così, non siamo ancora pronti e sono onesta nel dirlo non mi faccio problemi) la questione alla base è proprio il duro lavoro che c'è dietro. Quando si parla di conoscenza di un settore bisogna tenere presente non solo l'ambiente di genere, nel caso specifico il fantasy, ma soprattutto un sacco di norme, regole e burocrazia varia che purtroppo occupano una vagonata di tempo ma alle quali bisogna dare la priorità. Per di più la conoscenza di un genere non è mai completa e a livello di gusto per le storie non si sarà mai tutti d'accordo. Ti ogni caso ti invito, in caso avessi Facebook e in caso ti andasse, a far presente il tuo punto di vista all'autore, così può migliorarsi.
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  19. Per quanto sia "lodevole" l'iniziativa, mi spiace davvero molto passare per il malvagio di turno, ma devo dissentire e, allo stesso tempo, affiancarmi a quelli a cui il romanzo non è piaciuto. Il discorso si suddivide in due grossi tronconi; il primo riguarda il romanzo, l'altra I.D.E.A. Lessi le Cronache di Ansorac sperando che non si trattasse di un autore emergente e, in particolar modo, speravo non si trattasse di un Narratore proveniente da un gioco di ruolo. E' opinione comune pensare che i narratori siano pessimi romanzieri e, durante molte delle riunioni pubbliche alle quali ho partecipato, incontri con autori e quant'altro, ho scoperto che tutto ciò è gravemente vero. Purtroppo...avevo a che fare proprio con un Narratore. Ho trovato il romanzo semplicemente triste. L'influenza da parte di videogiochi di origine giapponese, la stessa struttura giapponese del racconto tipicamente shonen (almeno, questo mi è parso di sentire), la mancanza di tonalità di grigi ma solo di buoni o cattivi, l'apparente superficialità dei personaggi mi ha fatto storcere il naso quasi da subito. E pensare che pensavo che Kimahri Ronso fosse un esclusiva e un nome registrato presso la Square Enix. [allego foto] Tutto estremamente eccessivo, banale, high fantasy e scimmiottato all'ennesima potenza, a volte cercando di ottenere risultati sperati, altre volte facendo risaltare caratteri così stereotipati che difficilmente ci si domanda se ci si trova davanti ad un romanzo o ad un cartone animato giapponese (e no, non lo chiamo Anime). Dai nomi (Kimahri, Ifrit, Artemisia) alle invocazioni, le figure, le armi, perfino le barche volanti; una sorta di "what if" di Final Fantasy, più che un romanzo. Triste. Il secondo pezzo di discorso interessa proprio il "faccio ciò che mi piace, e sono legittimato a farlo perché mi piace, e anche se fallisco è comunque onorevole". Non sono assolutamente d'accordo. Se la mia passione è coltivare frutta (esempio) e, dopo aver comprato una fattoria, mi metto a vendere i frutti del mio lavoro (che non so fare) non solo fallisco nel giro di un mese, ma molta gente potrebbe stare anche male. E non è che "sono legittimato a farlo perché tutti possono provare quello che vogliono nella vita e anche se sbagliano va bene comunque". No, acciderbolina. Se la gente sta male perché gli ho venduto frutta con più ogm che molecole di glucosio sono uno "stupidino" io. Ergo, non perdono chi si lancia in un mondo complesso come quello della letteratura senza avere un minimo di background da scrittore (in modo da sapere almeno le carride basi [riferimenti a cose e persone realmente esistenti sono puramente casuali]) perché non va bene e si getta materia marrone su chi questa passione sarebbe più meritevole di intraprendere. L'editoria italiana (e non solo) da quando Licia Troisi ha sbancato con i suoi stupendissimi romanzi young fantasy (dove la protagonista affrontava draghi, mostri, uomini alti il doppio di lei ma di allenamento sotto la pioggia non se ne parla) è diventata una bolgia di "vorrei" povera di talenti; quanti si sono affacciati a questo mondo? Quanti realmente competenti? Le risposte le sappiamo entrambi. In quanto casa editrice Fantasy, mi sarei aspettato (ed eccovi, vi vedo già, a dire "ahhh, questo haterzzz, che critica tanto il lavoro delli altri!!!1!) un po' di conoscenza. Sia per vostro curriculum personale, sia per evitare di perderci la faccia; è vero che si è emergenti, è vero che si è alle prime armi, ma un po' di "base", a mio modesto parere, bisogna sempre averla. I miei auguri per voi della casa editrice. Mi spiace solo non voler augurare tutto ciò all'autore, che non si può guadagnare quel romanzo, mi spiace. Buona giornata.
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  20. Wow ragazzi non immaginavo una discussione così lunga e vasta. Si direi che in alcuni casi siamo andati leggermente off topic, anche se il progetto che vi ho presentato nell'articolo è proprio quello: la speranza e la forza per realizzare le proprie ambizioni, i propri sogni. Per rispondere un po' a tutti, in generale siamo partiti abbastanza bene, il percorso e le motivazioni che ci hanno portati fin qui, a creare questo progetto, sono davvero tante, tutte diverse tra loro ma hanno come fattore comune il mondo delle persone che vengono chiamate "risorse", neanche fossimo numeri su una tabella. Lo stile e il contenuto della saga è ovviamente altra cosa, l'autore è emergente, ha passione, ha cuore, porta avanti molte ricerche quando scrive qualcosa, studia il mondo che lo circonda e le reazioni ipotetiche dei personaggi durante le sessioni di GdR ma ovviamente non ha l'esperienza dei grandi maestri del settore. Per quanto riguarda la questione dei nomi, lo ammetto: sono assurdi in alcuni casi ma non sarebbe né il primo né l'ultimo scrittore a utilizzare nomi strambi o fuori contesto. Al di là di tutto io ho voluto rischiare iniziando proprio da Ansorac perché ha una bella storia, un filo narrativo che parla di un mondo con le nostre stesse problematiche e del risveglio di una parte della società dall'intorpidimento dovuto ai processi eterodirezionali, argomento che per me è stato colonna portante della tesi di laurea e che mi colpisce molto. Questi pochi uomini e donne lottano per i diritti delle persone su Ansorac e Marko è stato molto bravo a camuffare il filone etico-sociale all'interno di un mondo dove magia e tecnologia si fondono. Altra situazione uscita fuori durante i vari commenti e si collega anche a ciò che ho appena scritto è proprio il discorso dei contenuti e del "rifarsi", passatemi il termine, al modello anglosassone. Il fantasy è sempre, da sempre, ricco di contenuti significativi che passano come messaggio subliminale in background; questo purtroppo in Italia, grazie al modello editoriale 3.0, che sarebbe il self publishing ed ebook gratis, non è possibile o quantomeno si perde nel mare delle mille mila pubblicazioni e dei like di Facebook messi da amici e parenti a oltranza (allorché noti come la pagina autore di Cecilia Randall, una dei pochi autori fantasy italiani che meritano e pubblicata da mondadori, ha meno like di autore pinco pallino "x" che ha venduto 20 copie ma ha 5.000 like... assurdo) voi vi chiederete perché i like messi a oltranza? Boh bella domanda ma a quanto pare a livello economico per le librerie sono delle garanzie di vendita... Insomma destreggiarci nel marasma editoriale in questo paese è allucinante è per questo che abbiamo dato vita a questo progetto, non è né una casa editrice "normale" né un selfpublishing ma un modo per gli autori di avere pareri sia professionali che di gusto e in caso di provare a pubblicare senza trovarsi da soli e affogare investendo cifre assurde. Insomma, cerchiamo di fare del nostro meglio per raggiungere la meta finale che sarebbe una piccola casa editrice solo fantasy e possibilmente all'estero! Ringrazio tutti voi per i commenti, le critiche, le discussioni e il sostegno. Noi cerchiamo di dare il massimo e sfidiamo il mondo, vi invito a venirci a trovare in qualche fiera del fantasy tenendovi aggiornati tramite la pagina di Facebook di Le Cronache di Ansorac o sul gruppo I.D.E.A. Immagina Di Essere Altro. Buona serata a tutti e grazie ancora! =)
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  21. Se posso dare un consiglio, io azzardarei. Mi spiego meglio. Il mondo lo conoscete. D'altronde è una vostra creazione. Per questo motivo, pensate fuori dagli schemi del vostro mondo. Quale è il personaggio out-of-context? Qual'è il fatto più strano che sia mai capitato? Fatevi delle domande fuori dagli schemi, e datevi delle risposte. Legate poi queste cose tessendo una trama con dei colpi di scena. Rimarrete sbalorditi. Racconti brevi. Spaccherete di brutto. Si capisce che siete talentuosi.
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  22. Fortunatamente con l'editoria 2.0 (o siamo alla 3.0?) è più facile per i nuovi autori affacciarsi sul mercato o addirittura autoprodursi. Allo stesso tempo però manca il filtro delle case editrici e le professionalità che queste possono mettere in campo per guidare gli esordienti (e i bravi editor sono importanti persino per gli autori affermati). Il fantasy assieme alla fantascienza è stato a lungo appannaggio quasi esclusivo del mondo anglossassone, ma non faccio i salti di gioia quando vedo un autore italiano nutrire una specie di sudditanza psicologica e linguistica. Senza offesa, ma a me un tizio che si fa chiamare Manowar fa pensare al manga di Bastard o ad un gruppo heavy metal... insomma non il miglior attestato di coerenza ed originalità (a meno non si scopra che il suddetto Manowar è un metallaro degli anni '80 finito ad Ansorac e scambiato per una divinità eh!). Però magari altri lettori apprezzeranno. L'impressione che ho avuto io è di uno stile ancora non completamente maturo, ma è un inizio e sembra che la passione non manchi, perciò un grosso in bocca al lupo e l'augurio di alzare più possibile l'asticella della qualità.
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  23. Personalmente non condivido per nulla il tuo discorso: trovo sia molto più degno di ammirazione e stima chi sceglie di perseguire la sua passione, scontrandosi con le difficoltà che ne conseguono (la concreta difficoltà di rendere la passione un lavoro remunerativo su tutte) piuttosto di chi si arrende prima ancora di cominciare e ripiega su "quello che tira di più adesso". Ho fatto la stessa cosa anche io, ho lasciato perdere la cucina per studiare informatica, ho lasciato perdere la musica per andare a lavorare in un ufficio. Un bellissimo ufficio, un posto ben pagato ed una posizione invidiabile con l'aria che c'è oggigiorno, ma ne ho due palle così di far carte e telefonate e di stare al computer dalla mattina alla sera ogni santo giorno. L'ho fatto perché, al contrario di quel che dici tu, fare informatica e diventare un impiegato era ed è tutt'ora la scelta più comoda, mentre rischiare in un campo come la ristorazione o la musica è un terno al lotto e mi sarebbe costato anni di precarietà e sacrifici. Altro che "fare quel che piace è la scelta più comoda"! Avrei dovuto rischiare, chissà dove sarei ora, magari avrei un pub o suonerei in una band affermata. Chissà dove saresti tu se avessi iniziato (o finito, non lo so) filosofia, invece di essere un altro degli n-mila laureati in economia che ci sono oggigiorno un mio amico sta ultimando ora gli studi in filosofia presso l'università di Trento ed ha già trovato un lavoro perché guarda un po': inseguire le passioni a volte è faticoso, richiede sacrifici e pazienza e può sembrare un enorme buco dell'acqua ma ripaga sempre...se così non fosse il mondo sarebbe pieno di ingegneri, economi, avvocati e nessuno scriverebbe più canzoni e libri. Mi pare comunque che siamo ampiamente off topic rispetto all'oggetto dell'articolo quindi dopo questo personalissimo appunto, che ti ho scritto perché hai toccato un tasto a me caro e nel quale ho qualche esperienza, vi saluto e chiudo il discorso.
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  24. @MadQueen stai dicendo che è apprezzabile che qualcuno scelga di fare di mestiere quello che ama? Non ci vedo nulla di virtuoso in questo. Al contrario, fare di lavoro quello che piace è la scelta più comoda, mentre stimo chi taglia con le proprie passioni se queste non portano da nessuna parte e affronta la difficoltà di fare qualcosa che all'inizio non piace, se questa si presenta come alternativa alla lunga più utile, e se questa può fare molte più possibilità di scelta. Parlo per esperienza personale: io avrei voluto fare Filosofia, invece ho scelto Economia. Certo, la Filosofia mi piaceva, ma ero cosciente che l'ambiente era morto e le opportunità di scelta nella mia vita pari a zero. Ho avuto difficoltà a iniziare Economia, ma adesso sono un super appassionato di ricerca del personale e value investing, faccio parte di una associazione studentesca di consulenza che mi ha dato l'opportunità di conoscere gli amministratori di molte importanti società, e mi sento più vivo che mai. Ringrazio me stesso per non avere scelto "quello che amavo", perché mi sarei autorinchiuso in una cantina e prima o poi avrei sentito la puzza di muffa. Provenire dal mio corpo.
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  25. Romperò il mio post in 2 parti. Una, è l'espressione di un mio parere personale sull'opera. L'altra, la seconda, è un mio parere personale, su quello che state provando a realizzare. Quindi, parte prima. L'ambientazione, i nomi e qualcosa nello stile di scrittura non incontra totalmente il mio palato, penso sia qualcosa su cui potete lavorare per migliorarvi, soprattutto, come ha sottolineato Lord Karsus, lo stile di scrittura, non mi ha proprio esaltato. Detto ciò, il fatto che lo stile di scrittura, non si rifaccia a nessun altro autore, non è un male, meglio sbagliare essendo se stessi, che copiando qualcuno. Però, non l'ho trovato accattivante e non mi ha coinvolto molto. Ma come ho detto, questa prima parte, si basa su miei gusti personali, quindi per voi, lascia il tempo che trova. Concordo infatti con Madqueen, che il mondo è bello perché vario. Inoltre, tante cose rendono un libro, un buon libro, e uno scrittore, un buono scrittore. Anche io, come lei, amo Tolkien, ma il suo stile lento e super descrittivo per i miei gusti, spesso è una fucilata negli zebedei, passatemi il termine tecnico. Ma non posso negare la bellezza della sua opera, per molti altri motivi slegati allo stile di scrittura. Inoltre, esistono bei romanzi scritti male, e orribili romanzi, scritti benissimo. Stile e contenuto, non vanno di pari passo, e molti libri hanno successo per l'ottimo stile dello scrittore, altri magari campano meglio su un solido contenuto. Quindi non avendo letto l'opera per intero, non posso esprimermi sui contenuti, e potete salvarvi tranquillamente con essi. Poi ripeto, non è piaciuto a me, ma questo è il pensiero mio, non del mondo. Seconda parte. Quello che state provando a realizzare. Qua, avete tutto il mio appoggio. Realizzare i propri sogni, sembra una fantasia fanciullesca, ma, secondo me, dovrebbe essere invece la meta più importante dell'esistenza umana. O almeno uno dovrebbe provarci. Poiché è la cosa più difficile da fare. Avere una propria visone della vita e delle ambizioni proprie, legate alle passioni personali, è il modo migliore per provare a vivere davvero e non limitarsi a sopravvivere, proprio come vita interiore dell'individuo. Spero di essermi riuscito a spiegare bene. Inoltre, se mai si parte per un viaggio, non si può pretendere di arrivare da nessuna parte, e si perde l'esperienza del viaggio stesso, che a volte, conta più della meta raggiunta. E non c'è esperienza migliore del viaggio/mettersi alla prova, per conoscere se stessi, e capirsi realmente. (Ok, da ragazzino ho letto tanto Hermann Hesse, lo ammetto, chi di voi lo ha fatto, avrà capito in pieno, il perché di questa sviolinata... Non volevo rifilarvi una caterva di luoghi comuni hippie/new age... ) ) Mi avete trasmesso tanto entusiasmo e vi state dando da fare, bravi, la perseveranza è alla base di ogni successo, e sono contento, che le cose vi siano partite con il piede giusto. Quindi continuate così e tenete duro, a volte il primo passo è quello più difficile, a volte è il secondo, se le cose sono andate troppo bene con il primo e il problema diventa ripetere lo stesso successo. Quindi, avete davanti una bella sfida, che continuerà a lungo... Buona fortuna per tutto quanto.
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  26. Marko d'Abbruzzi, ma dai, credo sia un ex compaesano, ne ha forgiati una marea di Giocatori di Ruolo quel paesetto.
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  27. Grazie @DarthFeder per l'incoraggiamento! La determinazione non manca da queste parti, cerchiamo di fare anche l'impossibile! Magari mentre si aspettano i libri negli scaffali delle librerie puoi passarci a trovare nelle fiere del fantasy =) ... se lo stand è colorato e c'è un gran casino è il nostro! =)
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  28. Mi aggrego a chi vi fa gli auguri per il vostro progetto. Non lasciatevi fermare dalle difficoltà e dalle critiche! La strada da fare è tanta ma l'uomo è una creatura decisamente determinata! Buona fortuna, chissà di vedere questi libri negli scaffali delle librerie prima o poi...
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  29. @Lord Karsus ripeto, sono punti di vista la letteratura è come l'arte, questione di gusti estetici o canonici. Rispetto i tuoi gusti e la tua opinione, per quanto riguarda i contenuti è ovvio che non possano piacere a tutti, il mondo è bello perché è vario. Non mi offendo se non condividi il mio discorso, evidentemente sei abituato a lavorare con gli "affermati" e i "famosi", qui parliamo di emergenti che non avendo possibilità di seguire un processo di crescita lavorativa normale, per causa di forza maggiore e indipendente dalla voglia di fare personale, cerca di portare avanti il "lavoro dei sogni" insieme a quelli esterni quali pizzaiolo, commessa, cameriere etc... è piuttosto ovvio che l'autore non si possa paragonare a mostri sacri del settore che oggi vengono ricordati solo per i best seller (fantasy o non fantasy che siano) ma se non viene data possibilità ai giovani o emergenti di esprimersi, crescere e poi confrontarsi con il proprio modo non ci sarà mai un cambiamento di sorta. Questo discorso è valido in generale, per quanto invece riguarda Ansorac sono piuttosto fiduciosa nel messaggio umano e sociale, nell'evoluzione della storia e dell'intreccio. Qui, in questo articolo, poi si presentava, più che il libro in sé e per sé (infatti è per quello che non ho inserito troppe info o annunci d'acquisto di sorta), la volontà, la forza e il coraggio di fare della propria passione un lavoro, andando incontro a difficoltà notevoli, tant'è che non ho fatto domande tecniche all'autore e il tono dell'articolo è stato volutamente leggero e "scherzoso". Non ho paragonato l'autore a Dante ma, per concludere, inizialmente anche il Padre della lingua italiana è stato pensato come mediocre e blasfemo solo successivamente la Commedia è diventata Divina; Fermo e Lucia di Manzoni era stato dichiarato una virgola nel mare della letteratura di quei tempi e poi sono diventati I Promessi Sposi e Oscar Wilde ha "fatto i soldi da morto". Diamo una possibilità di crescita e di parola a giovani sconosciuti con i loro modi e i loro tempi, senza chiedere loro di omologarsi per svendersi o di trovarsi nella perenne tensione di essere messi a paragone con i "big" e magari qualcosa potrà cambiare. Questa è la filosofia con la quale mi approccio e questo era il messaggio di forza di volontà e speranza che volevo lanciare con l'articolo. Mi dispiace se non si è capito, mea culpa. Chiedo scusa a tutti.
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  30. @MadQueen ti ringrazio per aver apprezzato la critica, ma come si fa a condividere il tuo discorso? Lo scrittore del libro non ha nessuna predilizione per alcuna figura retorica (es. Lansdale per le iperboli), per la lunghezza del periodi (es. Hamingway per i periodi brevissimi), per determinate forme di dialogo (es. Saramago per i dialoghi liberi), insomma, non c'è nessuno stile peculiare da conservare: è una scrittura generica. È come scriverebbe qualcuno che non ha mai letto nulla su come scrivere. Non prendiamoci in giro.
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  31. Ciao Dracomilan! Grazie mille per l'incoraggiamento e per il consiglio. Stiamo iniziando passo passo, se riusciremo a renderci stabili e a ingranare, indubbiamente diversificheremo i generi. Ad oggi abbiamo due autori pubblicati e un terzo in arrivo, non facile da gestire tutta la mole dovendo lavorare anche esternamente al progetto ma pian piano stiamo trovando un equilibrio. =) Grazie ancora e complimenti per la tua attività, ho dato un'occhiata e deve essere una cosa carina! Magari, avendo intenzione di tenere il blog più che altro per dare dritte su nuove ipotetiche ambientazioni, potremmo fare un'articolo sulle tue! =) in caso contattami in pvt. Buona giornata!
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  32. Lord Karsus ti ringrazio per l'opinione più che dettagliata, accettiamo sempre critiche costruttive, ci aiutano a crescere, in fondo è a questo che serve il nostro progetto, migliorare passo passo imparando dagli errori. Mi permetto però di dire che, come hai specificato tu più volte, questi si possono considerare "errori di stile". Onestamente, dal punto di vista professionale, all'interno della diatriba dei curatori, mi schiero dalla parte della minoranza degli editor che si impongono di non sconvolgere il lavoro di altri. L'errore di stile è infatti per me un "no sense", nel senso che ogni autore ha il suo modo di scrivere, lo studio della struttura ovviamente comprende anche l'aggiustare la composizione ma senza andare a "togliere l'autore dal proprio romanzo". Mi spiego meglio con un esempio: Adoro Il Signore degli Anelli ma a me non piace lo stile descrittivo che indubbiamente Tolkien ha utilizzato, ora dubito che il Maestro abbia avuto un editor ma se ci avesse messo mano una persona come me, che odia lo stile prolisso e descrittivo, lavorandoci come hai segnalato tu, non sarebbe più stato Il Signore degli Anelli perché non avrebbe avuto lo stile dell'autore ma quello dell'editor. Spero di essere riuscita a spiegarmi. Lavorare su testi di altri implica molte difficoltà e la più grande è proprio quella. Infatti come hai segnalato inizialmente il testo è scorrevole e veloce, perché ovviamente c'è stato molto lavoro prima della pubblicazione, in più, e qui forse ho sbagliato io a non sottolinearlo nell'articolo rimandando alle info dettagliate della pagina Facebook, Ansorac è una saga di quattro volumi, ambientata in un mondo (quindi ci sono azioni e scene su diversi continenti) e con tanti personaggi. Lo scopo di una narrazione rapida e poco descrittiva per quanto riguarda ciò che si può considerare, passatemi il termine, "marginale" va a favore di ben altri step dei romanzi dove memorizzare i personaggi principali e secondari "utili" è di vitale importanza ai fini della storia. Mantenendo un profilo generico su ciò che può essere marginale, come le azioni di persone irrilevanti nel mezzo della folla, fa capire già inconsciamente al lettore, nel momento in cui si cambia registro e si va a definire un dettaglio, che bisogna stare attenti in quel punto specifico. Ovviamente l'editing, come ogni occupazione umana-letteraria, non è una scienza esatta, ogni curatore ha la sua personale visione e metodologia, quindi non mi offendo per il commento e, anzi, lo abbraccio in toto per farne tesoro ed esperienza! =) Grazie mille per l'interessamento =)
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